CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 4 febbraio 2009
132.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Mercoledì 4 febbraio 2009. - Presidenza del presidente Stefano STEFANI. - Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri, Vincenzo Scotti.

La seduta comincia alle 14.15.

Stefano STEFANI, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-00936 Maran ed altri: Sulla situazione in Somalia.

Alessandro MARAN (PD) rinuncia ad illustrare l'interrogazione in titolo.

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Il sottosegretario Vincenzo SCOTTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Alessandro MARAN (PD), nel dichiararsi parzialmente soddisfatto dalla risposta ricevuta, sottolinea che l'elezione del presidente Ahmed si inserisce nel nuovo contesto di normalizzazione e democratizzazione, caratterizzantesi per il coinvolgimento delle forze moderate, che non potrà che trarre benefici dalla elezione di Obama a presidente degli Stati Uniti. Si tratta indubbiamente di una partita appena aperta, il cui buon esito dipende dalla sconfitta del fondamentalismo. Segnala che gli organi di informazione italiani hanno ancora ieri dato conto delle notevoli criticità che si registrano sul versante interno alla Somalia e che impongono di tenere alto il livello di attenzione. Osserva, pertanto, che alla corretta analisi, contenuta nella risposta del sottosegretario Scotti, dovrebbe affiancarsi un'assunzione di impegno per dare concretezza e coerenza all'azione italiana. Non sembra infatti procedere in tale direzione la decisione sull'avvicendamento dell'ex Inviato Speciale del Governo italiano per la Somalia, Mario Raffaelli, alla nuova carica di esperto per le iniziative di pace per il Corno d'Africa nel quadro del G8. Occorre decidere se mantenere o meno la figura dell'Inviato Speciale per la Somalia, istituzione creata dal nostro Paese, anche alla luce della recente nomina da parte della Finlandia di un analogo incaricato per il Corno d'Africa. A suo avviso sarebbe necessario mantenere tale istituto ampliandone le competenze su tutta la regione. Sarebbe altresì opportuno che l'Italia assumesse iniziative diplomatiche finalizzate all'avvio di programmi sinergici per lo sviluppo dell'area tramite accordi e partnership tra soggetti quali l'IPF, l'IGAD e l'Unione europea. Preannuncia infine la presentazione di una risoluzione da parte del gruppo del Partito Democratico orientata in tale senso.

5-00937 Evangelisti: Sulla libera circolazione dei lavoratori nell'Unione europea in relazione alle recenti proteste in Gran Bretagna.

Fabio EVANGELISTI (IdV) illustra l'interrogazione in titolo, richiamando il dibattito svoltosi presso l'Assemblea, in cui è emersa la richiesta di un'informativa da parte del Ministro degli affari esteri o dal Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. Nel ritenere più appropriato che sulla vicenda sia il Ministro Frattini a riferire al Parlamento, sottolinea che l'interrogazione è volta ad ottenere il pieno rispetto del principio della libera circolazione delle persone sul territorio dell'Unione europea e non la sospensione dell'accordo di Schengen, come ha invece auspicato il Ministro per la semplificazione normativa.

Il sottosegretario Vincenzo SCOTTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Fabio EVANGELISTI (IdV) si dichiara del tutto insoddisfatto dalla risposta ricevuta dal Governo che non indica quali iniziative esso intenda assumere per la riaffermazione del diritto alla libera circolazione delle persone sul territorio dell'Unione europea. Segnala altresì che al momento ai lavoratori italiani nel Regno Unito, trattenuti su una chiatta che è divenuta di fatto una sorta di prigione, tale diritto non è riconosciuto ed è pertanto opportuno che accanto alla comprensione per le ragioni alla base delle reazioni dei lavoratori inglesi vi sia anche la ferma azione per il ripristino della libertà di circolazione.

5-00938 Pini: Sulle relazioni economiche con la Repubblica di San Marino.

