CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 17 marzo 2009
152.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Martedì 17 marzo 2009. - Presidenza del presidente Stefano SAGLIA.

La seduta comincia alle 13.10.

DL 4/09: Misure urgenti in materia di produzione lattiera e rateizzazione del debito nel settore lattiero-caseario.
C. 2263 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla XIII Commissione).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

Mariarosaria ROSSI (PdL), relatore, fa presente che la Commissione è chiamata ad esprimere il parere alla XIII Commissione sul disegno di legge di conversione del decreto-legge 5 febbraio 2009, n. 4, recante misure urgenti in materia di produzione lattiera e rateizzazione del debito nel settore lattiero-caseario. Ricorda, in proposito, che si tratta di un provvedimento molto atteso dal mondo agricolo, dal momento che pone le condizioni per un riequilibrio del settore lattiero-caseario e al contempo, nella prospettiva di deflazionare il contenzioso esistente a livello comunitario, risolve l'annosa questione legata ai debiti dei produttori, che derivano dal mancato pagamento del prelievo di latte. Pertanto, il decreto-legge in esame, oltre a disciplinare l'assegnazione, alle aziende produttrici di latte, dell'aumento della quota nazionale attribuita all'Italia in sede comunitaria - istituendo a tal fine un

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commissario straordinario che provvederà ad assegnare gli aumenti prioritariamente ai produttori responsabili delle eccedenze - prevede che i produttori agricoli possano chiedere la rateizzazione dei debiti derivanti dai mancati pagamenti del prelievo latte addebitati allo Stato italiano dalla Commissione europea. A questo scopo, si istituisce presso l'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA) il Registro nazionale dei debiti, nel quale sono iscritti, mediante i servizi del Sistema informativo agricolo nazionale (SIAN), tutti gli importi accertati a debito dei produttori agricoli: si definiscono, pertanto, procedure e durata massima della rateizzazione, per fasce di importo del debito, prevedendosi la condizione della rinuncia ai contenziosi per poter accedervi e la sospensione delle procedure di recupero.
Sottolinea, peraltro, che il disegno di legge di conversione è già stato approvato dal Senato, con rilevanti modifiche apportate al testo del decreto-legge, al termine di un iter parlamentare che ha registrato un sostanziale consenso finale da parte di tutti gli schieramenti politici: per tali ragioni, ritiene che spetterà ora alla Camera dei deputati valutare se sussistano eventuali margini per un ulteriore miglioramento del testo, in vista della sua definitiva conversione in legge. In questo ambito, passando ai profili di più diretto interesse della Commissione, intende segnalare in particolare gli articoli 6-bis e 6-ter, entrambi introdotti nel corso dell'esame presso l'altro ramo del Parlamento.
Osserva, anzitutto, che l'articolo 6-bis contiene una norma interpretativa dell'articolo 3, comma 3, della legge n. 457 del 1972, in ordine alla individuazione del termine per la rilevazione della media tra le retribuzioni per le diverse qualifiche previste dai contratti collettivi provinciali di lavoro, ai fini della determinazione della retribuzione media convenzionale da porre a base per le prestazioni pensionistiche e per il calcolo della contribuzione degli operai agricoli. In particolare, per evitare difformità applicative della normativa vigente, si dispone che il termine del 30 ottobre - utile per individuare la retribuzione giornaliera dei lavoratori agricoli a tempo indeterminato - è il medesimo da considerare anche ai fini della determinazione della retribuzione media convenzionale da porre a base per le prestazioni pensionistiche e per il calcolo della contribuzione degli operai agricoli a tempo determinato.
Fa presente che, a sua volta, l'articolo 6-ter proroga dal 31 marzo al 31 dicembre 2009 le agevolazioni contributive per le imprese agricole operanti in determinate zone svantaggiate, di cui all'articolo 1-ter del decreto legge 3 novembre 2008, n. 171, convertito dalla legge 30 dicembre 2008, n. 205. Ricorda, al riguardo, che la citata proroga concerne agevolazioni già previste dalla legislazione vigente, che dispongono una riduzione percentuale dei premi e dei contributi relativi alle gestioni previdenziali ed assistenziali, dovuti dai datori di lavoro agricolo per il proprio personale dipendente occupato a tempo indeterminato e a tempo determinato, che siano operanti in zone svantaggiate quali, in particolare, i territori montani disagiati: poiché si è ormai nell'imminenza della scadenza delle richiamate agevolazioni, il Senato ha pertanto ritenuto opportuno prolungarle sino alla fine dell'anno corrente.
In conclusione, preso atto del contenuto del provvedimento, ritiene che vi siano le condizioni per un orientamento positivo della Commissione, riservandosi tuttavia di formulare, in occasione della prossima seduta, una proposta di parere che possa anche tenere conto di eventuali modifiche al testo, che la Commissione di merito potrebbe apportare nel corso dell'esame degli emendamenti presentati.

