CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 29 luglio 2009
212.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 29 luglio 2009. - Presidenza del presidente Valentina APREA. - Intervengono il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Francesco Maria Giro e il sottosegretario di Stato per l'istruzione, la ricerca e l'università, Giuseppe Pizza.

La seduta comincia alle 13.45.

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Schema di decreto ministeriale recante la tabella delle istituzioni culturali da ammettere al contributo ordinario annuale dello Stato per il triennio 2009-2011.
Atto n. 102.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4 del regolamento, e conclusione - Parere favorevole con condizioni).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 21 luglio 2009.

Fiorella CECCACCI RUBINO (PdL), relatore, illustra una proposta di parere favorevole con condizioni (vedi allegato 1).

Pierfelice ZAZZERA (IdV) preannuncia, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto contrario, sulla proposta di parere, in quanto se da una parte è indubbio che l'attività svolta dagli enti destinatari per i contributi e meritevoli di apprezzamento, occorre comunque evitare che i medesimi enti possano in qualche modo essere il riferimento diretto di contributi erogati per motivazioni politiche. Rileva, in particolare, in ordine al contributo alla Fondazione Craxi, l'esigenza di fugare ogni possibile dubbio sulla natura «politica» dei finanziamenti assegnati, evitando inoltre che si possono creare ipotesi di conflitti di interesse.

Ricardo Franco LEVI (PD) osserva che nello schema di decreto sono contenuti sicuramente finanziamenti a enti e istituti che meritano. Rileva peraltro che vi sono due punti critici. Innanzitutto segnala che la Fondazione Craxi, destinataria di finanziamenti, è presieduta dal sottosegretario Craxi, con una scelta che appare almeno inopportuna, poiché non è possibile proporre un finanziamento ad un istituto presieduto da un rappresentante del Governo. Aggiunge, in ordine all'Istituto italiano per la Storia del Movimento di Liberazione, che il significato della data del 25 aprile è quello della liberazione dalla dittatura fascista e dall'invasione nazista come premessa per la fondazione della Repubblica. Si tratta di una puntualizzazione essenziale sulla quale non ci possono essere dubbi, malgrado la posizione espressa da qualche deputato della maggioranza, seppure a titolo personale. La liberazione dell'Italia dalla dittatura nazifascista dovrebbe infatti essere un punto di approdo di tutte le forze che appartengono alla maggioranza, in particolare di quella parte del PdL che si riconosce nella scelta coraggiosa di uno dei suoi più autorevoli esponenti, il Presidente Fini, che ha saputo con la svolta di Fiuggi ribadire proprio questa posizione.

Flavia PERINA (PdL) invita i rappresentanti dell'opposizione a riconsiderare alcune delle posizioni espresse. Ricorda innanzitutto che la Fondazione Craxi è infatti presieduta dalla figlia di Bettino Craxi e vi sono obiettivi di studio e di ricerca seri che animano l'attività della Fondazione, nonché iniziative trasversali che hanno riconosciuto la validità di tali iniziative culturali. La missione dell'istituto non può quindi essere sottoposta ai rilievi posti, né tanto meno a questioni di conflitti di interesse da risolvere. Per quel che riguarda l'istituto italiano per la Storia del Movimento di Liberazione, ricorda che lo stesso è sicuramente caratterizzato da un deficit di pluralismo per lo svolgimento dell'attività. Per questo il relatore, correttamente ha evidenziato l'esigenza di una maggiore differenziazione nella distribuzione delle risorse, con la condizione n. 3. Si tratta di una scelta, che condivide, e che è intesa ad evitare che alcuni istituti storici operino senza pregiudizi ideologici.

Benedetto Fabio GRANATA (PdL) preannuncia, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto favorevole sulla proposta di parere presentata. Il relatore ha evidenziato infatti alcuni punti critici, che lui stesso aveva rimarcato nel suo intervento, con la previsioni di condizioni volte a richiamare l'attenzione del Governo al loro rispetto. Rileva in particolare che occorre stabilire un criterio complessivo sul riparto delle risorse, per consentire al Parlamento di comprendere come si

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arriva alla distribuzione delle medesime. Ritiene inoltre che la condizione n. 2 debba essere tenuta in debita considerazione dal Governo, in quanto non si possono discriminare alcune aree geografiche rispetto ad altre. Sulla condizione n. 3, poi, ricorda che si tratta di un'esigenza di obiettività evidenziata anche dalla collega Perina, alla quale rinvia. Invita quindi a non avere pregiudizi sulla destinazione di risorse alla Fondazione Bettino Craxi, che ha svolto un ruolo fondamentale negli ultimi anni, e nella quale il sottosegretario Stefania Craxi, dal momento in cui ha assunto l'incarico di Governo, non riveste più la carica di presidente, ma solo quella di presidente onorario.

