CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 7 aprile 2009
163.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI

Martedì 7 aprile 2009. - Presidenza del presidente Stefano SAGLIA. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali, Francesca Martini.

La seduta comincia alle 14.10.

Sull'ordine dei lavori.

Stefano SAGLIA, presidente, intende anzitutto esprimere, anche a nome dell'intera Commissione, la piena e commossa solidarietà nei confronti delle vittime e dei superstiti del grave evento sismico che ha colpito la Regione Abruzzo.
Passando, quindi, alle modalità di svolgimento dei lavori della Commissione per la giornata odierna, propone - se non vi sono obiezioni - di procedere ad un'inversione dell'ordine del giorno, nel senso di passare immediatamente alla seduta dedicata allo svolgimento di interrogazioni, per poi proseguire con la prevista seduta in sede consultiva.
La Commissione concorda.

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5-00763 Zucchi: Richiesta di stabilizzazione per i dipendenti a tempo determinato della CRI.

Il sottosegretario Francesca MARTINI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Angelo ZUCCHI (PD) auspica che il monitoraggio appena concluso dal Governo, di cui ha dato notizia il sottosegretario Martini, confermi le informazioni già riportate nell'atto di sindacato ispettivo in titolo, in modo che si possa conseguentemente procedere alla stabilizzazione dei lavoratori della Croce Rossa Italiana con contratto a tempo determinato, taluni dei quali hanno visto più volte prorogato il proprio rapporto di lavoro e si trovano, di fatto, in una condizione di sostanziale precarietà lavorativa ormai da diversi anni.
Dopo avere ricordato che l'importanza del lavoro svolto da tale personale è testimoniata, proprio in queste ore, da un impegno continuativo e generoso che detti lavoratori stanno assicurando nell'emergenza che sta colpendo la Regione Abruzzo, si augura che gli elementi di conoscenza resi oggi dal competente dicastero rispondano al vero e, dunque, possano favorire il raggiungimento delle soluzioni auspicate. Si dichiara, pertanto, moderatamente soddisfatto della risposta del rappresentante del Governo, riservandosi di verificare se ad essa seguiranno fatti concreti.

5-00901 Bellanova: Trattamento di CIGS per i lavoratori delle aziende Zodiaco Srl e Labor Srl.

Il sottosegretario Francesca MARTINI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Teresa BELLANOVA (PD), replicando, si dichiara insoddisfatta delle risposta del rappresentante del Governo. Fa innanzitutto notare che tale risposta giunge tardivamente - rispetto alla data di presentazione del suo atto di sindacato ispettivo - e contiene, inoltre, dati che destano profonda preoccupazione. A fronte della grave situazione economica determinatasi nel settore tessile e dell'abbigliamento nel territorio salentino, rileva infatti la mancata predisposizione da parte del Governo di misure idonee a rilanciare l'intero comparto. In particolare, constata che non è stata data attuazione, ad oggi, all'accordo di programma siglato il 1o aprile 2008 - finanziato anche grazie al contributo regionale e del sistema delle imprese - in vista del rilancio della competitività del settore, rilevando anche l'imminente scadenza degli ammortizzatori sociali per i lavoratori delle due aziende indicate nell'interrogazione in titolo. Dinanzi a tale dato, evidenzia che il Governo attualmente in carica ha operato un drastico taglio delle risorse destinate all'attuazione del citato accordo di programma e non sembra in procinto di adottare provvedimenti concreti finalizzati alla proroga del trattamento di integrazione salariale a favore dei tanti lavoratori coinvolti nella crisi di quel territorio; ciò, inoltre, in evidente contrasto con quanto affermato sull'argomento anche da un rappresentante del Ministero dell'interno, che si era personalmente impegnato a recuperare risorse proprio per venire incontro alle esigenze prospettate nell'interrogazione in titolo.
Esprime, inoltre, rammarico per il fatto che nella sua risposta il rappresentante del Governo abbia fatto riferimento all'imminente adozione di un provvedimento che risulterebbe connesso all'attuazione di un percorso di cessazione di attività: si intraprenderebbe così una direzione totalmente opposta a quella prefigurata dall'accordo di programma, che tenderebbe, invece, a riqualificare e rilanciare le attività imprenditoriali. Fa altresì notare che tale scelta è in conflitto con l'inderogabile necessità di una proroga dei trattamenti di integrazione salariale espressa in un incontro tenutosi presso il Ministero dello sviluppo economico con le parti sociali nel dicembre scorso, trattamenti che - per l'appunto - si sarebbero dovuti autorizzare nella prospettiva dell'attuazione di processi di riconversione e rilancio industriale,

