CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 26 maggio 2009
181.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Martedì 26 maggio 2009.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.15 alle 13.20.

SEDE REFERENTE

Martedì 26 maggio 2009. - Presidenza del vicepresidente Roberto TORTOLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Roberto Menia.

La seduta comincia alle 13.20.

DL 39/09: Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici nella regione Abruzzo nel mese di aprile 2009 e ulteriori interventi urgenti di protezione civile.
C. 2468 Governo, approvato dal Senato.

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame.

Roberto TORTOLI (PdL), presidente relatore, afferma che il provvedimento all'esame della Commissione reca interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dai tragici eventi sismici che hanno colpito la regione Abruzzo e, in particolare, la provincia dell'Aquila, nel mese di aprile 2009: Come purtroppo noto, il tributo in vite umane è stato altissimo, per non parlare dei feriti e degli abitanti rimasti privi delle loro abitazioni. Ricorda, inoltre, come risulti rilevante il patrimonio immobiliare pubblico e privato distrutto o seriamente compromesso nella sua stabilità e integrità ed ancora più profonda la ferita al patrimonio culturale, artistico ed architettonico.
Rileva, in proposito, che nelle politiche di intervento sono state individuate tre fasi: la prima, quella dell'emergenza immediata, è stata incentrata sull'adozione di ordinanze legate alla gestione dei primi bisogni; la seconda fase, quella dell'emergenza ordinaria, ancora in atto, risulta

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caratterizzata dalla necessità di risolvere il problema abitativo in pochi mesi; infine, la terza fase è connessa alle politiche di ricostruzione.
In tale ambito, il decreto disciplina gli indirizzi generali, gli ambiti soggettivi ed oggettivi e le coperture finanziarie dell'intervento; a questo riguardo, sottolinea come un elemento di novità sia dato dall'immediatezza dell'iniziativa del Governo, nonché dall'attenzione rivolta al contesto socio-economico e produttivo.
Destinatari delle tre fasi di intervento sono gli ambiti territoriali che, sulla base dei rilievi effettuati dal Dipartimento della protezione civile, risultano essere stati colpiti da eventi sismici pari o superiori al 6o grado della scala Mercalli.
Rileva che, dal punto di vista soggettivo, tutte le persone residenti nei comuni individuati beneficeranno del reperimento di un'unità abitativa temporanea e avranno un contributo integrale per la ricostruzione dell'abitazione principale; inoltre lo Stato potrà intervenire nell'accollo dei mutui in essere fino a 150.000 euro.
È, altresì, emerso con chiarezza che mantenere il ruolo operativo dell'Aquila come capoluogo di Regione è obiettivo principale e condiviso: per questo è stato dato spazio anche alla ricostruzione del patrimonio pubblico, artistico e produttivo.
Per quanto riguarda l'apprestamento di abitazioni, ricorda che si procederà, innanzitutto, alla costruzione di moduli abitativi che abbiano una validità nel tempo al fine di dar loro una destinazione sociale dopo la ricostruzione, ma anche all'individuazione di alloggi reperiti sul territorio; nel corso dell'esame al Senato, sono state, inoltre, introdotte misure volte ad agevolare le piccole riparazioni che possono facilmente rendere nuovamente agibili alcune abitazioni non gravemente danneggiate.
Per quanto riguarda il patrimonio pubblico, rileva che un primo intervento interesserà le infrastrutture di trasporto; alcuni Ministeri hanno già individuato risorse per la ricostruzione degli edifici pubblici di propria competenza.
Prosegue affermando che il provvedimento contiene, poi, norme in funzione della ripresa economica, tra le quali ricordo, in primo luogo, l'istituzione di una zona franca urbana.
Passando all'esame degli articoli, ricorda che l'articolo 1 individua nell'ordinanza del Presidente del consiglio dei ministri lo strumento per attuare le disposizioni del decreto-legge. Viene, quindi, definito l'ambito territoriale di applicazione delle ordinanze, ossia i comuni individuati con decreto del Commissario delegato n. 3 del 16 aprile 2009, nonché i soggetti destinatari degli interventi (persone fisiche residenti, imprese operanti ed enti aventi sede nel predetto territorio).
L'articolo 1-bis, introdotto nel corso dell'esame al Senato, anticipa al 30 giugno 2009 l'entrata in vigore della normativa antisismica sulle costruzioni contenuta nel decreto ministeriale 14 gennaio 2008.
L'articolo 2 affida al Commissario delegato il compito di provvedere con urgenza alla progettazione e realizzazione di moduli abitativi per consentire la sistemazione delle popolazioni colpite dal sisma, da destinare, poi, ad una durevole utilizzazione. Il relativo piano degli interventi, per il quale si introduce un iter più snello per le occupazioni d'urgenza e le espropriazioni, è approvato dal Commissario delegato, previo parere di un'apposita conferenza di servizi, mentre la localizzazione, che può avvenire anche in deroga alle vigenti previsioni urbanistiche, è effettuata dal Commissario delegato d'intesa con il presidente della regione, sentiti i sindaci dei comuni interessati.
Ricorda, quindi, che ulteriori alloggi potranno essere reperiti sul territorio individuando immobili sfitti o non utilizzati per il tempo necessario al rientro delle popolazioni nelle abitazioni recuperate o ricostruite. Sono, infine, previsti i contributi per le citate piccole riparazioni.
L'articolo 2-bis, introdotto nel corso dell'esame al Senato, prevede che il Governo sia tenuto a trasmettere un'informativa annuale al Parlamento sullo stato di avanzamento del processo di ricostruzione