Luisa CAPITANIO SANTOLINI (UdC) sottolinea che occorrerebbe fare una valutazione serena, in quanto vi sono istituti culturali che hanno acquisito dei meriti indiscutibili, evitando prese di posizione pregiudizievoli o preconcette. In particolare, in merito alla condizione n. 3 della proposta di parere, ritiene che debba essere un dato acquisito il riconoscimento del ruolo svolto da tutte le forze di liberazione dalla dittatura nazifascista, pur ritenendo che anche altri istituti debbano essere considerati meritevoli di riconoscimento per il ruolo che svolgono in questo contesto. Concorda quindi sulla richiesta di definire un criterio complessivo del riparto dei fondi, in quanto la Commissione finora non è stata messa nelle condizioni di acquisire i criteri seguiti dall'Esecutivo nella distribuzione delle risorse stanziate. Preannuncia quindi, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto di astensione sulla proposta di parere presentata dal relatore.

Rosa DE PASQUALE (PD) rileva che dal 2008 vi è stata una riduzione progressiva delle risorse, pari a 7,58 per cento delle risorse; un dato grave che rischia di acuirsi nel corso delle prossime finanziarie. Ritiene necessario quindi assolutamente integrare le risorse a disposizione, sottolineando altresì che tra i 140 enti esclusi dal riparto risulta esserci anche la Fondazione «Giorgio La Pira» per patrimonio modesto e attività limitata. Ricorda invece che tale Fondazione rappresenta un patrimonio per gli studi di una delle più importanti figure di riferimento per la politica italiana. Preannuncia quindi la presentazione di un atto di sindacato ispettivo al riguardo.

Manuela GHIZZONI (PD) esprime profondo stupore e rammarico per la proposta di parere presentata dal relatore. Rileva innanzitutto che di consueto la proposta di parere della Commissione riprende la relazione e le argomentazioni emerse nel corso della discussione ritenute meritevoli di considerazione da parte del relatore. In questo caso, invece, a parte un pallido richiamo agli elementi della relazione nella condizione n. 1, per il resto la proposta di parere presentata appare completamente nuova e per alcuni versi pretestuosa. Sarebbe stata necessaria una verifica più puntuale e ponderata dei criteri adottati dalla Commissione che attribuisce i finanziamenti, unitamente ad una valutazione scientifica dell'attività svolta dagli enti, con una sollecitazione in tal senso da parte del relatore, che in realtà non c'è stata. Non si tiene in alcun conto, inoltre, dell'importanza del patrimonio bibliografico di alcuni enti, con alcune imprecisioni, come quella relativa alla Giunta centrale degli studi storici, che è ridotta ad una questione quasi nominale, mentre le vicende che hanno riguardato la Giunta hanno avuto una incidenza sostanziale nelle pronunce del giudice amministrativo che andava senz'altro richiamata.
Sulla Fondazione Craxi, rileva che non esiste un problema relativo alla validità dell'attività scientifica della Fondazione, bensì una questione di opportunità relativa alla situazione di conflitto di interessi che è sottesa all'attività dell'ente, considerando che anche un ministro fa parte di un importante organo di gestione della Fondazione; in sostanza, la stessa situazione che si era verificata tempo fa in riferimento alla Fondazione Liberal e l'allora presidente della Commissione cultura. Stigmatizza quindi la condizione n. 3 della

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proposta di parere, la quale oltre a non discendere dalla relazione presentata dalla collega Ceccacci, entra nel merito dell'attività svolta dall'Istituto, in un modo che non può essere consentito in alcun modo, poiché la libertà dell'attività scientifica è infatti garantita dalla Costituzione. Preannuncia quindi, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto contrario sulla proposta di parere presentata dal relatore.

