CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 15 gennaio 2009
122.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Giovedì 15 gennaio 2009. - Presidenza del presidente Valentina APREA.

La seduta comincia alle 14.15.

Ratifica Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione Italia-Libia, fatto a Bengasi il 30 agosto 2008.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione - parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Paola GOISIS (LNP), relatore, ricorda che l'Accordo in esame, firmato a Bengasi il 30 agosto 2008, regola un ampio spettro di rapporti con la Libia, ponendo fine al contenzioso derivante dall'epoca coloniale e mettendo le basi per nuove relazioni tra i due Paesi. L'Accordo consta di un Preambolo e di 23 articoli raggruppati in tre Capi. Il Capo I (articoli 1-7) delinea i principi generali che sono alla base dell'intesa. Viene innanzitutto ribadito l'impegno delle Parti al rispetto della legalità internazionale nel quadro della comune visione di centralità delle Nazioni Unite. Vengono poi affermati i principi del rispetto dell'uguaglianza sovrana degli Stati, del non ricorso alla minaccia o all'impiego della forza contro l'integrità territoriale o l'indipendenza dell'altra Parte, della non ingerenza negli affari interni della controparte, anche

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impegnandosi a non usare il proprio territorio in attività ostili verso l'altra parte. Viene ribadito l'impegno al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, nonché quello alla soluzioni pacifica delle eventuali controversie. Le Parti si impegnano inoltre ad adottare iniziative atte alla creazione di uno spazio culturale comune all'interno del quale si possa sviluppare il dialogo tra le due culture. Sottolinea che il Capo II (articoli 8-13) contiene disposizioni volte a sanare le situazioni pregresse e i contenziosi ancora in atto. Evidenzia altresì che l'articolo 8 impegna l'Italia a realizzare in Libia progetti infrastrutturali di base, che dovranno essere individuati sulla base delle proposte avanzate da quest'ultimo Paese. A tal fine viene fissato un limite massimo di spesa complessiva di 5 miliardi di dollari USA, distribuiti in venti anni. I fondi finanziari saranno gestiti dall'Italia, mentre la Libia renderà disponibili i terreni e agevolerà le imprese esecutrici dei lavori. Il successivo articolo 9 istituisce una Commissione mista paritetica, costituita da componenti designati dai rispettivi Stati, con il compito di individuare le caratteristiche tecniche dei progetti infrastrutturali di base e di decidere i tempi della loro realizzazione. È prevista inoltre, dall'articolo 10, la realizzazione da parte dell'Italia di iniziative speciali tra le quali la costruzione di 200 abitazioni, l'assegnazione di 100 borse di studio universitarie e post-universitarie a studenti libici; la cura di persone colpite dallo scoppio di mine in Libia presso istituti italiani; il ripristino del pagamento delle pensioni di guerra ai titolari libici; la restituzione di manoscritti e di reperti archeologici trasferiti in Italia in epoca coloniale. Per contro, la Libia si impegna a concedere i visti di ingresso anche ai cittadini italiani espulsi in passato dal proprio territorio, che desiderino entrare nel Paese per motivi di turismo, lavoro, o per altre finalità, nonché a costituire il Fondo Sociale per il finanziamento di alcune delle Iniziative speciali (articoli 11 e 12). Il Fondo, che - dopo lo scioglimento dell'Azienda libico-italiana - verrà costituito unicamente con i contributi già versati ad essa, sarà gestito da un Comitato misto paritetico. Segnala quindi che l'articolo 13, infine, provvede a regolare le pendenze riguardanti crediti di aziende italiane nei confronti della Libia ed eventuali debiti di tali aziende nei confronti del fisco libico, attraverso un negoziato nell'ambito del Comitato crediti.
Aggiunge che il Capo III (articoli 14-23) reca la disciplina del nuovo partenariato bilaterale. Per rinsaldare le relazioni bilaterali, già presenti in numerosi settori, le Parti costituiscono un Partenariato bilaterale che si esprimerà attraverso consultazioni politiche su temi bilaterali, regionali e internazionali di reciproco interesse. Il Partenariato prevede, tra l'altro, una riunione annuale del Comitato di partenariato, formato dal Presidente del Consiglio dei ministri italiano e dal Segretario del Comitato Popolare Generale, che si svolgerà alternativamente nei due Paesi. Il Comitato di partenariato adotta i provvedimenti necessari all'attuazione degli impegni previsti dal Trattato (articolo 14). Ricorda che l'articolo 15 prevede un rafforzamento della cooperazione negli ambiti scientifici, tecnologici, nel campo della medicina e dell'università, mentre l'articolo 16 è volto ad approfondire la cooperazione culturale e i legami di amicizia tra i due Paesi. Al proposito ricorda che è in vigore dal 30 maggio 2007 un Accordo di cooperazione culturale, scientifica e tecnologica firmato da Italia e Libia il 5 giugno 2003. Sottolinea inoltre che l'articolo 17 prevede la collaborazione economica e industriale, attraverso la realizzazione di progetti di trasferimento di tecnologie, particolarmente nei settori delle opere infrastrutturali, dell'aviazione civile, delle costruzioni navali, del turismo, dell'ambiente, dell'agricoltura e della zootecnia, delle biotecnologie, della pesca e dell'acquacoltura. L'articolo 18 promuove la cooperazione in materia energetica, riconoscendo ad essa valore strategico ed attribuendo particolare importanza alle energie rinnovabili, mentre il