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post sismica, anche con riferimento alle modalità di utilizzo delle risorse pubbliche.
Con l'articolo 3 viene disposta la concessione di contributi, finanziamenti agevolati, indennizzi ed agevolazioni tributarie per la ricostruzione o la riparazione di immobili, per le attività produttive che hanno subito danni diretti o indiretti per effetto degli eventi sismici, per il ristoro di danni ai beni mobili e alle strutture adibite a varie attività sociali.
Segnala, in particolare, la concessione di un contributo a fondo perduto, anche con le modalità del credito di imposta o di finanziamenti agevolati garantiti dallo Stato, per la ricostruzione o la riparazione dell'abitazione principale o l'acquisto di una abitazione sostitutiva. Tale contributo è determinato in modo tale da coprire integralmente le spese occorrenti per la riparazione, la ricostruzione o l'acquisto di un alloggio equivalente.
Rileva, inoltre, che sono previsti contributi, per la ricostruzione o la riparazione di immobili diversi da quelli adibiti ad abitazione principale e per quelli ad uso non abitativo nonché il subentro dello Stato nei mutui contratti per l'abitazione principale distrutta, con la contestuale cessione a Fintecna dei diritti di proprietà dell'immobile.
L'articolo 4 prevede il trasferimento di immobili pubblici non più utilizzabili dalle amministrazioni statali alla regione Abruzzo o ai comuni colpiti dal sisma, nonché l'avvio di un piano di interventi urgenti per il ripristino degli edifici pubblici, predisposto dal Ministero delle infrastrutture e attuato dal Presidente della regione.
Sono, quindi, previste misure per consentire la ripresa delle attività degli uffici della pubblica amministrazione ed interventi per l'immediata ricostruzione delle infrastrutture viarie e ferroviarie e per il ripristino e la riorganizzazione delle strutture sanitarie regionali. Vengono, inoltre, definite misure per la messa in sicurezza delle scuole destinando alla regione Abruzzo una quota aggiuntiva delle risorse del Fondo infrastrutture, nonché misure per la ripresa delle attività didattiche e delle attività dell'amministrazione scolastica. Sono previsti infine interventi per la ricostruzione e riorganizzazione delle strutture del Servizio sanitario della regione.
Con i commi 7 e 8 si consente agli enti territoriali colpiti dal sisma di programmare nuovamente i programmi finanziati con fondi statali o con il contributo dello Stato prescindendo dai termini ora fissati, di rinegoziare di prestiti già contratti, estendendone la durata massima a cinquanta anni mentre il limite attuale è di trenta.
L'articolo 5 reca disposizioni relative alla sospensione dei processi civili, penali e amministrativi, al rinvio delle udienze e alla sospensione dei termini, nonché alle comunicazioni e notifiche di atti.
L'articolo 6 prevede che, con ordinanza di protezione civile siano sospesi o prorogati secondo i casi una serie di termini, sia possibile derogare al patto di stabilità interno nonché siano disciplinate le modalità di attuazione del Piano di rientro dai disavanzi sanitari.
Il comma 3 prevede il rinvio delle elezioni del presidente della provincia, del consiglio provinciale, dei sindaci e dei consigli comunali, da tenersi nella primavera 2009, ad una data fissata con decreto del Ministro dell'interno tra il 1o novembre ed il 15 dicembre 2009, con proroga del mandato dei relativi organi sino allo svolgimento delle elezioni.
L'articolo 7 reca autorizzazioni di spesa per finanziare la prosecuzione, fino al 31 dicembre 2009, di interventi di assistenza e soccorso nei confronti delle popolazioni colpite dal sisma e di attività necessarie al superamento dell'emergenza realizzate da vigili del fuoco e dalle forze di polizia, nonché disposizioni per la proroga - sempre fino al 31 dicembre 2009 - di contratti di lavoro stipulati dalla Regione Abruzzo nei settori della protezione civile, della sanità e dell'informatica.
L'articolo 8 prevede l'adozione di alcune provvidenze in favore delle famiglie, dei lavoratori e delle imprese (tra cui si ricordano la proroga dell'indennità ordinaria

