CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 23 aprile 2009
168.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI

Giovedì 23 aprile 2009. - Presidenza del presidente Stefano SAGLIA. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali, Pasquale Viespoli.

La seduta comincia alle 9.05.

5-01036 Berretta: Salvaguardia occupazionale dei lavoratori della SAT Spa di Aci S. Antonio.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Giuseppe BERRETTA (PD), pur apprezzando la disponibilità a prestare attenzione alla vicenda descritta nell'interrogazione in titolo, ritiene che il rappresentante del Governo, nella sua risposta, si sia limitato a riportare notizie di cui si era già a conoscenza, senza fare cenno all'avvio di iniziative concrete, di natura più complessiva, tese al rilancio economico e industriale di un'area territoriale in particolare difficoltà, che comprende la città di Catania e il suo hinterland. Ricorda, infatti, che la chiusura della SAT - l'azienda descritta nell'interrogazione, in relazione alla quale è stato annunciato l'avvio delle procedure di liquidazione - si inserisce in un più generale quadro di gravissima crisi economica che sta investendo l'intera area territoriale del catanese, causando centinaia di licenziamenti. Rispetto a tali difficoltà, che sembrano mettere a rischio un certo modello di sviluppo nell'ambito di una realtà locale particolarmente dinamica, fa notare l'assoluta inerzia delle amministrazioni territoriali e nazionali, non solo per quanto riguarda la situazione dell'azienda cosiddetta «capofila» (la St Microelectronics) e della SAT S.p.A. di Aci S. Antonio -

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nell'ambito della quale risultano a rischio i posti di lavoro di 165 lavoratori - ma anche per ciò che concerne un più generale progetto di rilancio delle zone interessate, che sarebbe essenziale realizzare, anche in attuazione di precisi accordi di programma. Auspica, conclusivamente, che il Governo, oltre a valutare la possibilità di adottare misure di salvataggio per l'azienda richiamata, intervenga con urgenza con provvedimenti di più ampio respiro, predisponendo un piano di rilancio dell'intera area industriale, al fine di garantire i livelli occupazionali delle imprese interessate e di conferire nuove prospettive di sviluppo al territorio.

5-01038 Pelino: Sul mantenimento delle funzioni della sede INPS di Sulmona.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Paola PELINO (PdL), replicando, ringrazia il rappresentante del Governo sia per la risposta fornita - della quale si ritiene sostanzialmente soddisfatta, pur auspicando taluni chiarimenti di tipo organizzativo - sia per l'espressione del cordoglio e della solidarietà nei confronti della popolazione abruzzese, colpita dai recenti gravi eventi sismici. Ritiene, peraltro, che proprio in un momento di grande difficoltà, come quello attuale, occorra evitare che dalla possibile trasformazione della sede INPS di Sulmona da Direzione sub-provinciale in Agenzia possano derivare problemi: ciò potrebbe significare, infatti, privare l'intera area - nella quale rientrano anche numerosi comuni montani - degli importanti servizi che tale sede INPS fornisce, creando rilevanti disagi sia ai lavoratori impiegati in quella struttura sia alla collettività. Auspica pertanto che il Governo possa prontamente attivarsi per assicurare che - anche nell'eventualità di una formale «riclassificazione» della struttura in Agenzia - si garantiscano i livelli occupazionali esistenti e si eviti di arrecare un ulteriore danno ad una popolazione già tragicamente provata dalle note vicende legate al sisma dei giorni scorsi.

