CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 23 settembre 2009
221.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e XI)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 23 settembre 2009. - Presidenza del presidente della XI Commissione Silvano MOFFA. - Interviene il Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, Renato Brunetta.

La seduta comincia alle 15.15.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni.
Atto n. 82.

(Seguito dell'esame e rinvio).

Le Commissioni proseguono l'esame dello schema di decreto legislativo in titolo, rinviato, da ultimo, nella seduta di ieri.

Silvano MOFFA, presidente, ricorda che nella seduta di ieri si è convenuto che oggi si svolgano le repliche dei relatori e del Governo. Al riguardo, prospetta l'opportunità che - anche per un più ordinato svolgimento della seduta - possa da subito svolgere le proprie considerazioni il Ministro Brunetta, per poi procedere alle repliche dei relatori.

Il Ministro Renato BRUNETTA, nel far presente di aver seguito con molta attenzione il dibattito svoltosi in Parlamento, desidera far conoscere alle Commissioni riunite l'orientamento del Governo sulle varie questioni poste, riservandosi comunque di consegnare ai deputati una documentazione più specifica ed analitica. Giudica innanzitutto meritevoli di accoglimento le richieste di modificare la disposizione relativa alla proroga per un triennio delle rappresentanza sindacali unitarie e di rafforzare l'indipendenza e l'autonomia dell'organismo di valutazione, previa valutazione collegiale. Nel precisare, in ordine a quest'ultimo punto, che la Commissione di cui si tratta nel provvedimento in esame possiede tutte le caratteristiche di un'autorità indipendente, a partire dalla nomina e proseguendo con l'organizzazione stessa, osserva, comunque, che ogni suggerimento volto a rafforzare tale organismo sarà ben accolto, anche ai fini di una valutazione collegiale del Governo. Giudica, poi, suscettibili di accoglimento le richieste di modificare l'articolo 39, comma 1, lettera e), in tema

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di rinnovo degli incarichi esterni (purché formalizzata nel parere e con la precisazione che gli incarichi saranno conferiti agli «esterni» solo in mancanza di analoghe professionalità all'interno dell'amministrazione), di introdurre il principio della territorialità dei concorsi pubblici, di estendere la disciplina speciale in materia di valutazione prevista per il docente delle scuole, accademie, conservatori ed enti di ricerca, anche ai soli tecnologi degli enti di ricerca, specificando che tale estensione non sembra invece necessaria per il SSN, dal momento che la sanità è materia regionale e rientra nella clausola di salvaguardia già prevista dall'articolo 72, comma 2, dello schema di decreto legislativo.
Giudica, al contrario, non accoglibili le richieste di modificare l'impianto generale del sistema di valutazione delle performance e di rivedere il tema delle sanzioni disciplinari, ritenendo parimenti non accettabili e non condivisibili quelle istanze che fanno riferimento ad una presunta «ottica centralistica» del provvedimento - che si scontrerebbe con lo spirito del federalismo fiscale e del codice delle autonomie - e ad uno scarso coinvolgimento dei dirigenti nel processo di riforma. Dichiara, altresì, di non poter recepire la richiesta di incrementare le percentuali con cui conferire gli incarichi ai soggetti esterni, in quanto non in linea con un preciso criterio di delega, nonché quella di modificare la disciplina dell'ARAN, introducendo procedure di concertazione per la definizione delle risorse per il rinnovo dei contratti collettivi nazionali (tema già discusso in sede di Conferenza unificata, che ritiene non rientri nella disponibilità del suo dicastero, ma in quella del Ministro dell'economia e delle finanze).
Fa, quindi, notare che alcune osservazioni formulate nel corso della discussione investono tematiche e principi già contenuti nel provvedimento, non richiedendo, pertanto, alcuna ulteriore specificazione nel testo. Si riferisce, in particolare, all'esigenza - prospettata da taluni - di adeguare la disciplina del sistema di valutazione alle specificità delle singole pubbliche amministrazioni, di valorizzare la sfera di autonomia della dirigenza e di prevedere la possibilità di derogare al sistema delle tre fasce di merito del salario accessorio da parte della contrattazione collettiva, elemento già contenuto nel testo. Ritiene, inoltre, che il testo attuale sia già pienamente rispondente alle esigenze - evidenziate durante il dibattito - di differenziare le procedure di valutazione del personale in base alla dimensione centrale o territoriale dell'amministrazione, di valorizzare pienamente la contrattazione territoriale, di prevedere criteri oggettivi per una selezione meritocratica dei dipendenti e di operare un coordinamento con le già esistenti agenzie di valutazione interne ad alcune amministrazioni. Nel ribadire che su tali punti il provvedimento appare già adeguato e non suscettibile di modificazioni, osserva che sarà comunque sua cura offrire tutti i chiarimenti necessari, al fine di evitare inutili fraintendimenti su questioni che appaiono sostanzialmente condivise da tutti.
Nel dichiararsi soddisfatto del clima di collaborazione emerso dal dibattito svoltosi presso i due rami del Parlamento, che ritiene sia stato interessante e ricco di spunti, e in attesa di conoscere il contenuto della proposta di parere dei relatori, ribadisce la sua completa disponibilità a recepire tutte quelle osservazioni che saranno ritenute in armonia con i principi e i criteri della legge di delegazione e suscettibili di apportare un miglioramento all'attuale formulazione del testo. Pur prendendo atto che permangono, allo stato, alcune posizioni divergenti, connesse più a questioni di tipo «filosofico-ideologico» che di merito - a suo avviso rispettabili, ma non condivisibili - auspica che il lavoro presso le Commissione parlamentari possa proseguire nella direzione di tale proficua collaborazione tra i gruppi, ritenendo che il lavoro puntuale del Parlamento possa rafforzare la posizione del Ministro all'interno del Consiglio dei ministri e legittimare ulteriormente la sua attività di riforma, che deve mantenersi in linea con i principi della legge n. 15 del 2009. In conclusione, come già preannunciato

