CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 28 luglio 2009
211.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale
COMUNICATO
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Martedì 28 luglio 2009. - Presidenza del presidente Giorgio JANNONE.

Bilanci consuntivi 2004-2006 e bilancio preventivo 2007 dell'Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell'amministrazione pubblica - INPDAP.
(Seguito dell'esame e conclusione).

La seduta comincia alle 8.45.

Il deputato Giorgio JANNONE, presidente, ricorda che l'esame congiunto dei bilanci in titolo è stato avviato il 6 maggio scorso. Successivamente, la Commissione, al fine di approfondire le questioni emerse nel corso di tale seduta sui bilanci consuntivi 2004-2006 e sul preventivo 2007, ha svolto le audizioni del Commissario straordinario, del Direttore generale e del Presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell'INPDAP.

La senatrice Cecilia DONAGGIO, relatore, illustra la seguente proposta di considerazioni conclusive favorevoli con una condizione:
«La Commissione parlamentare di controllo sulle attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, esaminati i bilanci consuntivi 2004-2005-2006 e il bilancio preventivo 2007 relativi all'Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell'Amministrazione pubblica (INPDAP);
premesso che:
1) nel periodo 2004 - 2007 l'Ente registra, in termini di entrate contributive complessive, un incremento del 6,65 per cento passando da 44,60 miliardi di euro nel 2004 a 47,56 miliardi nel 2007;
2) l'elevata crescita contributiva registrata nel 2006 è frutto del pagamento degli arretrati collegati ai rinnovi contrattuali relativi al biennio economico 2004-2005 dei comparti ministeri, scuola ed aziende autonome;
3) nel medesimo periodo dal punto di vista della spesa per prestazioni si rileva

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un tasso di crescita ben maggiore (16,67 per cento) rispetto a quello delle entrate contributive (6,65 per cento);
4) il trend in rapida crescita del disavanzo previdenziale comporta l'erosione in pochi anni del patrimonio dell'Ente che ammonta nel 2007 a 20,46 miliardi di euro;
5) i dati relativi al periodo 2004-2007 presentano aspetti di criticità tali da pregiudicare, in assenza di misure che comportino un rilevante incremento strutturale delle entrate, la sostenibilità finanziaria dell'Ente stesso nel breve periodo;
6) per quanto riguarda l'aspetto dei costi e dell'efficienza della gestione si possono rilevare limitati margini di miglioramento in materia di gestione del patrimonio, attraverso l'ottimizzazione dei rendimenti raggiungibili compatibilmente con i vincoli imposti dalla missione affidata all'Ente, così come potrebbe essere immaginabile una riduzione dei costi attraverso l'incentivazione di economie e sinergie all'interno dell'universo degli enti pubblici;
7) dal punto di vista dell'efficienza del servizio, dagli elementi raccolti si evince la necessità di realizzare la massima riduzione possibile dei tempi medi di erogazione delle prestazioni accanto ad una più completa attività di comunicazione con i propri iscritti;

dalle audizioni svolte è emerso che:

8) l'Istituto presenta gravi problemi di sostenibilità nel breve periodo, tenuto conto che le entrate contributive non coprono le spese per prestazioni;
9) dai dati dei bilanci consuntivi 2007 e 2008 emerge un sensibile incremento del disavanzo del saldo previdenziale, che si attesta rispettivamente a 4 miliardi e 451 milioni di euro e 4 miliardi e 235 milioni, a fronte di una previsione per il 2007 pari a 1,6 miliardi di euro;
10) tale disavanzo è previsto che peggiori ulteriormente, fino a raggiungere nel 2009 la cifra di 6 miliardi e 350 milioni di euro;
11) allo stato attuale le entrate contributive pari a 56 miliardi di euro sono sufficienti a coprire unicamente la spesa pensionistica ma non i trattamenti di fine rapporto (TFR) e i trattamenti di fine servizio (TFS), per la cui copertura si ricorre a fonti esogene;
12) l'Inpdap sembra non avere spazi per governare il disavanzo ormai strutturale, considerato che le riserve tecniche appaiono ormai ridotte, dopo le operazioni di cartolarizzazione, e considerando il patrimonio strumentale al 25 per cento del patrimonio iniziale;
esprime

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE FAVOREVOLI

con la seguente condizione:
alla luce delle considerazioni testé espresse, si valuti la necessità - una volta definiti con esattezza i maggiori oneri per la copertura dei deficit di bilancio - di adeguare il piano industriale alla grave situazione in cui versa l'Istituto, sviluppando un idoneo piano di risanamento».

