CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 21 aprile 2009
166.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Martedì 21 aprile 2009. - Presidenza del presidente Andrea GIBELLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, Paolo Romani.

La seduta comincia alle 12.10.

Legge comunitaria 2008.
C. 2320 Governo, approvato dal Senato.

(Relazione alla XIV Commissione).
(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 126-ter, comma 2, del regolamento, e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta dell'8 aprile scorso.

Andrea GIBELLI, presidente, ricorda che nella seduta dell'8 aprile il relatore Torazzi ha illustrato il provvedimento in esame; ricorda altresì che il termine per la presentazione degli emendamenti è fissato per le ore 15,00 della giornata odierna. Ribadisce le più stringenti disposizioni in materia di ammissibilità degli emendamenti al disegno di legge comunitaria, avvertendo che sono ammissibili esclusivamente le proposte emendative attinenti a materie già comprese nel testo del disegno di legge, le proposte finalizzate a recepire, anche mediante delega legislativa, direttive comunitarie non ancora attuate e quelle proposte volte a modificare o abrogare disposizioni vigenti attuative di direttive comunitarie soltanto nel caso in cui si riferiscano a norme oggetto di una procedura di infrazione o comunque di atti preliminari che la prefigurino. Chiede

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quindi se qualche collega voglia intervenire nella discussione preliminare.

Andrea LULLI (PD) richiama i contenuti dell'articolo 38 che reca principi e criteri specifici di delega per l'attuazione della cosiddetta direttiva Bolkestein (2006/123/CE), meritevoli a suo avviso di adeguato approfondimento, soprattutto in relazione agli effetti che possono esplicare sui servizi nel mercato interno. Sottolinea che sarà necessario garantire condizioni di effettiva reciprocità su scala europea e un livello minimo dei diritti del lavoro. È certamente d'accordo sul fatto che non si debba ostacolare la circolazione del lavoro e l'offerta di servizi all'interno dell'Unione europea, ritiene tuttavia necessario mettere in campo tutte le iniziative volte a favorire criteri di reciprocità tra Stati membri, provvedendo anche ad un monitoraggio sulla corretta applicazione della direttiva al fine di evitare situazioni discriminatorie tra lavoratori di diversi Paesi europei. Osserva inoltre che queste misure hanno un riflesso diretto sui principi di legalità economica, lamentando che le recenti scelte in materia di tracciabilità dei pagamenti (innalzamento del tetto da 5 mila a 12.500 euro per i trasferimenti in contante e per gli assegni non trasferibili) possono favorire l'uso illecito del denaro.
Con riferimento all'articolo 20, recante disposizioni in materia di tutela dei consumatori e modifiche al codice del consumo, riterrebbe utile conoscere la posizione del Governo sull'azione collettiva risarcitoria che rappresenta uno degli strumenti più importanti di tutela dei consumatori.

Enzo RAISI (PdL), nell'esprimere come capogruppo un giudizio complessivamente positivo sul disegno di legge comunitaria in esame, manifesta tuttavia preoccupazione sulle regole previste per le aziende di primaria importanza nella realtà produttiva italiana. Osserva che in Europa vi è una sostanziale divisione di interessi tra nord, in cui prevalgono le attività finanziarie e commerciali, e sud, in cui sono più diffuse le imprese produttive. Concorda con il deputato Lulli sulla necessità di controlli e sulla previsione di regole di reciprocità nell'applicazione della cosiddetta direttiva Bolkestein, esprimendo preoccupazione per il fatto che in sede europea le regole spesso sono definite da burocrati che, pur garantendo un'azione di continuità, non sempre riescono a cogliere i cambiamenti intervenuti nel contesto economico e sociale. Auspica quindi una valutazione attenta da parte del Governo sulla materia anche attraverso la consultazione delle categorie interessate.

Andrea GIBELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 12.25.

SEDE REFERENTE

Martedì 21 aprile 2009. - Presidenza del presidente Andrea GIBELLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, Paolo Romani.

La seduta comincia alle 12.25.

Nuova disciplina dei titoli e dei marchi di identificazione dei metalli preziosi.
C. 326 Stefani, C. 1010 Raisi e C. 2032 Mattesini.

(Rinvio del seguito dell'esame).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 17 marzo scorso.

Andrea GIBELLI, presidente, comunica ai colleghi che il relatore, la collega Polidori, ha informato la Presidenza dell'impossibilità ad intervenire nella seduta odierna. Propone quindi di rinviare il seguito dell'esame del provvedimento in oggetto.

La Commissione concorda.

La seduta termina alle 12.30.

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RISOLUZIONI DEL PARLAMENTO EUROPEO

Martedì 21 aprile 2009. - Presidenza del presidente Andrea GIBELLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, Paolo Romani.

La seduta comincia alle 12.35.

Risoluzione del Parlamento europeo del 4 dicembre 2008 su «La strada verso il miglioramento dell'ambiente per le PMI in Europa - Atto sulle piccole imprese («Small Business Act»).
Doc. XII, n. 194.

