CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 28 luglio 2009
211.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
Pag. 64

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.25 alle 14.30.

SEDE CONSULTIVA

Martedì 28 luglio 2009. - Presidenza del presidente Edmondo CIRIELLI.

La seduta comincia alle 14.30.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2008.
C. 2632 Governo, approvato dal Senato.

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2009.
C. 2633 Governo, approvato dal Senato.

Tabella n. 11: Stato di previsione del Ministero della difesa.
(Relazione alla V Commissione).
(Esame congiunto, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo.

Edmondo CIRIELLI, presidente, ricorda che la Commissione esaminerà congiuntamente i disegni di legge C. 2632 recante il «Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2008» e C. 2633 recante «Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2009», limitatamente alla tabella 11 del rendiconto e alla tabella 11 del bilancio di assestamento.
L'esame si concluderà con la votazione di una relazione su ciascuna delle predette tabelle cui saranno allegati gli emendamenti eventualmente approvati dalla Commissione.
A tal proposito, rammenta che il disegno di legge di approvazione del rendiconto è sostanzialmente inemendabile, essendo ammissibili soltanto gli emendamenti volti ad apportare modifiche di carattere meramente formale.
Per quanto concerne gli emendamenti al disegno di legge di assestamento, ricorda altresì che si applicano le consuete regole di ammissibilità concernenti gli

Pag. 65

emendamenti al disegno di legge di bilancio. In particolare, gli emendamenti tendenti ad introdurre variazioni compensative all'interno del medesimo stato di previsione devono essere presentati presso la Commissione di merito.
Gli emendamenti tendenti ad introdurre variazioni compensative fra diversi stati di previsione ovvero, nei limiti di ammissibilità, variazioni non compensative, possono essere presentati presso la Commissione di merito o presso la Commissione bilancio.
Gli eventuali emendamenti approvati dalla Commissione saranno allegati alla relazione che sarà trasmessa alla Commissione bilancio e si intenderanno presentati a nome dell'intera Commissione.
Gli emendamenti respinti dovranno invece essere ripresentati presso la Commissione bilancio, anche al solo fine di consentirne a quest'ultima la reiezione ai fini della ripresentazione in Assemblea. Fanno eccezione a questa regola gli emendamenti compensativi all'interno dello stato di previsione di competenza della Commissione di merito che, ove respinti dalla Commissione, potranno essere ripresentati direttamente in Assemblea.

Giulio MARINI (PdL), relatore, ricorda che il Rendiconto generale dello Stato è lo strumento attraverso il quale il Governo adempie all'obbligo costituzionale di rendere conto al Parlamento dei risultati della gestione finanziaria annuale relativa alle amministrazioni dello Stato e ad alcune amministrazioni autonome.
Il Rendiconto generale dello Stato è costituito da due parti: il conto del bilancio, che espone l'entità effettiva delle entrate e delle uscite del bilancio dello Stato rispetto alle previsioni approvate dal Parlamento, e il conto del patrimonio, che espone le variazioni intervenute nella consistenza delle attività e passività che costituiscono il patrimonio dello Stato.
L'esposizione dettagliata delle risultanze della gestione è fornita dal conto del bilancio, che è costituito dal conto consuntivo dell'entrata e, per la parte di spesa, dal conto consuntivo relativo a ciascun Ministero.
Una novità del disegno di legge di rendiconto per l'esercizio finanziario 2008 è la presentazione delle voci di spesa secondo la nuova struttura funzionale di classificazione del bilancio, articolata in 34 Missioni e 164 Programmi, che fornisce maggiori informazioni in merito alla destinazione delle risorse.
Nel conto consuntivo della spesa del Ministero della difesa per il 2008 tali risorse sono suddivise in 4 missioni (difesa e sicurezza, ricerca e innovazione, Servizi istituzionali e generali delle Amministrazioni pubbliche e Fondi da ripartire) a loro volta articolate in 11 programmi.
L'incidenza percentuale delle risorse per la difesa sul bilancio dello Stato è stata pari al 4,3 per cento, rispetto al 4,4 per cento nel precedente esercizio finanziario. Gli impegni totali ammontano a 22,970 miliardi di euro e rappresentano il 97,1 per cento delle previsioni definitive. L'importo relativo alle autorizzazioni definitive di cassa è di 24,132 miliardi di euro, mentre nel bilancio di previsione risultava pari a 21,138 miliardi di euro. I pagamenti, che assommano a 22,795 miliardi di euro, rappresentano il 94,5 per cento delle autorizzazioni di cassa. Infine, i residui, che nelle previsioni assestate erano pari a 3,478 miliardi di euro, al 31 dicembre 2008 ammontano a 3,407 miliardi di euro, di cui 1,802 miliardi relativi alle spese correnti e 1,604 miliardi in conto capitale.
Si ricorda che il Rendiconto generale dello Stato predisposto dal Ministro dell'economia e delle finanze è trasmesso alla Corte dei conti per il giudizio di parificazione per una verifica della conformità dei dati del rendiconto della gestione finanziaria con le scritture contabili in possesso della Corte stessa. La Corte predispone altresì un'apposita relazione che, unitamente al giudizio di parificazione, viene trasmessa al Parlamento. In essa, per quanto riguarda il Ministero della difesa, la Corte sottolinea, tra l'altro, l'esigenza di affinare i sistemi organizzativi interni per