Gianpaolo DOZZO (LNP), avendo cofirmato l'interrogazione in titolo, ne illustra il contenuto.

Il sottosegretario Vincenzo SCOTTI, nel sottolineare che il quesito posto riguarda aspetti assai delicati delle relazioni tra l'Ita lia

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e la Repubblica di San Marino, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Gianpaolo DOZZO (LNP) si dichiara soddisfatto dalla risposta illustrata dal sottosegretario Scotti, da cui si evince che i rapporti con San Marino sui temi economico-finanziari restano problematici, con ripercussioni anche sulle relazioni tra i due sistemi bancari. Nell'auspicare il raggiungimento di un'intesa con le autorità sanmarinesi entro tempi brevi, anche al fine di ovviare alla difficile condizione in cui versano gli abitanti dei territori confinanti, raccomanda il mantenimento degli impegni per la definizione di un accordo adeguato sui temi finanziari.

Stefano STEFANI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 14.40.

ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 4 febbraio 2009. - Presidenza del presidente Stefano STEFANI. - Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri, Vincenzo Scotti.

La seduta comincia alle 14.40.

Schema di decreto ministeriale di individuazione per il 2009 delle organizzazioni e degli enti possibili destinatari dei contributi di cui alla legge n. 180/1992.
Atto n. 57.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto ministeriale all'ordine del giorno.

Paolo CORSINI (PD), relatore, illustra il provvedimento in titolo segnalando che esso è sottoposto a parere parlamentare sulla base dell'articolo 1, comma 2, della legge 6 febbraio 1992, n. 180, in materia di partecipazione dell'Italia alle iniziative di pace ed umanitarie in sede internazionale. Rileva che il comma 1 del predetto articolo 1 prevede che, al fine di consentire la partecipazione italiana ad iniziative di pace ed umanitarie in sede internazionale, si effettuino interventi da realizzare sia attraverso la fornitura di beni e servizi sia attraverso l'erogazione di contributi ad organizzazioni internazionali, a Stati esteri e ad enti pubblici e privati italiani e stranieri con finalità di tutela della pace e della sicurezza internazionale, nonché di attuazione di iniziative umanitarie e di tutela dei diritti umani. Il successivo comma 2 prevede che le organizzazioni e gli enti di rilievo internazionale, di cui al comma 1, siano indicati in un elenco approvato con decreto del Ministro degli affari esteri, previo parere favorevole delle competenti Commissioni parlamentari. È altresì previsto, sempre dal comma 2, che tale elenco venga aggiornato annualmente. Sottolinea che nell'ottobre scorso, il Ministero degli affari esteri ha dato un puntuale riscontro ad un'osservazione formulata nel parere reso da questa Commissione sullo schema di decreto ministeriale di individuazione delle organizzazioni e degli enti per il 2008, presentando una dettagliata relazione sullo stato di attuazione degli interventi relativi al sessennio 2003-2008 e sull'entità complessiva delle risorse destinate ad analoghe finalità. La relazione ricostruisce le iniziative promosse dalle sei direzioni generali competenti del Ministero, fornendo una serie di indicazioni assai utili sull'entità degli stanziamenti nell'ultimo quinquennio, sull'effettiva erogazione dei contributi, e sul profilo dei beneficiari. Per quanto riguarda i Paesi europei, la relazione sottolinea che si è data attuazione all'opzione di concentrare sempre più gli interventi nei Paesi «dove maggiore è la necessità di misure umanitarie e di sostegno ai processi di stabilizzazione democratica» (Balcani occidentali, Caucaso, Asia centrale ex-sovietica) e di privilegiare iniziative di organismi consolidati attori e promotori della stabilità regionale, del peacekeeping e della democratizzazione (OSCE,

