CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 24 giugno 2009
193.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (XI e XII)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 24 giugno 2009. - Presidenza del presidente della XII Commissione Giuseppe PALUMBO. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali, Pasquale Viespoli.

La seduta comincia alle 15.25.

Schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Atto n. 79.

(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con osservazioni).

Le Commissioni proseguono l'esame dello schema di decreto legislativo in titolo, rinviato, da ultimo, nella seduta di ieri.

Giuseppe PALUMBO, presidente, ricorda che i relatori hanno presentato una proposta di parere favorevole con osservazioni sul provvedimento in esame (vedi allegato 1) e che risultano altresì presentate due proposte di parere alternative a quella dei relatori, sottoscritte rispettivamente dai deputati Damiano ed altri (vedi allegato 2) e dai deputati Donadi ed altri (vedi allegato 3).
Avverte, quindi, che sarà posta in votazione per prima la proposta di parere dei relatori e che - in caso di sua approvazione - risulteranno conseguentemente precluse le proposte alternative di parere presentate.

Antonio BOCCUZZI (PD), nel prendere atto che le Commissioni riunite sono ormai giunte all'epilogo dell'iter dello schema di decreto, intende ancora una volta ringraziare la presidenza, i relatori e quanti hanno partecipato alle numerose audizioni svolte nel percorso di esame del provvedimento, rilevando polemicamente che, nella seduta odierna, vi è una sostenuta presenza di deputati dei gruppi di maggioranza, che ritiene, invece, siano stati fino ad oggi piuttosto assenti dai lavori delle Commissioni riunite stesse.

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Fa presente, quindi, che il suo gruppo ha apprezzato l'attenzione dei relatori nel redigere la propria proposta di parere, che contiene numerosi elementi positivi, molti dei quali condivisi anche nella proposta alternativa presentata a prima firma del deputato Damiano. Ritiene, tuttavia, che esistano ancora troppe lacune, che non consentono di valutare la proposta dei relatori in termini positivi, a partire da una considerazione preliminare, relativa alla scelta di esprimere un parere favorevole con osservazioni e non subordinatamente a specifiche condizioni, che avrebbero sicuramente avuto valenza maggiore. Inoltre, rileva che il suo gruppo si attendeva una formulazione più chiara circa le indicazioni da fornire al Governo in ordine alle modifiche legate all'articolo 10-bis, che ha indotto addirittura il Presidente della Repubblica ad esprimere perplessità. In proposito, fa notare infatti che, laddove hanno inteso esprimere chiare indicazioni, i relatori si sono spinti a richiedere la soppressione di determinate norme (come ad esempio il riferimento alla soppressione dell'articolo 8-bis) ovvero, in alcuni casi, a suggerire addirittura la riformulazione di un intero comma, come nel caso dell'articolo 7 e dell'articolo 43.
Nell'esprimere perplessità sul giudizio complessivo in ordine alla rivisitazione delle sanzioni penali, nonché sull'assenza di riferimenti all'articolo 15, si sofferma sulla circostanza che i relatori non abbiano previsto alcun passaggio neanche sull'articolo 16, relativo ai novanta giorni di tempo per le imprese di nuova costituzione per redigere il documento di valutazione rischi, che diviene un adempimento quasi «personale» in luogo dell'attuale procedura standardizzata. Quanto, poi, alla proposta di riforma dell'articolo 10-bis, rileva che essa costituisce sicuramente un passo in avanti, laddove si richiama direttamente sia l'articolo 40 del Codice penale, che il Governo sembrava voler aggirare, sia l'esplicito riferimento alla direttiva europea in materia; peraltro, nonostante si chieda una riconsiderazione della norma nel suo complesso, i relatori avrebbero, a suo avviso, dovuto richiamare l'esplicito riferimento alla soppressione della lettera d) - dato anche lo «scalpore» che essa ha suscitato nell'opinione pubblica, con le reazioni dei mezzi di informazione, dei sindacati e dei lavoratori - ed alla riformulazione della lettera c), con un più esplicito riferimento alla direttiva europea richiamata, in maniera tale che anche il richiamo all'articolo 2087 del Codice civile non possa venire meno.
Per i motivi esposti e per quelli che si possono evincere dalla proposta alternativa di parere presentata, preannuncia il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere dei relatori, pur tornando a manifestare un apprezzamento per lo sforzo compiuto dai relatori.

