CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 22 aprile 2009
167.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e II)
COMUNICATO
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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 22 aprile 2009.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.15 alle 14.40.

AUDIZIONI INFORMALI

Mercoledì 22 aprile 2009.

Audizioni del Prefetto Mario Morcone, Capo del dipartimento immigrazione e libertà civili del Ministero dell'interno, di sindacati di polizia, di associazioni mediche e di rappresentanti della CGIL, della CISL, della UIL e dell'UGL nell'ambito dell'esame del disegno di legge C. 2180 Governo, approvato dal Senato, «Disposizioni in materia di sicurezza pubblica»

Le audizioni informali sono state svolte dalle 14.40 alle 16 e dalle 16.30 alle 18.50.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 22 aprile 2009. - Presidenza del presidente della I Commissione Donato BRUNO.

La seduta comincia alle 18.50.

Disposizioni in materia di sicurezza pubblica.
C. 2180 Governo, approvato dal Senato.

(Seguito dell'esame e rinvio).

Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 18 marzo 2009.

Donato BRUNO, presidente, comunica che, nell'ambito della riunione congiunta degli uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite, si è convenuto di chiedere alla Presidenza della Camera il differimento a mercoledì 29 aprile dell'inizio

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della discussione del provvedimento in Assemblea, attualmente fissato a lunedì 27 aprile. Essendosi concluse le audizioni informali programmate, l'esame proseguirà quindi secondo il seguente calendario: l'esame preliminare si svolgerà nelle giornate di oggi e di domani; il termine per la presentazione degli emendamenti è fissato alle ore 12 di lunedì 27 aprile; l'esame degli emendamenti avverrà nella giornata di martedì 28 aprile, con eventuale prosecuzione in seduta notturna; le Commissioni competenti in sede consultiva si esprimeranno nella mattina di mercoledì 29 aprile; le Commissioni riunite valuteranno i pareri delle altre Commissioni e conferiranno il mandato ai relatori al termine dei lavori antimeridiani dell'Assemblea di mercoledì.
Chiede pertanto se vi siano richieste di intervento sul complesso del provvedimento, avvertendo che la discussione non potrà comunque protrarsi oltre le ore 19.30, essendo la I Commissione convocata a quell'ora in seduta riunita con la V Commissione per la conclusione dell'esame del disegno di legge collegato C. 1441-bis-B.

Guido MELIS (PD) rileva come il provvedimento in esame sia estremamente complesso, disorganico e tale da richiedere tempi adeguati di approfondimento. Ricorda che alcuni contenuti, come la disposizione sulle cosiddette «ronde» sono stati già oggetto di discussione, tanto in Commissione quanto in Assemblea, e di delicate questioni politiche anche all'interno della maggioranza, nell'ambito dell'esame del decreto-legge n. 11 del 2009, sottolineando come tale modo di legiferare appaia quanto meno bizzarro.
Evidenzia come nel provvedimento in esame, oltre ad un nucleo di disposizioni relative all'immigrazione clandestina e ad un nucleo di norme in tema di contrasto alla criminalità organizzata di tipo mafioso, sia ravvisabile una congerie di disposizioni del tutto inconferenti e frammentarie. Si sofferma, in particolare, sull'articolo 1, volto a reintrodurre il reato di oltraggio a pubblico ufficiale, ricordando come, all'esito delle audizioni svoltesi presso queste Commissioni, tale disposizione appaia sostanzialmente l'unica condivisa dai sindacati di polizia. Esprime quindi forte contrarietà alla reintroduzione della predetta fattispecie delittuosa, retaggio di una concezione superata e autoritaria dello Stato, ritenendo del tutto attuali e condivisibili le motivazioni che avevano indotto alla sua abrogazione. Rileva, inoltre, come la pena edittale appaia eccessiva, sproporzionata e addirittura superiore a quella prevista dalle proposte di legge volte alla reintroduzione del reato in questione.
Stigmatizza la tendenza, evidente nel provvedimento, ad un netto inasprimento delle sanzioni, osservando come tale inasprimento sia del tutto inutile se non operato in un contesto dove le pene ed il diritto siano certi. Rileva, in particolare, come l'aumento delle sanzioni non sia lo strumento adeguato per risolvere i problemi dell'immigrazione e della sicurezza, soprattutto nel lungo periodo.
Ricorda che il fenomeno dell'immigrazione clandestina è complesso ed anche, per certi versi, sfuggente, come dimostra anche la letteratura in materia. Tale, comunque, da fare ritenere assolutamente impossibile la realizzazione di una «anagrafe» della clandestinità.
Ritiene che le soluzioni proposte dal disegno di legge in materia di immigrazione clandestina siano del tutto inefficaci ed, anzi controproducenti, poiché tutte sostanzialmente volte ad impedire ed ostacolare l'inclusione e l'integrazione dello straniero. Cita, a titolo esemplificativo, la disposizione di cui all'articolo 6, in tema di matrimonio. Ritiene, tuttavia, che analoghe considerazioni possano essere svolte in merito alla previsione di un «test linguistico», agli «accordi di integrazione», alla previsione di una «tassa sul permesso di soggiorno», all'abrogazione della disposizione di cui all'articolo 45, comma 1, lettera t). Si tratta spesso di norme «manifesto», che hanno un contenuto vessatorio, diretto ad ostacolare i processi di inclusione. Al contrario, sottolinea come

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una seria politica dell'immigrazione debba cominciare proprio col favorire e potenziale tali processi.
Rileva quindi come l'articolo 52 riproponga il tema delle cosiddette «ronde», con una formulazione estremamente generica, che utilizza concetti indeterminati come quello di «sicurezza urbana». Ribadisce, come già nell'ambito dell'esame del disegno di legge n. 2232, la sua forte contrarietà a tale disposizione, ritenendo che la forza pubblica e la funzione di polizia siano e debbano rimanere di esclusivo monopolio dello Stato. Ricorda, inoltre, come i fatti di cronaca stiano dando evidente dimostrazione dalla mancanza di professionalità delle «ronde» e di come esse costituiscano un intralcio, non certo un ausilio, all'attività delle forze dell'ordine.
Con riferimento alle disposizioni in materia di lotta alla criminalità organizzata di tipo mafioso, ritiene che le osservazioni e indicazioni fornite dal dottor Pietro Grasso, Procuratore nazionale antimafia, siano condivisibili e debbano essere scrupolosamente seguite dalle Commissioni.
Conclude sottolineando come anche il ciclo di audizioni svolto dalle Commissioni dimostri che il problema della sicurezza pubblica deve essere affrontato con estrema saggezza e con strumenti diversi da quelli predisposti dal disegno di legge in esame.

Donato BRUNO, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 19.20.