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successivo articolo 19 è volto a rafforzare la collaborazione nella lotta al terrorismo, alla criminalità organizzata, al traffico di stupefacenti e all'immigrazione clandestina, come già stabilito dall'accordo del 2000, in vigore dal 22 dicembre 2002.
Rileva che per contrastare l'immigrazione clandestina, è previsto inoltre un sistema di controllo delle frontiere terrestri libiche, che verrà effettuato dalla parte italiana. Il costo dell'operazione sarà per metà a carico dell'Italia e per l'altra metà verrà chiesto il contributo dell'Unione europea, sulla base di precedenti intese tra quest'ultima e la Libia. Sottolinea che l'Accordo prevede altresì una collaborazione nel campo della difesa (articolo 20), rinviando a successive intese la disciplina dello scambio di esperti e tecnici e quella relativa alla conduzione di manovre congiunte. La collaborazione in questo settore riguarda anche le industrie militari, nonché il sostegno dell'Italia alle vittime dello scoppio di mine e ai territori libici danneggiati. Con l'articolo 21 le Parti si impegnano a collaborare nel settore della non proliferazione delle armi di distruzione di massa e del disarmo, particolarmente al fine di ripulire l'area mediterranea dalla presenza di tali armamenti. Il partenariato, infine, è esteso allo sviluppo dei rapporti tra i Parlamenti e gli enti locali delle due parti, con l'intendimento di approfondire la reciproca conoscenza (articolo 22). L'articolo 23 reca invece le disposizioni finali relative all'entrata in vigore del Trattato e le modalità per le sue eventuali modifiche.
Ricorda quindi che il disegno di legge di ratifica reca l'autorizzazione alla ratifica del Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione tra Italia e Libia, firmato a Bengasi il 30 agosto 2008 e si compone di cinque articoli. I primi due articoli contengono, rispettivamente, l'autorizzazione alla ratifica e l'ordine di esecuzione del Trattato. L'articolo 3 reca disposizioni dirette ad introdurre, fino al 2028, un'addizionale all'imposta sul reddito delle società, mentre il medesimo articolo 4, comma 1, quantifica l'onere finanziario in 214.200.200 euro per il 2009, 254.216.200 euro per il 2010, 250.716.200 euro per il 2011 e in 181.336.200 a decorrere dal 2012, disponendone la copertura, mediante l'utilizzo delle maggiori entrate derivanti dall'attuazione dell'articolo 3. Il comma 2 del medesimo articolo 4 dispone il monitoraggio degli oneri derivanti dall'attuazione della legge in esame a carico del Ministro dell'economia e delle finanze, anche ai fini dell'adozione dei provvedimenti correttivi previsti all'articolo 11-ter, comma 7, della legge 5 agosto 1978, n. 468 recante riforma di alcune norme di contabilità generale dello Stato in materia di bilancio. Il comma 2 prevede altresì la trasmissione alle Camere dei decreti eventualmente emanati ai sensi dell'articolo 7, secondo comma, lettera 2), della citata legge n. 468 del 1978.
Sottolinea che la relazione tecnica che accompagna il provvedimento riconduce in maniera dettagliata gli oneri quantificati a specifici articoli del Trattato e segnatamente: all'articolo 8 per la realizzazione dei progetti infrastrutturali di base (180 milioni di euro l'anno); all'articolo 10: per la costruzione di 100 unità abitative (8 milioni di euro da erogarsi in tre anni); borse di studio per 100 studenti (1,320 milioni di euro l'anno); programma di cure (circa 16 milioni di euro suddivisi in due anni); ripristino delle pensioni di guerra per 45 aventi diritto (16.200 euro l'anno); all'articolo 19, comma 2 per il sistema di controllo volto al contrasto dell'immigrazione clandestina (152,4 milioni di euro da ripartirsi in tre anni). L'articolo 5 stabilisce infine l'entrata in vigore del provvedimento per il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Propone, in conclusione, l'espressione di un parere favorevole sul provvedimento in esame.