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Consiglio d'Europa) e di autorevoli enti formatori e think-tank settore.
Segnala che la serie storica degli stanziamenti per le forniture di beni e servizi, in larghissima misura erogati direttamente dalle strutture, afferenti a questa Direzione generale è la seguente: 128.942 per l'anno 2003, 154.937 per l'anno 2004, 152.937 per l'anno 2005, 151.165 per l'anno 2006, 185.857 per l'anno 2007 e 208.000 per l'anno 2008. Per quanto riguarda l'evoluzione nell'ultimo sessennio dei fondi impegnati da parte della Direzione generale per i Paesi dell'Europa, per contributi ad organizzazioni internazionali e ad enti italiani e stranieri, la serie è invece la seguente: 1.404.901 per l'anno 2003, 1.313.166 per l'anno 2004, 409.030 per l'anno 2005, 409.030 per l'anno 2006, 825.035 per l'anno 2007 e 610.000 per l'anno 2008.
Riferisce che per quanto attiene alla Direzione generale dei Paesi delle Americhe, la relazione sottolinea che i fondi sono stati erogati «privilegiando anzitutto iniziative significative, aperte al contributo di altri donatori, in modo da potere assicurare un raggio d'azione sufficientemente ampio e rappresentativo nei Paesi destinatari.» Un ulteriore criterio adottato nel corso del sessennio è stato quello della diversificazione geografica e dell'equilibrio tra finanziamenti ad organizzazioni internazionali (in primis, l'Organizzazione degli Stati americani e la Comunità caraibica), ad istituzioni governative, ad enti pubblici ed ad organizzazioni non governative, come, ad esempio, l'associazione argentina delle Abuelas de Plaza de Mayo. In questo caso lo sviluppo delle spese per la fornitura di beni e servizi è la seguente: 51.645 per l'anno 2003, 51.645 per l'anno 2004, 49.645 per l'anno 2005, 49.645 per l'anno 2006, 49.645 per l'anno 2007 e 49.645 per l'anno 2008. L'evoluzione degli stanziamenti per contributi ad organizzazioni internazionali e ad enti italiani è stranieri è la seguente: 276.938 per l'anno 2003, 304.938 per l'anno 2004, 203.389 per l'anno 2005, 203.389 per l'anno 2006, 195.389 +500.000 per l'anno 2007, mentre per il 2008 tale dato non è disponibile. La serie storica degli stanziamenti per le forniture di beni e servizi, in larghissima misura erogati direttamente dalle strutture, afferenti a questa Direzione generale è la seguente: 128.942 per l'anno 2003, 154.937 per l'anno 2004, 152.937 per l'anno 2005, 151.165 per l'anno 2006, 185.857 per l'anno 2007 e 208.000 per l'anno 2008.
Rileva che per quanto attiene alle iniziative che fanno capo alla Direzione generale per i Paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente, la relazione evidenzia che la fornitura di beni e servizi si è principalmente orientata verso la promozione di attività formative rivolte a diplomatici, giornalisti e funzionari pubblici e per la costituzione, in collaborazione con le autorità giordane e lo IAI, di un Centro regionale per la prevenzione dei conflitti ad Amman. Il quadro evolutivo delle iniziative è pertanto il seguente: 1.642.556 per l'anno 2003, 814.222 per l'anno 2004, 247.913 per l'anno 2005, 295.590 per l'anno 2006, 297.300 per l'anno 2007 e 146.569 per l'anno 2008. Quanto ai contributi erogati da questa Direzione ad organizzazioni internazionali e ad enti italiani e stranieri, essi hanno principalmente riguardato le agenzie delle Nazioni Unite e, successivamente, si sono concentrati sulla promozione del dialogo interculturale e della conoscenza reciproca tra i popoli della regione, per sostenere i processi democratici e le riforme.
In relazione alle iniziative facenti capo alla Direzione generale per i Paesi dell'Africa sub-sahariana, la relazione rileva che l'erogazione dei contributi è stata dapprima finalizzata al sostegno al settore pace e sicurezza, attraverso la creazione o il rafforzamento di tavoli negoziali per facilitare l'individuazione d'ipotesi di composizione dei conflitti in corso (Burundi, Sudan/Darfur, Repubblica Democratica del Congo e Somalia). Successivamente si è puntato ad iniziative per il capacity building, assicurando il sostegno al rafforzamento istituzionale dell'Unione africana e di alcune organizzazioni subregionali. Da ultimo sono state favorite le iniziative per il rafforzamento delle istituzioni democratiche nazionali, privilegiando il sostegno a commissioni nazionali elettorali indipendenti. Questa la ripartizione dei fondi per