Paola GOISIS (LNP) preannuncia, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto favorevole sulla proposta di parere presentata, rilevando che sono stati presi in considerazione tutte le varie indicazioni relative al criterio da seguire nell'attribuzione dei finanziamenti. Rileva peraltro che non è giustificabile che l'Istituto galileiano e la Fondazione Alessandro Volta siano stati esclusi. Rileva inoltre che occorre evitare che certe aree geografiche siano escluse dagli stanziamenti rispetto ad altre, allo scopo di garantire un pluralismo nell'ambito delle risorse stanziate ai diversi istituti storici.

Fiorella CECCACCI RUBINO (PdL), relatore, intervenendo per alcune precisazioni, sottolinea che con le condizioni contenute nella proposta di parere presentata sono stati ripresi tutti i passaggi più rilevanti della discussione svolta in Commissione, alla luce anche della ulteriore documentazione trasmessa dal Governo. Sostiene inoltre che l'attività della Fondazione Craxi deve essere considerata assolutamente degna di rilievo, avendo acquisito personalmente una documentazione specifica relativa all'attività di tale Fondazione, che mette a disposizione della Commissione.

La Commissione approva quindi la proposta di parere favorevole con condizioni, presentata dal relatore.

Sui lavori della Commissione.

Benedetto Fabio GRANATA (PdL) ricorda che la questione del reintegro dei fondi del FUS, da ultimo ribadita nel corso dell'esame del disegno di legge di conversione del cosiddetto decreto-legge anticrisi, è stata molto seguita da tutte le parti politiche, a partire dal collega Giulietti che se ne è fatto promotore; vi è uno schieramento trasversale a tutte le forze politiche sulla questione che ha portato anche all'approvazione di vari ordini del giorno nel corso dell'esame in Aula del citato decreto. Ricorda che in quella sede si è anzi ribadita l'esigenza di un intervento legislativo in materia. Si apprende peraltro, da notizie di stampa, che sarà emanato un nuovo decreto che conterrà alcune correzioni, tra le quali anche quella che riguarda il reintegro dei fondi del FUS. Rileva, a tal proposito, che il mancato reintegro di tali fondi potrebbe comportare la chiusura dell'attività da parte di vari teatri e istituti che operano nel settore. Sottolinea quindi che nel corso del Festival del Cinema di Venezia saranno preannunciate iniziative ulteriori per evidenziare le difficoltà in cui versa il settore dello spettacolo dal vivo. Ritiene necessario quindi che la Commissione definisca tutte le iniziative più idonee ad investire il Governo della questione allo scopo di reperire quindi i fondi necessari a far ripartire il settore, per dare un segnale politico forte della Commissione in questo senso, anche per esempio attraverso l'approvazione di una risoluzione in tal senso.

Valentina APREA, presidente, rileva che la questione potrà essere affrontata nel corso della prossima riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

Emilia Grazia DE BIASI (PD), associandosi alle richieste del collega Granata, ricorda che in effetti sono stati approvati ordini del giorno al fine di ripristinare i fondi del FUS. Ringraziando la presidente Aprea che ha condiviso tali iniziative, rileva che gli impegni al Governo in questione costituiscono atti fondamentali del Parlamento, dei quali il Governo deve necessariamente tener conto. Rileva in proposito che l'autonomia del settore della

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cultura necessita di opportuni finanziamenti, interventi fondamentali che auspica possano essere messi in atto al più presto.

Giuseppe GIULIETTI (IdV), ringraziando il collega Granata per aver voluto ricordare il suo impegno su questo tema delicato, ricorda che non ci si può limitare a iniziative giornalistiche, né preoccuparsi solo del fatto che possano nascere iniziative su questo tema al prossimo Festival di Venezia. Ritiene quindi fondamentale che ci sia un'approvazione rapida di un'iniziativa della Commissione, per esempio l'approvazione di una risoluzione, che richiami l'attenzione del Governo su tale tema, in tempi brevi. Rileva inoltre l'opportunità di un'iniziativa congiunta dei presidenti delle Commissioni competenti in materia di cultura delle due Camere, per mettere in atto tutte le iniziative possibili al fine di arrivare ad una conclusione rapida della vicenda.