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in premessa del suo intervento, ritiene doveroso mettere a disposizione delle Commissioni riunite una documentazione, nella quale viene dato puntuale riscontro alle questioni illustrate sinteticamente nel corso della sua esposizione odierna.

Michele SCANDROGLIO (PdL), relatore per la XI Commissione, ritiene anzitutto opportuno rivolgere un doveroso ringraziamento a tutti i componenti delle Commissioni riunite I e XI, che ritiene abbiano partecipato attivamente alla discussione dello schema di decreto legislativo attuativo della legge n. 15 del 2009, fornendo spunti interessanti che hanno arricchito il dibattito di elementi di alto valore conoscitivo, attraverso un confronto articolato e costruttivo tra i gruppi. D'intesa con il relatore per la I Commissione, si riserva, in sede di formulazione della proposta di parere, di tenere in debito conto le osservazioni formulate, laddove esse saranno valutate migliorative del testo in esame ed in linea con i principi e i criteri direttivi della «legge delega». Ritiene, comunque, di poter ragionevolmente affermare che dalla discussione di carattere generale appena conclusasi sia emersa una tendenziale conferma della validità dell'impianto innovativo dello schema di decreto legislativo in esame, che si propone di riaffermare la prevalenza del principio meritocratico nell'ambito del rapporto di pubblico impiego, in un'ottica di miglioramento dell'efficienza e della qualità dell'azione amministrativa e in un quadro di sempre maggiore convergenza tra settore pubblico e privato. Fa notare, infatti, che è giunto il momento di ricondurre l'azione della pubblica amministrazione entro i binari tracciati dai più adeguati criteri di razionalizzazione, ottimizzazione e trasparenza, contenuti nel presente provvedimento, nel rispetto del diritto della cittadinanza di fruire di servizi qualitativamente all'altezza e di esercitare un controllo sulla loro corretta erogazione, anche in vista di un ridimensionamento della spesa pubblica.
Tra le diverse osservazioni formulate durante la discussione, che giudica meritevoli di un adeguato approfondimento nel prosieguo dell'iter di formazione del provvedimento in esame, ritiene particolarmente rilevante quella tesa a sottolineare l'esigenza di prevedere nel testo un rafforzamento del legame tra organi di indirizzo politico e organi di gestione amministrativa - questione che si era personalmente incaricato di proporre all'attenzione delle Commissioni riunite - con conseguente potenziamento del sistema dello spoil system, a garanzia dell'attuazione del programma di Governo. Dichiara di essere sempre stato fermamente convinto - lo era già prima dell'inizio di tale discussione e lo è, a maggior ragione, ora che ulteriori rilievi critici sono stati mossi in tal senso - che, ai fini di una moderna riforma dell'amministrazione pubblica, sia necessario, oltre che dotare il dirigente pubblico di effettivi poteri di controllo e di sanzione nei confronti dei suoi sottoposti, garantire anche ai competenti organi di indirizzo la possibilità di revocare quegli amministratori, posti in posizioni apicali, che si dimostrino inadempienti rispetto al raggiungimento dei risultati prefissati. Rileva, a tal proposito, che il presente schema di decreto legislativo promuove, all'articolo 39, una razionalizzazione in senso restrittivo dell'istituto dello spoil system, più che una sua vera implementazione, non in piena coerenza con uno specifico criterio direttivo contenuto nella legge n. 15 del 2009 (all'articolo 6, comma 1), che appare rivolto, invece, proprio a garantire una maggiore rispondenza dell'azione amministrativa con l'indirizzo politico governativo: si introdurrebbero, pertanto, secondo l'attuale formulazione del testo in esame, forti limitazioni al rinnovo degli incarichi dei dirigenti pubblici, circoscrivendo, pertanto, la discrezionalità nelle nomine da parte degli organi politici di vertice.
In conclusione, nel ringraziare ancora una volta tutti i componenti della Commissione per l'apprezzabile lavoro svolto, ribadisce la sua disponibilità a valutare con la massima attenzione tutti i contributi dei gruppi tesi a contribuire alla stesura di un testo che sia il più possibile