Giovanni PALADINI (IdV) osserva che lo schema di decreto legislativo correttivo in esame opera un sostanziale ribaltamento dell'impianto complessivo del testo unico sulla sicurezza di cui al decreto legislativo n. 81 del 2008, mettendo in atto una vera e propria «controriforma» in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. Con tale provvedimento, ad avviso del suo gruppo, rischia di configurarsi un vero e proprio eccesso di delega, in quanto vengono introdotte nell'ordinamento numerose norme di dubbia legittimità costituzionale. Tra gli elementi di illegittimità costituzionale, enumera anzitutto la forte riduzione dei casi in cui sussiste l'obbligo di effettuare la valutazione dei rischi da interferenza correlati agli appalti, nonché la riduzione dei casi in cui è possibile procedere alla sospensione dei lavori per gravi violazioni in materia di sicurezza. Esprime poi talune perplessità sulla previsione contenuta nell'articolo 28, relativa al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, nonché sull'abrogazione del comma 2 dell'articolo 42 del decreto legislativo n. 81.
Pone in risalto, quindi, gli evidenti pericoli sottesi all'intervento normativo del Governo, che favoriscono uno «scarico» di responsabilità da parte dei soggetti datoriali ed una riduzione dei poteri e delle funzioni degli organismi di vigilanza. Rileva,

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inoltre, che sussistono serie possibilità di contrasto, su punti tutt'altro che secondari, della normativa italiana con le disposizioni comunitarie. Fa presente, poi, che lo schema di decreto in esame introduce una preoccupante norma sulle visite pre-assuntive da parte del medico di fiducia dell'impresa e dispone, con i nuovi articoli 2-bis e 15-bis del decreto n. 81, misure idonee ad applicare seri limiti alla responsabilità omissiva del datore di lavoro; con particolare riguardo al citato articolo 15-bis, osserva che il testo in questione presenta un contenuto assai pericoloso, in quanto, prevedendo una norma favorevole al reo, opera in via retroattiva e, dunque, incide anche sui processi in corso, imponendo l'assoluzione del datore di lavoro quando vi sia la teorica responsabilità anche di un altro soggetto preposto.
In conclusione, nel rilevare una generale diminuzione delle sanzioni a vantaggio del datore di lavoro, che ritiene vada in controtendenza rispetto agli orientamenti seguiti recentemente dall'Esecutivo nella disciplina di altri settori della vita pubblica, esprime un giudizio fortemente critico e negativo rispetto all'impianto dello schema di decreto correttivo del decreto legislativo n. 81, preannunciando il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere favorevole con osservazioni formulata dai relatori.

Teresio DELFINO (UdC) osserva come l'approvazione del parere sull'atto in esame rappresenti un passaggio estremamente delicato e significativo, per il quale vi è una forte attesa da parte dei lavoratori e degli operatori del settore. Ritiene, in proposito, che il lavoro svolto dalle Commissioni riunite sia stato molto approfondito ed utile, grazie anche alle audizioni informali effettuate, che hanno consentito di acquisire le richieste di modifica prospettate dalle parti sociali.
Dichiara, peraltro, di aver valutato con grande attenzione le considerazioni dei deputati dei gruppi di opposizione sui possibili rischi di depotenziamento e snaturamento del decreto legislativo n. 81 del 2008: alcune di queste considerazioni esprimono certamente preoccupazioni condivisibili, ma, a suo avviso, lo schema di decreto correttivo presenta anche aspetti positivi per ciò che riguarda, ad esempio, la revisione delle sanzioni e la semplificazione. Fa presente, pertanto, che i predetti aspetti positivi consentono di porre al centro dell'attenzione l'attività di prevenzione degli infortuni sul lavoro, rispetto a quella di repressione.
Entrando nel dettaglio della proposta di parere dei relatori, ritiene anzitutto di esprimere un elemento di critica, legato al fatto che alcune delle osservazioni in essa contenute - soprattutto quelle vertenti sui punti più delicati del testo - avrebbero meritato di essere trasformate in condizioni. Tuttavia, ritiene che l'invito formulato ieri dal rappresentante del Governo, nel senso di attendere la conclusione dell'iter di emanazione del decreto prima di esprimere giudizi complessivi, meriti di essere accolto, considerato anche che molti dei rilievi formulati dai relatori - ove recepiti dal Governo - potrebbero portare ad un sensibile miglioramento del testo in esame.
Annuncia, pertanto, l'astensione del suo gruppo sulla proposta di parere dei relatori, pur sottolineando la necessità di un ripensamento del Governo sui nuovi articoli 2-bis e 15-bis del decreto n. 81 - nonché sulla materia delle visite pre-assuntive - ed auspicando che esso tenga nella massima considerazione tutte le osservazioni contenute nella citata proposta, qualora approvata.