Schema di riparto dello stanziamento iscritto nel capitolo 1261 dello stato di previsione della spesa del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca per l'anno 2009, relativo a contributi ad enti, istituzioni, associazioni, fondazione ed altri organismi.
Atto n. 105.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4 del regolamento, e conclusione - Parere favorevole con condizione).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 21 luglio 2009.

Paola FRASSINETTI (PdL), relatore, illustra una proposta di parere favorevole con condizione (vedi allegato 2). Rileva, in particolare, che la condizione contenuta nella proposta di parere non vuole affatto riaprire un dibattito su questioni ormai consolidate; si intende invece evitare che vi siano monopoli culturali nelle ricerche storiografiche, garantendo un adeguato pluralismo. Proprio per questo si fa riferimento nella condizione anche ad istituti che certamente non possono essere catalogati come facenti riferimento a ideali di destra.

Rosa DE PASQUALE (PD) rileva che nella documentazione trasmessa non risulta essere allegata quella relativa all'attività svolta dall'Agenzia nazionale per lo sviluppo dell'autonomia scolastica. Rileva che si tratta di una documentazione fondamentale anche in relazione al fatto che risulta esservi ancora in atto il commissariamento dell'Agenzia, con un ulteriore aggravio dei costi. Sollecita, al proposito, l'avvio della discussione della sua risoluzione n. 7-00081 vertente sullo stesso tema.

Ricardo Franco LEVI (PD) ricorda che nel corso della discussione del provvedimento in esame è stato fatto riferimento da parte di un collega della maggioranza al fatto che il 25 aprile non sarebbe la data fondativa della Repubblica. Rileva altresì che aveva chiesto al Governo e alla maggioranza di prendere una posizione esplicita su tale punto, rilevando invece che nella proposta di parere non si fa alcun riferimento alla vicenda, o meglio si richiama solamente nel senso di vincolare in qualche modo l'attività svolta dall'Istituto italiano della Storia per il Movimento della Liberazione; in questo senso, il riferimento alla Fondazione Ugo Spirito contenuto nella proposta di parere presentata dal relatore non sgombra il campo dai dubbi sollevati. Ricorda infatti che Ugo Spirito fu uno dei promotori del manifesto intellettuale fascista; non si riequilibra così la situazione, facendo riferimento all'istituto indicato. Esprime quindi perplessità sul fatto che la proposta di parere in esame, di fatto si prefigura un modo di fare attività di ricerca a dir poco preoccupante. Sottolinea, in conclusione, che anche la «Svolta di Fiuggi» viene contraddetta dalla condizione contenuta nella proposta di parere, preannunciando quindi, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto contrario sulla proposta di parere presentata.

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Pierfelice ZAZZERA (IdV) preannuncia, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto contrario sulla proposta di parere presentata, rilevando innanzitutto che la condizione non è accettabile. Sottolinea altresì che non si comprende quale sia il criterio di ripartizione delle risorse, rilevando che a fronte di finanziamenti molto cospicui, vi sono dei contributi molto esigui forniti ad alcuni enti: ciò fa nascere il sospetto che si tratti di soldi pubblici dati a pioggia per «gli amici degli amici». Per quel che riguarda la questione relativa all'istituto italiano per la Storia del movimento di Liberazione, ricorda che occorre distinguere tra enti a favore del fascismo e quelli contrari.

Emerenzio BARBIERI (PdL) preannuncia, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto favorevole sulla proposta di parere presentata, rilevando che effettivamente le posizioni tra la maggioranza e l'opposizione non sono così distanti, in quanto anche il collega Levi stesso ha ricordato la Svolta di Fiuggi e il fatto che la liberazione è ormai un patrimonio acquisito. Nel merito, rileva che nella proposta di parere del relatore si ribadisce testualmente che appare necessario solamente che gli istituti storici non siano monotematici; non si mette in discussione quindi il ruolo degli istituti, ma occorre privilegiare un'impostazione pluralista. Ritiene quindi che sia stato fatto un passo in avanti notevole con la condizione contenuta nella proposta di parere, considerando quindi un errore politico il voto contrario preannunciato dai gruppi di minoranza.

Paola GOISIS (LNP) preannuncia, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto favorevole sulla proposta di parere presentata, che ribadisce l'importanza del valore del pluralismo e dell'informazione nelle attività di ricerca storiografiche.

