CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 14 maggio 2009
177.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
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INDAGINE CONOSCITIVA

Giovedì 14 maggio 2009. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI.

La seduta comincia alle 13.50.

Variazione nella composizione della Commissione.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che è entrato a far parte della

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Commissione l'onorevole Giuseppe Fallica, in sostituzione del compianto onorevole Giudice. Formula all'onorevole Fallica i migliori auguri di buon lavoro.

Indagine conoscitiva sull'efficacia della spesa e delle politiche di sostegno per le aree sottoutilizzate.
(Deliberazione di una proroga del termine).

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ricorda che nella riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, svoltasi l'8 aprile scorso, si era deliberato di procedere ad una proroga al 31 dicembre 2009 del termine dell'indagine conoscitiva sull'efficacia della spesa e delle politiche di sostegno per le aree sottoutilizzate sulla base del programma che è in distribuzione. Rileva che, essendo stato raggiunto sul punto la necessaria intesa con il Presidente della Camera, ai sensi dell'articolo 144, comma 1, del Regolamento, è possibile procedere alla formale deliberazione della proroga del termine dell'indagine. Pone quindi in votazione la proposta di proroga al 31 dicembre 2009 del termine dell'indagine conoscitiva sull'efficacia della spesa e delle politiche di sostegno per le aree sottoutilizzate. Ricorda, tra l'altro, che nell'ambito dell'indagine è già previsto per il prossimo 21 maggio l'audizione del sottosegretario Gianfranco Miccichè.

La Commissione delibera la proroga al 31 dicembre 2009 del termine di svolgimento dell'indagine conoscitiva sull'efficacia della spesa e delle politiche di sostegno per le aree sottoutilizzate.

La seduta termina alle 14.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

Giovedì 14 maggio 2009. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI.

La seduta comincia alle 14.

Sulla missione a Praga del 27 e 28 aprile 2009.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ricorda che lo scorso 27 e 28 aprile, insieme all'onorevole Strizzolo della Commissione finanze, ha partecipato a Praga all'incontro tra i Presidenti delle Commissioni bilancio e finanze dei Parlamenti dell'Unione Europea promosso nell'ambito del semestre di presidenza della UE da parte della Repubblica ceca. La prima giornata di lavoro è stata dedicata al tema della ripresa economica della UE e delle politiche di spesa dopo il 2013. La seconda alla vigilanza bancaria ed alla supervisione dei mercati dei capitali al fine di rafforzare la stabilità e lo sviluppo di un mercato finanziario comune europeo. Per quanto riguarda il bilancio europeo, è stato da più parti rilevato come esso sia dotato di risorse limitate, risulti scarsamente flessibile e ciò suggerisca di non porre eccessive aspettative in ordine ai possibili interventi diretti della UE nell'attuale crisi economico-finanziaria. Allo stesso tempo, si è registrato un orientamento favorevole a non incrementare il bilancio UE. All'Unione si chiede piuttosto di spendere «meno e meglio» e di concentrarsi sul coordinamento delle politiche e sull'attività di regolazione. Per quanto riguarda la riforma del bilancio, sono state concordemente individuate quali criticità la scarsa trasparenza, l'eccessiva complicazione, la difficile lettura da parte dei cittadini e la presenza di ingiustificate eccezioni per quanto riguarda le regole di entrate e di spesa. Le spese dovranno inoltre concentrarsi su limitati obiettivi. Oltre a quelli già individuati dalla Commissione e risultati ampiamente condivisi (cambiamenti climatici, sicurezza energetica e competitività), in numerosi interventi è stato posto l'accento sulle problematiche legate all'immigrazione e sulla crisi demografica. Si è inoltre registrato un ampio consenso in merito alla necessità di confermare la politica di coesione, mentre per quanto riguarda la politica agricola, anche se nessuno ne ha contestato la