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e non della cessazione delle attività. Auspica, pertanto, che l'Esecutivo convochi al più presto un formale incontro con le parti interessate, al fine di dare avvio ai necessari adempimenti e garantire, a lavoratori che non percepiscono lo stipendio da diversi mesi, le opportune misure di sostegno al reddito.

5-00971 Cazzola: Sulla salvaguardia occupazionale nell'area di Marzabotto.

Il sottosegretario Francesca MARTINI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Giuliano CAZZOLA (PdL) si dichiara soddisfatto della risposta, anche perché - rispetto alla data di presentazione della sua interrogazione - vi è stata una positiva evoluzione della vicenda della cartiera di Marzabotto, che può considerarsi meno critica del previsto. Ricordato, infatti, che sono stati di recente posti in essere un confronto e un dialogo tra le parti, le quali hanno convenuto su una gestione concordata della cassa integrazione e hanno definito un percorso comune sino al giungo del 2009, prende favorevolmente atto degli elementi di conoscenza forniti dal rappresentante del Governo.

5-00982 Miglioli: Sulla crisi del distretto ceramico.

Il sottosegretario Francesca MARTINI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

Ivano MIGLIOLI (PD), nel replicare, ringrazia il rappresentante del Governo per la risposta, della quale si dichiara parzialmente soddisfatto. Fa notare che la crisi economica in atto si sta ripercuotendo fortemente sul settore ceramico, che giudica comparto fondamentale nell'ambito del tessuto produttivo italiano, dal momento che occupa oltre 30.000 lavoratori e produce una gran quantità di beni destinati alle esportazioni. Sottolinea come numerose aziende risultino al momento interessate da processi di ristrutturazione e messa in liquidazione, con una inevitabile, pesante, ricaduta sul versante occupazionale, in relazione al quale si registra un considerevole aumento del ricorso alla cassa integrazione ordinaria e straordinaria. Nel rilevare che tale situazione sembra destinata ad aggravarsi, sottolinea l'incapacità del Governo di fronteggiarla con provvedimenti opportuni, come è risultato evidente con l'esame del decreto-legge n. 5 del 2009, volto a sostenere alcuni settori industriali in crisi, di recente approvato dal Parlamento. A tale riguardo, pur esprimendo compiacimento per il riferimento al settore ceramico contenuto nel parere reso dalla XI Commissione sul citato decreto-legge, ritiene che le misure predisposte dall'Esecutivo in quel provvedimento abbiano tenuto in considerazione solo una parte delle imprese del Paese.
Pur prendendo atto positivamente dell'impegno assunto dal rappresentante del Governo per la convocazione, per il prossimo 14 aprile, di un «Tavolo nazionale della ceramica», ritiene opportuno che l'Esecutivo predisponga interventi immediati e concreti al fine di affrontare rapidamente le questioni fondamentali del settore, quali la scarsità delle risorse destinate agli ammortizzatori sociali (per cui auspica un potenziamento sia della CIGO sia della CIGS), il costo dell'energia, la necessità di realizzare infrastrutture a servizio del distretto e un «tecnopolo» della ceramica, l'esigenza di garantire alle aziende un più agevole accesso al credito. Nel far notare, inoltre, che la disponibilità del Governo ad avviare un confronto con le parti interessate va in controtendenza rispetto ai più recenti orientamenti in materia di concertazione espressi dal Presidente del Consiglio dei ministri, auspica che l'invito a partecipare ai lavori del richiamato «Tavolo nazionale» possa essere esteso, oltre che al livello regionale, anche alle province di Reggio Emilia e Modena, in virtù del rilevante coinvolgimento di detti territori all'interno delle questioni segnalate. In conclusione, dichiara di rimanere in attesa di valutare l'effettivo operare del Governo, al fine di

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verificare se gli impegni assunti in questa sede sapranno tradursi in provvedimenti concreti a favore di un comparto particolarmente in crisi.