La Commissione approva quindi la proposta di parere favorevole con condizione del relatore.

La seduta termina alle 14.50.

Mercoledì 29 luglio 2009. - Presidenza del presidente Valentina APREA. - Interviene il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Francesco Giro e il sottosegretario di Stato per l'istruzione, università e ricerca Giuseppe Pizza.

La seduta comincia alle 14.50.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2008.
C. 2632 Governo, approvato dal Senato.

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2009.
C. 2633 Governo, approvato dal Senato.

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2009 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 7: Stato di previsione del Ministero dell'istruzione, università e ricerca per l'anno finanziario 2009.
Tabella n. 13: Stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali per l'anno finanziario 2009.
(Relazione alla V Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto e conclusione - Relazioni favorevoli).

La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti in titolo, rinviati nella seduta del 28 luglio 2009.

Emerenzio BARBIERI (PdL), relatore, si riserva di presentare una proposta di relazione a seguito della discussione.

Giovanni Battista BACHELET (PD) rileva che il partito democratico valuta molto negativamente l'impatto che l'assestamento di bilancio 2009 ha su istruzione, università e ricerca. Ricorda che la variazione positiva del 3 per mille (+188 milioni) sull'insieme di queste voci non è un

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piccolo atto di generosità rispetto a previsioni lievemente errate per eccesso di avarizia; è invece il risultato di un macroscopico errore nella previsione (751 milioni) che viene sanato con nuovi, pesanti tagli al personale a tempo determinato, di importo molto rilevante (-563 milioni), che entreranno in vigore all'inizio dell'anno scolastico, a settembre. Si tratta di un taglio molto rilevante ma non sufficiente a coprire i 751 milioni, il che spiega la necessità di una piccola variazione positiva, appunto i 188 milioni indicati. Rileva inoltre che le voci grossolanamente sottostimate, per un totale di 751 milioni, corrispondono alla somma di prevedibili, ma a quanto pare non previsti, incrementi delle spese ordinarie per il personale di ruolo (497 milioni), e di non meno prevedibili emergenze relative ai cosiddetti «capitoloni» - fondi dell'autonomia erogati direttamente dallo Stato alle scuole per funzionamento e personale - che richiederanno 254 milioni più del previsto. Sottolinea altresì che nuovi, pesantissimi tagli alle spese di 563 milioni riguardano invece gli incarichi a tempo determinato, come ad esempio le supplenze annuali, e colpiscono il primo quadrimestre dell'anno scolastico 2009-2010, andando ad aggiungersi ai già pesanti tagli (-456 milioni) previsti per lo stesso quadrimestre dall'articolo 64 della legge n. 133 del 2008, pari a tre volte tanto l'intero anno scolastico. Aggiunge che gli ulteriori tagli non solo aggraveranno i già previsti disagi legati alla mancata continuità didattica e nella scuola primaria alla mancata offerta di tempo prolungato, ma rischiano di provocare in molte scuole problemi drammatici di organizzazione e di personale che ne metteranno in forse la sopravvivenza, la possibilità stessa di erogare il servizio scolastico; specialmente se si pensa che accorpamenti ed altri provvedimenti previsti dal Governo in attuazione dei tagli della legge n. 133 sono per ora sospesi per effetto della recente sentenza della Corte Costituzionale, la quale ribadisce l'impossibilità di ridefinire l'assetto scolastico senza il coinvolgimento delle Regioni.
Ritiene necessario chiedersi cosa accadrà a settembre con il disegno di legge di assestamento in esame, quando si riproporranno tutti i problemi, dalla scuola, agli ammortizzatori sociali per chi perderà il lavoro in autunno. Ricorda che il Governo d'altra parte ha già ammesso che dovrà correre ai ripari e ricorrere ad un altro provvedimento correttivo di quello in esame, con un irresponsabile «bombardamento» della scuola pubblica. Ribadisce quindi che, sulla base delle considerazioni espresse, è chiaro che la scelta giusta sarebbe stata quella di evitare fin dall'inizio lo scempio della scuola contenuto nel disegno di legge di assestamento. Osserva inoltre che ci sono anche molti altri motivi per essere contrari al provvedimento che hanno a che fare con università, ricerca e beni culturali.

