CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 8 gennaio 2009
117.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Giovedì 8 gennaio 2009.

Predisposizione del programma dei lavori per il periodo gennaio-febbraio 2009.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 9.05 alle 9.30.

SEDE CONSULTIVA

Giovedì 8 gennaio 2009. - Presidenza del presidente Stefano SAGLIA. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali, Pasquale Viespoli.

La seduta comincia alle 9.30.

DL 185/08 Misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale.
C. 1972 Governo.

(Parere alle Commissioni V e VI).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con osservazioni).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 18 dicembre 2008.

Stefano SAGLIA, presidente, comunica preliminarmente che la Conferenza dei presidenti di gruppo ha stabilito che la discussione in Assemblea del provvedimento in titolo abbia inizio lunedì 12 gennaio. Fa presente, quindi, che le Commissioni di merito hanno convenuto che l'esame in sede referente proseguirà sino alle ore 14 di sabato 10 gennaio; le stesse

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Commissioni riunite V e VI non sono, peraltro, nelle condizioni di trasmettere alle Commissioni in sede consultiva un testo risultante dagli emendamenti eventualmente approvati, non essendo state ancora avviate le votazioni degli stessi emendamenti.
Per tale ragione, avverte che la XI Commissione esprimerà il parere di competenza sul testo originario del provvedimento, in relazione al quale ricorda che il relatore ha già presentato, nella precedente seduta, una proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni (vedi allegato 1). In proposito, peraltro, comunica che i deputati Damiano ed altri hanno depositato una proposta di parere alternativa a quella del relatore (vedi allegato 2).

Cesare DAMIANO (PD), soffermandosi sul metodo di esame proposto dalla presidenza, ritiene lesivo delle prerogative del Parlamento che la XI Commissione venga chiamata ad esprimere un parere in ordine al testo di una proposta normativa sulla quale è ancora in corso l'esame in sede referente, atteso che in quell'ambito è stato presentato un rilevante numero di proposte emendative, non ancora esaminate. Considerato, peraltro, che è imminente la ripresa dei lavori dell'Assemblea, ritiene pertanto opportuno sospendere l'esame del provvedimento, in attesa di conoscere il testo come risultante dall'eventuale approvazione di emendamenti presso le Commissioni di merito, al fine di porre la XI Commissione nelle condizioni di svolgere in modo corretto la propria funzione consultiva.

Nedo Lorenzo POLI (UDC), nel condividere le considerazioni espresse dal deputato Damiano, ritiene che non sussistano le condizioni per l'espressione del parere da parte della Commissione, non essendo ancora iniziato l'esame dei numerosi emendamenti presentati nelle Commissioni di merito da tutti i gruppi parlamentari, che potrebbero modificare punti essenziali del provvedimento.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, fa notare che, prima della pausa prevista per il periodo natalizio, era emerso un orientamento dei gruppi favorevole ad un pronunciamento della XI Commissione, che si riteneva potesse utilmente indirizzare i lavori delle Commissioni di merito. Pur rilevando la necessità di sollecitare in altra sede una riflessione più generale sulla questione riguardante l'organizzazione dei lavori della Camera dei deputati, ritiene opportuno esprimere il parere sul provvedimento nella giornata odierna, anche alla luce della programmazione dei lavori in Assemblea, che non sembrerebbe consentire un ulteriore rinvio. Fa notare, infatti, che in caso contrario si rischierebbe di sottrarre alla Commissione in sede consultiva la facoltà di intervenire su argomenti molto delicati ed importanti.

Luigi BOBBA (PD) rileva che prima della sospensione dei lavori parlamentari per il periodo natalizio si era concordato di attendere l'esito dell'esame degli emendamenti presentati nella Commissioni di merito, al fine di consentire alla Commissione di valutare le eventuali modifiche apportate in quella sede sul testo e di esprimere una posizione definitiva al riguardo. Ritiene che il presidente della Commissione debba, dunque, farsi interprete presso il Presidente della Camera del disagio prodotto ai parlamentari da una organizzazione dei lavori che non consente un adeguato approfondimento dei provvedimenti portati all'attenzione delle sedi parlamentari competenti.

Teresio DELFINO (UdC) sottolinea la necessità che la presidenza della Commissione compia un atto virtuoso di discontinuità rispetto alle modalità di organizzazione dei lavori, a tutela delle procedure parlamentari e delle prerogative della Commissione stessa, che non possono essere stravolte. Considera pertanto necessario tenere conto del vero e proprio «ingorgo istituzionale» determinato dalla presentazione da parte del Governo di una lunga serie di provvedimenti, di carattere per lo più emergenziale, rispetto ai quali

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risultano ancora incerti i tempi di esame nei due rami del Parlamento; sollecita, al riguardo, un'attenta riflessione tesa a garantire ai deputati i giusti spazi di discussione ed approfondimento delle diverse tematiche affrontate.

