CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 15 luglio 2009
202.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

Mercoledì 15 luglio 2009. - Presidenza del presidente Isabella BERTOLINI.

La seduta comincia alle 9.45.

Conversione in legge del decreto-legge 1o luglio 2009, n. 78, recante provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini e della partecipazione italiana a missioni internazionali.
C. 2561 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite V e VI).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con osservazioni).

Il Comitato prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta di ieri.

Giorgio Clelio STRACQUADANIO (PdL), relatore, illustra una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 1).

Doris LO MORO (PD), premesso che si soffermerà sul solo articolo 22, lasciando che sia il collega Naccarato ad illustrare le ulteriori ragioni di perplessità del suo gruppo sul provvedimento, dà atto al relatore di aver predisposto una proposta di parere coerente con la relazione introduttiva di ieri, nella quale erano svolti diversi rilievi critici del tutto condivisibili.
È infatti indiscutibile che, nel momento in cui si istituisce un fondo destinato a interventi in un settore, come quello sanitario,

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nel quale le competenze e le responsabilità delle regioni sono enormi, occorra prevedere il coinvolgimento delle regioni stesse nella forma forte dell'intesa, e non semplicemente in quella tenue del parere; tanto più in considerazione del fatto che le esigenze del servizio sanitario sono sistematicamente sottostimate al momento dell'individuazione dei finanziamenti.
Parimenti indiscutibile, a suo parere, è che la valutazione di congruità del piano regionale di rientro dai disavanzi effettuata dal Governo debba essere effettuata sulla base di parametri di riferimento oggettivi e stabiliti per legge, tanto più che, in caso di esito negativo della valutazione, il Governo ha il potere di nominare un commissario ad acta. Il testo attuale, non stabilendo i criteri di valutazione, attribuisce in sostanza al Governo un potere del tutto discrezionale di decidere se nominare un commissario per gestire il risanamento dei bilanci sanitari della regione. Che si debba procedere al commissariamento, in caso di inerzia della regione o di intervento inadeguato, è fuori di dubbio: è stato fatto in altri casi, anche dai Governi di centrosinistra, e non si vede perché, all'occorrenza, non si possa fare per la Calabria; ma non è possibile che la valutazione dell'adeguatezza dell'intervento sia rimessa alla mera discrezionalità del Governo.
Dopo aver quindi sottolineato che, personalmente, è molto critica sulla gestione della sanità della regione Calabria, come sa bene chi segue le vicende politiche locali e le relative cronache sui quotidiani, chiarisce che, come cittadina calabrese, non può invece che esprimere rammarico per il fatto che il primo intervento dello Stato per la Calabria è ispirato a una logica di centralismo e di unilateralità mentre, come legislatore e componente della Commissione affari costituzionali, non può non rimarcare che tale logica è in contrasto con i principi costituzionali in materia di rapporti tra lo Stato e le regioni, che dovrebbero essere improntati al criterio della leale collaborazione.
In conclusione, ribadito di condividere l'impostazione della proposta di parere del relatore, esprime l'avviso che, tuttavia, in considerazione della loro rilevanza politica e costituzionale, le censure in essa contenute rispetto al testo del provvedimento dovrebbero essere formulate non come osservazioni bensì, più severamente, come condizioni ed invita pertanto il relatore a valutare la possibilità di rivedere la sua proposta di parere in tal senso.

Alessandro NACCARATO (PD) rileva che per la gran parte degli interventi disposti dal decreto-legge mancano i presupposti costituzionali di necessità e urgenza: è evidente che, intorno ad un nucleo di disposizioni effettivamente urgenti e necessarie, si è aggregato un insieme eterogeneo di altre disposizioni che avrebbero potuto senza difficoltà essere oggetto di disegni di legge ordinari. Se poi il Governo porrà la fiducia su un maxiemendamento, come al momento sembra probabile, è certo che questo carattere del provvedimento si accentuerà. Preannuncia pertanto il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore.