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di disoccupazione, la concessione di un indennizzo in favore dei lavoratori autonomi, la definizione di modalità speciali di attuazione delle misure in materia di politica agricola comunitaria (PAC) e di programmi di sviluppo rurale nonché l'esenzione dal pagamento del pedaggio autostradale per gli utenti residenti nei comuni colpiti dagli eventi sismici.
L'articolo 9 detta una serie di disposizioni finalizzate ad agevolare la rimozione e lo smaltimento dei materiali derivanti dal crollo o dalla demolizione degli edifici, nonché dei rifiuti liquidi prodotti nei campi di accoglienza della popolazione sfollata.
L'articolo 9-bis, introdotto nel corso dell'esame al Senato, persegue tre distinte finalità: consentire alla Provincia dell'Aquila o all'Autorità d'ambito territorialmente competente il rilascio di nuove autorizzazioni agli scarichi, necessarie a fronte dei danni del sisma; consentire la realizzazione dell'intervento urgente per il ripristino della piena funzionalità dell'impianto di depurazione delle acque reflue in località Ponte Rosarolo nel Comune dell'Aquila; definire un Programma nazionale per il coordinamento delle iniziative di monitoraggio, verifica e consolidamento degli impianti per la gestione dei servizi idrici.
Ricorda, inoltre, che viene istituita la Commissione nazionale per la vigilanza sulle risorse idriche, che sostituisce, subentrando nelle relative competenze, l'attuale Comitato per la vigilanza sull'uso delle risorse idriche, che viene conseguentemente soppresso.
L'articolo 10 è diretto a realizzare forme di agevolazioni per lo sviluppo economico e sociale, anche attraverso la concessione di apposite garanzie per le piccole e medie imprese nonché la destinazione di risorse del Fondo strategico per il Paese per interventi di sostegno e reindustrializzazione. Nel corso dell'esame al Senato è stata introdotta la possibilità, da parte del CIPE, di individuare zone franche urbane (ZFU) alle quali si applicano le agevolazioni fiscali e tributarie in favore delle piccole e medie imprese.
L'articolo 11, interamente sostituito nel corso dell'iter al Senato, istituisce un Fondo per la prevenzione del rischio sismico, mentre l'articolo 12 introduce una serie di disposizioni in materia di giochi finalizzate al reperimento di risorse finanziarie.
L'articolo 13 reca alcune misure in materia di spesa farmaceutica, destinando le economie ad esse conseguenti alla copertura degli oneri degli interventi in esame, nonché ad un incremento delle risorse per il processo di rientro dai disavanzi sanitari della Regione Abruzzo.
Gli articolo 14 e 18 recano una serie di disposizioni a carattere finanziario e le relative coperture.
L'articolo 15 reca norme in materia di erogazioni liberali a favore delle popolazioni colpite dal sisma, nonché norme a tutela della fede pubblica.
L'articolo 16 reca disposizioni volte a prevenire le infiltrazioni della criminalità organizzata negli interventi per l'emergenza e la ricostruzione. A tal fine il Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere è posto a immediato e diretto supporto del Prefetto di L'Aquila, attraverso una Sezione specializzata istituita presso la Prefettura; al medesimo Comitato viene demandato il compito di definire linee guida per i controlli antimafia sui contratti pubblici e sui successivi subappalti e subcontratti, anche in deroga a quanto previsto dal regolamento sulle certificazioni antimafia di cui al decreto del Presidente della Repubblica 252/1998.
L'articolo 17, infine, prevede lo svolgimento del vertice G8 nel territorio della città di L'Aquila, al fine di contribuire al rilancio dello sviluppo socio-economico dei territori colpiti dalla crisi sismica. È comunque prevista una clausola di salvaguardia per assicurare il completamento delle opere in corso di realizzazione nella Regione Sardegna.
Ribadisce, infine, che il Governo ha fronteggiato con prontezza l'emergenza e ha previsto interventi per la realizzazione di abitazioni, agevolazioni per la ricostruzione del tessuto abitativo ma anche degli