Ivano MIGLIOLI (PD), nel condividere le considerazioni espresse dai deputati dei gruppi dell'opposizione, ricorda che prima della pausa per il periodo natalizio lo stesso relatore si era riservato di valutare con attenzione le eventuali modificazioni al provvedimento che fossero derivate dall'esame dei numerosi emendamenti presentati, anche da parte della maggioranza, presso le Commissioni di merito, considerando anche la possibilità di un doppio pronunciamento della XI Commissione. Ritiene pertanto che l'espressione di un parere nella giornata odierna farebbe venir meno un preciso impegno assunto precedentemente dai gruppi parlamentari di maggioranza, impedendo l'assunzione di una posizione definitiva su materie che rientrano a pieno titolo nella competenza della Commissione.

Stefano SAGLIA, presidente, nel precisare che la presidenza della Commissione ha in altre occasioni manifestato alla Presidenza della Camera i disagi conseguenti ai ristretti tempi di esame dei provvedimenti assegnati in sede consultiva, dichiara di non poter accogliere la richiesta di rinvio dell'espressione del parere, atteso che il provvedimento è iscritto all'ordine del giorno dell'Assemblea a partire dalla prossima settimana e le Commissioni riunite V e VI, competenti in sede referente, devono ancora iniziare l'esame delle proposte emendative, che si concluderà presumibilmente nella giornata di sabato 10 gennaio.
Atteso che anche altre Commissioni si sono già espresse sul testo originario, ribadisce pertanto la necessità di concludere nella seduta odierna l'esame del provvedimento in titolo, considerato peraltro che la stessa proposta di parere formulata dal relatore contiene comunque l'invito alle Commissioni di merito a rispettare precise indicazioni su punti delicati del testo, sui quali si è ritenuto opportuno sollecitare delle modifiche.

Teresa BELLANOVA (PD), nel dichiarare di non condividere le valutazioni della presidenza, fa notare che, a differenza di quanto avvenuto - ad esempio - con riferimento alle osservazioni formulate sul medesimo provvedimento dalla X Commissione, il Governo non sembra aver assunto impegni concreti rispetto agli orientamenti emersi dal dibattito svolto nella XI Commissione. Richiama pertanto l'attenzione della Commissione sulle gravi conseguenze che deriverebbero da un'affrettata espressione del parere su un provvedimento di grande importanza economica, atteso che nell'ambito delle Commissioni di merito sono stati presentati numerosi emendamenti, anche da parte di esponenti della maggioranza, che non sono stati ancora esaminati e sui quali la Commissione potrebbe anche esprimersi favorevolmente. Ritiene, dunque, opportuno attendere l'esito dell'esame in sede referente del provvedimento, dichiarando sin d'ora la disponibilità del suo gruppo a collaborare alla predisposizione di un nuovo calendario dei lavori relativo all'esame in sede consultiva del provvedimento stesso.

Massimiliano FEDRIGA (LNP) fa notare che in più occasioni la presidenza si è fatta interprete delle esigenze della XI Commissione in relazione ai tempi di esame dei provvedimenti in sede consultiva, tanto da decidere di rinunciare all'espressione del parere in mancanza delle necessarie condizioni per il compimento di una organica e compiuta valutazione degli interessi in gioco. Ritiene tuttavia che, nel caso di specie, al fine di incidere concretamente sul lavoro delle Commissioni di merito, sia comunque opportuno un pronunciamento della Commissione, che invece, alla luce della programmazione dei lavori dell'Assemblea, non sarebbe più possibile nel caso in cui si attendesse l'esito dell'esame in sede referente: tale circostanza, infatti, si trasformerebbe nella

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sostanziale rinuncia all'espressione del parere di competenza.