Manuela GHIZZONI (PD) rileva che il trattato presenta alcune criticità, dato che l'Italia è il primo paese della NATO a stipulare un accordo bilaterale con la Libia. Sottolinea che queste criticità sono state segnalate anche presso altre Commissioni

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che hanno esaminato il provvedimento. Preannuncia quindi, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto di astensione sulla proposta di parere del relatore.

Emerenzio BARBIERI (PdL) preannuncia, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto favorevole sulla proposta di parere del relatore, rilevando che si tratta di un provvedimento importante. È sorpreso per il fatto che la collega Ghizzoni non sia favorevole al Trattato, anche perché l'accordo è equo e risolve problemi sollevati anche dal Partito democratico.

Pierfelice ZAZZERA (IdV), premettendo che in linea di principio è giusto risolvere problematiche nei rapporti tra gli Stati, sottolinea che andrebbero concessi maggiori tempi di esame alle Commissioni su temi così importanti. Preannuncia pertanto, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto di astensione sulla proposta di parere del relatore.

Erica RIVOLTA (LNP) preannuncia, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto favorevole sulla proposta di parere del relatore, auspicando che si contribuisca così a risolvere anche il problema dell'immigrazione clandestina. Ritiene necessario, inoltre, che le Autorità libiche cambino atteggiamento nell'affrontare il problema dell'immigrazione.

La Commissione approva quindi la proposta di parere favorevole presentata dal relatore.

La seduta termina alle 14.30.

ATTI COMUNITARI

Giovedì 15 gennaio 2009. - Presidenza del presidente Valentina APREA.

La seduta comincia alle 14.30.

Programma legislativo e di lavoro della Commissione europea per l'anno 2009 e programma di 18 mesi del Consiglio dell'Unione europea presentato dalle Presidenze francese, ceca e svedese.
COM (2008) 712 definitivo - 11249/08.

(Relazione alla XIV Commissione).
(Rinvio del seguito dell'esame).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo rinviato, da ultimo, nella seduta del 13 gennaio scorso.

Valentina APREA, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell' esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.35.

SEDE REFERENTE

Giovedì 15 gennaio 2009. - Presidenza del presidente Valentina APREA.

La seduta comincia alle 14.35.

Istituzione del premio annuale «Arca dell'arte - Premio nazionale Rotondi ai salvatori dell'arte».
C. 867 Vannucci.

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Manuela GHIZZONI (PD), relatore, ricorda che la proposta di legge in oggetto intende assumere sotto l'egida del Ministero per i beni e le attività culturali il «premio nazionale Rotondi ai salvatori dell'arte», iniziativa istituita dalla comunità montana del Montefeltro e dal comune di Sassocorvaro (comune sito nella provincia di Pesaro e Urbino) per commemorare la figura di Pasquale Rotondi, nato ad Arpino il 12 maggio 1909 e mancato a Roma il 2 gennaio 1991, protagonista di eccezionale rilievo nella tutela del patrimonio artistico italiano. Sottolinea che della sua ricca vita professionale,