(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 125 del regolamento, e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame rinviato, da ultimo, nella seduta del 7 aprile scorso.

Andrea GIBELLI, presidente, ricorda che il relatore ha presentato la risoluzione n. 7-00144 (vedi allegato) che è stata messa in distribuzione. Nell'ultima seduta si erano iscritti a parlare i colleghi Vico, Monai e Lulli; dà quindi la parola al collega Vico.

Ludovico VICO (PD) osserva preliminarmente che la risoluzione in esame offre l'opportunità di fare alcune riflessioni che richiamano anche tematiche emerse in recenti audizioni svolte presso la X Commissione, all'interno dell'indagine conoscitiva in corso sulle prospettive del sistema industriale e manifatturiero in relazione alla crisi dell'economia internazionale. Sottolinea che la struttura produttiva in Italia registra circa 4,2 milioni di imprese (il 95 per cento del totale) con meno di 10 addetti, le quali occupano 7,8 milioni di addetti (circa il 47 per cento del totale). Le dimensioni medie sono, di conseguenza, tra le più piccole d'Europa. Quando si consideri l'industria in senso stretto (costruzioni, commercio, alberghi e ristoranti, servizi alle imprese), il confronto con le recenti dinamiche di medio periodo conferma una tendenza divergente del modello di sviluppo delle imprese italiane nei confronti del contesto europeo, caratterizzata da una maggiore intensificazione del fattore lavoro e da un conseguente indebolimento dei profili di produttività. Il fatturato per addetto nelle microimprese è pari a 96 mila euro, nelle piccole e medie imprese a 203 mila euro, nelle grandi imprese a 263 mila euro. Il costo medio del lavoro è di 21 mila euro nelle microimprese, di 30 mia euro nelle piccole e medie imprese, di 38 mila euro nelle grandi imprese. Ritiene che in Italia vi siano troppe imprese specializzate e poche reti di imprese e distretti produttivi. Sottolinea che le reti di imprese rappresentano forme di coordinamento di natura contrattuale tra imprese, particolarmente destinate alle PMI che intendono aumentare la loro massa critica avere maggiore forza sul mercato senza doversi fondere o unire sotto il controllo di un unico soggetto. Al riguardo, ricorda che il programma Industria 2015 prevede che il Governo può adottare decreti per definire le forme di coordinamento stabile di natura contrattuale tra imprese idonee a costituire una rete in forma di gruppo paritetico o gerarchico. Sottolinea altresì che l'articolo 3, commi 4-ter e 4-quater, del decreto-legge n. 5 del 2009, detta disposizioni in materia di contratto di rete di due o più imprese, e che il collegato alla manovra di finanza pubblica attualmente all'esame del Senato (S. 1195), all'articolo 1, reca disposizioni in materia di distretti produttivi e reti di imprese. Ricorda che il suo gruppo, nel corso dell'esame del decreto-legge n. 5 del 2009, ha proposto la sospensione del tetto alla deducibilità degli interessi passivi, trattandosi di una misura che colpisce prevalentemente le PMI che, nell'attuale situazione di crisi economica, vedono ridotti i redditi operativi e incrementati gli oneri finanziari. Ritiene pertanto utile elevare la percentuale di deducibilità degli interessi passivi al 50 per cento del reddito operativo lordo per il biennio 2009-2010. Osservato che la crisi investe tutte le imprese europee, riterrebbe opportuna una compensazione tra

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debiti e crediti fiscali e contributivi passando dal limite di 516 mila euro ad un milione di euro, misura che rappresenterebbe un reale vantaggio per le imprese evitando loro di ricorrere al fondo di garanzia. Sottolinea, infine, che la Commissione europea ha presentato una proposta di modifica della quarta direttiva europea sulle società (78/660/CEE) che darebbe agli Stati membri la possibilità di esonerare le piccole aziende da una serie di adempimenti contabili previsti per tutte le imprese, soprattutto quelle di grandi dimensioni. A livello comunitario, la semplificazione potrebbe riguardare 5 milioni di imprese. La misura è contenuta nel piano per la ripresa economica e dovrà essere approvata dal Parlamento europeo; spetterà poi agli Stati membri stabilire nello specifico le esenzioni per le imprese residenti. In linea di massima, ciascuna microimpresa potrebbe realizzare risparmi fino a 1.500 euro all'anno.