Cesare DAMIANO (PD), pur ritenendo di buon senso le considerazioni espresse dal deputato Fedriga, dichiara di attendersi dalla presidenza un atto di discontinuità rispetto al metodo con cui sono stati sinora organizzati i lavori delle Commissioni parlamentari. Ritiene opportuno che il presidente della Commissione, come avvenuto in altre occasioni, operi a tutela delle esigenze della Commissione stessa presso il Presidente della Camera, al fine di porre i parlamentari nelle condizioni di svolgere pienamente il loro ruolo.
In particolare, ritiene che sul provvedimento in esame le competenze della Commissione siano tali da consigliare un attento e ponderato esame dei diversi argomenti, anche in considerazione del fatto che la grave crisi in corso a livello mondiale richiede un atto di responsabilità e di concertazione da parte di tutti gli attori politici, soprattutto in materia di estensione in termini universali degli ammortizzatori sociali e di impegno a reperire risorse aggiuntive. In conclusione, pur prendendo atto delle decisioni della presidenza, ribadisce l'esigenza di ampliare i tempi di esame del provvedimento.

Stefano SAGLIA, presidente, dopo aver fatto presente che continuerà ad operare presso il Presidente della Camera affinché siano rispettate le prerogative della Commissione nell'esame dei provvedimenti in sede consultiva, ribadisce la necessità di procedere alla deliberazione di competenza, al fine di far pervenire alle Commissioni di merito utili indicazioni, di cui tenere conto nel corso dell'esame in sede referente. Nel manifestare nuovamente il più ampio rispetto nei confronti delle posizioni dei gruppi dell'opposizione, si augura infine che, a prescindere dalla determinazione assunta, i rapporti tra maggioranza ed opposizione continuino ad essere improntati alla lealtà e al corretto confronto istituzionale.

Cesare DAMIANO (PD), pur dichiarando apprezzamento per la pacatezza con la quale la presidenza ha comunicato le decisioni testé assunte, preannuncia che il suo gruppo, preso atto di tali decisioni, abbandonerà i lavori della Commissione, risultando assolutamente inutile - a suo giudizio - proseguire con una analisi di merito del provvedimento, a fronte di una grave lesione dei principi di leale collaborazione, che dovrebbe invece regolare i rapporti parlamentari.
Avverte peraltro che - alla luce dell'andamento del dibattito odierno - deve conseguentemente considerarsi ritirata anche la proposta alternativa di parere in precedenza depositata.

Nedo Lorenzo POLI (UdC) non ritiene corretto che la Commissione e, più in generale, il Parlamento debbano proseguire a lavorare con un metodo totalmente improvvisato: giudica, infatti, intollerabile che, non essendo chiaro quale sarà il testo definitivamente approvato dalle Commissioni di merito, la XI Commissione debba essere costretta a pronunciarsi sul provvedimento originario. In questo senso, invita i gruppi di maggioranza - che possono contare sulla «forza dei numeri» - ad assumersi la responsabilità politica di procedere ad una forzatura sul parere di competenza della Commissione.
In conclusione, per quanto riguarda la posizione del suo gruppo, preannuncia che anch'esso non parteciperà alla votazione e abbandonerà, di conseguenza, i lavori della Commissione.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI osserva che il Governo, pur riservandosi in seguito di fornire eventuali elementi di merito sulla proposta di parere predisposta dal relatore, ha in questa fase il dovere - di fronte ad una questione di metodo così rilevante come quella appena sollevata dai gruppi di opposizione - di esprimere un orientamento chiaro in ordine ai rapporti tra le forze parlamentari e lo stesso Esecutivo. In particolare, osserva che il testo originario del decreto-legge in esame è estremamente valido e pertanto richiederà, almeno per le parti di più diretta competenza della XI Commissione,

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soltanto alcuni aggiustamenti, che, tuttavia, non saranno tali da stravolgerne l'impianto complessivo.
Per tali ragioni, si dichiara disponibile a garantire un impegno da parte del Governo nel senso che le proposte emendative che saranno eventualmente presentate e approvate presso le Commissioni di merito non avranno un carattere dirompente rispetto agli ambiti di interesse della Commissione competente in materia di lavoro. Auspica, pertanto, che tale rassicurazione possa contribuire ad un ripensamento rispetto agli orientamenti preannunciati dai gruppi di opposizione.

Cesare DAMIANO (PD) fa presente che il suo gruppo - pur avendo ritenuto doveroso ascoltare l'orientamento espresso dal rappresentante del Governo, che ringrazia per la sensibilità - conferma la decisione di abbandonare l'aula della Commissione, ribadendo che, in considerazione dell'andamento dei lavori odierni, deve conseguentemente intendersi ritirata la proposta alternativa di parere presentata.
Auspica, infatti, che il messaggio che il suo gruppo ha inteso inviare oggi possa essere chiaramente recepito dal Governo e dai gruppi di maggioranza, in quanto esso implica l'esigenza di un effettivo cambiamento nello svolgimento dei rapporti in Commissione e, più in generale, della stessa attività parlamentare nel suo complesso.