Antonino FOTI (PdL) intende anzitutto esprimere soddisfazione per il personale apprezzamento formulato dal rappresentante del gruppo dell'UDC, che ha compreso lo sforzo del lavoro sinora svolto. Al contempo, manifesta la propria delusione per le polemiche del rappresentante del gruppo del Partito Democratico sulle presunte assenze dei gruppi di maggioranza lungo il corso dell'esame del provvedimento, che non risultano - a suo avviso - fondate, tanto che le Commissioni riunite hanno intensamente lavorato

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anche nei giorni a ridosso della campagna elettorale.
Preannuncia, quindi, il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere dei relatori, esprimendo la convinzione che le Commissioni abbiano fatto un buon lavoro, ispirato ad un confronto sul merito dei problemi. Ritiene, poi, che i relatori abbiano svolto un compito attento agli esiti delle consultazioni degli esperti e delle parti sociali: per tali ragioni, come affermato ieri dallo stesso relatore per la XI Commissione, fa presente che la maggioranza si assume la piena responsabilità delle osservazioni - molto ampie e politicamente significative - che la proposta di parere dei relatori enumera rispetto allo schema di decreto legislativo proposto dal Governo.
Nella convinzione che, se quelle osservazioni saranno accolte - come auspica - nella stesura del decreto correttivo, il decreto legislativo n. 81 del 2008 risulterà più equilibrato e più condiviso (e, quindi, meglio applicabile), esprime infine il rammarico per il fatto che l'opposizione abbia perso un'ottima occasione per mandare al Paese e ai lavoratori un segnale di comune impegno nella lotta quotidiana per la sicurezza del lavoro.

Massimiliano FEDRIGA (LNP) esprime un forte apprezzamento per il dibattito serio ed approfondito svolto presso le Commissioni riunite, che è stato possibile sviluppare anche attraverso le audizioni di numerosi soggetti competenti in materia, il cui contributo giudica essenziale. Ritiene, altresì, doveroso ringraziare, oltre che gli esponenti dei gruppi di maggioranza, anche i membri dei gruppi di opposizione, che hanno fornito importanti suggerimenti, alcuni dei quali sono stati recepiti dai relatori nella loro proposta di parere, soprattutto laddove si invita il Governo a valutare l'opportunità di prevedere un abbassamento della misura delle sanzioni a carico dei lavoratori rispetto a quanto previsto dallo schema di decreto correttivo.
Entrando nel merito del provvedimento, giudica positivamente il suo impianto generale, che assicura una semplificazione degli oneri amministrativi a carico delle aziende, senza per questo determinare un affievolimento dei livelli di sicurezza per i lavoratori. Nel ritenere, pertanto, di non ravvisare alcun depotenziamento del sistema dei controlli in questo campo, fa notare che il provvedimento in esame mira a perseguire con forza obiettivi condivisi di sicurezza negli ambienti di lavoro, in un quadro di rinnovata collaborazione tra il datore e i suoi dipendenti.
In conclusione, rimarcando l'assoluta validità delle osservazioni espresse nel corso dell'iter del provvedimento, di per sé già positivo, preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere formulata dai relatori.

Nessun altro chiedendo di intervenire, le Commissioni approvano la proposta di parere favorevole con osservazioni dei relatori, risultando conseguentemente precluse le proposte alternative di parere dei deputati Damiano ed altri e dei deputati Donadi ed altri.

La seduta termina alle 15.55.