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edifici pubblici, indennizzi a favore delle imprese, sospensione dei processi pendenti. Tenuto conto della situazione della finanza pubblica, è significativo, inoltre, che gli interventi siano finanziati con risorse già esistenti e con quelle provenienti dal contrasto dell'evasione fiscale e dall'incremento dell'offerta dei giochi, un meccanismo di contribuzione su base volontaria.
Esprime, quindi, un personale apprezzamento per il provvedimento in esame, pur riservandosi di verificare gli elementi che emergeranno nel corso del dibattito e di valutare gli eventuali emendamenti che saranno presentati, per poi procedere, anche acquisito l'orientamento del Governo, alla definitiva conclusione dell'esame, ai fini della discussione in Assemblea.

Ermete REALACCI (PD) rileva preliminarmente come occorra svolgere un serio approfondimento delle questioni ancora irrisolte dal provvedimento in esame, avendo il Parlamento ancora sufficienti margini di tempo prima della scadenza del decreto-legge; d'altronde tale lavoro non inficia in alcun modo l'operatività delle disposizioni contenute originariamente nel provvedimento che sono, comunque, immediatamente applicabili.
Ricorda come nella prima fase dell'emergenza è stata svolto un lavoro straordinario nel quale il Servizio di protezione civile ha potuto fornire un esempio di buon organizzazione ed efficienza della macchina operativa inerente i primi soccorsi. Ora che i riflettori tendono a spegnersi sull'emergenza Abruzzo, occorre ragionare su come affrontare la seconda fase, quella della ricostruzione. In tal senso risulta molto importante rimettere in moto il processo produttivo della realtà abruzzese e fornire una sistemazione alle persone prive di alloggio. Occorre, quindi, avviare un processo di normalizzazione della realtà, che comporti anche la ripresa delle attività scolastiche ed universitarie, onde evitare che solo chi non ha opportunità diverse si fermi in quei territori colpiti dal sisma del 6 aprile. Esiste, poi, un problema di governance; in tal senso le istituzioni locali devono svolgere un ruolo primario nella ricostruzione di quei territori, avendo la possibilità di poter contare non solo su locali dove poter operare ma anche su entrate finanziare che al momento sono venute a mancare. Occorre, inoltre, essere consapevoli che, se veramente si vuole far rivivere i centri storici delle città e dei paesi danneggiati dal terremoto, occorre prendere in considerazione anche le seconde case, individuando meccanismi che coinvolgano quei soggetti che, non avendo la residenza in quei luoghi, non possono beneficiare dei contributi. Rimane, infine, ancora aperto il problema di come assicurare che tutti gli edifici vengano messi in sicurezza rispetto al rischio sismico; ritiene, in proposito, che siano necessario al riguardo un coinvolgimento dei privati, attraverso l'estensione del credito di imposta del 55 per cento agli interventi di messa in sicurezza degli edifici contro il rischio sismico.

Carla CASTELLANI (PdL) ritiene di dover esprimere, preliminarmente, anche nella sua qualità di deputata abruzzese, un ringraziamento alla Protezione civile, ai Vigili del fuoco, alla Croce rossa, a tutte le associazioni di volontariato che si sono prodigate per alleviare le sofferenze delle popolazioni abruzzesi colpite dal terremoto. Sul merito del provvedimento in esame, esprime la propria convinzione che sia possibile migliorare il testo licenziato dal Senato, non solo per quanto riguarda il tema complessivo della definizione dei tempi della ricostruzione, ma anche per quanto concerne tematiche più specifiche quale quella relativa alla concessione di contributi per la ricostruzione delle cosiddette «seconde case», magari scadenzando i tempi dei vari interventi in ragione delle priorità effettive. Ritiene, peraltro, che sulla discussione in atto - soprattutto in ambito locale - sulla definizione dei tempi necessari per una completa ricostruzione delle zone colpite dal terremoto, influiscano negativamente alcuni atteggiamenti e prese di posizione dettati dall'approssimarsi di importanti scadenze elettorali. A suo avviso, invece, la discussione dovrebbe