Il senatore Adriano MUSI (PD), riterrebbe opportuno che dalle considerazioni conclusive emerga che l'Istituto non ha esattamente un compito di registrazione ed esazione puntuale rispetto al numero di dipendenti della pubblica amministrazione, esistendo uno scarto tra numero effettivo di dipendenti pubblici in generale e la capacità dell'ente di svolgere un compito di esazione da parte dei datori di lavoro. Peraltro questi ultimi in alcuni casi non denunciano il numero esatto dei dipendenti e in alcuni casi non versano i relativi contributi.

La senatrice Cecilia DONAGGIO (PD), relatore, ritiene possibile aggiungere alla proposta di considerazioni conclusive le osservazioni svolte dal senatore Musi.

Il senatore Elio LANNUTTI (IdV) alla luce delle criticità evidenziate nella proposta di

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parere riterrebbe opportuno esprimere considerazioni conclusive contrarie sui bilanci in titolo, considerando le gravi difficoltà di ordine finanziario non solo nel lungo e medio periodo ma anche nel breve periodo.

La senatrice Cecilia DONAGGIO (PD), relatore, dalle audizioni svolte non è dato trarre un giudizio contrario sui bilanci, peraltro ritiene che dalla condizione apposta alla proposta di considerazioni conclusive emerga la gravità della situazione in cui versa l'Istituto. Se negli anni futuri dovesse permanere tale stato di difficoltà la Commissione potrebbe esprimere un parere contrario.

Il deputato Giuliano CAZZOLA (PdL), ritiene che un ente pubblico non possa risolvere le proprie criticità finanziarie solo con il piano industriale. Nel caso specifico rileva come i problemi dell'Istituto siano causati anche dalla normativa vigente. Al riguardo segnala la questione del trattamento di fine servizio (TFS) che, allo stato attuale, non viene più alimentato da alcun contributo, mentre il trattamento di fine rapporto (TFR) ha un bacino di utenza enorme. Ritiene pertanto che in mancanza di modifiche normative la situazione in cui versa l'Istituto in prospettiva sia quasi catastrofica.

La senatrice Cecilia DONAGGIO (PD), relatore, pur condividendo la opportunità di specifiche modifiche normative, ritiene che dalla condizione apposta al parere emerga la necessità di coprire il deficit di bilancio attraverso l'adeguamento del piano industriale, supportato da un idoneo piano di risanamento. Segnala poi un articolo di stampa in cui si dice che un manager di società in cui sono investiti anche risparmi degli Enti ha dimenticato di recente una consistente somma in contanti in un albergo di Milano. In considerazione degli incarichi di responsabilità ricoperti da tale soggetto in aziende come Sviluppo Italia, Zero sgr e Fimit, società di gestione del risparmio di cui sono soci alcuni enti previdenziali pubblici e privati, tra cui l'Inpdap, e che gestisce alcuni fondi immobiliari quotati e privati in borsa, riterrebbe opportuna alla ripresa dei lavori parlamentari un'audizione su tale vicenda.

Il senatore Elio LANNUTTI (IdV), conferma di aver letto tale notizia sui quotidiani e si associa alla richiesta della senatrice Donaggio, facendo presente che su tale questione sarà presentata al più presto un'interrogazione parlamentare.

Il senatore Adriano MUSI (PD), ritiene che occorra tener conto di quanto affermato dal Commissario straordinario dell'Inpdap, dottor Crescimbeni, nel corso della recente audizione in Commissione, che ha ricordato come dato storico, ma incidente sull'attuale situazione di cassa, che nel 2002 ci fu il passaggio all'INPDAP dalla Cassa dei trattamenti pensionistici dello Stato (CTPS) senza trasferimento di contributi ma con un apporto statale annuo di ripianamento di circa 2 miliardi. Con la legge finanziaria per il 2008 tali trasferimenti sono cessati e tali pensionati sono ora a carico dell'Istituto senza alcun supporto specifico da parte dello Stato. Quindi sui conti dell'Inpdap non bisogna fare inutili allarmismi, ma valutare la situazione con estrema attenzione e con la dovuta prudenza.