Pierluigi MANTINI (UdC), premesso che sarebbe necessaria un'analisi approfondita del testo, che non svolgerà, si limita a rilevare che ancora una volta viene stravolto il principio per cui i decreti-legge dovrebbero contenere solo disposizioni omogenee per contenuto ed effettivamente urgenti e necessarie. Quanto all'intervento relativo alla regione Calabria, è dell'avviso che interventi drastici per assicurare l'equilibrio dei bilanci sanitari siano indispensabili. Nell'esprimere quindi un giudizio complessivamente favorevole sulla proposta di parere del relatore, manifesta perplessità sull'osservazione di cui alla lettera c), che, a suo giudizio, dovrebbe essere posta piuttosto come condizione: nel momento infatti in cui si istituisce un fondo a destinazione vincolata, si entra di fatto nell'amministrazione attiva di un determinato settore, interferendo con l'ente competente, per

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cui, in base al principio di leale collaborazione, si dovrebbe almeno procedere d'intesa con questo ente.

Raffaele VOLPI (LNP), nel ringraziare il relatore, che ha colto diversi punti condivisi, ricorda che la leale collaborazione tra lo Stato e le regioni non può essere invocata sempre solo a difesa delle regioni e che anche queste hanno doveri verso lo Stato e la comunità nazionale. Nello specifico, le regioni hanno il dovere di esibire bilanci trasparenti e in ordine. Molte regioni, però, non ne sono in grado. In futuro, tuttavia, quando andrà a regime il federalismo fiscale, occorrerà che i cittadini delle regioni che contribuiscono al fondo di perequazione possano sapere con chiarezza che uso viene fatto dei loro contributi.

Doris LO MORO (PD) fa presente che, per quanto riguarda la regione Calabria, il problema non è soltanto quello di ripianare i conti e rifondere i debiti, ma è innanzitutto quello di riorganizzare e riqualificare il servizio sanitario regionale: la formazione dei debiti è infatti solo la conseguenza della mancata riorganizzazione. È d'accordo che i cittadini debbono sapere quale uso viene fatto dei denari pubblici, ma la difficoltà di quantificare il debito ed esibire conti in ordine non è un problema della sola regione Calabria; si aggiunga che l'advisor nominato dal Governo per fare chiarezza sta invece, a suo avviso, aumentando la confusione.

Giorgio Clelio STRACQUADANIO (PdL), relatore, rispondendo al deputato Naccarato, rileva che gli interventi del decreto-legge non sono eterogenei, tendendo tutti alla medesima finalità, che è quella di stimolare l'economia e di conseguire risparmi di spesa.
Rispondendo invece ai deputati Lo Moro e Mantini, dichiara di voler mantenere immutata la sua proposta di parere. Chiarisce che la preoccupazione principale di un relatore, nella Commissione affari costituzionali in sede consultiva, è quella di suggerire modifiche al testo in esame per eliminare quelle previsioni che siano suscettibili di provocare un contenzioso davanti alla Corte costituzionale, così da evitare che il ricorso alla Corte blocchi l'applicazione del provvedimento. Il relatore non può però non tenere conto del fatto che prevedere l'intesa con le regioni equivale a conferire alle regioni un forte potere, che, se usato male, si pone in contrasto con il principio di leale collaborazione, al quale dovrebbe essere improntata non solo la condotta dello Stato ma anche quella delle regioni stesse: ricorda, per chiarire il proprio pensiero, che in questi giorni la Conferenza unificata ha sospeso tutti i suoi lavori, in questo modo paralizzando parte dell'attività del Governo e dello stesso Parlamento, in una maniera che non può dirsi lealmente collaborativa. Questo dipende dal fatto che nella sostanza il sistema delle Conferenze svolge oggi in Italia, senza una cornice costituzionale di riferimento, un ruolo analogo a quello svolto in altri Paesi dai Senati federali. Per questa ragione, il Governo si trova nella necessità, se vuole intervenire per il Paese, di limitare il potere di condizionamento del sistema delle autonomie territoriali.

Nessun altro chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore.

La seduta termina alle 10.25.

SEDE LEGISLATIVA

Mercoledì 15 luglio 2009. - Presidenza del presidente Donato BRUNO. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Michelino Davico.

La seduta comincia alle 14.40.

Modifica della denominazione e delle competenze del Comitato parlamentare di cui all'articolo 18 della legge 30 settembre 1993, n. 388.
C. 1446 Boniver.

(Discussione e conclusione - Approvazione).

La Commissione inizia la discussione.