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perdurante attualità, vi è una forte spinta a riformarla e la strada sembra essere quella di prevedere un cofinanziamento nazionale in grado di responsabilizzare i singoli Stati membri. Rileva poi che anche sui tempi della vigilanza bancaria e della supervisione dei mercati dei capitali sono emerse convergenze relative sia ai problemi sia alle possibili soluzioni. Occorre porre una maggiore attenzione ai gruppi finanziari transnazionali, alle istituzioni diverse dalle banche (assicurazioni, investitori collettivi), ai settori non regolati (hedge fund), alle agenzie di rating e ai paradisi fiscali. Opinione diffusa è che l'iniziativa europea debba concentrarsi sulla regolazione, che va uniformata e resa più rigorosa, mentre l'attività di vigilanza deve continuare ad essere di pertinenza nazionale. Scarse adesioni ha in particolare suscitato la proposta di istituire un'autorità di vigilanza europea. Desta invece qualche preoccupazione l'esistenza di diversi sistemi contabili e di rendicontazione. Esiste infine un sostanziale consenso in merito alle tesi esposte nel Rapporto de Larosiere. Osserva che l'incontro ha nel complesso consentito un franco scambio di opinioni ed ha permesso di apprezzare come vi sia un consenso di massima in ordine ad alcune problematiche. Si potrebbero tuttavia individuare le forme per fare emergere con più chiarezza una comune volontà dei Parlamenti europei in ordine a singole questioni, individuando talune priorità sulle quali richiamare l'attenzione delle istituzioni nazionali e comunitarie. I temi degli incontri potrebbero, ad esempio, essere prima oggetto di esame nelle singole Commissioni bilancio, i cui esiti andrebbero comunicati al Parlamento della Presidenza di turno. In tal modo, risulterebbe più facile far emergere una posizione comune delle Commissioni dei diversi Parlamenti riguardo a singole questioni di rilevanza comunitaria. Fa comunque presente che il Presidente della Commissione bilancio del Parlamento ceco, Bohuslav Sobotka, al termine dell'incontro, ha comunicato che avrebbe predisposto un documento conclusivo. Rinvia infine, per una più dettagliata esposizione dei contenuti dell'incontro svoltosi a Praga, alla relazione scritta che è in distribuzione (vedi allegato 1).

La Commissione prende atto.

La seduta termina alle 14.10.

ATTI DEL GOVERNO

Giovedì 14 maggio 2009. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alberto Giorgetti.

La seduta comincia alle 14.10.

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri concernente l'individuazione delle risorse necessarie per sottoscrivere strumenti finanziari delle banche.
Atto n. 78.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione - Parere favorevole con osservazione).

La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto, rinviato nella seduta del 6 maggio 2009.

Gioacchino ALFANO (PdL), relatore, rileva, ad integrazione delle considerazioni già svolte nella precedente seduta, che, dal punto di vista procedurale, l'articolo 12 del decreto-legge n. 185 del 2008 subordina la sottoscrizione degli strumenti finanziari, che sono oggetto dello schema di DPCM in esame ad una duplice condizione. In primo luogo, all'assunzione da parte dell'emittente di specifici impegni in ordine, tra l'altro, al livello e alle condizioni del credito da assicurare alle piccole e medie imprese e alle famiglie da definire tramite un apposito protocollo di intenti con il Ministero dell'economia e delle finanze; in secondo luogo, all'adozione, da parte dell'emittente, di un codice etico contenente, in particolare, previsioni in