Il deputato Nedo Lorenzo POLI (UdC), ricorda che i bilanci all'esame dalla Commissione sono i consuntivi dal 2004 al 2006 e quindi si tratta di bilanci riferiti ad anni passati, mentre nelle audizioni con i vertici degli enti sono state prese in considerazione anche le attuali situazioni gestionali. Per cui ritiene condivisibile la proposta di considerazioni conclusive con condizione predisposta dalla relatrice dalla quale emergono le criticità riscontrate e che a suo giudizio rappresenta una corretta sintesi dell'attività di controllo svolta dalla Commissione sull'Istituto.

Il deputato Giorgio JANNONE, presidente, concorda con le osservazioni espresse dal deputato Poli, ricordando che

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i bilanci sui cui la Commissione sta esprimendo il proprio parere sono piuttosto datati e che la condizione apposta al parere evidenzia le gravi criticità dell'Istituto. Chiede pertanto alla senatrice Donaggio di riformulare la condizione alla luce delle considerazioni testé espresse.

La senatrice Cecilia DONAGGIO (PD), dà lettura della condizione, come riformulata: «alla luce delle considerazioni testé espresse, si valuti la necessità - una volta definiti con esattezza i maggiori oneri per la copertura dei deficit di bilancio - di adeguare il piano industriale alla grave situazione in cui versa l'Istituto, sviluppando un idoneo piano di risanamento e procedendo all'individuazione dell'esatta consistenza del personale dipendente dalle amministrazioni pubbliche, ai fini di una completa esazione dei contributi spettanti all'Ente».

Il deputato Giorgio JANNONE, presidente, suggerisce di inserire che il piano di risanamento dell'Istituto debba essere finalizzato al perseguimento della necessaria continuità aziendale.

La senatrice Cecilia DONAGGIO (PD), condivide il suggerimento del Presidente, recependolo nella condizione.

La deputata Carmen MOTTA (PD), pur condividendo la proposta di considerazioni conclusive testè formulata e le osservazioni svolte dai colleghi, pone un problema di carattere generale, ricordando che sebbene la Commissione stia esaminando bilanci riferiti ad anni passati dalle audizioni svolte sono emerse criticità relative non solo al passato ma anche al presente ed all'immediato futuro di cui la Commissione deve necessariamente tener conto. Auspica pertanto un'attività di approfondimento specifica alla ripresa dell'attività parlamentare.

La senatrice Cecilia DONAGGIO (PD), concorda con le considerazioni della collega Motta, proponendo che la Commissione esamini in futuro anche i bilanci di assestamento degli enti al fine di comprendere le motivazioni che portano le spese degli enti fuori controllo.

Il deputato Giuliano CAZZOLA (PdL), propone che la Commissione per approfondire l'esame dei bilanci proceda anche all'audizione di rappresentanti del collegio sindacale degli enti.

Il deputato Giorgio JANNONE, presidente, nel concordare con i colleghi sul fatto che gli enti di previdenza si trovano in un contesto di particolare gravità, condivide l'opportunità di audire i collegi sindacali. Quanto alla questione relativa all'articolo di stampa segnalato, assicura che la Commissione potrà procedere ad un approfondimento alla ripresa dell'attività. Pone quindi in votazione la proposta di considerazioni conclusive favorevoli con condizione come riformulata (vedi allegato 1).

La Commissione approva la proposta di considerazioni conclusive favorevoli con condizione come riformulata.

Il deputato Giorgio JANNONE, presidente, ricorda che le considerazioni conclusive testé deliberate dalla Commissione confluiranno nella relazione annuale al Parlamento.

Bilanci consuntivi 2004-2006, bilancio preventivo 2007 e bilancio tecnico attuariale dell'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS).
(Seguito dell'esame e conclusione).