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spesa con preziosa sensibilità alle dipendenze dello Stato, non possono essere dimenticate le operazioni di salvataggio di quasi 10.000 opere dell'arte italiana - tra le quali quelle di Giorgione, Piero della Francesca, Mantegna, Raffaello, Tiziano, Tintoretto, Crivelli, Lotto, Veronese, Tiepolo, Canaletto - che, da giovane soprintendente delle Marche, diresse durante la seconda guerra mondiale. Grazie al suo intervento, presso la Rocca ubaldinesca di Sassocorvaro, il palazzo dei principi Falconieri di Carpegna e il piano seminterrato del Palazzo ducale di Urbino vennero allestiti tre ricoveri per opere di altissimo valore artistico e culturale, che furono così sottratte ai pericoli della guerra e che, alla conclusione del conflitto, poterono tornare illese alle sedi originarie di conservazione. L'azione di Rotondi permise quindi di creare nel territorio del Montefeltro tre esempi di «arca dell'arte», realizzando la più intensa concentrazione di opere di tutti i tempi e il più importante salvataggio mai realizzato. Come sottolineato nella relazione illustrativa, evidenzia che le ragioni per un'assunzione a livello nazionale del Premio, giunto ormai alla XII edizione, sono dovute al fatto che i due enti promotori e organizzatori non sono più in grado di far fronte da soli alla gestione del Premio, che ha peraltro assunto valenza internazionale. Ricorda quindi che la proposta di legge si compone di tre articoli. L'articolo 1 prevede, a decorrere dal 2008, l'istituzione del premio annuale «Arca dell'arte - Premio nazionale Rotondi ai salvatori dell'arte» (comma 1). Mediante il Premio s'intendono segnalare le figure che si sono contraddistinte nell'attività di salvataggio di opere d'arte a livello mondiale, europeo, nazionale e regionale, ovvero quelle figure che in campi particolari si sono distinte per attività in favore dell'arte o della promozione dell'arte (comma 2). L'ente responsabile dell'organizzazione dell'evento è individuato nel comune di Sassocorvaro (già promotore dell'iniziativa e finora principale soggetto gestore) che agisce di concerto con i comuni di Carpegna e di Urbino e con la comunità montana del Montefeltro, sotto la vigilanza del Ministero per i beni e le attività culturali (comma 3). Sottolinea che la proposta di legge individua, altresì, i luoghi della manifestazione nella sede della Rocca ubaldinesca di Sassocorvaro, nella quale si svolge la celebrazione di premiazione, e nei territori dei comuni di Urbino e Carpegna, dove possono svolgersi ulteriori iniziative collaterali all'Arca dell'arte (commi 4 e 5). La premiazione dei vincitori dell'Arca, selezionati dalla giuria di cui all'articolo 2, consiste nella consegna di una scultura appositamente realizzata (comma 4).
Auspica che l'articolo 2 specifica la composizione della giuria, costituita da 16 membri, così individuati: un rappresentante della famiglia Rotondi; un rappresentante per ciascuna delle seguenti amministrazioni: comuni di Sassocorvaro, Carpegna, Urbino, comunità montana di Montefeltro, provincia di Pesaro e Urbino, regione Marche; il direttore della direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici delle Marche del Ministero per i beni e le attività culturali; i competenti soprintendenti delle città di Urbino, Venezia, Ancona e Roma; il rettore dell'università degli studi di Urbino; un rappresentante dell'accademia Raffaello di Urbino; due personalità individuate tra gli studiosi d'arte e gli esponenti della cultura italiana, nominate dal Ministro per i beni e le attività culturali. La presidenza della giuria spetta di diritto al rappresentante della famiglia Rotondi, salvi i casi di espressa rinuncia o impossibilità, nei quali la giuria procede ad eleggere il presidente tra i propri membri. Il ruolo di coordinatore e segretario generale dell'Arca dell'arte è conferito, mediante incarico annuale, a un professionista individuato dalle amministrazioni organizzatrici. Evidenzia che tutti gli elementi utili ai fini dell'organizzazione del Premio sono definiti in un regolamento, adottato dalla giuria entro tre mesi dalla data della sua costituzione, previo parere del Ministro per i beni e le attività culturali (comma 4). In relazione a tale ultimo comma, ritiene che si potrebbe valutare l'opportunità di specificare se il