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materia di politiche di remunerazione dei vertici aziendali La disposizione prevede che gli schemi del protocollo e del codice etico siano trasmessi alle Camere. Rileva che si tratta di un elemento da tenere in considerazione ai fini della proposta di parere.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI, in risposta alle richieste di chiarimento avanzate nella scorsa seduta, nel rilevare preliminarmente che ulteriori verifiche sono ancora in corso, sottolinea che, con riferimento all'importo massimo di emissione di titoli pubblici in Italia e all'estero per l'anno in corso, fissato dalla legge di bilancio per l'anno 2009, l'incremento del debito pubblico, così come previsto dalla RUEF recentemente pubblicata avrebbe comunque reso necessaria una revisione al rialzo delle cosiddette «emissioni nette» attese per l'anno 2009. Rileva inoltre che le correzioni necessarie in tal senso verranno apportate in sede di assestamento del bilancio. Per quanto riguarda le possibili variazioni del livello del ricorso al mercato, fa presente che al momento non è necessaria una sua modifica in quanto l'importo oggetto dell'emissione appare compatibile con tale limite. Ritiene però che la facoltà concessa dal decreto-legge n. 185 del 2008 di utilizzare, quale forma di provvista, l'emissione di titoli pubblici, consenta anche l'eventuale deroga al rispetto del limite medesimo.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ricorda che il termine per l'espressione del parere sullo schema di DPCM scade nella giornata odierna.

Pier Paolo BARETTA (PD) rileva che, alla luce delle dichiarazioni del rappresentante del Governo, che ha annunciato che ulteriori verifiche sono ancora in corso, sembra opportuno non procedere all'espressione del parere, considerata anche la delicatezza della materia.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI, con riferimento alle osservazioni formulate, ribadisce che l'importo dell'operazione cui si riferisce lo schema in esame non appare suscettibile di comportare un incremento del livello di ricorso al mercato previsto dalla legge finanziaria per il 2009, che comunque è oggetto di attento monitoraggio da parte del Governo, anche in relazione al previsto incremento del debito pubblico, segnalando comunque che, qualora la Commissione lo ritenga necessario, il Governo è disponibile a fornire in qualunque momento i più ampi chiarimenti in ordine all'importo dei titoli pubblici emessi. Nel richiamare la grande rilevanza anche politica della scelta di compiuta con l'articolo 12 del decreto-legge n. 185, ricorda come le decisioni che verranno assunte dalla Commissione bilancio sono suscettibili di influire sui mercati finanziari.

Gioacchino ALFANO (PdL), relatore, prendendo atto dei chiarimenti forniti dal rappresentante del Governo, formula la seguente proposta di parere:
«La V Commissione bilancio, tesoro e programmazione,
esaminato lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri concernente l'individuazione delle risorse necessarie per sottoscrivere strumenti finanziari delle banche (atto n. 78),
preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo per cui:
l'emissione dei nuovi titoli non rende per il momento necessario modificare il livello del ricorso al mercato stabilito dalla legge finanziaria per il 2009, in quanto l'importo oggetto dell'emissione appare compatibile con tale limite;
l'incremento del debito pubblico, così come previsto dalla Relazione unificata sull'economia e la finanza pubblica, trasmessa alle Camere il 30 aprile scorso, rende comunque necessario un incremento dell'importo massimo di emissione di titoli pubblici per il 2009, al quale si provvederà nell'ambito del disegno di legge di assestamento per l'anno 2009;

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nel presupposto che, qualora, in attuazione dell'articolo 12 del decreto-legge n. 185 del 2008, si rendesse necessario modificare il livello del ricorso al mercato previsto dalla legge finanziaria per il 2009, verrebbe espressamente modificato l'articolo 1, comma 1, di tale legge;
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con la seguente condizione:
il Governo, in conformità a quanto previsto dal comma 5-bis dell'articolo 12 del decreto-legge n. 185 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 2 del 2009, prima di procedere alla sottoscrizione degli strumenti finanziari, trasmetta alle Camere lo schema del protocollo d'intenti tra l'emittente e il Ministero dell'economia e delle finanze in ordine al livello e alle condizioni del credito da assicurare alle piccole e medie imprese e alle famiglie e lo schema del codice etico contenente, tra l'altro, previsioni in materia di politiche di remunerazione dei vertici aziendali.»