Stefano SAGLIA, presidente, ricorda che la deliberazione sulla proposta di parere, che il relatore si riserva di presentare, avrà luogo nella giornata di giovedì 19 marzo, in attesa di verificare se la Commissione di merito apporterà eventuali

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modifiche al testo approvato dal Senato, che presenta ancora taluni aspetti problematici, soprattutto per quanto concerne le aspettative degli operatori agricoli sul territorio.
Preso atto, quindi, che non vi sono richieste di intervento, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Adesione al Trattato di Prüm relativo alla cooperazione transfrontaliera sul contrasto in particolare del terrorismo, della criminalità e della migrazione illegale nonché istituzione della banca dati nazionale del DNA e disposizioni in materia di accertamenti idonei a incidere sulla libertà personale.
C. 2042 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alle Commissioni riunite II e III).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

Antonino FOTI (PdL), relatore, osserva che la Commissione è chiamata ad esprimere il parere alle Commissioni riunite II e III sul disegno di legge recante disposizioni sull'adesione della Repubblica italiana al Trattato di Prüm - concluso il 27 maggio 2005 tra il Regno del Belgio, la Repubblica federale di Germania, il Regno di Spagna, la Repubblica francese, il Granducato di Lussemburgo, il Regno dei Paesi Bassi e la Repubblica d'Austria - e sull'istituzione della banca dati nazionale del DNA e del laboratorio centrale per la banca dati nazionale del DNA. Il provvedimento reca inoltre una delega al Governo per l'istituzione dei ruoli tecnici del Corpo di polizia penitenziaria e modifiche al codice di procedura penale in materia di accertamenti tecnici idonei ad incidere sulla libertà personale.
In proposito, giudica preliminarmente necessario rilevare che il Trattato in oggetto è volto a rafforzare tra gli Stati firmatari la cooperazione di polizia in materia di lotta al terrorismo, alla criminalità transfrontaliera ed all'immigrazione clandestina. Esso disciplina, in particolare: l'impegno fra le Parti contraenti a creare schedari nazionali di analisi del DNA ed a scambiare le informazioni contenute in tali schedari; l'impegno a scambiare le informazioni sui dati dattiloscopici (le impronte digitali); l'accesso ai dati inseriti negli archivi informatizzati dei registri di immatricolazione dei veicoli. A tale scopo, si prevede l'istituzione della banca dati nazionale del DNA (presso il Ministero dell'interno) e del laboratorio centrale per la banca dati nazionale del DNA (presso il Ministero della giustizia), al fine di facilitare l'identificazione degli autori dei delitti.
Per quanto concerne gli ambiti di più immediata competenza della XI Commissione, con riferimento al contenuto del progetto di legge di ratifica, segnala in particolare l'articolo 16, che demanda a un regolamento di delegificazione la disciplina attuativa della legge, attraverso il quale dovranno essere regolamentate anche le competenze tecnico-professionali del personale addetto alla banca dati e al laboratorio centrale.
Evidenzia, inoltre, la delega recata dall'articolo 18, che dispone l'integrazione dell'ordinamento del personale del Corpo di polizia penitenziaria, mediante l'istituzione di ruoli tecnici nei quali inquadrare il personale da impiegare nelle attività del laboratorio centrale: la norma, nello specifico, reca principi per la determinazione delle qualifiche e l'accesso alle stesse, oltre che per l'indicazione delle corrispondenti funzioni e delle modalità per l'avanzamento di carriera. Sottolinea peraltro che la citata delega autorizza, al comma 2, lettera d), un intervento normativo sulla disciplina dello stato giuridico del personale di polizia (che sarà interessato dalla istituzione dei nuovi ruoli) e, in particolare, sugli istituti del comando presso altre amministrazioni, dell'aspettativa, del collocamento a disposizione, delle incompatibilità, dei rapporti informativi e dei congedi. Segnala, a tal fine, che la disposizione prevede che - tra i criteri direttivi per tale intervento - si debba anche tenere conto delle specifiche esigenze dei servizi di polizia e della necessità che la suddetta