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l'acquisto di beni e servizi afferenti a questa Direzione generale: 1.286.577 per l'anno 2003, 446.279 per l'anno 2004, 232.401 per l'anno 2005, 204.000 per l'anno 2006, 177.639 per l'anno 2007, mentre il dato non è disponibile per il 2008. Di seguito, la ripartizione dei contributi ad enti ed organizzazioni, italiane ed internazionali: 6.086.205 per l'anno 2003, 1.986.205 per l'anno 2004, 1.124.843 per l'anno 2005, 1.124.843 per l'anno 2006, 3.422.581 per l'anno 2007, mentre il dato non è disponibile per l'anno 2008. I contributi erogati dalla Direzione generale per i Paesi dell'Asia, dell'Oceania, del Pacifico e dell'Antartide nel periodo di riferimento hanno fatto seguito ad indicazioni fornite dalle nostre ambasciate nell'area, che hanno provveduto ad individuare iniziative, promosse da organismi multilaterali, meritevoli di finanziamento. Questa la loro articolazione nel sessennio: 90.000 per l'anno 2003, 150.000 per l'anno 2004, non disponibile per il 2005, 76.772 per l'anno 2006, 342.879 per l'anno 2007 mentre per il 2008 il dato non è ancora disponibile. Per quanto attiene l'acquisto diretto di beni e servizi, la Direzione generale si è orientata prioritariamente verso la promozione dei diritti umani e della democracy building nell'area, attraverso seminari (come quello per favorire il dialogo tra le due Coree) ed incontri di formazione secondo la seguente serie storica: 178.604 per l'anno 2003, 82.471 per l'anno 2004, 147.797 per l'anno 2005, 76.772 per l'anno 2006, 483.856 per l'anno 2007, mentre il dato per il 2008 non è disponibile. La Direzione generale per la cooperazione politica multilaterale ed i diritti umani ha privilegiato nel periodo di riferimento specifiche iniziative per il contrasto a livello globale delle minacce alla pace ed alla sicurezza internazionale, favorendo le organizzazione multilaterali operanti nel settore (sistema delle Nazioni Unite, OSCE, Consiglio d'Europa). Questa la ripartizione dei fondi per la fornitura diretta di beni e servizi, principalmente erogati per il finanziamento delle missioni di monitoraggio elettorale e la collaborazione con l'associazione «Nessuno tocchi Caino» per la condotta di un'azione di sensibilizzazione nel quadro della campagna italiana contro la pena capitale: dato non disponibile per gli anni 2003 e 2004, 9.762 per l'anno 2005, 7.647 per l'anno 2006, 30.751 per l'anno 2007 e 124.963 per l'anno 2008. Nel quadro dei contributi erogati da questa Direzione generale è opportuno segnalare il sostengo al Gruppo di contatto degli esperti dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA), che ha sede a Vienna, alla Commissione di Venezia del Consiglio d'Europa per la democrazia attraverso il diritto ed al CAERT (Centro Africano di Studi e Ricerche sul Terrorismo), istituito ad Algeri per impulso dell'Unione africana. L'evoluzione dei fondi per contributi da parte di questa Direzione generale è la seguente: dato non disponibile negli anni 2003 e 2004, 22.205 per ciascuno degli anni 2005 e 2006, 102.850 per l'anno 2007 e 260.101 per il 2008.
Sottolinea che, come si evince da questa breve ricostruzione retrospettiva, l'elencazione delle organizzazioni e degli enti beneficiari dei contributi di cui alla legge n. 180 del 1992 non è immutabile, ma ha subito in anni recenti una serie di rimodulazioni. Nel depositare agli atti della Commissione documentazione relativa agli interventi attuati nel quinquennio 2003-2007 ai sensi della legge n. 180 del 1992 (vedi allegato 4), osserva che l'elenco dei nuovi inserimenti appare significativo ai fini di una lettura meno burocratica e più «politica» del provvedimento in esame, poiché l'elenco riflette alcune linee prioritarie della nostra politica estera, rispetto alle quali - nel corso degli ultimi anni - non si evidenziano soluzioni di continuità. È opportuno chiarire che lo schema di decreto si limita ad individuare una lista di potenziali destinatari, che potranno diventare effettivi beneficiari delle erogazioni sulla base di specifici progetti nei limiti delle disponibilità sui competenti capitoli di bilancio.
Osserva che lo schema di decreto in esame non propone alcuna modifica dell'elenco degli enti possibili fruitori dei contributi di cui alla legge 180 del 1992, ricompresi nel decreto ministeriale