Il deputato Giorgio JANNONE, presidente, ricorda che la Commissione ha avviato l'esame dei bilanci in titolo nella seduta del 29 aprile 2009. Successivamente la Commissione, al fine di approfondire le questioni emerse nel corso della prima seduta, ha svolto le audizioni del Commissario straordinario, del Direttore Generale dell'INPS e del Presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell'Istituto.

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Il deputato Giorgio JANNONE, presidente e relatore, illustra la proposta di considerazioni conclusive favorevoli con un'osservazione:
«La Commissione parlamentare di controllo sulle attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, esaminati i bilanci consuntivi 2004-2005-2006 e il bilancio preventivo 2007 relativi all'Istituto nazionale per la previdenza sociale (INPS);
premesso che:
1) nel periodo 2004 - 2007 l'Ente registra, in termini di entrate contributive complessive, un consistente incremento (da 113,83 a 136,96 miliardi di euro) collegato prevalentemente alla crescita del PIL e dell'occupazione, nonché all'aumento di alcune aliquote contributive;
2) nell'ultimo anno gli incrementi hanno riguardato le aliquote degli artigiani e commercianti e della gestione parasubordinati passata al 23 per cento per i lavoratori che non risultano assicurati presso altre forme assistenziali obbligatorie e al versamento dei contributi per il TFR dei lavoratori dipendenti da aziende con più di 49 dipendenti (4,6 miliardi di euro);
3) in parte, sia pure limitata, tale crescita contributiva è dovuta al recupero di fenomeni di elusione ed evasione contributiva;
4) nel medesimo periodo, dal punto di vista della spesa per prestazioni, si rileva un tasso di crescita più contenuto rispetto a quello relativo delle entrate contributive. Per quanto riguarda il numero delle pensioni, si registra una sostanziale stabilità del numero complessivo a fronte di una leggera flessione per il Fondo pensioni lavoratori dipendenti (FPLD), mentre si registra un incremento del loro importo medio;
5) l'Ente presenta, sotto il profilo pensionistico, un disavanzo strutturale, entrate contributive inferiori alla spesa per prestazioni, che viene compensato con una parte dei trasferimenti dello Stato, complessivamente pari a 71,8 mld di euro nel 2006. Tali trasferimenti sono finalizzati anche al finanziamento della gestione interventi assistenziali e di sostegno alle gestioni previdenziali (GIAS), la cui gestione è rivolta sia ad interventi assistenziali che ad interventi di sostegno alle pensioni;
6) per l'anno 2006, la spesa sostenuta per pensioni in carico alla gestione previdenziale ammonta a 144 miliardi, di cui 119 a carico delle gestioni e 25 a carico della GIAS, secondo quanto affermato dal Commissario straordinario dell'Ente nell'audizione in Commissione il 24 giugno 2009;
7) nel breve periodo il saldo pensionistico (differenza tra entrate contributive e spesa per pensioni), che al netto degli interventi della GIAS risulta già pesantemente negativo, è prevedibile che peggiori in misura consistente per effetto di una riduzione delle entrate contributive correlata all'andamento negativo della congiuntura economica;
8) nel medio - lungo periodo (a partire dalla seconda metà degli anni 2020) il saldo pensionistico si aggraverà, invece, notevolmente a causa del forte aumento della spesa derivante dalla consistente crescita del numero delle pensioni;
9) dal punto di vista della gestione del patrimonio, l'Inps è stato caratterizzato nell'arco degli ultimi anni da un'intensa attività di dismissione del patrimonio immobiliare, testimoniata dalla elevata quota all'interno degli immobili detenuti che rimane dedicata ad usi strumentali all'attività di servizio. Risulta invece in aumento la componente del patrimonio mobiliare;
10) per quanto riguarda poi l'aspetto dei costi e dell'efficienza della gestione, nell'arco di tempo osservato si sono potuti rilevare miglioramenti nell'efficienza del servizio attraverso una riduzione dei tempi medi di erogazione delle prestazioni. Dal lato dei costi si è potuta

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rilevare una tendenza al contenimento, in particolar modo per quel che concerne le spese per il funzionamento degli uffici e per quelle relative agli organi dell'Ente;
esprime

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE FAVOREVOLI

con la seguente osservazione:
valuti l'Ente la necessità di monitorare con estrema attenzione e di prevedere misure atte a limitare le conseguenze negative che deriveranno al complesso delle entrate contributive e al bilancio dell'Istituto dall'attuale forte riduzione del prodotto interno lordo. Ciò anche alla luce del fatto che, per il medio periodo, si prevede un'ulteriore crescita della spesa per pensioni ed un conseguente aggravamento del saldo pensionistico».