Antonio BORGHESI (IdV) rileva l'opportunità di esplicitare meglio nella proposta di parere, che le eventuali emissioni aggiuntive di titoli pubblici dovranno trovare apposita copertura legislativa, modificando i limiti previsti a legislazione vigente.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI osserva come il provvedimento oggi in esame si inserisce in quadro finanziario particolarmente delicato, nel quale si registrano continue evoluzioni difficilmente prevedibili ex ante. In questo contesto, rileva che, pur non richiedendosi immediati interventi sul livello di ricorso al mercato per dar corso allo schema di decreto in esame, potrà rendersi necessario adottare adeguate misure normative in relazione all'andamento delle entrate e alla complessiva evoluzione della situazione economica e finanziaria.

Pier Paolo BARETTA (PD) ribadisce la delicatezza della questione, anche in considerazione del fatto che già altri istituti hanno chiesto di avere accesso ai cosiddetti Tremonti-bond, per cui il quadro finanziario delineato dal rappresentante del Governo potrebbe presto essere superato dagli eventi. In tal senso invita alla prudenza anche con riferimento alla possibilità per il Governo di operare con la necessaria celerità in caso di necessità.

Renato CAMBURSANO (IdV), prendendo atto dei contenuti della proposta di parere formulata dal relatore, ritiene che il proprio gruppo non possa che esprimere un voto di astensione su tale proposta.

Lino DUILIO (PD) si interroga sull'opportunità dell'inserimento nel parere di una condizione, che potrebbe creare difficoltà al Governo nell'adozione di eventuali misure di urgenza a sostegno del sistema bancario.

Gioacchino ALFANO (PdL), relatore, rileva che la condizione contenuta nel parere si limita a ribadire quanto già previsto dall'articolo 12 del decreto-legge n. 185 del 2008.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ricorda che l'articolo 12 del decreto-legge n. 185 del 2008 prevedeva espressamente che la sottoscrizione da parte dello Stato di speciali obbligazioni bancarie fosse finalizzata, oltre che a garantire un adeguato livello di patrimonializzazione del sistema bancario, anche ad assicurare un adeguato flusso di finanziamenti all'economia. In questa ottica, ritiene sia particolarmente importante che la valutazione parlamentare sui profili finanziari dell'operazione sia accompagnata anche dalla conoscenza degli impegni assunti dagli istituiti bancari nel protocollo d'intenti stipulato con il Ministero dell'economia e delle finanze, con particolare riferimento a quelli relativi al livello e alle condizioni del credito da assicurare alle piccole e medie imprese e alle famiglie.

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A suo avviso, quindi la condizione contenuta nel parere, più che avere un valore immediatamente normativo, intende segnalare la necessità che, prima che l'operazione di finanziamento sia perfezionata, sia assicurata al Parlamento la possibilità di conoscere i contenuti del protocollo di intenti e del codice etico, che deve contenere, tra l'altro, previsioni in materia di remunerazione dei vertici aziendali, superando le incertezze derivanti dalla formulazione del comma 5-bis dell'articolo 12 del decreto-legge n. 185, che non chiarisce in modo univoco in quale momento gli schemi di tali documenti debbano essere trasmessi alle Camere.

Gioacchino ALFANO (PdL), relatore, osserva peraltro che la finalità ultima degli strumenti finanziari previsti dall'articolo 12 del decreto-legge n. 185 è proprio quella di sostenere le imprese e le famiglie.

Lino DUILIO (PD) ricorda che, in base al comma 7 dell'articolo 12 del decreto-legge n. 185 del 2008, la sottoscrizione degli strumenti finanziari è effettuata sulla base di una valutazione della Banca d'Italia delle condizioni economiche dell'operazione e della computabilità degli strumenti finanziari nel patrimonio di vigilanza e chiede se questi elementi siano stati acquisiti.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI rileva che la condizione contenuta nella proposta di parere non risulta ostativa della possibilità di procedere alla sottoscrizione dei Tremonti bond in quanto fa riferimento unicamente ad un obbligo di informazione delle Camere.