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n. 1853 del 2008. Sottolinea che il quadro dei finanziamenti sembra riflette puntualmente l'attenzione e l'impegno con il quale gli organi di direzione della nostra politica estera - indipendentemente dalla loro collocazione politico-partitica e dalle cesure create dalle alternanze al governo - perseguono alcuni obiettivi «storici» che attingono alla longue durée della nostra proiezione internazionale: dalla stabilizzazione ed integrazione comunitaria dei Paesi dei Balcani occidentali (Consiglio di Cooperazione Regionale RCC, Iniziativa Adriatico-Ionica, Istituto per l'Europa Centro Orientale e Balcanica di Forlì), allo sviluppo e rilancio delle relazioni transatlantiche (Comitato Atlantico italiano) al dialogo interculturale e interreligioso quale strumento per la prevenzione e la soluzione dei conflitti (Comunità di Sant'Egidio, Fondazione Mediterraneo onlus di Napoli, Centro italiano per la pace in Medio oriente). In altri casi tali contributi appaiono funzionali allo studio ed all'analisi dei grandi questioni internazionali: lo sviluppo del continente africano (NEPAD, Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale, African Peer Review Mechanism, Comunità per lo sviluppo dell'Africa meridionale); lo studio dei grandi fenomeni migratori (Organizzazione internazionale per le migrazioni) e della minaccia terroristica globale (Centro regionale del Sud-Est asiatico contro il terrorismo di Kuala Lumpur, Centre africain d'études et de recherches sur le terrorisme). È inoltre asseverata la tendenza ad includere quelle organizzazioni multilaterali che «perseguono finalità di tutela della pace e della sicurezza internazionale e di attuazione d'iniziative umanitarie e di tutela dei diritti umani nell'ambito della regione europea e delle regioni limitrofe, ma altresì con proiezione a livello globale»: è il caso delle Nazioni Unite e del correlato sistema di agenzie, fondi e programmi, dell'OSCE, del Consiglio d'Europa, di organismi a carattere precipuamente umanitario quale il Comitato internazionale della Croce rossa, la Croce rossa italiana e la Caritas. La relazione illustrativa segnala la notevole riduzione degli stanziamenti previsti, pari al 68,75 per cento rispetto al 2008, rilevando altresì l'adeguata articolazione dell'elenco di enti e organismi già individuato nel 2008 in rapporto a criteri di equa distribuzione fra le aree geografiche prioritarie per la presenza italiana. Al tempo stesso vengono nella relazione ribaditi alcuni ulteriori criteri fondamentali da perseguire nell'ottica di una sempre maggiore razionalizzazione degli interventi, tra i quali: la «progressiva concentrazione nei Paesi dove maggiore è la necessità di misure umanitarie e di sostegno ai processi di stabilizzazione e riforma democratica»; l'equa ripartizione fra aree geografiche prioritarie, funzionale al rafforzamento della proiezione internazionale del nostro Paese; la somministrazione dei fondi disponibili dovrà essere improntata alla complementarità fra i contributi agli enti inclusi nell'elenco e quelli previsti nel quadro delle iniziative italiane di cooperazione allo sviluppo, nelle more di una riforma complessiva del settore; verifica dell'effettiva rispondenza delle iniziative finanziate alle finalità della legge.
Considerata la perfetta identità tra gli organismi elencati dal decreto ministeriale per il 2008 e quelli ricompresi nel provvedimento in esame, ripropone sinteticamente alcune considerazioni svolte, nel luglio scorso, in occasione dell'esame dello schema di decreto per il 2008. In primo luogo rinnova i rilievi già svolti in quella sede circa l'esigenza di evitare il rischio della frammentazione, dell'occasionalità e dell'eterogeneità degli interventi. Ribadisce inoltre la valutazione sull'arretratezza dell'impianto normativo in tema di cooperazione allo sviluppo, cui si aggiunge l'esigenza di pervenire ad un fondo unico per tale settore.
Nel preannunciare pertanto una proposta di parere favorevole, ritiene doveroso, in primo luogo, segnalare nuovamente l'opportunità di includere nell'elenco la FOCSIV, che riunisce 61 organizzazioni non governative cristiane di servizio internazionale volontario, impegnata nella cooperazione con i popoli del Sud del mondo, contro ogni forma di povertà e di esclusione, nell'affermazione