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disciplina non contenga trattamenti di stato inferiori rispetto a quelli degli altri dipendenti civili dello Stato.
In conclusione, considerate le importanti finalità perseguite dal Trattato cui si riferisce il progetto di legge in questione e preso atto del limitato ambito delle disposizioni di competenza della Commissione, osserva che sussistono tutti i margini per la formulazione di un parere favorevole. Ritiene, peraltro, opportuno - prima di presentare una proposta di parere - attendere la conclusione dell'esame degli emendamenti da parte delle Commissioni di merito, al fine di verificare l'eventuale inserimento nel testo di ulteriori elementi di interesse.

Stefano SAGLIA, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, ricorda che la deliberazione di competenza della Commissione sul provvedimento in titolo è prevista per la seduta già fissata per domani.
Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

DL 5/09: Misure urgenti a sostegno dei settori industriali in crisi.
C. 2187 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite VI e X).
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato, da ultimo, nella seduta dell'11 marzo 2009.

Stefano SAGLIA, presidente, ricorda che la Commissione ha già avviato, nella scorsa settimana, l'esame del disegno di legge in titolo, con lo svolgimento della relazione introduttiva e di un articolato dibattito sulle principali misure recate dal provvedimento d'urgenza; lo stesso relatore si è, quindi, riservato di procedere alla presentazione di una proposta di parere al termine dell'esame degli emendamenti presso le Commissioni di merito.
In proposito, segnala che nel frattempo il Governo ha presentato una serie di emendamenti riferiti al testo del decreto-legge n. 5 del 2009, con i quali intende contribuire a fronteggiare l'attuale fase di difficoltà di taluni settori produttivi, mediante interventi sul versante del sostegno all'occupazione e del funzionamento del sistema degli ammortizzatori sociali: si tratta di proposte emendative di particolare rilievo, il cui contenuto potrebbe avere una ricaduta significativa anche sugli aspetti di competenza della XI Commissione.
Nel fare presente, peraltro, che tali emendamenti sono stati, per il momento, dichiarati inammissibili per estraneità di materia dai presidenti delle Commissioni riunite VI e X, avverte che la Commissione - che potrà proseguire oggi il dibattito di carattere generale sul provvedimento - è stata comunque convocata in sede consultiva anche per la seduta pomeridiana di giovedì 19 marzo, in attesa di verificare l'esito dell'esame degli emendamenti presso le Commissioni di merito e l'eventuale approvazione di proposte emendative di specifico interesse, anche in modo da consentire a tutti i gruppi e allo stesso relatore una più compiuta valutazione degli elementi di novità che potranno emergere da tale esame.

Ivano MIGLIOLI (PD) intende anzitutto rimarcare la totale assenza, dalle riflessioni avviate sul provvedimento in esame, dei gruppi di maggioranza, che - ad eccezione della esauriente ed articolata relazione introduttiva svolta dal relatore - non hanno sinora ritenuto opportuno intervenire nel corso del dibattito: si domanda, pertanto, se da tale circostanza debba desumersi una mancanza di interesse sul tema da parte della maggioranza parlamentare.
Ricorda poi di avere già sottolineato, nelle precedenti sedute, l'esigenza di apportare «robuste» modifiche e integrazioni al decreto-legge in esame: tale dato sembra essere, di fatto, confermato dalla sia pur tardiva presentazione di numerosi emendamenti presso le Commissioni di

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merito da parte dello stesso Governo. Atteso, peraltro, che molte delle proposte emendative richiamate investono in misura penetrante le competenze della XI Commissione, intende sollevare una questione di correttezza in ordine alle modalità di esame del provvedimento in sede consultiva, giudicando ovvio che la stessa Commissione debba pronunciarsi soltanto dopo l'eventuale dichiarazione di ammissibilità degli emendamenti del Governo e la loro possibile approvazione da parte delle Commissioni di merito.

