CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 21 aprile 2009
166.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Delegazione presso l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa
COMUNICATO
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Martedì 21 aprile 2009. - Presidenza del presidente Luigi VITALI.

La seduta comincia alle 13.30.

Comunicazioni del Presidente.

Luigi VITALI, presidente, comunica che è prevista per il prossimo 22 aprile una riunione del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa nella quale è possibile si proceda ad una votazione sull'ammissibilità dei quattro candidati alla carica di Segretario Generale, due soltanto dei quali presenterebbero le caratteristiche richieste dalla cosiddetta direttiva Junker. Ove prevalesse questa tesi, si arriverebbe alla definizione di una short list, che eliminerebbe con molta probabilità l'ungherese Eorsi e il belga Van den Brande. Quest'ultimo ha comunque confermato la propria disponibilità ad incontrare la delegazione martedì 5 maggio alle ore 14 ed anche il candidato ungherese sta assumendo - per il tramite della segreteria - gli opportuni contatti per un incontro con la delegazione nel quale presentare il proprio programma di attività.
Comunica inoltre che si svolgerà un incontro con il Presidente della Corte europea dei diritti dell'uomo, Jean-Paul Costa, lunedì 27 aprile alle ore 15. Informa i colleghi che la delegazione georgiana ha chiesto di poter incontrare la delegazione italiana: si dovrà individuare un momento utile nel corso della Sessione.
Ricorda infine che il commissario Hammarberg ha presentato un rapporto piuttosto critico nei confronti dell'Italia relativo alla sua visita in Italia svoltasi dal 13 al 15 gennaio 2009. A tale riguardo, è stata richiesta al Ministro Maroni la disponibilità a svolgere un incontro con la delegazione, ma non è stato ancora possibile concordare una data. È da valutare se incontrare nuovamente il Commissario durante la Sessione.

Il deputato Luca VOLONTÈ (UdC) osserva che la delegazione potrebbe assumere l'iniziativa di far invitare il ministro Maroni dall'Assemblea per un intervento sul tema del razzismo e della discriminazione, nel corso della prossima Sessione di giugno. Ciò contribuirebbe forse a dissipare le polemiche, con un confronto ampio e completo proprio nella sede del Consiglio d'Europa.

Il senatore Pietro MARCENARO (PD) concorda con la proposta dell'onorevole Volontè; personalmente non è contrario ad incontrare nuovamente il Commissario Hammarberg anche nel corso della prossima Sessione.

La senatrice Rossana BOLDI (LNP) osserva che il Ministro Maroni dovrebbe ricevere un preciso invito dall'Assemblea del Consiglio d'Europa. Ritiene peraltro che un altro argomento da porre all'attenzione dell'Assemblea dovrebbe essere quanto recentemente avvenuto a Ginevra,

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ove il Comitato per i diritti umani dell'ONU ha organizzato una Conferenza, nell'ambito della quale sono state svolte dichiarazioni inaccettabili - in particolare dal Presidente iraniano - che incitano al razzismo e all'odio.

Il deputato Luca VOLONTÈ (UdC) osserva che sarebbe necessario precisare in seno alla delegazione i contenuti del dibattito da proporre.

Il senatore Oreste TOFANI (PdL) ritiene che non si possa prescindere dall'elaborazione di un documento unitario della delegazione, il quale dovrà rispecchiare quanto deciso dal Governo italiano. Solo in un secondo momento si potrà investire l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa.

Il senatore Pietro MARCENARO (PD) osserva che il dibattito dovrebbe riguardare gli aspetti di contenuto, cioè la lotta al razzismo e non le modalità con cui il Comitato per i diritti umani, instituito in seno alle Nazioni Unite, ha organizzato la Conferenza. L'Italia, d'altra parte, partecipa a tale Comitato ed anche la decisione assunta dal Governo italiano di disertare tale Conferenza ha creato alcune spaccature all'interno del Parlamento: non ritiene quindi di alcuna utilità avviare una polemica nei confronti delle strutture istituite in seno alle Nazioni Unite.

Il deputato Fiamma NIRENSTEIN (PdL) precisa che la decisione del Governo italiano di non partecipare alla Conferenza di Ginevra è stata condivisa con il Parlamento e trae la sua origine dal fatto che il documento proposto dall'Olanda, incentrato essenzialmente su tre punti (Israele, omosessualità e libertà di opinioni in materia religiosa) non è stato condiviso dagli Stati europei e questo ha permesso ad altri paesi, come la Libia e l'Iran di inserire nel documento contenuti xenofobi e razzisti. Non si deve infine dimenticare che alcuni Paesi presenti alla Conferenza hanno applaudito al discorso del Presidente iraniano.

Luigi VITALI, presidente, nel raccogliere le osservazioni dei colleghi, li ringrazia per il contributo e valuterà, in seno al Bureau del Consiglio d'Europa, le possibili iniziative da assumere.

La seduta termina alle 14.