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dei diritti dell'uomo e nella crescita delle istituzioni locali. La Federazione ha dato vita ad una rete di «caschi bianchi» nel quadro di programmi di aiuto umanitario destinati ad aree di crisi pre e post-conflitto, come nel caso del Libano e la sua inclusione appare perfettamente coerente con le finalità perseguite dal provvedimento al nostro esame. Ritiene altresì opportuno conoscere il quadro delle disponibilità finanziarie riferite al 2009 per l'attuazione della legge n. 180 del 1992 poiché tale informazione non appare desumibile dagli «elementi d'informazione» allegati allo schema di decreto in esame. Infine, sottolinea l'opportunità che il Governo, nel segno di una doverosa attenzione per queste problematiche, dia puntuale attuazione alla previsione, recata dall'articolo 1, comma 3, della legge n. 180, di inviare alle Camere una relazione annuale sulle iniziative di attuazione della legge stessa, ovvero, in via subordinata, renda un'informativa al Parlamento, a scadenza trimestrale, su tali iniziative, così come richiesto nel parere espresso da questa Commissione il 16 luglio scorso.

Il sottosegretario Vincenzo SCOTTI esprime apprezzamento per l'accurata relazione illustrata dall'onorevole Corsini e coglie l'occasione per riferire che le risorse finanziarie per l'anno anno 2009 per l'attuazione della legge n. 180 ammontano a 2,5 milioni di euro, pari a quanto stanziato per il 2008.

Stefano STEFANI, presidente, nessun altro cheidendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Sui lavori della Commissione.

Stefano STEFANI, presidente, in considerazione della ripresa dell'Assemblea a partire dalle 16, propone un'inversione dell'ordine del giorno nel senso di anteporre lo svolgimento dell'esame del provvedimento C. 2031 in sede consultiva all'ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi.

la Commissione conviene.

La seduta termina alle 14.45.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 4 febbraio 2009. - Presidenza del presidente Stefano STEFANI. - Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri, Vincenzo Scotti.

La seduta comincia alle 14.45.