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partire dal riconoscimento che l'emergenza è stata fin qui gestita bene e che il Governo ha chiaramente manifestato la volontà di dare una risposta positiva a tutte le esigenze delle popolazioni abruzzesi. Detto questo, ritiene che sia senz'altro opportuno verificare la possibilità di migliorare il testo oggi all'esame della Commissione, senza escludere tuttavia l'eventualità di tornare ad affrontare le questioni rimaste ancora aperte con successivi provvedimenti. Nel preannunciare, infine, la presentazione di alcuni emendamenti, soprattutto in materia sanitaria, formula il sincero auspicio che tutte le forze parlamentari cooperino per dare una risposta positiva ai cittadini colpiti dal terremoto evitando qualsiasi strumentalizzazione politica a fini elettoralistici.

Gianpiero BOCCI (PD) desidera rassicurare, preliminarmente, la deputata Castellani sulla piena consapevolezza da parte del partito democratico che la gravità delle questioni in gioco impongono a tutti il massimo senso di responsabilità e di condivisione delle scelte. D'altronde, anche quando la Commissione discusse i provvedimenti sui terremoti che avevano interessato le Marche e l'Umbria; non ci furono contrapposizioni politiche ma una volontà di fornire alle zone interessate risposte concrete ed efficaci. Sul terremoto che ha interessato l'Abruzzo sta per esaurirsi l'effetto mediatico; ora occorre dare risposte concrete a chi ancora vive nelle tende. L'emergenza è stata gestita al meglio, anche perché ormai da tempo la protezione civile è stata organizzata per far fronte alle emergenze più difficili; ciò ha permesso anche alle associazioni di volontariato di fornire un contributo utile e bene organizzato per fronteggiare l'emergenza. La questione vera è oggi quella di come dare avvio e di come accelerare il processo della ricostruzione, superando anzitutto lo stato di precarietà e di grave disagio nel quale si trovano le popolazioni colpite dal sisma. Sotto questo profilo, a suo avviso, il Parlamento è chiamato a dare certezze, sul piano normativo, sia per quanto riguarda i tempi che per quanto riguarda le risorse messe a disposizione della ricostruzione. Ritiene, per questo, che l'ipotesi prospettata dal deputato Castellani di ulteriori provvedimenti per affrontare alcune questioni oggi non pienamente definite, sia profondamente sbagliata: questo è infatti il momento in cui è non solo opportuno ma necessario definire un provvedimento organico, capace di dare una risposta completa alle popolazioni abruzzesi e di scongiurare il rischio grave di una ricostruzione insufficiente.
Passa quindi a illustrare alcune delle proposte migliorative del testo in esame, con particolare riferimento all'ampliamento della platea dei beneficiari dei contributi per la ricostruzione delle abitazioni, all'adeguatezza delle risorse per il funzionamento degli uffici pubblici e delle istituzioni presenti sul territorio, al ripristino di condizioni di normalità nei servizi essenziali - a partire da quelli scolastici e sanitari -, al restauro dell'inestimabile patrimonio storico e artistico danneggiato che è fattore essenziale non solo di identità e di memoria, ma anche di sviluppo sociale ed economico del territorio. Al riguardo, cita la positiva esperienza maturata in occasione del terremoto nelle regioni Umbria e Marche quando, a sostegno di una effettiva ripresa delle attività produttive, turistiche e commerciali, erano state introdotte norme dirette a rifondere gli imprenditori non solo dei danni subiti ma anche dei mancati guadagni sofferti a causa del terremoto.
Allo stesso modo, ritiene che il testo vada corretto nelle parti in cui sembra assegnare «poteri illimitati» agli organi di governo nazionali e regionali, garantendo agli enti locali, e ai comuni in particolare, di poter essere in concreto protagonisti del processo di ricostruzione materiale e sociale delle zone colpite dal terremoto ed evitando ogni tentazione centralistica da parte del Governo nazionale e della Regione. Nel sottolineare, infine, che non ci potrà essere una buona ricostruzione senza la messa in campo di strumenti capaci di garantire il rigoroso rispetto delle norme poste a tutela della sicurezza

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dei lavoratori impegnati in tutti i cantieri che si apriranno, conclude formulando un vivo auspicio che la Commissione sappia davvero assumersi in questa occasione il compito di migliorare il testo del decreto-legge in esame, contribuendo così a tracciare linee-guida chiare ed esaustive per il governo del processo di ricostruzione.