5-01038 Pelino: Sul mantenimento delle funzioni della sede INPS di Sulmona.

Stefano SAGLIA, presidente, avverte che, a seguito di intese intercorse tra il Governo e il presentatore dell'atto di sindacato ispettivo, lo svolgimento dell'interrogazione in titolo - a causa di un oggettivo impedimento legato alla grave emergenza in atto nella Regione Abruzzo - è rinviato ad altra seduta.

5-01184 Burtone: Sull'accesso agli ammortizzatori in deroga.

Il sottosegretario Francesca MARTINI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

Giovanni Mario Salvino BURTONE (PD) prende atto che l'ultimo passaggio della risposta apre una possibilità per la soluzione della questione segnalata con la sua interrogazione, in quanto indica uno specifico impegno del Governo, che non può non essere apprezzato. Si dichiara, pertanto, sostanzialmente soddisfatto della risposta ricevuta, sottolineando tuttavia che in essa vi è soltanto una mera previsione circa l'eliminazione del vincolo del 10 per cento fissato dalla legislazione vigente, laddove - per una valutazione completamente positiva della posizione dell'Esecutivo - è ora necessario che si proceda, in tempi rapidi, alla reale attivazione di misure concrete, anche mediante eventuali provvedimenti d'urgenza. Auspica, quindi, la pronta adozione di tali interventi da parte del Governo, tanto più raccomandabile in una fase di crisi come quella attuale.

Stefano SAGLIA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 14.35.

SEDE CONSULTIVA

Martedì 7 aprile 2009. - Presidenza del presidente Stefano SAGLIA. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali, Francesca Martini.

La seduta comincia alle 14.35.

Legge comunitaria 2008.
C. 2320 Governo, approvato dal Senato.

(Relazione alla XIV Commissione).
Relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nel 2007.
Doc. LXXXVII, n. 1.

(Parere alla XIV Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 126-ter, comma 2, del regolamento, e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti in titolo, rinviati nella seduta del 1o aprile 2009.

Stefano SAGLIA, presidente, ricorda che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, nella riunione del 1o aprile scorso, ha convenuto di concludere nell'odierna seduta l'esame preliminare dei provvedimenti in titolo. Fa presente, inoltre, che il rappresentante del Governo - che ringrazia per la disponibilità - dovrà a breve abbandonare i lavori della Commissione.

La Commissione prende atto.

Maria Grazia GATTI (PD) ritiene che, nell'ambito dell'esame in sede consultiva del disegno di legge comunitaria presso la XI Commissione, sarebbe stato opportuno discutere anche dell'articolo 38, che reca una delega al Governo per l'attuazione della direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, relativa ai servizi nel mercato