Gioacchino ALFANO (PdL), relatore, riformula la proposta di parere, sostituendo la condizione contenuta nella proposta di parere con un'osservazione dal medesimo contenuto, ribadendo come la sostanza non cambi, in quanto non si tratta che di rammentare al Governo l'esistenza di un obbligo di informare il Parlamento.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, nel concordare sull'opportunità di ribadire comunque l'impegno di informazione delle Camere contenuto nell'articolo 12 del decreto-legge n. 185, pone in votazione la proposta di parere come riformulata dal relatore.

Renato CAMBURSANO (IdV), alla luce della nuova formulazione della proposta di parere, annuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla medesima.

Pier Paolo BARETTA (PD) preannuncia l'astensione del suo gruppo.

La Commissione approva la proposta di parere del relatore, come riformulata (vedi allegato 2).

La seduta termina alle 14.30

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

Giovedì 14 maggio 2009. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alberto Giorgetti.

La seduta comincia alle 14.30.

Schema di regolamento di organizzazione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
Atto n. 76.

(Rilievi alla I Commissione).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del regolamento, e conclusione).

La Commissione prosegue l'esame dello Schema di regolamento, rinviato nella seduta del 6 maggio 2009.

Gabriele TOCCAFONDI (PdL), relatore, ricorda i chiarimenti richiesti al rappresentante del Governo nella seduta del 6 maggio scorso, con particolare riferimento all'effettività dei risparmi derivanti dallo schema di regolamento in esame.

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Il sottosegretario Alberto GIORGETTI, con riferimento alle osservazioni formulate dal relatore, fa in primo luogo presente che, per quanto attiene alla relazione tra la nuova pianta organica e il personale attualmente presente nel ruolo del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, la quantificazione recata dallo schema di regolamento in esame non determina l'emersione di posizioni soprannumerarie nelle singole aree di inquadramento professionale. Quanto alle progressioni economiche e di carriera, nel segnalare che si tratta di materia disciplinata dai contratti collettivi nazionali ed integrativi, rileva che esse dovranno comunque avvenire nell'ambito delle risorse finanziarie a ciò finalizzate nell'ambito della contrattazione integrativa. Per quanto attiene, poi, all'efficacia del risparmio in esito alla ridefinizione della pianta organica, sottolinea l'immediatezza del contenimento della spesa per le posizioni dirigenziali di livello generale che permetterà di conseguire un risparmio effettivo di spesa pari a 438.879,52 euro per l'anno 2009 e a 486.053,31 euro a regime. Segnala, invece, che i risparmi relativi alla riduzione delle strutture dirigenziali di secondo livello ed alle qualifiche funzionali sono valutate in una prospettiva di risparmio potenziale, non essendo le posizioni oggetto di riduzione allo stato occupate da unità di personale.

Massimo VANNUCCI (PD) rileva con preoccupazione la soppressione della direzione generale per la difesa del suolo prevista dallo schema di regolamento, rilevando come la stessa potrebbe provocare anche effetti finanziari negativi in quanto la mancata attenzione nei confronti della tutela dell'assetto idrogeologico del Paese sarà inevitabilmente foriera di nuove tragedie come quelle recentemente verificatesi, con pesanti conseguenze negative anche per la finanza pubblica.

Renato CAMBURSANO (IdV), con riferimento ai profili di competenza della Commissione bilancio, rileva come gli effetti di risparmio derivanti dal provvedimento siano in grandissima parte teorici, in quanto le riduzioni previste si riferiscono prevalentemente a posizioni della pianta organica non effettivamente ricoperte. Alla luce di tale considerazione, ritiene quindi non vadano enfatizzati gli effetti finanziari positivi del provvedimento di riorganizzazione in esame, che appaiono comunque modesti.