Teresio DELFINO (UdC), nel dare atto alla presidenza della Commissione e al rappresentante del Governo di avere sempre prestato attenzione anche a questioni non meramente formali, segnala che il senso della posizione espressa, a nome del suo gruppo, dal deputato Poli è quello di richiedere un forte segnale di cambiamento nel metodo dei lavori parlamentari; in caso contrario, infatti, ritiene che vi sia il rischio di avviare un percorso irreversibile di caduta e di svuotamento del ruolo del Parlamento, in ordine al quale sembra essere giunto il momento di «mettere in guardia» la stessa presidenza della Camera.
Conferma, per tali motivi, la decisione del suo gruppo di abbandonare i lavori dell'odierna seduta della Commissione.

Stefano SAGLIA, presidente, auspica che i gruppi di opposizione, con l'orientamento adottato nella seduta odierna, abbiano inteso porre una legittima questione politica, che prescinde dalla specifica capacità di dialogo presso la XI Commissione.

(I deputati dei gruppi del Partito Democratico e dell'Unione di Centro abbandonano l'aula della Commissione).

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI, preso atto delle determinazioni testé assunte, si sofferma sulla proposta di parere formulata dal relatore, invitandolo a verificare l'opportunità di tramutare le condizioni in essa contenute in osservazioni, anche per evitare di porre vincoli politici eccessivamente stringenti all'attività emendativa presso le Commissioni di merito.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, ritiene che non vi siano obiezioni di principio alla richiesta testé formulata dal rappresentante del Governo, pur facendo presente che non si tratterebbe del primo caso in cui Commissioni in sede consultiva rivolgono specifiche condizioni alle Commissioni di merito, come avvenuto - ad esempio - in occasione dell'esame in sede referente presso la XI Commissione del disegno di legge in materia di lavoro, collegato alla manovra finanziaria per il 2009.
In ogni caso, considerato anche il clima politico nel quale sta maturando la deliberazione di competenza della Commissione, osserva che non vi sarebbero problemi rispetto alla parziale modifica della sua proposta di parere.

Massimiliano FEDRIGA (LNP) ritiene che la Commissione, vista anche la fase nella quale si trova attualmente l'iter del provvedimento presso le Commissioni di merito, possa anche permettersi di dare

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un forte segnale di indirizzo nelle materie di competenza.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI rileva che ragioni di correttezza nei rapporti tra Commissione e Governo invitano a trasformare in osservazioni le condizioni attualmente contenute nella proposta di parere del relatore, anche in considerazione del fatto che è tuttora in corso, sulle materie di competenza del suo dicastero, un confronto con diversi soggetti istituzionali, tra cui le stesse regioni.

Guido BONINO (LNP) dichiara di condividere le considerazioni del rappresentante del Governo, specificando che la natura stessa del decreto-legge consiglia di evitare forzature sul provvedimento in titolo.

Stefano SAGLIA, presidente, giudica importante che - a prescindere dalla natura che assumeranno i rilievi contenuti nel parere che approverà la Commissione - il Governo abbia assunto precisi impegni sulle materie di più diretto interesse della Commissione stessa e, in particolare, in tema di gestione sul territorio delle risorse per gli ammortizzatori sociali.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, nell'accogliere l'invito nuovamente formulato da parte del rappresentante del Governo e preso atto degli orientamenti emersi dal dibattito di merito, presenta una nuova versione della sua proposta di parere (vedi allegato 3).

La Commissione approva, quindi, la nuova versione della proposta di parere del relatore.

La seduta termina alle 10.05.

INDAGINE CONOSCITIVA

Giovedì 8 gennaio 2009. - Presidenza del presidente Stefano SAGLIA. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali, Pasquale Viespoli.

La seduta comincia alle 10.05.

Indagine conoscitiva sull'assetto delle relazioni industriali e sulle prospettive di riforma della contrattazione collettiva.
(Esame del documento conclusivo e rinvio).

Stefano SAGLIA, presidente, avverte di avere predisposto, in esito allo svolgimento del programma dell'indagine conoscitiva sull'assetto delle relazioni industriali e sulle prospettive di riforma della contrattazione collettiva, una proposta di documento conclusivo (vedi allegato 4), di cui illustra sinteticamente obiettivi e articolazione.
Auspica, quindi, che su tale proposta possa aprirsi un dibattito articolato e completo, che consenta alla Commissione di approfondire adeguatamente i temi di interesse e di giungere all'adozione di un documento che possa rappresentare anche un utile contributo alle dinamiche attualmente in corso.
Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 10.10.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.