Valentina APREA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire dichiara conclusa l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo.
Si passa all'esame del disegno di legge recante il rendiconto dello Stato.

Emerenzio BARBIERI (PdL), relatore, propone di riferire favorevolmente sul provvedimento in esame, sottolineandone la complessità.

La Commissione approva quindi la proposta del relatore di deliberare favorevolmente sul provvedimento recante il rendiconto dello Stato.
Si passa all'esame del disegno di legge recante l'assestamento dello Stato, per le parti di competenza.

Emerenzio BARBIERI (PdL), relatore, propone di riferire favorevolmente sul provvedimento in esame.

Manuela GHIZZONI (PD) presenta una proposta di relazione alternativa, di cui è prima firmataria (vedi allegato 3), osservando che non può che continuare ad esprimere rammarico e stupore anche di fronte al documento di assestamento presentato dal Governo per il 2009. Ricorda

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alla Commissione cosa è accaduto per quello che riguarda la scuola durante questo anno scolastico. Sottolinea che le scuole non sono state in grado di garantire le supplenze, il Governo in questa materia taglia altri 560 milioni di euro e che questo è solo un esempio rispetto ai tanti che possono essere fatti per il settore scuola. Per quello che riguarda l'ambito dell'università e dei beni culturali rende onore al relatore Barbieri che nella relazione dettagliata, presentata nella scorsa seduta, ha tentato di mettere in evidenza gli aspetti positivi di questi documenti presentati dal Governo. Osserva che nel corso della lunga relazione il collega Barbieri più di una volta ha fatto riferimento a anche a rilievi e criticità rilevate dalla Corte dei conti sul documento, mentre contesta l'affermazione del collega Barbieri circa una valutazione positiva della Corte della trasformazione delle Università in Fondazioni. Ha considerato nel dettaglio la relazione della Corte dei conti e non ha potuto riscontrarvi alcuna valutazione positiva. Per esempio, alla pagina 595 ove si prende in esame che a norma dell'articolo 16 del decreto 133 le università possano diventare fondazione vi è dalla parte della Corte una presa d'atto e non una valutazione di merito; analoga considerazione è riscontrabile alla pagina 511 della medesima relazione dove sono indicate come «significative di scelte politiche» quelle effettuate nel merito che le università possano cercare finanziamenti presso altre fonti e cioè presso fonti private. Ritiene che ognuno possa leggere le pagine della relazione della Corte come crede, ma sottolinea che quando la Corte vuole esprimere valutazioni di merito e di valore lo fa in modo chiarissimo per esempio, come fece per la finanziaria 2007 per quello che riguardava la linea di riparto con fondo ordinario, indicata dal Governo Prodi. Nella valutazione positiva indicata, la Corte sottolineava che ci si trovava di fronte ad un incremento significativo di circa 550 milioni ma rimarcava che a questo punto era necessario mettere in campo risorse finanziarie adeguate, in una logica non più emergenziale sia per quello che riguardava la scuola, le università e il lavoro. Sottolinea quindi che di fronte a dichiarazioni della Corte come quelle indicate il primo atto del Governo è stato quello di emanare il decreto n. 133 con i tagli proprio al fondo ordinario, provvedimento seguito poi dal decreto n. 180 , preceduti dal provvedimento «taglia ICI». Le sembra corretto ricordare alla Commissione che si è tolta l'ICI alle classi abbienti e per fare questo si sono tolte risorse a strutture essenziali per il Paese, strutture di servizio, che sono necessarie a classi più popolari. Aggiunge che la veridicità di tutto questo è contenuta nel DPEF dove si evidenzia che occorrono 840 milioni di euro per ripianare i tagli apportati dal Governo e ricorda che di questi 400 milioni sono di fondo ordinario.
Rammenta che da oltre un anno e mezzo non si fanno più concorsi, che erano stati finanziati dal ministro Mussi nel Governo Prodi. Le quote stanziate per i concorsi 2009 sono «sparite» con il decreto n. 112, e che successivamente sono state cambiate le norme concorsuali. Sottolinea che quindi è chiaro che per tutto il 2010 concorsi non se ne faranno e che alla fine del 2010 le università non potranno assumere nessuno perché non riusciranno a chiudere neanche i bilanci. A tal proposito ricorda le modalità di perenzione di fondi che erano state attivate dal Governo Prodi, dove si passava da sette anni a tre anni con l'impegno di una precisa valutazione e verifica delle somme impegnate e spese. Queste precise verifiche non sono state attuate dal Governo che ha anticipato le somme ed ora le università non possono più disporre dei previsti fondi FARV e FIRV e che per completare i progetti ricerca hanno già anticipato fondi propri. Ritiene che bene avrebbe fatto il relatore a citare l'AFAM che necessita in un solo anno di 7 milioni di euro sempre per ripianare i già citati tragici tagli ICI. Per quello che concerne i beni culturali fa osservare che la Corte afferma che siamo il Paese in cui si investe meno in Europa, attualmente solo lo 0,28 per cento. Per i beni culturali la Corte valuta positivamente, e in maniera chiara, il fatto che si