Gabriele TOCCAFONDI (PdL), formula quindi la seguente proposta:
«La V Commissione Bilancio, tesoro e programmazione,
esaminato, per quanto di competenza, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, lo schema di regolamento in oggetto,
preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo per cui:
la nuova quantificazione recata dallo schema di regolamento non determina l'emergere di posizioni soprannumerarie nelle singole aree di inquadramento professionale;
in esito alla ridefinizione della pianta organica si conseguirà un risparmio effettivo di spesa pari a 438.879,52 euro per l'anno 2009 e a 486.053,31 euro a regime in relazione al contenimento della spesa per le posizioni dirigenziali di livello generale;
i risparmi relativi alla riduzione delle strutture dirigenziali di secondo livello ed alle qualifiche funzionali hanno carattere potenziale, riferendosi a posizioni che, allo stato attuale, non sono effettivamente ricoperte;

VALUTA FAVOREVOLMENTE

lo schema di regolamento.»

La Commissione approva la proposta del relatore.

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Schema di regolamento di organizzazione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
Atto n. 77.

(Rilievi alla I Commissione).
(Esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame dello schema di regolamento.

Gabriele TOCCAFONDI (PdL), relatore, fa presente che lo schema in esame reca il nuovo regolamento di organizzazione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ed è corredato di relazione tecnico-finanziaria, verificata positivamente dalla Ragioneria generale dello Stato.
Con riferimento ai profili di competenza della Commissione bilancio, ritiene preliminarmente necessario che il Governo chiarisca i criteri da adottare per la determinazione del numero di posizioni di dirigente da sopprimere in applicazione dell'articolo 74 del decreto legge n. 112 del 2008, che prevede la riduzione degli uffici dirigenziali di livello generale e di quelli di livello non generale, in misura non inferiore, rispettivamente, al 20 e al 15 per cento di quelli esistenti e che, al fine di disporre tale riduzione possono essere computate altresì le riduzioni disposte ai sensi dell'articolo 1, comma 404, lettera a), della legge 27 dicembre 2006, n. 296. Al riguardo, fa presente che in occasione dell'elaborazione di precedenti regolamenti, era stata prospettata l'ipotesi che la riduzione del 20 per cento e del 15 per cento delle posizioni dirigenziali di prima e di seconda fascia fosse calcolata con riferimento alle dotazioni vigenti al 1o gennaio 2007, ossia a quelle esistenti alla data di entrata in vigore della prima norma che ha disposto la riduzione delle dotazioni in questione. Il Governo ha valutato, invece, che la riduzione, secondo il tenore letterale della norma, debba essere calcolata sulla base delle dotazioni organiche esistenti. Tale criterio interpretativo è stato adottato in occasione della predisposizione dello schema di regolamento relativo all'organizzazione del Ministero dell'ambiente appena esaminato. Se la percentuale di riduzione del 20 per cento si applica - adottando il criterio da ultimo indicato - alla dotazione dei dirigenti di prima fascia attualmente esistente, risulta che i posti da sopprimere dovrebbero essere pari a 1, ossia pari alla riduzione effettivamente disposta dal provvedimento in esame. Analogamente, osserva che se la percentuale di riduzione del 15 per cento si applica alla dotazione dei dirigenti di seconda fascia attualmente esistente, i posti da sopprimere sarebbero pari a nove, mentre la riduzione effettivamente disposta dal provvedimento in esame risulta invece di otto unità. Qualora la ricostruzione proposta risultasse corretta, occorrerebbe procedere alla soppressione di un'ulteriore posizione da dirigente di seconda fascia. Sul punto ritiene, tuttavia, necessario un chiarimento da parte del Governo. Più in generale, una volta definite le modalità applicative, il Governo dovrebbe a suo avviso chiarire se tali modalità consentano comunque di conseguire i complessivi effetti di risparmio quantificati dalla relazione tecnica allegata all'articolo 74 del decreto-legge n. 112 del 2008. A tal fine ritiene in particolare necessario valutare se le modalità adottate coincidano, in concreto, con quelle utilizzate dalla relazione tecnica da ultimo citata per la quantificazione dei risparmi. Tale ipotesi risulterebbe, ad esempio, confermata qualora si assicurasse che il numero dei posti rispetto ai quali sono stati calcolati - dalla suddetta relazione tecnica - i risparmi derivanti dalla riduzione dei dirigenti già scontava le riduzioni previste dall'articolo 1, comma 404, lettera a), della legge n. 296 del 2006. Infine, considerato che in relazione alla soppressione di posti da dirigenti di prima fascia sono stati scontati risparmi di spesa e che da un prospetto allegato alla relazione tecnica risulterebbero esistere presso il Ministero posti di dirigenti di prima fascia non coperti, valuta necessario che il Governo chiarisca se la soppressione del posto da dirigente generale comporti un'effettiva riduzione delle spese di personale.