Carlo MONAI (IdV) illustra alcune proposte di integrazione alla risoluzione presentata dal relatore.
Alla lettera a), propone di aggiungere, alla fine, le seguenti parole: «È necessario, altresì, sostenere la modernizzazione dei processi produttivi e l'innovazione dei prodotti, attraverso una più ampia e diffusa utilizzazione dei risultati della ricerca scientifica, anche attraverso forme di collaborazione permanenti tra università, enti di ricerca e imprese;».
Alla lettera c), propone di aggiungere, alla fine, le seguenti parole: «, garantendo la possibilità che vengano comunque certificati i crediti vantati nei confronti della pubblica amministrazione, a garanzia degli istituti di credito per l'ottenimento di anticipazioni;».
Alla lettera g), propone di aggiungere, alla fine, le seguenti parole: «nella ricerca e innovazione, nonché nella realizzazione di progetti per la produzione di nuovi prodotti con un significativo miglioramento della protezione dell'ambiente; «. Dopo la lettera g), propone di aggiungere la seguente lettera: «g-bis) «l'esigenza di incoraggiare e sostenere le PMI - anche con opportuni meccanismi premianti - ai fini dell'adeguamento e del rispetto degli obiettivi posti dall'Unione europea in tema di clima ed energia». Ciò è in linea con il punto IX) indicato dalla stessa comunicazione dell'Unione europea che riguarda la necessità che «le nuove sfide ambientali siano trasformate in opportunità per le PMI».
Dopo la lettera h), propone infine di aggiungere la seguente lettera: «h-bis) «alla revisione, in sede europea, del Codice doganale comunitario, al fine di garantire maggiore trasparenza e rendere più stringenti le disposizioni in materia di acquisizione del marchio di origine del prodotto, prevedendo che il marchio di origine venga concesso solo se gran parte dei costi di lavorazione e almeno il settanta per cento delle fasi di produzione del manufatto sia avvenuto nel Paese utilizzatore del suddetto marchio;».

Andrea LULLI (PD) riterrebbe utile una riflessione sulle politiche locali di sviluppo della piccola e media impresa, ipotizzando al riguardo una legislazione specifica volta al sostegno delle PMI. Con riferimento alla possibilità di istituire un'Agenzia presso la Presidenza del Consiglio per le micro e piccole imprese, riterrebbe preferibile l'istituzione di una Commissione bicamerale con il compito di monitorare, in particolare, la legislazione sulle PMI, al fine di rappresentare un punto privilegiato di riflessione sulla materia. L'Agenzia, a suo avviso, rischia di sovrapporsi ad altri organi ed istituti e la sua attività potrebbe quindi rivelarsi scarsamente incisiva.

Raffaello VIGNALI (PdL) relatore, ringrazia anzitutto tutti i colleghi intervenuti per l'interessante ed ampio dibattito che si è sviluppato; rileva che in pratica ogni intervento ha stimolato alcune riflessioni che intende trasfondere nella risoluzione che la Commissione andrà ad approvare. Ciò vale per le osservazioni dei colleghi testa e Vico (sulle reti di impresa, così come sull'internazionalizzazione e sugli insegnamenti da impartire nelle scuole) come per quelle esposte dal collega Monai,

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sulle quali esprime apprezzamento e condivisione, osservando comunque che, rispetto alla necessità di revisione della normativa doganale riterrebbe più opportuno non prevedere precisi vincoli per l'acquisizione del marchio di origine. Esprime infine profonda condivisione per l'intervento del collega Lulli, sia per quanto concerne l'esigenza di politiche locali per le PMI, sia per la notazione relativa alla opportunità dell'istituzione di un'apposita Commissione parlamentare votata al monitoraggio e all'analisi della normativa sulle PMI nonché alla formulazione di adeguate proposte finalizzate a diminuire gli oneri di carattere burocratico che gravano sulle piccole imprese. A tale proposito rileva che la comunicazione sullo Small business potrebbe diventare una direttiva, vincolando in tal modo maggiormente i Paesi membri dell'Unione: in tale ottica, un organismo parlamentare dedicato diverrebbe estremamente opportuno; non ritiene peraltro che la sede attuale sia la più adeguata per concretizzare tale progetto.
Conclude informando la Commissione che intende riformulare la propria risoluzione per introdurre le modifiche menzionate e potere così, in una prossima seduta, passare alla votazione di un atto di indirizzo al Governo della X Commissione pienamente condiviso.

Andrea LULLI (PD), suggerisce al collega Vignali, nel recepimento della osservazione del collega Monai relativa alla revisione della normativa doganale, di non limitare l'osservazione al Codice doganale europeo, poiché esistono istanze che esulano da tale contesto (ad es. il WTO).

Raffaello VIGNALI (PdL), relatore, ringrazia il collega del contributo e precisa che intende riferirsi più genericamente a sedi internazionali.

Il sottosegretario allo sviluppo Paolo ROMANI esprime piena condivisione per la risoluzione formulata dal relatore e altresì per le modifiche che si appresta ad apporvi, riservandosi ovviamente di valutarle in sede di votazione.

Andrea GIBELLI, presidente, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 13.10.

ERRATA CORRIGE

Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 164 dell'8 aprile 2009, a pagina 149, seconda colonna, quarta riga, sostituire le parole: «14.40.» con le seguenti «15.40»; conseguentemente a pagina 149, seconda colonna, decima riga, sostituire le parole «14.40 alle 14.50.» con le seguenti «15.40 alle 15.50».