CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 17 febbraio 2009
139.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
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COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

Martedì 17 febbraio 2009. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI.

La seduta comincia alle 13.30.

Sulla missione a Bruxelles dell'11 e 12 febbraio 2009.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ricorda di aver partecipato, unitamente al presidente della VI Commissione finanze, nelle giornate dell'11 e del 12 febbraio scorsi, all'incontro interparlamentare «Economia europea i prossimi scenari» organizzato dalla Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo, che ha visto la partecipazione dei rappresentanti di tutti i Parlamenti degli Stati membri dell'Unione europea. Nel mettere a disposizione la relazione che ha predisposto sull'incontro (vedi allegato), segnala che dall'incontro sono emersi molti elementi di interesse per la Commissione. In particolare, ricorda la proposta avanzata dal componente italiano del direttivo della Banca centrale europea, Lorenzo Bini Smaghi, di attribuire alla BCE compiti di vigilanza prudenziale sugli enti creditizi e le istituzioni finanziarie che operano a livello europeo, con la procedura già prevista dall'articolo 105, paragrafo 6, del Trattato, che consente l'attribuzione alla BCE di compiti in tale materia con una deliberazione unanime del Consiglio su proposta della Commissione e previo parere conforme del Parlamento europeo. Segnala poi che di estremo interesse è risultato l'intervento del presidente della Banca europea per gli investimenti Philippe Maystadt, che ha ricordato le iniziative avviate dalla banca, su mandato del Consiglio europeo nell'ambito del Piano europeo di ripresa economica, per il sostegno del credito alle piccole e medie imprese. In particolare, segnala che il presidente Maystadt ha ricordato come estremamente positiva l'esperienza dell'attività della BEI in Italia dove la Banca ha stretto rapporti non solo con i grandi istituti nazionali ma anche con le banche territoriali, come le banche di credito cooperativo e le banche popolari, consentendo in tal modo l'apertura di canali di credito che effettivamente vanno a giovamento delle piccole e medie imprese. In proposito rileva che questo come gli altri elementi emersi nel corso dell'incontro meritano un'attenta valutazione anche in preparazione dell'audizione informale del vicepresidente della

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BEI Dario Scannapieco che le Commissioni riunite V e XIV svolgeranno nella giornata di giovedì 19 febbraio prossimo.