Il senatore Elio LANNUTTI (IdV) pur rilevando come tutti gli enti previdenziali tenderanno in futuro a peggiorare i propri conti anche in conseguenza della crisi economica che ha prodotto 2 milioni circa di disoccupati ai quali se ne aggiungeranno altri 500 mila secondo le stime del CNEL, esprime un giudizio favorevole sulla proposta di considerazioni conclusive predisposta dal relatore.

Il senatore Adriano MUSI (PD), riterrebbe opportuno che nelle premesse alla proposta di parere fossero evidenziate le ambiguità derivanti dalla commistione nei conti dell'ente della spesa previdenziale con quella assistenziale.

Il deputato Giorgio JANNONE, presidente e relatore, ritiene che tale osservazione possa essere inserita al punto 5) delle premesse.

Giuliano CAZZOLA (PdL) non ritiene opportuno in questa sede riprendere una discussione storica con il senatore Musi sulla distinzione della spesa previdenziale da quella assistenziale, tuttavia ritiene necessario rilevare che per come viene rappresentata la questione delle entrate dell'INPS vi sono delle affermazioni che fanno torto ai conti dell'Istituto. In particolare ricorda come le entrate dell'INPS sono costituite da entrate contributive e da trasferimenti statali. Però questi ultimi non sono compensazioni di disavanzi, sono somme dovute per legge per il finanziamento di prestazioni poste a carico dello Stato. Per cui non è che lo Stato integra per 70 miliardi circa il deficit strutturale dell'Istituto. L'INPS ha prestazioni finanziate dalle entrate contributive e prestazioni finanziate dai trasferimenti statali. Peraltro i 74 miliardi, che rappresentano il complesso dei trasferimenti statali all'Istituto, non finanziano solo la spesa pensionistica, che è pari a circa 34 miliardi, ma servono a coprire tutta una serie di altre prestazioni, come ad esempio quelle di sostegno alle famiglie, alle imprese, al mercato del lavoro nel loro complesso.

La senatrice Cecilia DONAGGIO (PD), riterrebbe opportuno che la modifica delle somme trasferite annualmente dallo Stato all'Inps fosse motivata. Vorrebbe pertanto comprendere le ragioni della riduzione annuale di tali somme.

Il senatore Adriano MUSI (PD), propone di aggiungere alla fine del punto 5) un inciso dal quale si evinca che i trasferimenti statali non coprono integralmente la spesa assistenziale, per la mancata separazione nel bilancio dell'ente tra spese previdenziali e spese assistenziali.

Il deputato Nedo Lorenzo POLI (UdC), ritiene necessario eliminare dal punto 5) delle premesse al parere la considerazione relativa al disavanzo strutturale dell'Inps, considerato che dal dibattito svolto è emerso che l'Istituto non presenta deficit di bilancio.

Il deputato Giorgio JANNONE, presidente e relatore, riformula il punto 5) delle considerazioni conclusive, e pone in votazione la proposta di considerazioni conclusive con osservazione come riformulata (vedi allegato 2).

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Il senatore Adriano MUSI (PD), dichiara la propria astensione.

La Commissione approva la proposta di considerazioni conclusive favorevoli con osservazione.

Il deputato Giorgio JANNONE, presidente, ricorda che le considerazioni conclusive testé deliberate dalla Commissione confluiranno nella relazione annuale al Parlamento. Ringrazia infine a nome dei rappresentanti della maggioranza e dell'opposizione gli Uffici di Segreteria della Commissione per l'impegno profuso nell'attività svolta.

La seduta termina alle 9.35.