Pag. 66

rendere più efficiente l'utilizzazione delle risorse e ricorda come siano in corso al riguardo iniziative che vanno nella direzione della realizzazione di tale obiettivo. In particolare, viene citata innanzitutto la riorganizzazione di enti e di stabilimenti industriali della Difesa, anche attraverso la previsione di nuovi soggetti giuridici, come la «Difesa servizi S.p.a.», alla quale verrebbe affidata la valorizzazione del patrimonio e la gestione dei servizi.
Inoltre viene ricordato il nuovo modulo organizzativo costituito dalla «direzione di programma» per la gestione di specifici programmi d'arma che assumerebbe competenze in relazione ad una determinata materia, integrando le strutture tradizionali, in base a linee guida che troveranno una loro sistematizzazione nella Direttiva, in via di emanazione, da parte del Segretario generale della Difesa, «per l'avvio delle attività tecnico-amministrative di acquisizione e gestione dei sistemi d'arma complessi dell'Amministrazione della Difesa». Un esempio a questo riguardo è fornito dal VI reparto dello Stato Maggiore della Difesa, che dovrebbe occuparsi del complesso dei servizi di comunicazione integrata di cui dovrebbe fruire tutto il sistema Difesa e che si proietta anche all'esterno dell'Amministrazione, oltre che nel sistema NATO, anche in quello delle altre Amministrazioni pubbliche italiane.
Viene inoltre sottolineata l'esistenza di elementi critici che sono legati alla formazione e alla progressione del personale militare, posto che nell'ambito della missione difesa e sicurezza del territorio, la spesa per il personale ha raggiunto il 66 per cento della spesa complessiva.
Per quanto concerne il disegno di legge recante disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'esercizio 2009, ricorda che esso contiene sia per lo stato di previsione dell'entrata sia per ciascuno degli stati di previsione dei ministeri di spesa, le proposte di variazione degli stanziamenti di bilancio in termini di competenza e di cassa.
Tali variazioni possono riguardare sia modifiche già apportate in forza di atti amministrativi fino al 31 maggio, sia variazioni proposte direttamente con il disegno di legge di assestamento medesimo. Queste ultime possono essere determinate, sul fronte delle entrate, dall'eventuale revisione delle stime del gettito e, sul fronte delle spese, dall'esigenza di adeguare le spese aventi carattere discrezionale ad esigenze sopravvenute. Per quanto riguarda le previsioni di cassa, poi, l'assestamento provvede alla rimodulazione di tali previsioni in funzione dell'effettiva consistenza dei residui attivi e passivi - ossia dei crediti e dei debiti iscritti in bilancio e provenienti da precedenti esercizi finanziari - quali effettivamente accertati in sede di rendiconto dell'esercizio precedente.
La maggior parte delle variazioni apportate con atto amministrativo non ha effetto sui saldi (variazioni compensative) perché si tratta o dello spostamento di somme tra capitoli di spesa, oppure di modifiche della stessa entità ma di segno contrario dell'entrata e della spesa.
Tra le variazioni di cui si prevede l'approvazione tramite il disegno di legge di assestamento si segnalano quelle che riguardano l'incremento dei Fondi per la riassegnazione dei residui perenti, ossia i fondi destinati a far fronte, attraverso l'incremento degli appositi capitoli di spesa, ai debiti che, pur non essendo prescritti, sono espunti dal bilancio ed indicati, ai sensi della vigente disciplina contabile, nel solo conto del patrimonio. In particolare, il Fondo per la riassegnazione di residui perenti delle spese correnti viene incrementato, in termini di competenza, da 1,6 a 2,6 miliardi di euro, mentre quello per la riassegnazione dei residui perenti delle spese in conto capitale viene aumentato, sempre in termini di competenza, da 900 milioni a 4 miliardi e 900 milioni di euro.
Secondo la relazione illustrativa al disegno di legge presentato al Senato i citati incrementi risultano necessari per il pagamento di crediti vantati dalle imprese per richieste rimaste inevase nel corso del 2008, a causa della esiguità delle risorse disponibili. Tale incremento si ricollega quindi all'accelerazione dei pagamenti