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parere del Ministro per i beni e le attività culturali abbia o meno carattere vincolante.
Rileva quindi che l'articolo 3 prevede un contributo annuo di 160.000 euro. Per la copertura finanziaria del provvedimento si provvede attraverso una riduzione del Fondo speciale di parte corrente del Ministero dell'economia e delle finanze, all'uopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero per i beni e le attività culturali. Con riguardo al medesimo articolo, segnala che la norma di copertura deve essere aggiornata in modo da far decorrere il finanziamento delle spese dall'anno 2009. Ricorda che la vicenda professionale di Pasquale Rotondi rappresenta al contempo una pagina intensa nella storia recente del nostro Paese e una figura esemplare di quanti operano nel settore pubblico. D'altro canto, il Libro d'oro del premio attesta la capacità degli organizzatori di aver consolidato il progetto di onorare i «salvatori dell'arte» e certifica la qualità dell'iniziativa, che tuttavia potrebbe ricevere ulteriore impulso di crescita se sostenuta da adeguato sostegno dal Ministero per i beni e le attività culturali. Per tali ragioni, ritiene che l'assunzione del premio sotto la propria égida rappresenterebbe per il Ministero una opportunità assai poco onerosa ma di forte valenza culturale, tesa alla sensibilizzazione pubblica dei temi della tutela del patrimonio artistico, materia di competenza esclusiva dello Stato alla luce della disciplina recata dal nuovo titolo V della costituzione. Si dichiara in conclusione favorevole, ove ne ricorrano le condizioni, al trasferimento in sede legislativa della proposta di legge in esame.

Valentina APREA, presidente, evidenzia positivamente il fatto che si tratta di un progetto di legge sottoscritto da un cospicuo numero di colleghi delle Marche, appartenente a tutti i gruppi parlamentari.

Massimo VANNUCCI (PD) ringrazia la Commissione per avere consentito l'avvio della discussione della proposta di legge in esame della quale è primo firmatario, di cui sottolinea il carattere bipartisan, ricordando che della vicenda oggetto della proposta di legge è stato tratto anche un film, a testimonianza della rilevanza della questione affrontata. Auspica che il premio annovera tra i suoi vincitori personalità molto importanti e che si tratta di una occasione importante per valorizzare la reputazione dell'Italia nel mondo. Rileva che sarebbe anche possibile in futuro pensare all'istituzione di un unico premio nazionale.

Emerenzio BARBIERI (PdL) ritiene che sussista la necessità di verificare se esistono effettivamente le condizioni per il trasferimento in sede legislativa della proposta di legge in esame. Sottolinea che occorre inoltre apportare una modifica all'articolo 3 per quel che riguarda la copertura finanziaria e precisare all'articolo 4, comma 2, se il parere del Ministero è vincolante. Fatti salvi gli aspetti sopra indicati, giudica nel complesso favorevolmente la proposta di legge in esame.

Antonio PALMIERI (PdL) rileva che andrebbe coordinata la previsione dei premi assegnati dagli enti locali con le previsioni della proposta di legge in esame, in modo che vi sia un coordinamento dei relativi finanziamenti.

Gabriella CARLUCCI (PdL) esprime il proprio apprezzamento per la proposta di legge in esame, auspicando che la stessa possa essere trasferita rapidamente in sede legislativa. Ricorda che l'Italia è un paese che ha il dovere di tutelare la propria arte e la propria cultura e che la proposta di legge mira proprio a raggiungere tali obiettivi. Occorre quindi concretamente supportare l'arte, che è ancora poco conosciuta dagli italiani. Preannuncia quindi che sottoscriverà la proposta di legge in esame.

Valentina APREA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

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Disposizioni per la valorizzazione dell'Abbazia della Santissima Trinità di Cava dei Tirreni.
C. 1230 Iannuzzi e C. 1889 Cirielli.