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rispondente alle esigenze di una pubblica amministrazione al servizio dei cittadini, riservandosi di presentare ulteriori proposte di modifica in sede di formulazione della proposta di parere, d'intesa con il relatore per la I Commissione.

Giorgio Clelio STRACQUADANIO (PdL), relatore per la I Commissione, nell'unirsi ai ringraziamenti formulati dal deputato Scandroglio a tutti gli intervenuti nel dibattito, richiama quanto evidenziato nella seduta di ieri da alcuni deputati dei gruppi di opposizione - che hanno fatto presente come gli elementi di criticità già presenti nella legge n. 15 del 2009 siano tuttora riscontrabili nel provvedimento delegato - da cui si evince che il Governo ha fatto un buon lavoro nel recepire puntualmente i princìpi e criteri di delega recati dalla legge n. 15 del 2009, se perfino i rappresentanti dei gruppi di opposizione riconoscono tale coerenza. Sottolinea, inoltre, come la discussione parlamentare finora svolta sull'atto in oggetto abbia riguardato essenzialmente i princìpi di delega - riproducendo in gran parte il dibattito già svolto sulla legge n. 15 - piuttosto che il merito delle questioni affrontate dallo schema di decreto legislativo e il suo rapporto con i criteri di delega.
Si sofferma, quindi, sugli interventi svolti da taluni deputati delle Commissioni riunite - appartenenti sia a gruppi di maggioranza sia di opposizione - ritenendo, in particolare, un utile stimolo per il dibattito quanto evidenziato sulla presenza di un minore rigore nella capacità riformatrice dello schema di decreto rispetto alla legge di delegazione. Si riserva, in proposito, di svolgere specifiche riflessioni in sede di presentazione della proposta di parere, d'intesa con il relatore per la XI Commissione, così da dare compiute risposte alle varie questioni sollevate. Auspica, dunque, che nel parere che le Commissioni approveranno possano essere formulati rilievi migliorativi del testo, tenendo conto anche di quanto evidenziato nella seduta odierna dal Ministro Brunetta in ordine agli aspetti che non potranno essere richiamati nel parere parlamentare, in quanto non aderenti rispetto ai criteri di delega.

Il Ministro Renato BRUNETTA, intervenendo per una ulteriore precisazione, si riferisce alla questione posta dal deputato Cazzola nel corso del dibattito, relativa alle ricadute previdenziali della retribuzione di risultato in relazione ad alcune tipologie di pubblici dipendenti. Osserva, in proposito, che il Governo si riserva di valutare ed approfondire le indicazioni che la Commissione intenderà sottoporre sul punto, pur precisando che tale problematica sembrerebbe porsi al di fuori dei criteri previsti dalla legge di delegazione.

Silvano MOFFA, presidente, essendosi così concluso il dibattito di carattere generale e preso atto delle richieste pervenute, per le vie brevi, da diversi gruppi parlamentari, avverte che, d'intesa con il Presidente della I Commissione, si è convenuto - anche al fine di consentire ai relatori di approfondire adeguatamente gli elementi emersi dal dibattito, ai fini della predisposizione della proposta di parere - che la seduta delle Commissioni riunite, già fissata per domani, non abbia luogo.
Fa presente, pertanto, che le stesse Commissioni riunite saranno nuovamente convocate nella mattina di martedì 29 settembre, per procedere alla presentazione della proposta di parere dei relatori e delle eventuali proposte alternative, nonché alla loro illustrazione ed al relativo dibattito; il seguito del dibattito e la votazione di tali proposte avrà luogo nella seduta pomeridiana di mercoledì 30 settembre, a partire dalle ore 14.15.
Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.40.