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Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL) esprime forti perplessità sul provvedimento in quanto esso, tra le altre cose, mira a svuotare le competenze dell'AgenSud in conseguenza di un'autentica aggressione nei confronti di questo organismo da parte degli alti burocrati del Ministero. A supporto della sua opinione richiama anche il parere del Consiglio di Stato del 6 aprile 2009.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI, nel riservarsi di compiere un approfondimento sullo specifico aspetto richiamato dal deputato Marinello, che pure attiene più al merito del provvedimento che ai suoi profili finanziari, chiede un rinvio dell'esame anche al fine di predisporre i necessari elementi di risposta alle richieste di chiarimento avanzate dal relatore.

La seduta termina alle 14.45.

RISOLUZIONI

Giovedì 14 maggio 2009. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alberto Giorgetti.

La seduta comincia alle 14.45.

7-00149 Vannucci: Pagamenti delle pubbliche amministrazioni alle imprese creditrici.
(Seguito della discussione e rinvio).

La Commissione prosegue la discussione della risoluzione in oggetto, rinviata nella seduta del 29 aprile 2009.

Massimo VANNUCCI (PD) esprime una valutazione positiva sulle proposte emendative presentate (vedi allegato 3).

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI con riferimento all'emendamento presentato dal deputato Cambursano, relativo all'istituzione di un fondo rotativo presso la Cassa depositi e prestiti per il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione, osserva come, poiché la Cassa è ad oggi riclassificata al di fuori del perimetro della pubblica amministrazione, eventuali indicazioni da parte del Governo in relazione allo svolgimento delle attività della Cassa potrebbero limitare l'autonomia gestionale della stessa ed indurre Eurostat al suo consolidamento all'interno del perimetro della pubblica amministrazione, con ripercussioni negative sui saldi di finanza pubblica. Ai sensi del SEC95, infatti, l'autonomia gestionale è uno dei criteri fondamentali affinché la società venga considerata market unit, anziché mera Agenzia di Governo. Inoltre, la presenza di soggetti privati nella compagine azionaria di Cassa depositi e prestiti, quali le fondazioni bancarie, comporta la necessità di valutare anche la convenienza economica in ordine allo svolgimento delle suddette attività, per evitare potenziali oneri sul bilancio della società. Ciò premesso, il Governo si potrebbe rimettere alla Commissione, qualora l'emendamento venisse riformulato nel senso di sopprimerne le modifiche proposte alla parte dispositiva della risoluzione e mantenendo invece la valenza politica generale delle modifiche proposte alle premesse. Si rimette poi alla Commissione sul testo della risoluzione e sugli emendamenti presentati dal deputato Gioacchino Alfano.