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Valentina APREA, presidente e relatore, ricorda che le due proposte di legge prevedono la realizzazione di un progetto per la valorizzazione culturale, ambientale, turistica e architettonica dell'Abbazia della Santissima Trinità di Cava de' Tirreni, per il recupero della sua memoria storica e per il rilancio della sua funzione civile e religiosa, in occasione della ricorrenza del millenario. Ricorda che alcuni obiettivi del progetto sono coincidenti fra le due proposte di legge. Si tratta, in particolare, di: recupero e restauro architettonico dell'Abbazia, ai sensi dell' articolo 1, comma 2, lettera a), primo periodo della proposta di legge C. 1230 e ai sensi dell'articolo 2, comma 1, lettera a) della proposta di legge C. 1889, la successiva lettera b) prevede anche il risanamento murale da fenomeni di infiltrazioni e umidità da risalita delle sale limitrofe al chiostrino e del Museo; restauro di tratti dell'antico tracciato viario, per migliorare le possibilità di visita, ai sensi dell'articolo 1, comma 2, lettera c) della proposta di legge C. 1230 e ai sensi dell'articolo 2, comma 1, lettera e) della proposta di legge C. 1889; creazione di nuove strutture ricettive e turistiche, con priorità per gli interventi di recupero di edifici esistenti di interesse storico-architettonico ai sensi dell'articolo 1, comma 2, lettera d) della proposta di legge C. 1230 e ai sensi dell'articolo 2, comma 1, lettera h) della proposta di legge C. 1889. Ricorda che in entrambe le relazioni introduttive, l'obiettivo è ampiamente declinato. Per quanto concerne il restauro di beni mobili e il recupero documentale, gli obiettivi del progetto enunciati dalla proposta di legge C. 1230 appaiono più ampi rispetto a quelli enunciati dalla proposta di legge C. 1889. Relativamente al primo aspetto infatti, la proposta di legge C. 1230, all'articolo 1, comma 2, lettera b) prevede che si proceda al restauro e al risanamento conservativo dei manufatti di interesse storico, artistico, culturale e ambientale esistenti nella zona di Cava de' Tirreni; la proposta di legge C.1889, invece, all'articolo 2, comma 1, lettera c), prevede il restauro dei manufatti e degli affreschi dell'archivio dell'Abbazia. Sottolinea che relativamente al secondo aspetto, la proposta di legge C. 1230, all'articolo 1, comma 2, lettera a), secondo e terzo periodo) prevede l'inventario di tutti i documenti scritti o editi dalla fine del Medioevo su Cava de' Tirreni e sulla sua Congregazione e il censimento del materiale documentario esistente relativo a tutti i monasteri e le chiese cavensi, mentre la proposta di legge C. 1889, all'articolo 2, comma 1, lettera f) prevede l'inventario e la digitalizzazione della documentazione storica posseduta dall'Abbazia. Sottolinea che ulteriori obiettivi, diversi nelle due proposta di legge, sono i seguenti: la proposta di legge C. 1889 prevede, all'articolo 2, comma 1, lettera d), la definizione e l'ampliamento della zona pedonale entro la quale è ubicata l'Abbazia, garantendo le distanze dovute rispetto alle zone abitate, agli uffici e alle attività commerciali, per restituire all'Abbazia stessa silenzio e solennità; la proposta di legge C. 1230 prevede, all'articolo 1, comma 2, lettera a), quarto periodo) lo studio della funzione di riproduzione e di circolazione della cultura che ha avuto la Congregazione cavense, nonché dell'attività culturale da essa prodotta. Si tratta, peraltro, di obiettivo descritto anche nella relazione introduttiva della proposta di legge C. 1889, con riferimento all'obiettivo di inventario e digitalizzazione della documentazione storica dell'Abbazia. Infine, la proposta di legge C. 1889, all'articolo 2, comma 1, lettera g) inserisce esplicitamente fra gli obiettivi del progetto anche l'organizzazione di eventi culturali, scientifici e mediatici per la celebrazione del millenario dell'Abbazia: peraltro, nelle relazioni introduttive di entrambe le proposte di