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interno. Infatti, giudica tale direttiva in grado di investire in pieno le competenze della Commissione, mettendo in gioco il bilanciamento di interessi assai rilevanti come il rispetto delle regole della libertà di concorrenza e la tutela dei lavoratori impiegati presso aziende che partecipano ad appalti di servizi in territorio straniero. Ritiene pertanto che, sul punto della cosiddetta «direttiva servizi», sarebbe stato utile avviare una riflessione approfondita, considerato il rilievo sempre maggiore assunto dai fenomeni di dumping sociale nell'ambito dell'Unione europea.
Esaminando poi gli articoli che sono stati individuati dal relatore come più direttamente connessi alle competenze della Commissione, si sofferma sull'articolo 9 del disegno di legge, che reca una delega al Governo per il recepimento della direttiva 2006/54/CE riguardante l'attuazione del principio delle pari opportunità e della parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e impiego. In proposito, ritiene che non si indichino in modo preciso i criteri direttivi ed i principi a cui dovrebbe attenersi il Governo nell'esercizio della funzione legislativa delegata, nonostante, al riguardo, la direttiva stessa lasci allo Stato nazionale ampi margini di intervento. Sul punto, preannuncia pertanto la presentazione di diversi emendamenti, sottolineando che alcuni rivestiranno un carattere generale, mentre altri presenteranno una natura più specifica e particolare. Proprio al fine di fornire al Governo chiare linee di indirizzo da seguire in sede di esercizio della delega, ritiene inoltre opportuno compiere una puntuale verifica circa lo stato della legislazione vigente in materia di accesso al lavoro, possibilità di carriera e differenze salariali. Fa poi notare che non è ben chiaro come il Governo intenda affrontare la problematica posta dalle cosiddette «dimissioni in bianco» - pratica messa in atto dai datori di lavoro soprattutto in danno delle lavoratrici madri, che risulta in costante aumento - a fronte dell'abrogazione (avvenuta ad inizio della corrente legislatura) della legge che vietava tale forma di illegittima discriminazione nei confronti delle donne.
Analizzando il tema dei servizi educativi e delle politiche di conciliazione tra tempi di vita e di lavoro, constata altresì che l'Italia è ben lontana dal raggiungimento degli obiettivi europei in materia, considerato il basso livello dei servizi all'infanzia - con notevoli differenze qualitative a seconda delle zone territoriali del Paese - rispetto agli altri Stati europei. Nel far notare, infatti, che la percentuale di bambini presenti negli asili nido risulta minima rispetto a quella registrata negli altri Paesi, auspica il rifinanziamento del Fondo per i servizi educativi, istituito nella passata legislatura e privo ormai di risorse, nonché una migliore definizione dei criteri da indicare al Governo per l'esercizio della delega legislativa.
Inoltre, sull'articolo 36 del provvedimento in esame, pur riconoscendo che con tale disposizione si provvede con una certa efficacia ad adeguare l'ordinamento italiano a quello comunitario, preannuncia la presentazione un emendamento volto ad abbassare la soglia sotto la quale, secondo l'attuale formulazione del provvedimento, non sarebbe più obbligatoria la nomina del coordinatore della progettazione: ritiene, infatti, che il limite di 100.000 euro fissato dal provvedimento non copra adeguatamente i rischi che risulterebbero connessi a cantieri che, entro quella misura, resterebbero di una certa complessità.
Preannuncia, quindi, che i membri della XI Commissione appartenenti al gruppo del Partito democratico intendono partecipare attivamente ai lavori della Commissione competente per materia, anche attraverso la presentazione di appositi emendamenti, attesa la rilevanza che alcune disposizioni del disegno di legge in esame assumono sotto il profilo della corretta attuazione della cosiddetta «direttiva Bolkestein», più volte richiamata all'inizio del suo intervento, volta ad incidere su aspetti riguardanti la tutela sociale

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dei lavoratori nell'ambito della sfera comunitaria di complessiva liberalizzazione dei servizi.
Soffermandosi, infine, sulla relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per l'anno 2007, auspica che dall'analisi di tale documento - pur nella sua peculiarità per l'anno di riferimento - emerga la convinzione di avviare una riflessione comune sul tema della crisi economica e sugli interventi da predisporre d'intesa con gli altri Paesi dell'Unione.