Delega al Governo finalizzata all'ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e alla efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni.
C. 2031 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alle Commissioni I e IX).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Guglielmo PICCHI (PdL), relatore, segnala che il provvedimento in titolo, approvato con modifiche dal Senato ed emendato dalle Commissioni di merito, reca un'ampia delega al Governo finalizzata all'ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e alla efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni, nonché disposizioni integrative delle funzioni attribuite al Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro e alla Corte dei conti. Il disegno di legge, che consta di 9 articoli, contiene pertanto norme che fissano gli obiettivi della delega legislativa (articolo 1) e definiscono in modo accurato principi e criteri direttivi secondo cinque ambiti di attuazione: in materia di contrattazione collettiva e funzionalità delle amministrazioni pubbliche (articolo 2); in materia di valutazione delle strutture e del personale delle amministrazioni pubbliche e di azione collettiva (articolo 3); in materia di promozione del merito e della premialità (articolo 4); principi e criteri in materia di dirigenza pubblica (articolo 5); in materia di sanzioni disciplinari e responsabilità dei dipendenti pubblici (articolo 6).

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Sottolinea che, in generale, il provvedimento muove in una direzione virtuosa - auspicata da tempo e avvertita come priorità dai cittadini e dalle forze politiche che ne esprimono le istanze - che è la promozione di un sensibile salto di qualità nella Pubblica Amministrazione del nostro Paese, mediante interventi efficaci ed efficienti, finalizzati, tra l'altro, all'ottimizzazione dei processi per la selezione delle risorse, per la contrattazione collettiva, per i progressi di carriera, in attuazione dei principi di trasparenza e di merito. È innegabile che una riforma di tale portata è destinata ad esplicare effetti positivi in tutti gli ambiti dell'Amministrazione dello Stato e quindi anche presso il Ministero degli affari esteri. Peraltro, ritiene doveroso in questa sede ricordare che tale dicastero, anticipando i tempi, ha già compiuto un poderoso sforzo riorganizzativo, finalizzato all'efficienza e al risparmio, che ha interessato le strutture interne al Ministero come pure la rete all'estero. Si tratta di un tema che la Commissione ha affrontato in diverse occasioni in cui non ha mai mancato di dedicare attenzione alle specificità di tale articolazione dell'Amministrazione statale come pure agli interessi delle comunità di connazionali residenti all'estero.
Passando alle disposizioni del provvedimento che chiamano in causa in modo diretto le competenze della Commissione affari esteri, esprime un apprezzamento per quanto stabilito all'articolo 4, in tema di principi e criteri in materia di dirigenza pubblica, lettere f) ed m), in cui si prevede che l'accesso alla prima fascia dirigenziale sia subordinato a un periodo di formazione, non inferiore a quattro mesi, presso uffici amministrativi di uno Stato dell'Unione europea o di un organismo comunitario o internazionale, e che sia semplificata la disciplina della mobilità nazionale e internazionale dei dirigenti delle pubbliche amministrazioni. Tali norme manifestano una chiara consapevolezza sul valore dell'apertura verso la dimensione internazionale anche nel settore della Pubblica Amministrazione, quale ulteriore fattore di stimolo alla ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e in un'ottica di maggiore interazione del sistema-Italia con gli altri sistemi Paese.
Alla luce di tali considerazioni, preannuncia quindi la presentazione di una proposta di parere favorevole, anche alla luce del dibattito che si svolgerà presso la Commissione.

Il sottosegretario Vincenzo SCOTTI condivide le valutazioni del relatore.

Guglielmo PICCHI (PdL), relatore, presenta una proposta di parere favorevole (vedi allegato 5).

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore.

La seduta termina alle 14.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.55 alle 15.05.

INCONTRI INFORMALI

Mercoledì 4 febbraio 2009.

Incontro informale con il Ministro degli Affari esteri del Regno Hashemita di Giordania, Salah Eddin Al Bashir.

L'incontro informale è stato svolto dalle 15.10 alle 16.05.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDE REFERENTE

Ratifica degli strumenti, contemplati dall'articolo 3(2) dell'Accordo USA-UE firmato il 25 giugno 2003, in materia di estradizione e di mutua assistenza in materia penale.
C. 2014 Governo.