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Donato BRUNO, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 65, comma 2, del regolamento, la pubblicità delle sedute per la discussione in sede legislativa è assicurata, oltre che con resoconto stenografico, anche tramite la trasmissione attraverso impianti audiovisivi a circuito chiuso. Ne dispone pertanto l'attivazione.
Ricorda che l'ordine del giorno reca la discussione della proposta di legge C. 1446, Boniver ed altri, recante modifica della denominazione e delle competenze del Comitato parlamentare di cui all'articolo 18 della legge 30 settembre 1993, n. 388. La Commissione ha esaminato la proposta di legge in sede referente, a decorrere dalla seduta del 31 luglio 2008, senza apportare modificazioni al testo. Sulla proposta di legge sono stati acquisiti il parere favorevole della Commissione Affari esteri e il parere favorevole con una condizione della Commissione Politiche dell'Unione europea. Nella seduta del 30 ottobre 2008, la Commissione ha quindi conferito al relatore il mandato a riferire all'Assemblea in senso favorevole sul testo della proposta di legge. Successivamente, essendo maturati i presupposti in tal senso, è stato chiesto il trasferimento dell'esame in sede legislativa, cui l'Assemblea ha acconsentito nella seduta dell'8 luglio 2009.
Ricorda inoltre che il termine per la presentazione di emendamenti, fissato nell'ambito dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, è scaduto alle ore 14 di ieri, martedì 14 luglio.

Nunzia DE GIROLAMO (PdL), relatore, si richiama alla relazione introduttiva da lei svolta all'inizio dell'esame in sede referente, il 31 luglio scorso.

Donato BRUNO, presidente, preso atto che non vi sono richieste di intervento, neppure da parte del Governo, dichiara conclusa la discussione sulle linee generali e avverte che la relatrice ha presentato l'emendamento 2.1 (vedi allegato 2).

Nunzia DE GIROLAMO (PdL), relatore, illustra le ragioni dell'emendamento 2.1, del quale raccomanda l'approvazione.

Il sottosegretario Michelino DAVICO esprime parere favorevole sull'emendamento 2.1 della relatrice.

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione, con distinte votazioni, approva l'articolo 1, quindi approva l'emendamento 2.1 della relatrice e l'articolo 2, nel testo risultante dall'emendamento.

Intervengono, per dichiarazione di voto finale, i deputati Roberto ZACCARIA (PD), Isabella BERTOLINI (PdL), Pierluigi MANTINI (UdC), David FAVIA (IdV) e Luciano DUSSIN (LNP).

Donato BRUNO, presidente, dà conto delle sostituzioni comunicate alla presidenza.

La Commissione approva, con votazione nominale finale, la proposta di legge C. 1446, nel nuovo testo risultante dalla discussione in sede legislativa, autorizzando inoltre la presidenza al coordinamento formale del testo approvato.

Sui lavori della Commissione.

Donato BRUNO, presidente, propone di invertire l'ordine dei lavori, nel senso di svolgere prima la riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, e poi la seduta in sede di indagine conoscitiva.

La Commissione consente.

La seduta termina alle 15.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15 alle 15.10.

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INDAGINE CONOSCITIVA

Mercoledì 15 luglio 2009. - Presidenza del presidente Donato BRUNO.

La seduta comincia alle 15.15.

Sulla pubblicità dei lavori.

Donato BRUNO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata, oltre che mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso, anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati. Introduce, quindi, l'audizione.

Indagine conoscitiva sull'informatizzazione delle pubbliche amministrazioni.
Audizione di rappresentanti dell'ANCI.
(Svolgimento e conclusione).

Fabio REFRIGERI, ANCI, svolge una relazione sui temi oggetto dell'indagine.

Interviene, per porre quesiti e formulare osservazioni, il deputato Raffaele VOLPI (LNP).

Fabio REFRIGERI, ANCI, risponde ai quesiti posti e rende ulteriori precisazioni.

Donato BRUNO, presidente, dichiara conclusa l'audizione.

La seduta, sospesa alle 15.25, è ripresa alle 15.30.

Audizione del Presidente dell'Autorità garante per la protezione dei dati personali, Prof. Francesco Pizzetti.
(Svolgimento e conclusione).

Francesco PIZZETTI, presidente dell'Autorità garante per la protezione dei dati personali, svolge una relazione sui temi oggetto dell'indagine.

Intervengono, per porre quesiti e formulare osservazioni, i deputati Linda LANZILLOTTA (PD), Pierluigi MANTINI (UdC) e Anna Maria BERNINI BOVICELLI (PdL).

Francesco PIZZETTI, presidente dell'Autorità garante per la protezione dei dati personali, risponde ai quesiti posti e rende ulteriori precisazioni.

Donato BRUNO, presidente, dichiara conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 16.05.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.