Elisabetta RAMPI (PD), dopo aver ringraziato il relatore per l'esauriente relazione introduttiva svolta sul disegno di legge comunitaria, si sofferma sugli articoli del provvedimento di più diretta competenza della Commissione, richiamando l'alto numero di procedure di infrazione avviate dall'Unione europea nei confronti dell'Italia in materia di pari opportunità. Sottolinea, inoltre, il rilevante contenzioso in cui è coinvolto il Paese, ad esempio, in materia di obiezione di coscienza - laddove gli obiettori verrebbe discriminati nell'accesso a determinati ruoli e funzioni - rilevando, altresì, il mancato adeguamento all'ordinamento comunitario per quanto concerne la tutela del posto di lavoro delle lavoratrici madri e la disciplina del lavoro notturno, in relazione al quale si riscontra nella legislazione italiana una differenziazione salariale a svantaggio delle donne. Rileva che, a differenza degli altri Paesi europei, l'Italia sconta un profondo deficit sul versante dell'erogazione dei servizi educativi, all'infanzia e a sostegno dei soggetti disabili, che ricade inevitabilmente sulle donne, sulle cui spalle, in genere, grava l'onere del lavoro di cura. Nel sottolineare pertanto che l'Italia è agli ultimi posti - soprattutto nel Mezzogiorno - nel campo della parità tra uomo e donna, risultando molto lontana dagli obiettivi di Lisbona per quanto riguarda la retribuzione, l'accesso all'impiego, la salvaguardia del posto di lavoro in seguito alla nascita del primo figlio e l'accesso ai servizi sociali, conferma la presentazione, da parte del suo gruppo, di una serie di emendamenti finalizzati a dare piena attuazione alla direttiva 2006/54/CE. Nel rilevare, quindi, nell'azione dell'attuale Governo una scarsa propensione ad intraprendere politiche attive di conciliazione a favore delle donne e delle pari opportunità - a differenza del precedente Governo, che sviluppò un'attenta programmazione, ad esempio in materia di nuovi asili nido - ricorda alcuni provvedimenti adottati in questa legislatura, che sono andati in una direzione opposta a quella auspicata.
Infine, soffermandosi sulla relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per l'anno 2007, rimarca l'importante lavoro svolto nella passata legislatura dal Ministro Bonino, al fine di ridurre il contenzioso in cui è coinvolto il Paese a livello comunitario, sottolineando, altresì, la rilevanza delle politiche sociali e per il lavoro svolte dal precedente Governo, soprattutto in relazione alle azioni svolte nel corso del 2007 nell'ambito dell' attuazione dell'anno europeo delle pari opportunità. Auspica, infine, lo svolgimento - per il futuro - di effettive politiche di inclusione sociale a favore delle donne, anche in una prospettiva di rilancio dello sviluppo economico, giudicando essenziale il ruolo femminile nel mondo del lavoro, anche in termini di incremento del prodotto interno lordo.

Massimiliano FEDRIGA (LNP), nell'auspicare il raggiungimento di una condivisione tra i gruppi sui contenuti del provvedimento in esame, fa notare che a livello europeo la liberalizzazione dei mercati ha prodotto pesanti effetti negativi sui livelli occupazionali del Paese. Rileva, in proposito, che sempre più frequentemente le aziende italiane tendono a costituire holding in Paesi stranieri, con l'unico intento di assumere in quel territorio manodopera a più basso costo - beneficiando altresì della più favorevole disciplina fiscale prevista in quello Stato - salvo poi tornare ad operare nel territorio nazionale e godere di un maggior vantaggio competitivo. Nel ritenere inaccettabili tali forme di dumping sociale, auspica che, a cominciare dal provvedimento in esame e dalla corretta

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attuazione della cosiddetta «direttiva servizi», si possano predisporre le misure idonee a contrastare un fenomeno che danneggia gravemente i lavoratori, soprattutto nel Nord-Est d'Italia.

Stefano SAGLIA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara concluso l'esame preliminare.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, nello svolgere talune considerazioni conclusive in replica agli interventi svolti nella seduta odierna, intende anzitutto precisare che la sua proposta di relazione sul disegno di legge comunitaria - che si riserva di presentare per la seduta di domani - conterrà un esplicito riferimento all'articolo 38, in modo da poter segnalare gli opportuni interventi da adottare, per quanto di competenza della XI Commissione, nel recepimento della cosiddetta «direttiva servizi».
Per il resto, preannuncia l'intenzione di valutare con attenzione gli emendamenti che saranno presentati, riservandosi, in particolare, di approfondire gli aspetti relativi all'articolo 9: osserva, infatti, che tale articolo sembra recare una delega estremamente sintetica, in quanto rinvia a criteri direttivi di carattere generale, che - qualora non esistano preesistenti norme di delegazione - potrebbero risultare suscettibili di opportune specificazioni.

Stefano SAGLIA, presidente, ricordato che il termine per la presentazione di emendamenti al disegno di legge C. 2320 è fissato alle ore 16 di oggi, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.