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legge, l'obiettivo è ampiamente declinato in termini identici.
Aggiunge quindi che per la realizzazione del progetto, entrambe le proposte di legge prevedono la costituzione di un fondo speciale nello stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali, con una dotazione, rispettivamente, di 25 milioni di euro per il quinquennio 2008-2012, ai sensi dell' articolo 1, comma 3, della proposta di legge C. 1230 e di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio 2009-2011, ai sensi dell' articolo 3 della proposta di legge C. 1889. Ricorda in proposito, che con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 30 gennaio 2006 è stata destinata una quota dell'8 per mille pari a 810.000 euro alla valorizzazione e musealizzazione dell'Abbazia della SS. Trinità di Cava de' Tirreni. La proposta di legge C. 1230 non reca norma di copertura finanziaria di tale onere, mentre l'articolo 5 della proposta di legge C. 1889 individua tale copertura nel «Fondo per interventi strutturali di politica economica». Il Fondo è stato istituito nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze dal comma 5 dell'articolo 10 del decreto legge n. 282 del 2004, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 307 del 2004, al fine di agevolare il perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica, anche mediante interventi volti alla riduzione della pressione fiscale.
Rileva che entrambe le proposte di legge prevedono quindi che il fondo speciale sia gestito da un comitato nazionale nominato con Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri. La composizione del comitato è più ampia nella proposta di legge C. 1889 (articolo 4, comma 1), che prevede un rappresentante, rispettivamente, del Ministero per i beni e le attività culturali, del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, del Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del comune di Cava de' Tirreni, nonché esperti e ricercatori universitari dell'Università degli studi di Salerno. In base alla proposta di legge C. 1230, invece (articolo 1, comma 4, primo periodo), il comitato è costituito da 3 esperti nominati, rispettivamente, dal Ministero per i beni e le attività culturali, dalla regione Campania e dal Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo. Anche per quanto riguarda le ulteriori attività del comitato, la proposta di legge C. 1889 (articolo 4, comma 2) appare più ampia rispetto alla proposta di legge C. 1230 (articolo 1, comma 4, secondo periodo), affidando al comitato, oltre che la predisposizione del calendario degli eventi scientifico-culturali per la celebrazione del millenario, anche la relativa organizzazione. Con riguardo all'articolo 1, comma 3, della proposta di legge C. 1230, segnala invece che la norma di copertura deve essere aggiornata in modo da far decorrere il finanziamento delle spese dall'anno 2009, non si definiscono inoltre le modalità di copertura dell'onere finanziario recato.
Auspica quindi che il Governo rappresenta in tempi brevi la propria posizione sulle proposte di legge, sottolineando l'importanza di svolgere una missione presso l'Abbazia di Cava dei Tirreni in modo da testimoniare direttamente l'interesse del Parlamento per tale luogo di culto.

Tino IANNUZZI (PD) ringrazia il presidente e la Commissione per avere consentito l'avvio della discussione dei provvedimenti in titolo, in particolare della sua proposta di legge C. 1230, rilevando che il contesto in cui si inserisce la proposta di legge è un contesto culturale di grande rilievo. L'abbazia ha svolto un ruolo fondamentale nella storia della cristianità; in particolare per la tradizione monastica. Rileva inoltre che la proposta di legge prevede le risorse per recuperare architettonicamente l'Abbazia e svolgere altre attività per la valorizzazione dell'Abbazia. Ritiene quindi che l'approvazione delle proposte di legge in esame potrebbe conferire grande lustro al Parlamento.

Emerenzio BARBIERI (PdL) esprime apprezzamento per la relazione svolta dalla presidente Aprea ricordando che il fatto che il presidente faccia da relatore è indice dell'importanza delle proposte di

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legge. Si tratta di un'importante iniziativa dal punto di vista culturale, rilevando peraltro che occorre aggiornare l'anno di decorrenza della norme di copertura finanziaria. Occorre inoltre chiarire qual è il soggetto competente ad elaborare il progetto culturale e prevedere, in ogni caso, che le proposte di legge rispettino le prerogative delle province nelle materie trattate dal provvedimento. Rileva infine che occorre che il Governo esprima il proprio parere sul provvedimento in esame.

Paola GOISIS (LNP) giudica il provvedimento importante, in quanto permette di tutelare la tradizione culturale italiana, considerando anche l'importanza della tradizione monastica quale simbolo della cristianità. Ritiene peraltro che occorre tutelare adeguatamente le competenze della provincia in particolare per quanto riguarda l'argomento della viabilità.

Valentina APREA, presidente e relatore, ribadisce l'importanza di svolgere una missione presso l'Abbazia di Cava dei Tirreni in modo da testimoniare direttamente l'interesse del Parlamento per tale luogo di culto.

Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.10.

AUDIZIONI INFORMALI

Giovedì 15 gennaio 2009.

Audizione di rappresentanti di organizzazioni sindacali, associazione federazioni di categoria, sulle problematiche connesse al settore dell'editoria.

L'audizione informale è stata svolta dalle 15.20 alle 17.20.