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è riusciti a «smobilitare i residui» Stigmatizza invece la destabilizzazione provocata dal continuo riordino e riorganizzazione del ministero competente. Tralascia di parlare esplicitamente per quello che riguarda il FUS in quanto più e più volte la Commissione e lei stessa si sono espresse in materia. Raccomanda quindi l'approvazione della proposta di relazione alternativa presentata.

Antonio PALMIERI (PdL) afferma di non volere contestare la vulgata appena espressa dall'onorevole Ghizzoni rispetto al provvedimento messo in essere per quello che riguarda l'ICI. Rileva però che, nell'intervento appassionato e competente dell'onorevole Ghizzoni, manca una componente di natura culturale. Si sarebbe aspettato infatti non una serie di obiezioni sugli errori del Governo, ma un riconoscimento, se non un apprezzamento, per il tentativo che il Governo sta cercando di portare avanti per cambiare completamente le cose. Un tentativo complessivo di risanamento di un sistema che stava andando al tracollo come più volte denunciato dalla minoranza. Osserva, quindi, che sulla parte innovativa l'opposizione dovrebbe essere propositiva e appoggiare i tentativi di rinnovamento.

Manuela GHIZZONI (PD) ricorda, solo per esempio, che per quello che concerne l'università sulla proliferazione dei corsi si laurea si era già pronunciato il ministro Mussi in sede di finanziaria del 2006.

Paola GOISIS (LNP) preannuncia il voto favorevole, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, sulla proposta di relazione favorevole del relatore.

Emerenzio BARBIERI (PdL), relatore, replicando, afferma che si sarebbe aspettato un apprezzamento maggiore, valutata la complessità della situazione del momento economico e del provvedimento innanzi al quale siamo chiamati a esprimerci. Sulle valutazioni tecniche della collega Ghizzoni richiama quanto correttamente indicato, come sempre, dalla documentazione predisposta dagli uffici in cui si evidenzia non pedantemente, ma criticamente che le valutazioni della Corte sono state positive proprio in riferimento agli aspetti che ha indicato nella sua relazione. Sottolinea d'altro canto che il collega Palmieri ha operato una spiegazione politica di quanto sinora fatto dalla maggioranza e dal Governo. Osserva che in più sedi ha stigmatizzato i tagli effettuati nelle materie di competenza, ritenendo che nessuno possa dichiararsi soddisfatto dei tagli fatti alla scuola; ancora una volta ricorda però che occorre guardare al complesso dell'attività che il Governo sta svolgendo. Raccomanda quindi l'approvazione della proposta di relazione da lui presentata.

Manuela GHIZZONI (PD) ricorda che gli uffici della Camera forniscono da sempre un aiuto straordinario ai lavori parlamentari, ma sottolinea che è facoltà e buona norma per ogni deputato risalire alle fonti originali.

Valentina APREA, presidente, ricorda che è stata presentata, da parte dei deputati Ghizzoni ed altri, una proposta alternativa di relazione sull'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2009, che è in distribuzione.
Pone quindi in votazione la proposta di relazione del relatore, avvertendo che, se questa risulterà approvata, sarà preclusa la proposta alternativa, mentre, se risulterà respinta, sarà messa in votazione la proposta alternativa.

La Commissione approva quindi la proposta di relazione favorevole del relatore.

Sui lavori della Commissione.