Pag. 67

dello Stato nei confronti delle imprese prevista dall'articolo 9 del decreto-legge 1o luglio 2009, n. 78, all'esame del Parlamento, che sarà effettuata nei limiti delle risorse a tal fine stanziate con la legge di assestamento del bilancio dello Stato.
Particolarmente significativa è anche la riduzione proposta dell'ammontare delle entrate tributarie pari a 32,699 miliardi di euro in termini di competenza e di cassa che, secondo la relazione illustrativa, è volta ad allineare le previsioni di entrata per il 2009 all'andamento del quadro macroeconomico, come rivisto in sede di predisposizione del DPEF 2010-2013, recentemente presentato alle Camere, il quale stima per l'anno in corso una contrazione del PIL pari al 5,2 per cento.
In definitiva, le previsioni assestate per il 2009, risultanti dalle variazioni apportate per atto amministrativo fino al 31 maggio scorso, e da quelle proposte con il disegno di legge di assestamento in esame, evidenziano, rispetto alle previsioni iniziali di bilancio, un aumento del saldo netto da finanziare, ossia un divario tra spese finali ed entrate finali in termini di competenza, di 36.870 milioni di euro, per la gran parte imputabile alle citate variazioni proposte dal disegno di legge in esame.
Per quanto riguarda lo stato di previsione della spesa del Ministero della difesa per il 2009, il disegno di legge in esame, tenuto conto delle variazioni amministrative già intervenute e delle variazioni proposte, reca previsioni assestate di competenza pari a 21,446 miliardi di euro, di cui 18,513 miliardi di parte corrente e 2,993 miliardi di conto capitale.
Le autorizzazioni di cassa, a seguito dell'assestamento, invece, ammontano a 20,873 miliardi di euro, ripartite fra parte corrente e conto capitale in ragione, rispettivamente, di circa 18.510 miliardi di euro e 2,362 miliardi.
Le variazioni già introdotte in bilancio in via amministrativa, e pertanto non soggette ad approvazione parlamentare, hanno determinato complessivamente un aumento di 980,891 milioni di euro delle previsioni di competenza, e un incremento di 983,861 milioni di euro delle autorizzazioni di cassa. Tali variazioni sono state determinate:
dall'utilizzo del fondo per le missioni internazionali, allocato ad inizio anno nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze e trasferito per una quota pari a 731,517 milioni di euro per competenza e per cassa, nello stato di previsione del Ministero della difesa, per effetto dell'approvazione dei provvedimenti recanti proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali;
dal prelevamento dal Fondo di riserva per i residui passivi perenti di 229,243 milioni di euro per competenza e per cassa;
dalle riduzioni disposte dal decreto-legge 7 ottobre 2008, n. 154, recante disposizioni urgenti di contenimento della spesa sanitaria, che hanno comportato il prelievo dallo stato di previsione del Ministero della difesa di risorse per circa 107 milioni di euro per competenza e per cassa.

La manovra proposta con il disegno di legge di assestamento prevede, per lo stato di previsione del Ministero della difesa, un incremento netto delle previsioni in termini competenza di circa 171,6 milioni di euro, di cui 71,6 milioni di euro di parte corrente e 100 milioni di euro di conto capitale, e una riduzione di circa 408,5 milioni di euro delle previsioni in termini di cassa, risultanti dalla differenza tra il decremento di 480,013 milioni di euro della spesa di conto capitale e l'incremento di 71,436 milioni di euro della spesa di parte corrente.
Per quanto riguarda i residui passivi, che, come detto, rappresentano sostanzialmente debiti provenienti dai precedenti esercizi finanziari, va rilevato che il provvedimento in esame, diversamente da quanto accaduto nel recente passato ne propone un incremento molto contenuto. In particolare, tali residui iscritti in bilancio per 3,311 miliardi di euro dovrebbero

Pag. 68

essere incrementati per circa 96,170 milioni di euro, raggiungendo un ammontare complessivo di 3,407 miliardi.
In particolare, a differenza di quanto accaduto nel precedente esercizio finanziario, non si registra il notevole divario tra residui passivi risultanti dal bilancio di previsione e quelli risultanti dall'assestamento che, nell'esercizio 2008, era stato pari a 1,013 miliardi di euro. In ciò trova riscontro l'impegno assunto dal sottosegretario per la difesa Crosetto che, nella seduta del 24 luglio 2008, aveva assicurato un maggior coordinamento tra Ministero della difesa e Ministero dell'economia all'atto della predisposizione del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per evitare tale divario.
Ciò premesso, poiché l'ammontare dei residui passivi, complessivamente pari a 3,407 miliardi di euro, rimane comunque elevato, appare auspicabile che le consistenti risorse finanziarie destinate dal disegno di legge in oggetto alla riassegnazione dei residui perenti possano consentire una significativa riduzione dell'ammontare complessivo dei residui passivi relativi al Ministero della difesa.
Riguardo alla spesa in conto capitale andrebbe inoltre chiarito per quali ragioni, a fronte di un aumento della massa spendibile pari a 71,491 milioni di euro - corrispondente al saldo tra il decremento dei residui passivi di conto capitale e l'incremento in termini di competenza delle spese di conto capitale - si disponga una riduzione delle spese per cassa dell'ordine di 408 milioni di euro.
In conclusione, nell'esprimere un giudizio positivo sui provvedimenti in titolo, si riserva di presentare le prescritte relazioni sulla base dei chiarimenti del Governo e degli ulteriori elementi di valutazione che dovessero emergere durante il dibattito.

Edmondo CIRIELLI, presidente, nel ricordare infine che, come stabilito nell'odierna riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, il termine per la presentazione degli emendamenti è fissato alle ore 18 di oggi, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.50.