CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 5 febbraio 2009
133.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (XI e XII)
COMUNICATO
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RISOLUZIONI

Giovedì 5 febbraio 2009. - Presidenza del presidente della XI Commissione Stefano SAGLIA. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali Eugenia Maria Roccella.

La seduta comincia alle 10.15.

7-00072 Caparini: Libro Verde sul futuro del modello sociale.
7-00089 Cazzola: Libro Verde sul futuro del modello sociale.
7-00116 Delfino: Libro Verde sul futuro del modello sociale.
(Discussione congiunta e rinvio).

Le Commissioni iniziano la discussione delle risoluzioni in oggetto.

Stefano SAGLIA, presidente, ricorda che le Commissioni sono convocate per la discussione congiunta delle risoluzioni in titolo. Avverte altresì che, sul medesimo argomento, è stata preannunciata la presentazione di una risoluzione da parte dei deputati del gruppo del PD.

Massimiliano FEDRIGA (LNP) illustra la risoluzione 7-00072 Caparini, di cui è cofirmatario, dichiarando che il suo gruppo valuta positivamente l'impostazione del Libro Verde, che ha il pregio di mettere la persona e le sue esigenze al centro delle politiche di welfare. Sottolinea quindi i problemi connessi alla spesa sanitaria regionale, richiamando la necessità di far valere, al riguardo, la responsabilità degli amministratori locali. Ritiene infatti che le regioni debbano disporre delle risorse necessarie per la prestazione dei servizi sanitari e assistenziali, ma che, al tempo stesso, gli amministratori debbano essere responsabilizzati, in particolare nelle regioni che presentano i disavanzi maggiori. Evidenzia altresì la necessità di affrontare in tempi rapidi il problema dei falsi invalidi, mediante una rigorosa verifica della situazione di fatto, a cominciare dalle aree del Paese dove più diffusa è la fruizione dei benefici connessi allo stato di invalidità.

Giuliano CAZZOLA (PdL) illustra la risoluzione di cui è primo firmatario, nella

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quale si esprimono alcune considerazioni di carattere generale in merito al Libro Verde e si avanzano proposte più puntuali in vista della predisposizione del Libro Bianco, per le quali rinvia al testo scritto. Soffermandosi quindi sulle questioni di carattere più generale, ricorda che il Libro Verde è stato concepito e presentato in un contesto economico sensibilmente diverso dall'attuale, anche se esso tiene conto di elementi strutturali della realtà italiana, che la crisi può solo rendere più problematici ma non alterare. Condivide, in particolare, la scelta di muovere da un'analisi degli andamenti demografici, che non determinano in via esclusiva il presente e il futuro di una società, ma che, come il dibattito scientifico più recente ha evidenziato, condizionano in modo non marginale numerosi variabili economiche e sociali. Il binomio invecchiamento-declino demografico rappresenta infatti il punto di contatto tra diversi problemi concernenti il mercato del lavoro, le politiche sociali, l'immigrazione e l'occupazione femminile. In proposito, ritiene che l'analisi delle conseguenze dell'immigrazione rappresenti forse l'unico punto debole del Libro Verde e debba pertanto essere sviluppata e approfondita, mentre l'innalzamento del tasso di occupazione femminile costituisce indubbiamente una priorità non solo dal punto di vista sociale, ma anche da quello del mercato del lavoro. I richiamati fenomeni demografici, in generale, hanno pesanti ricadute sul sistema sanitario e assistenziale; al riguardo, ritiene molto convincenti le osservazioni contenute nel Libro Verde con riferimento alla non autosufficienza e alla necessità di riequilibrare la spesa sociale, al fine di liberare risorse per il welfare to work. Dichiara altresì di condividere la forte valorizzazione di una prospettiva di sussidiarietà sociale che, attraverso il richiamo alla capacità di «fare comunità», può offrire una risposta alla crisi fiscale dello Stato, con il passaggio dal welfare state alla welfare community. In questo contesto, particolare attenzione è dedicata alla famiglia, poiché il riferimento alla sole forze organizzate, quali ad esempio i soggetti delle relazioni industriali, si è rivelato insufficiente. Ritiene, altresì, assai importante che il Libro Verde faccia chiarezza sui limiti della nozione di povertà relativa e cerchi di definire un concetto di povertà assoluta. Auspica infine che la concomitanza di più risoluzioni non sia di ostacolo alla realizzazione delle opportune convergenze, anche ai fini della definizione di un documento comune.

Teresio DELFINO (UdC), illustrando la sua risoluzione, dichiara di condividere l'auspicio espresso dal collega Cazzola nell'ultima parte del suo intervento e ricorda come il suo gruppo abbia espresso un giudizio complessivamente positivo sul Libro Verde. Sottolinea, peraltro, che, a fronte della grave situazione economica e sociale che il Paese sta attraversando e pur nella consapevolezza delle difficoltà con cui si scontra la realizzazione di un nuovo sistema di welfare in una situazione di crisi, che occorre un forte impegno da parte del Governo, al fine di promuovere un trasferimento di ricchezza in favore dei percettori di redditi bassi e dei nuclei familiari economicamente più deboli. Esprime quindi apprezzamento per la centralità che il Libro Verde attribuisce alla persona. Ricorda, peraltro, come, in ambito sanitario, sia urgente colmare le carenze delle prestazioni assistenziali in molte aree del Paese, come dimostra il fenomeno dei cosiddetti «viaggi della speranza». Evidenzia altresì che la sua risoluzione intende impegnare il Governo a realizzare una politica economica incentrata sulla famiglia e sulla piccola e media impresa. Prendendo atto con favore dell'attenzione che il Libro Verde dedica al problema della natalità, sottolinea però che esso non attribuisce il giusto risalto all'esigenza di una politica fiscale per la famiglia. Ritiene altresì che l'analisi delle dinamiche del mercato del lavoro e, in particolare, dei fenomeni migratori sia insufficiente, come evidenziato anche dal collega Cazzola. Invita pertanto il Governo a prendere atto della diffusa presenza, in Italia, di lavoratori stranieri, costretti a lavorare in condizioni di grave illegalità e

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a contrastare questo fenomeno con la stessa determinazione con cui, opportunamente, si contrasta l'immigrazione clandestina. Evidenzia, quindi, la necessità di rafforzare il sistema degli ammortizzatori sociali anche per i lavoratori delle piccole e medie imprese e di elevare il tasso di occupazione femminile. Richiama infine l'attenzione dei colleghi sul contrasto che può esistere tra un'accentuazione dell'autonomia di regioni ed enti locali e l'esigenza di costruire un sistema di welfare forte ed efficace. Per queste ragioni, il suo gruppo sostiene che il federalismo debba essere sostenibile e solidale, assicurando a tutti i cittadini uguali opportunità di cura, di assistenza e di lavoro.

Stefano SAGLIA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

La seduta termina alle 10.50.