5-01084 Delfino: Crisi dell'azienda SAMAR di Mottalciata.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Teresio DELFINO (UdC), replicando, dichiara la sua totale insoddisfazione per la risposta fornita dal rappresentante del Governo, che giudica troppo generica e burocratica rispetto alle rilevanti problematiche sollevate con il presente atto di sindacato ispettivo. Precisa, infatti, che con la sua interrogazione intendeva porre una questione assai delicata, riferibile - più in generale - all'intero sistema aziendale del biellese, ricordando come la situazione del gruppo SAMAR di Mottalciata risulti particolarmente preoccupante e paradossale, dal momento che tale azienda, pur avendo realizzato una profonda riconversione e nonostante disponga di un'ottima rete commerciale, non può evadere il suo nutrito «portafoglio ordini», in quanto afflitta da una seria crisi di liquidità. Rispetto a tale situazione, si sarebbe aspettato un'azione forte da parte del Governo a sostegno delle aziende di quel territorio - che risultano ancora in salute dal punto di vista della produzione commerciale - e dei lavoratori coinvolti, soprattutto per quanto concerne l'accesso al credito, dal momento che un intervento di cassa integrazione straordinaria, seppur importante, non garantisce valide prospettive di sviluppo.
Pertanto, confidando anche nella sensibilità personale del sottosegretario Viespoli su tali argomenti, auspica che il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali - d'intesa con il Ministero dello sviluppo economico - possa attivare al più presto un tavolo di confronto, al fine di svolgere una verifica approfondita sia sul versante occupazionale sia su quello della produzione industriale delle aziende

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del settore gravemente colpite dalla crisi, riservando particolare considerazione all'azienda descritta nell'interrogazione in titolo. Preannuncia, infine, l'intenzione - in linea con l'impegno da lui profuso, anche di recente, su analoghi argomenti - di presentare ulteriori atti di sindacato ispettivo, al fine di richiamare l'attenzione del Governo sulla situazione economica di altre aziende del territorio che si trovano in grande difficoltà, come sembra accadere, da ultimo, per lo stabilimento Saint Gobain presente nel cuneese.

5-01169 Damiano: Salvaguardie occupazionali a seguito della cessione di stabilimenti Nestlè.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

Donella MATTESINI (PD), cofirmataria dell'interrogazione in titolo, replicando, ringrazia il rappresentante del Governo per la risposta fornita, di cui, tuttavia, si dichiara insoddisfatta. Ritiene, infatti, che il rappresentante del dicastero interrogato non abbia risposto ad un quesito fondamentale, che fa riferimento al mancato rispetto del piano industriale di rilancio della produzione da parte del gruppo TMT. Fa peraltro notare che tale piano (presentato dal gruppo che poi rilevò lo stabilimento Buitoni di Sansepolcro), proprio per le significative finalità che si proponeva di raggiungere, venne valutato positivamente dal gruppo Nestlè e risultò decisivo ai fini della cessione dell'azienda in questione. Osserva, infatti, che l'accordo sottoscritto tra il gruppo TMT ed i sindacati, per la cessione del citato stabilimento, prevedeva, oltre al mantenimento dei livelli occupazionali, l'attivazione di un piano d'investimenti di 44,5 milioni di euro, di cui una parte finalizzata al rinnovo tecnologico e alla pubblicità dei prodotti stessi. Rileva che, al momento, non è stata in alcun modo data attuazione a questo accordo, tanto che non risulta impiegata alcuna risorsa per la realizzazione delle finalità testé indicate. Fa inoltre presente che, a giustificazione di questa situazione di grave stallo, non si può neanche addurre l'argomento della mancanza di richiesta sul mercato - essendo ancora elevata la domanda dei beni prodotti - registrandosi, semmai, difficoltà sul versante della fornitura. Osserva, inoltre, che il disimpegno del gruppo TMT rispetto agli accordi sottoscritti risulta testimoniato da diversi elementi, tra cui elenca i seguenti: la mancanza di qualunque campagna pubblicitaria di rilancio dei prodotti Buitoni; la circostanza che è stato rimesso l'incarico conferito alle cooperative aventi in appalto i servizi di logistica e facchinaggio; la riluttanza ad avviare trattative con le rappresentanze sindacali competenti.
In conclusione, auspica che il Governo si attivi immediatamente al fine di sollecitare il gruppo TMT a rispettare integralmente l'accordo sottoscritto e a dare attuazione al piano industriale presentato, adoperandosi, più in generale, anche per risollevare le sorti economiche dei diversi settori produttivi dell'indotto e, in particolare, di quello orafo.

Stefano SAGLIA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 9.30.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Giovedì 23 aprile 2009.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 9.30 alle 9.35.