Renato CAMBURSANO (IdV), pur manifestando la propria disponibilità a rinunciare alla parte dispositiva del proprio emendamento, ritiene sia comunque opportuno offrire agli enti locali la possibilità di accedere a forme di finanziamento per l'estinzione dei debiti derivanti da forniture. In questo quadro, ritiene che lo strumento individuato dai commi da 365 a 369 dell'articolo 1 della legge finanziaria 2005, rappresenti una soluzione particolarmente interessante, che potrebbe consentire una rapida definizione delle posizioni debitorie degli enti locali, con benefici effetti sull'economia del nostro Paese. Pur essendo consapevole, anche in considerazione della propria esperienza personale, della composizione dell'azionariato

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della Cassa Depositi e Prestiti, dichiara di non condividere le osservazioni formulate dal rappresentante del Governo sui possibili effetti finanziari delle modifiche da lui proposte alla risoluzione.

Massimo VANNUCCI (PD) ricorda che la risoluzione da lui presentata intende in primo luogo sollecitare il Governo a dare tempestivamente piena attuazione alle disposizioni contenute nel cosiddetto decreto anticrisi volte ad accelerare il pagamento dei debiti accumulati dalle pubbliche amministrazioni, in particolare emanando il decreto attuativo dell'articolo 9, comma 3, e comma 3-bis del decreto-legge n. 185 del 2008. Con riferimento all'emendamento proposto dal collega Cambursano, ritiene sarebbe importante prevedere, quantomeno nelle parte premissiva, un richiamo alle disposizioni contenute nella legge finanziaria 2005, segnalando che, in ogni caso, la formulazione della parte dispositiva è volutamente generica e lascia ampie possibilità di valutazione all'Esecutivo.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, rileva l'opportunità di pervenire ad una formulazione condivisa della risoluzione.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI rileva che un ampliamento della portata della disposizione del decreto-legge n. 185 potrebbe comportare maggiori oneri, ed in particolare maggiori «tiraggi» di cassa con un impatto negativo sul fabbisogno.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL) apprezzando la disponibilità manifestata dal rappresentante del Governo rispetto all'esigenza di garantire il sollecito pagamento dei debiti delle pubbliche amministrazioni, invita a considerare la possibilità di apportare modifiche al testo della risoluzione al fine di raggiungere una votazione unanime sull'atto di indirizzo.

Massimo BITONCI (LNP), nel sottolineare l'importanza del tema affrontato dalla risoluzione, rileva che, apportando qualche modifica, si potrebbe arrivare all'elaborazione di un testo condiviso.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, chiede al relatore se intende accedere alla proposta di elaborare una riformulazione della risoluzione che tenga conto anche delle proposte emendative presentate.

Massimo VANNUCCI (PD) accede alla proposta di elaborare una riformulazione della risoluzione.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, rinvia quindi il seguito della discussione ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.55.

SEDE CONSULTIVA

Giovedì 14 maggio 2009. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alberto Giorgetti.

La seduta comincia alle 14.55.

Disposizioni in materia di sicurezza stradale.
Testo unificato C. 44 e abb.

(Parere alla IX Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 12 maggio 2009.

Remigio CERONI (PdL), relatore, nel ricordare che nella passata seduta il rappresentante del Governo non aveva fornito tutti i chiarimenti richiesti con riferimento ai profili finanziari del provvedimento, chiede se sia stata completata l'acquisizione dei necessari elementi istruttori.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI fa presente che sono ancora in corso di raccolta gli elementi conoscitivi necessari a fornire i chiarimenti richiesti dal relatore

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e, pertanto, allo stato non è ancora possibile valutare con la dovuta precisione gli effetti finanziari di talune disposizioni. Al fine di fornire una prima risposta alle osservazioni del relatore, deposita comunque agli atti della Commissione la nota del Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato che aveva illustrato nella seduta del 12 maggio scorso (vedi allegato 4).

Giancarlo GIORGETTI, presidente, preso atto delle esigenze istruttorie evidenziate dal rappresentante del Governo, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento.

La seduta termina alle 15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15 alle 15.10.