Giovanni LOLLI (PD) ribadisce quanto espresso precedentemente dal deputato Bocci e cioè che non esiste alcuna intenzione di strumentalizzare a fini politici una vicenda quale quella del terremoto che ha interessato direttamente la sua persona. Quel che occorre è mettere a fuoco quel che è successo e quel che occorre fare. Per la prima volta il terremoto ha colpito una città capoluogo di regione dove hanno sede tutte le istituzioni locali, i tribunali, le università e le strutture sanitarie, per non parlare dei danni arrecati al patrimonio storico e artistico della città. In relazione a tale situazione, intende esprimere inizialmente un sentimento di profonda gratitudine per l'opera svolta dalla protezione civile e dalle associazioni di volontariato, nonché per la presenza costante dei massimi vertici delle istituzioni statali sul luogo. Ritiene, però, che passata la fase della prima emergenza, occorra con serenità esaminare il provvedimento per vedere quali possono essere le carenze e tentare, se del caso di porvi rimedio. Non ritiene risolutivo quanto viene spesso affermato e cioè che la concreta operatività degli interventi sarà rimessa alle ordinanze del Commissario delegato; non si può, infatti, ritenere che queste possano fare ciò che non è previsto nel decreto all'esame della Commissione. Ritiene, pertanto, opportuno sottolineare almeno tre questioni che ancora non risultano risolte e che occorre affrontare. In primo luogo occorre prendere in considerazione la necessità di assicurare un ristoro anche alle seconde abitazioni, altrimenti i centri storici non potranno mai essere veramente ricostruiti, con il rischio di veder abbandonati e degradati tali contesti. In secondo luogo, occorre assicurare che a settembre possa ripartire con regolarità l'anno scolastico, con un ritorno alla normalità. Infine, ritiene importante che gli indennizzi per gli espropri dei terreni siano rapportati al valore del bene attuale e non a quello antecedente l'evento sismico.

Guido DUSSIN (LNP) intende esprimere un sentito apprezzamento per come le associazioni di volontariato e la protezione civile hanno affrontato l'emergenza connessa al verificarsi del terremoto in Abruzzo. Ritiene, inoltre, come le istituzioni, anche sulla base di quanto previsto dal provvedimento in esame, stiano procedendo speditamente alla realizzazione degli alloggi per le persone che hanno perso la propria abitazione, essendo stato già predisposto il bando ed essendo previsto che entro ottanta giorni siano realizzate le nuove abitazioni. In merito alla questione dell'indennizzo da attribuire per gli espropri dei terreni, pur non sottraendosi ad un confronto su tale questione, ritiene che occorre considerare prioritario il bene comune e, quindi, l'interesse di tutti i cittadini a vedersi garantita un'abitazione. Esprime, sin d'ora, il proprio giudizio favorevole sul provvedimento in esame, riservandosi di valutare nel prosieguo dei lavori della Commissione e dell'Aula le eventuali proposte emendative che saranno presentate.

Agostino GHIGLIA (PdL), nell'esprime comprensione per i colleghi che sono rimasti coinvolti anche personalmente dalla tragedia del terremoto in Abruzzo, invita tuttavia a non esasperare le critiche ad un provvedimento che, a suo avviso, da risposte concrete ai bisogni delle popolazioni colpite dal sisma. Ritiene, inoltre, che se è naturale che si tenda ad un miglioramento del testo in esame, occorre essere consapevoli che questo miglioramento si potrà fare solo «in progress», in un'ottica di condivisione delle scelte, di abbandono di ogni logica di parte, e di fissazione delle priorità degli interventi.

Roberto TORTOLI, presidente relatore, riservandosi di valutare le questioni emerse nel corso del dibattito, rileva che,

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qualora non fosse possibile inserire alcune delle proposte prospettate, le stesse potrebbero essere approfondite in un momento successivo dalla Commissione, ai fini dell'inserimento in altro provvedimento legislativo.

