CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 23 giugno 2009
192.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per le questioni regionali
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Martedì 23 giugno 2009. - Presidenza del presidente Davide CAPARINI.

La seduta comincia alle 14.10.

Legge comunitaria 2009.
C. 2449 Governo.

(Parere alla XIV Commissione della Camera).
Relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nel 2008.
Doc. LXXXVII, n. 2.

(Parere alla XIV Commissione della Camera).
(Esame congiunto e conclusione - Parere favorevole con osservazioni e condizione sul disegno di legge comunitaria 2009 e parere favorevole con osservazioni sulla Relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nel 2008).

La Commissione inizia l'esame dei provvedimenti in oggetto.

Il senatore Gianvittore VACCARI (LNP), relatore, riferisce che il disegno di legge comunitaria 2009 reca norme volte ad assicurare l'osservanza degli obblighi derivanti dalla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nonché a recepire ed attuare nell'ordinamento nazionale la normativa adottata a livello comunitario. Evidenzia che il provvedimento al Capo I presenta disposizioni di carattere generale sui procedimenti per l'adempimento degli obblighi comunitari. Osserva che l'articolo 1 delega il Governo al recepimento delle direttive riportate negli allegati A e B entro il termine previsto da ciascuna direttiva; il procedimento di delega prevede il parere delle competenti Commissioni parlamentari con riguardo alle direttive di cui all'allegato B, nonché all'allegato A se si preveda il ricorso a sanzioni penali, ed il parere delle Commissioni competenti per i profili finanziari per le direttive che comportano conseguenze finanziarie. Rileva che viene stabilito un obbligo di relazione alle Camere sia sull'esercizio delle deleghe sia sull'attuazione delle direttive da parte delle regioni. Fa notare

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che l'articolo 2 detta i principi e criteri direttivi di carattere generale per l'esercizio delle deleghe contenute nell'articolo 1, mentre l'articolo 3 delega il Governo ad adottare disposizioni recanti sanzioni penali o amministrative per le violazioni di obblighi discendenti da direttive attuate e l'articolo 4 stabilisce che gli oneri derivanti dalle prestazioni e dai controlli, che gli uffici pubblici sono chiamati a sostenere in applicazione della normativa comunitaria, sono a carico dei soggetti interessati. Evidenzia che l'articolo 5 conferisce una delega al Governo per l'adozione di testi unici o codici di settore finalizzati al coordinamento delle disposizioni attuative delle direttive comunitarie adottate sulla base delle deleghe contenute nel provvedimento in esame con le norme vigenti nelle stesse materie. Sottolinea che il Capo II reca disposizioni particolari di adempimento, nonché principi e criteri direttivi specifici di delega legislativa ed il Capo III prevede due deleghe volte all'attuazione di alcune decisioni quadro adottate nell'ambito della cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale. Ravvisa, in conclusione, l'esigenza che siano introdotte misure che consentano una più ampia ed incisiva partecipazione delle regioni e delle province autonome alla formazione degli atti comunitari e dell'Unione europea. Reputa altresì opportuno precisare la portata che riveste l'accordo in sede di Conferenza Stato-Regioni sulle «modalità di individuazione» delle materie di competenza regionale richiamato al comma 7 dell'articolo 1 in merito all'obbligo, per il Ministro per le politiche europee, di trasmettere un'informativa periodica sullo stato di attuazione delle direttive da parte delle regioni e province autonome.
Illustra quindi la Relazione sulla Partecipazione dell'Italia all'Unione europea nel 2008. rileva che la prima parte tratta le questioni istituzionali dell'Unione e gli orientamenti prioritari delle politiche economico-finanziarie, anche in relazione alla recente crisi dei mercati internazionali. Osserva che la seconda parte, suddivisa in tre sezioni, illustra la partecipazione dell'Italia alla cd. «fase ascendente» del processo normativo comunitario ed a quella «discendente»: nella prima sezione viene sottolineato il ruolo centrale avuto dal Comitato interministeriale per gli affari comunitari europei (CIACE) nella fase della partecipazione italiana al processo decisionale dell'Unione europea; la seconda sezione analizza l'azione del Governo nelle singole politiche, con particolare riguardo per il mercato interno e la concorrenza, le politiche agricole e la pesca, i trasporti e le infrastrutture, la ricerca, l'energia e l'ambiente, la politica fiscale e la lotta alle contraffazioni, le politiche sociali, lo spazio europeo della libertà giustizia e sicurezza; la terza sezione illustra la dimensione esterna del processo di integrazione europea e la partecipazione italiana alle missioni internazionali in corso. Si sofferma quindi sulla terza parte, che riguarda le politiche di coesione e l'andamento dei flussi finanziari verso l'Italia e la loro utilizzazione. Evidenzia che la Relazione presenta dieci allegati contenenti dati riguardanti, principalmente, l'attività del CIACE, i provvedimenti attuativi di atti comunitari adottati nel 2008 da parte dello Stato, delle regioni e Province autonome, i provvedimenti in materia fiscale i ricorsi presentati dal Governo avverso notificazioni degli organismi comunitari, la partecipazione delle Camere al processo normativo comunitario. Ravvisa l'esigenza che sia rafforzata, nel quadro dei processi decisionali comunitari, l'applicazione del principio di sussidiarietà, promuovendo iniziative tese a potenziare il ruolo, in ambito europeo, delle istituzioni regionali e territoriali e che siano promosse iniziative a sostegno dello sviluppo delle aree montane e rurali e del ruolo dell'agricoltura nelle politiche comunitarie e internazionali.

Il deputato Mario PEPE (PD), in relazione alla legge comunitaria, sostiene la necessità che sia previsto, all'articolo 5, relativamente ai testi unici riguardanti principi fondamentali nelle materie di cui all'articolo 117, terzo comma, della Costituzione, che i relativi schemi di decreto legislativo siano sottoposti al parere della

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Commissione parlamentare per le questioni regionali. In ordine alla Relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, reputa opportuno che sia promosso una ampia interlocuzione ed un più incisivo confronto tra l'Unione europea e le comunità regionali; ritiene quindi necessario che siano attivate misure di sostegno a favore delle aree o comunità regionali a forte svantaggio socio-economico.

Il senatore Gianvittore VACCARI (LNP), relatore, nel condividere le considerazioni svolte dal deputato Pepe e dichiarando di accogliere le proposte dallo stesso avanzate, formula una proposta di parere favorevole con osservazioni e condizione sul disegno di legge comunitaria 2009 (vedi allegato 1); formula altresì una proposta di parere favorevole con osservazioni sulla Relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nel 2008 (vedi allegato 2).

Il deputato Mario PEPE (PD), nel prendere atto delle valutazioni del relatore ed in considerazione del rilievo dei provvedimenti in esame, preannuncia il voto favorevole del suo gruppo.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva, con distinte deliberazioni, la proposta di parere sul disegno di legge comunitaria 2009 e la proposta di parere sulla Relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nel 2008.

La seduta termina alle 14.25.