Paolo GRIMOLDI (LNP) ricorda che la Commissione cultura è uscita alla ribalta delle cronache giornalistiche per informazioni che in realtà non corrispondono al vero, in riferimento alla propria parte politica. Vi sono infatti delle dichiarazioni

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rese dalla presidente della Commissione, nonché relatrice sul provvedimento in oggetto, che non sono veritiere e che andrebbero meglio precisate.

Valentina APREA, presidente, rappresenta all'onorevole Grimoldi di non dover fornire alcun chiarimento e che ciascun deputato è responsabile delle proprie dichiarazioni, ancorché vengano poi ritrattate.

Paolo GRIMOLDI (LNP) ribadisce che sono state fatte delle strumentalizzazioni sulle dichiarazioni di alcuni componenti del gruppo parlamentare cui appartiene che non corrispondono al vero e che devono essere chiarite dalla presidente della Commissione.

Valentina APREA, presidente, ribadisce a sua volta che sul tema ha assicurato fin dall'inizio il più rigoroso rispetto del ruolo della Commissione e delle istituzioni.

La seduta termina alle 15.25.

SEDE LEGISLATIVA

Mercoledì 29 luglio 2009. - Presidenza del presidente Valentina APREA. - Interviene il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Francesco Maria Giro.

La seduta comincia alle 15.25.

Concessione di un contributo in favore della Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea (CDEC).
C. 2500 Ruben.

(Seguito della discussione e approvazione).

La Commissione prosegue la discussione del provvedimento rinviata, da ultimo, nella seduta del 15 luglio 2009.

Valentina APREA (PdL), presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto audiovisivo a circuito chiuso, ai sensi dell'articolo 65, comma 2 del regolamento. Non essendovi obiezioni, così rimane stabilito. Ricorda che nella seduta del 15 luglio 2009 si è conclusa la discussione sulle linee generali, e che sulla proposta di legge in esame non sono stati presentati emendamenti. In pari data il testo della proposta è stato trasmesso alle Commissioni di competenza per l'espressione del parere. Sono pervenuti quindi i pareri delle Commissioni competenti: la I Commissione affari costituzionali ha espresso parere favorevole, mentre la V Commissione bilancio ha espresso parere favorevole con una condizione. Ricorda quindi che in qualità di relatore, ha predisposto l'emendamento 2.1 (vedi allegato 4), volto ad attuare la condizione della Commissione bilancio ai fini dell'individuazione di una diversa copertura finanziaria all'onere recato dalla proposta di legge. Ne raccomanda quindi l'approvazione.
Si passa all'esame dell'articolo 1.

La Commissione approva quindi l'articolo 1.
Si passa all'esame dell'articolo 2 e dell'emendamento del relatore 2.1, ad esso riferito.

Il sottosegretario Francesco Maria GIRO esprime parere favorevole sull'emendamento 2.1.

La Commissione approva quindi l'emendamento 2.1 del relatore.
Approva quindi l'articolo 2, come modificato dall'emendamento approvato.

Ricardo Franco LEVI (PD), intervenendo per dichiarazione di voto finale, preannuncia anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto favorevole sul provvedimento in esame, ricordando che con lo stesso si riuscirà a mettere in sicurezza l'attività di un istituto fondamentale.

Antonio PALMIERI (PdL), intervenendo per dichiarazione di voto finale, preannuncia,

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anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto favorevole sul provvedimento in esame.

Giuseppe GIULIETTI (IdV) preannuncia, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto favorevole sul provvedimento in esame.

Valentina APREA, presidente, avverte che, non essendovi obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo, ai sensi dell'articolo 90, comma 2, del Regolamento.
Pone quindi in votazione finale, per appello nominale, la proposta di legge C. 2500 Ruben, come modificata nel corso dell'esame in sede legislativa.

La Commissione approva quindi, con votazione nominale finale, il testo della proposta di legge C. 2500 Ruben, come modificato nel corso dell'esame in sede legislativa.

Dopo alcuni interventi sui lavori della Commissione dei deputati Manuela GHIZZONI (PD), Ricardo Franco LEVI (PD) e Paolo GRIMOLDI (LNP), Valentina APREA, presidente, dichiara conclusa la seduta.

La seduta termina alle 15.40.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.40 alle 15.50.