Sull'ordine dei lavori

Elisabetta ZAMPARUTTI (PD) richiama l'attenzione della Commissione su alcune modifiche in materia di fonti rinnovabili - e in particolare di utilizzo delle biomasse - introdotte dal Senato al disegno di legge cosiddetto «collegato energia», da pochi giorni assegnato per l'esame alla X Commissione. Al riguardo, ritiene che la Commissione debba esperire tutti i tentativi possibili per esprimersi su un provvedimento e su una materia che investe direttamente le competenze della Commissione ambiente e più in generale la definizione delle politiche ambientali.

Roberto TORTOLI, presidente e relatore, nel riservarsi di approfondire la questione prospettata dal deputato Zamparutti, ricorda che sul provvedimento da lei citato - disegno di legge n. 1441-ter-B - la Commissione sarà chiamata a dare il prescritto parere alla Commissione di merito.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento alla seduta di domani.

La seduta termina alle 14.25.

SEDE CONSULTIVA

Martedì 26 maggio 2009. - Presidenza del vicepresidente Roberto TORTOLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Roberto Menia.

La seduta comincia alle 14.25.

Incentivi per favorire, nelle regioni dell'arco alpino, il reclutamento di militari volontari nei reparti delle truppe alpine.
Testo unificato C. 607 Caparini e C. 1897 Cirielli.

(Parere alla IV Commissione).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame.

Renato Walter TOGNI (LNP), relatore, osserva che la Commissione è chiamata ad esprimere il proprio parere alla IV Commissione sul testo unificato che reca incentivi per favorire il reclutamento di personale volontario nelle zone tipiche di reclutamento alpino.
Rileva che il provvedimento ha lo scopo di incentivare il mantenimento della presenza di truppe alpine nelle località che tradizionalmente hanno ospitate tali truppe e dove, sin dalla prima guerra mondiale, hanno operato, al fine di conservare il forte legame identitario che le contraddistingue e assecondare le esigenze di addestramento che solo questi territori possono garantire.
Ricorda, al riguardo, che l'articolo 1 modifica l'articolo 9 della legge n. 226 del 2004, il quale reca talune disposizioni volte ad incentivare il reclutamento nelle truppe degli alpini di giovani aspiranti volontari in ferma prefissata annuale residenti nelle zone tipiche di reclutamento alpino. In particolare, la lettera a) prevede che gli aspiranti volontari in ferma prefissata annuale residenti nelle zone dell'arco alpino, su loro richiesta, sono assegnati ai reparti degli alpini in località prossime a quelle di residenza; la lettera b) prevede che per la copertura dei posti rimasti scoperti nell'organico dei reparti alpini si considerano prioritariamente i volontari in ferma prefissata di un anno che hanno presentato domanda di impiego nei medesimi reparti. La lettera c) aggiunge ulteriori cinque commi al comma 2, prevedendo che: dal 1o gennaio 2009, le regioni e gli enti locali possono riconoscere benefici di carattere fiscale ed assistenziale ai volontari che risiedono nei medesimi territori; il possesso di brevetti

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di alpinismo, sci e soccorso in montagna, l'inserimento in albi di protezione civile nonché l'adesione ad associazioni di volontariato costituiscono titoli di preferenza nei concorsi per l'arruolamento dei volontari in ferma prefissata annullate; il Ministero della difesa istituisce il brevetto militare alpino che costituisce titolo di preferenza nei concorsi e ai fini della formazione delle graduatorie annuali di merito; alla cessazione del servizio, i militari già incorporati presso unità appartenenti ai reparti di truppe alpine possono entrare a far parte di un'apposita riserva costituita su base volontaria dall'Associazione nazionale alpini, mobilitabile in caso di calamità naturali e a disposizione del servizio nazionale di protezione civile, delle autorità regionali, provinciali e comunali di protezione civile delle regioni dell'arco alpino.
Ricorda, inoltre, che l'articolo 2 è volto ad attribuire all'Associazione nazionale alpini il compito di promuovere, d'intesa con il Ministero della difesa, il reclutamento di volontari in ferma prefissata nei reparti delle truppe alpine.
L'articolo 3 prevede che dall'attuazione del provvedimento in esame non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
Riservandosi di esaminare gli elementi che emergeranno dal dibattito, propone, comunque, sin da ora, che la Commissione possa esprimersi in senso favorevole sul provvedimento in esame.

Roberto TORTOLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.30.