Stefano SAGLIA, presidente, dichiara di condividere le considerazioni testé svolte dal deputato Miglioli, che investono il tema del riparto di attribuzioni delle diverse materie tra le Commissioni parlamentari permanenti. In tal senso, pur nella consapevolezza che l'urgenza di intervenire su materie di vitale interesse per il Paese può anche prevalere, in determinate situazioni, su una formale «difesa d'ufficio» delle competenze della Commissione, ritiene comunque opportuno ribadire l'esigenza di attendere gli esiti dell'esame degli emendamenti presentati presso le Commissioni di merito.

Teresio DELFINO (UdC), nell'associarsi alle considerazioni del deputato Miglioli e del presidente in ordine all'esigenza di attendere l'esito dell'esame degli emendamenti presso le Commissioni di merito, per una valutazione complessiva del provvedimento, fa notare che le numerose proposte di modifica presentate dal Governo in quella sede incidono su profili di immediato interesse per la XI Commissione, che dovrebbe essere messa nelle condizioni di pronunciarsi puntualmente su di esse. Al riguardo, fa notare che non si tratta tanto di evocare, in modo sterile, un rispetto formale delle competenze di ciascuna Commissione, quanto di valutare compiutamente l'opportunità di assicurare un serio approfondimento degli argomenti in campo, in vista dell'introduzione di discipline normative il più possibile meditate.
Nel rilevare, più in generale, che la gravità della crisi richiede interventi profondi che mirino ad un rilancio dei consumi ed aiutino soprattutto le piccole e medie imprese, evidenzia al contrario le ampie lacune dell'azione posta in essere dal Governo, che ritiene tardiva e tesa ad assicurare un sostegno limitato ad alcun settori produttivi. Ritiene, infatti, che l'attuale Esecutivo non abbia dimostrato capacità di prevedere l'evolversi della crisi economica e - a differenza dei gruppi di opposizione - abbia sottovalutato le questioni connesse all'accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese. In proposito, pur accogliendo positivamente qualsiasi iniziativa governativa che punti a coinvolgere tutte le realtà istituzionali, economiche e sociali nelle attività di monitoraggio sugli istituti di credito, giudica l'azione del Governo frammentaria, contraddittoria e priva di una visione strategica sul complesso dei problemi economici. Giudica necessario, dunque, intervenire con forza per garantire l'accesso al credito di quelle piccole e medie imprese che si trovano in condizioni di estrema difficoltà e che, inoltre, vantano un ampio credito - non ancora soddisfatto - nei confronti della pubblica amministrazione per opere già eseguite.
Fa notare, poi, che il Governo sembra voler rincorrere i problemi economici piuttosto che agire per prevenirli, ponendo in essere - solo successivamente al manifestarsi dell'emergenza - azioni puramente propagandistiche, come è accaduto per la cosiddetta social card e per i declamati interventi a sostegno del lavoro e delle imprese, per i quali si è, tra l'altro, fatto ricorso a risorse derivanti da fondi già istituiti per altri scopi. Ritiene pertanto necessarie misure più incisive, che siano il frutto della concertazione di tutte le forze parlamentari, chiamate ad uno sforzo di collaborazione per il bene del Paese.
Auspica, in conclusione, una maggiore disponibilità al confronto da parte della maggioranza nel prosieguo dell'esame del provvedimento, affinché si possa raggiungere un adeguato livello di condivisione su un provvedimento di grande rilevanza per le sorti dell'economia: si tratterebbe infatti di lanciare, attraverso l'accoglimento di

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alcune richieste di modifica tendenti al miglioramento del testo in esame, un forte segnale di compattezza politica ai cittadini, che rimangono tuttora in attesa di provvedimenti realmente efficaci per la soluzione della crisi in atto.

Stefano SAGLIA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 13.45.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

INDAGINE CONOSCITIVA

Sull'assetto delle relazioni industriali e sulle prospettive di riforma della contrattazione collettiva: seguito dell'esame del documento conclusivo.