Gaspare GIUDICE (PdL) ricorda di avere avuto il piacere, in coincidenza con l'incontro interparlamentare organizzato dalla Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo, a cui ha partecipato il presidente Giorgetti, di partecipare ad un analogo incontro con i rappresentati dei parlamenti nazionali organizzato dalla Commissione per lo sviluppo regionale del Parlamento europeo e dedicato al futuro delle politiche di fusione dopo il 2013. Segnala che, come è noto, nell'ambito dell'accordo interistituzionale per le prospettive finanziarie 2007-2013, raggiunto nel maggio 2006, le istituzioni comunitarie hanno convenuto sulla necessità di avviare una immediata riflessione sulla riforma delle politiche di coesione, resa indispensabile, all'interno del più ampio processo di riforma del bilancio comunitario, dal processo di allargamento dell'Unione. Tale riflessione si intreccia ora inevitabilmente con la discussione in atto nella Comunità sul modo con cui fronteggiare la drammatica crisi economica che stiamo vivendo. In tal senso rileva che l'incontro è risultato complementare a quello a cui ha partecipato il presidente Giorgetti. Risulta infatti evidente, in primo luogo, che la prospettiva di ripresa economica del Continente è strettamente legato al potenziamento e allo sviluppo delle regioni attualmente sottoutilizzate. In secondo luogo, ritiene che non si debba sottovalutare che la politica di sviluppo regionale ha rappresentato storicamente una delle esperienze di maggior successo, insieme alla realizzazione del mercato unico, del processo di integrazione europea ed il mantenimento di una politica efficace, da gestire con il metodo comunitario, in questo settore può rappresentare indubbiamente uno degli elementi per rilanciare il ruolo e il prestigio dell'Unione europea.
Ricorda quindi che, nel suo intervento all'incontro, ha concentrato l'attenzione su alcuni punti imprescindibili della riforma delle politiche di coesione. In primo luogo la politica di coesione deve rimanere una politica di sostegno all'occupazione e allo sviluppo delle aree in ritardo. In tal senso deve essere mantenuta la caratterizzazione delle politiche di coesione come politiche regionali, cioè destinate al sostegno di specifici contesti territoriali, e deve essere evitata la «lisbonizzazione», vale a dire l'utilizzo delle risorse delle politiche di coesione per i più generali obiettivi di crescita dell'economia europea delineati dalla strategia di Lisbona. Del pari deve essere evitata una rinazionalizzazione delle politiche di coesione in quanto il contributo del bilancio comunitario deve rimanere consistente e sicuramente non inferiore a quello delineato dal quadro finanziario attuale, andando a integrare le risorse nazionali. Ciò su cui invece si dovrebbe concentrare lo sforzo di riforma è la semplificazione delle procedure per l'utilizzo delle risorse destinate alla politica di coesione In proposito ricorda la proposta già emersa nel dibattito in corso in sede comunitaria di superare la distinzione tra fondo sociale europeo, fondo europeo di sviluppo regionale e fondo di coesione, che oramai, fatte salve alcune superabili differenziazioni nelle finalità degli interventi a valere sui diversi fondi, è principalmente il portato di una stratificazione storica essendo il primo stato istituito dal Trattato di Roma, il secondo dall'Atto unico europeo ed il terzo dal Trattato di Maastricht. Ritiene infine che sia necessario individuare le modalità idonee a far sì che le politiche di coesione si possano concentrare su grandi progetti prioritari in grado di costituire un significativo volano per lo sviluppo delle aree sottoutilizzate. Riservandosi quindi di sottoporre alla Commissione una più ampia documentazione sul dibattito svoltosi nel corso dell'incontro, che potrà peraltro risultare propedeutica all'avvio delle audizioni previste nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'efficacia della spesa e delle politiche di sostegno alle aree sottoutilizzate, rileva che su alcune specifiche priorità, come la necessità di evitare

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una «lisbonizzazione» e una rinazionalizzazione delle politiche di coesione e quella di mantenere il carattere regionale di tali politiche, è stata riscontrata la condivisione di molti intervenuti nel dibattito ed in particolare dei rappresentanti dei parlamenti dei paesi più direttamente interessati dalla politiche di coesione come Spagna, Portogallo e Grecia. Conclusivamente sottolinea quindi, in coerenza anche con le valutazioni contenute nella relazione presentata dal Presidente Giorgetti, l'opportunità che alla riflessione in atto all'interno delle istituzioni comunitarie e da parte dei governi degli Stati membri sulla riforma delle politiche di coesione si accompagni un confronto costante fra i componenti dei parlamenti nazionali e specialmente tra quelli che rappresentano i contesti territoriali più interessati alla politiche di coesione, in quanto è attraverso lo scambio di esperienze che si può addivenire ad una migliore elaborazione delle proposte di riforma.

Pier Paolo BARETTA (PD) ringrazia il Presidente e il collega Giudice per le interessanti considerazioni svolte. Lamenta tuttavia che, per le scelte operate dalle presidenze delle Commissioni bilancio e finanze, ai gruppi dell'opposizione non sia stata resa possibile la partecipazione agli importanti incontri organizzati dal Parlamento europeo.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ricorda che, per quanto concerne l'incontro a cui ha partecipato insieme al presidente Conte, l'invito era stato rivolto ai presidenti delle Commissioni bilancio e finanze, mentre, per quel che riguarda l'incontro a cui ha partecipato l'onorevole Giudice, la Commissione per le politiche dell'Unione europee del Senato ha indicato come suo rappresentante un esponente dell'opposizione, il senatore Lusi e, pertanto, è stata in tal modo garantita la rappresentanza di maggioranza e di opposizione.

La seduta termina alle 13.45.