CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 18 dicembre 2008
111.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO AL 19 DICEMBRE 2008

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SEDE CONSULTIVA

Giovedì 18 dicembre 2008. - Presidenza del presidente Stefano SAGLIA.

La seduta comincia alle 14.20.

DL 185/08: Misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale.
C. 1972 Governo.

(Parere alle Commissioni V e VI).
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 16 dicembre 2008.

Teresio DELFINO (UdC), in relazione al complesso delle misure contenute nel provvedimento in titolo, rileva la mancata predisposizione da parte del Governo di un piano strategico di politica economica in grado di contrastare gli effetti drammatici delle crisi in atto nel contesto mondiale. Ritiene, infatti, che il Governo abbia adottato, nel corso degli ultimi mesi, diversi provvedimenti disorganici e dal contenuto frammentario, per lo più di carattere finanziario, che hanno inciso più volte sulle medesime materie, determinando un quadro normativo confuso e disarticolato, aggravato anche dalle caratteristiche del sistema istituzionale italiano, basato su un bicameralismo perfetto che si affida a procedure differenti nei due rami parlamentari. Sottolinea inoltre che il Governo, senza aver preventivamente sollecitato un confronto con tutte le forze politiche per la definizione di regole condivise, ha introdotto, di fatto, novità procedurali in materia di approvazione dei documenti di bilancio, nonostante il contesto di norme parlamentari sia rimasto formalmente invariato.
Nel ritenere insufficienti le risorse stanziate con il provvedimento in esame, soprattutto in una prospettiva di rilancio del tessuto produttivo del Paese, composto per lo più da piccole e medie imprese, fa notare che tale inadeguatezza finanziaria deriva anche da scelte sbagliate operate ad inizio legislatura dall'Esecutivo, che si sono tradotte in provvedimenti molto costosi ma dalla scarsa efficacia.
Passando al merito delle disposizioni del decreto-legge, pur accogliendo con favore

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la previsione all'articolo 1 di un bonus straordinario per famiglie, lavoratori, pensionati e non autosufficienti, rileva la necessità di un intervento più ampio e significativo di riduzione fiscale e di sostegno alle famiglie più numerose, in coerenza con quanto aveva dichiarato lo stesso Presidente del Consiglio durante la campagna elettorale in tema di «quoziente familiare».
Ritiene poi di condividere l'esigenza, prospettata dal relatore, di modificare il comma 2 dell'articolo 4, in materia di riconoscimento del periodo di servizio civile ai fini del trattamento previdenziale del settore pubblico e privato, evitando di mettere a carico degli interessati gli oneri contributivi: si rischierebbe altrimenti di disincentivare la scelta del servizio civile da parte dei giovani, impegnati in attività meritorie che ritiene, invece, siano da promuovere e incoraggiare.
Pur esprimendo apprezzamento per le misure introdotte all'articolo 5, in materia di detassazione dei contratti di produttività, fa notare che sarebbe auspicabile un ampliamento di tali misure a tutte le realtà produttive, sia del pubblico che del privato, non solo per ragioni di equità, ma anche in vista di un rilancio dello sviluppo del Paese.
Ritenuto, altresì, condivisibile l'articolo 18, che prevede un'assegnazione di risorse al Fondo sociale per occupazione e formazione nonché al Fondo infrastrutture - settori considerati prioritari per il rilancio dell'economia - sottolinea la necessità di assicurare un pieno rispetto dei criteri di ripartizione territoriali propri del Fondo per le aree sottosviluppate, dal quale tali somme vengono attinte.
Esprime, quindi, un giudizio positivo sull'articolo 19, in tema di potenziamento degli strumenti di tutela del reddito in caso di sospensione dal lavoro o disoccupazione, nonostante ribadisca che sulla materia degli ammortizzatori sociali il Governo prosegue a legiferare in maniera disordinata, avendo adottato più provvedimenti, che si sono sovrapposti nella disciplina della stessa materia.
Infine, a prescindere dalle determinazioni governative in tema di flussi migratori, auspica un intervento in materia di permesso di soggiorno a favore dei lavoratori immigrati già presenti sul nostro territorio, che considera una risorsa indispensabile per il rilancio dello sviluppo economico del Paese.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, alla luce del dibattito svolto, presenta una proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni (vedi allegato), riservandosi, per il prosieguo dei lavori, di integrare tale proposta anche in considerazione delle eventuali modificazioni che le Commissioni di merito riterranno di apportare al decreto-legge in esame.
Più in generale, anche in esito agli elementi di valutazione emersi nel corso dell'esame del testo, fa presente che la maggioranza è pienamente consapevole della limitatezza delle risorse a disposizione, sottolineando come il Governo, proprio per questa ragione, si stia attivando per ricercare nuove somme da destinare agli ammortizzatori sociali. Auspica, in proposito, l'apertura di un clima di collaborazione tra maggioranza ed opposizione, in modo da prevedere interventi più incisivi ed efficaci.
In risposta ad alcuni rilievi critici mossi da esponenti dei gruppi di opposizione, dopo aver precisato che il decreto-legge n. 185 non costituisce l'unico provvedimento messo in campo dall'Esecutivo, ritiene che rappresenti un vanto per il Governo il fatto di aver presentato una manovra da sette miliardi di euro, senza alterare, anzi migliorando, i saldi di bilancio. Rivendica poi la tempestività con cui il Governo ha saputo fronteggiare una lunga sequenza negativa di eventi finanziari, rispetto ai quali ha dimostrato una indubbia capacità previsionale, dal momento che ha provveduto a mettere in sicurezza preventivamente i conti del bilancio.
Relativamente all'indicazione, proveniente dall'opposizione, di rimettere in discussione i saldi di bilancio, in nome di una indicazione solamente presunta di

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«libera uscita» proveniente dall'Unione europea, sulla base della quale si rivendica un maggior deficit pubblico e un maggior debito, fa notare che l'Italia, a differenza degli altri Paesi europei (e, in particolare, della Francia), non può permettersi un disavanzo del 4 per cento, a fronte di un debito superiore al 100 per cento del PIL: se si decidesse pertanto di procedere lungo la linea di indirizzo tracciata dall'opposizione, si correrebbe il rischio di dover impiegare le risorse caricate sul deficit per compensare un maggior servizio sul debito. In proposito, ricorda che lo stesso Commissario europeo Almunia ha invitato il Governo italiano a tenere sotto controllo i saldi di bilancio nel predisporre manovre «anticrisi». Ritiene peraltro utile sottolineare che l'Esecutivo è stato costretto a far fronte ad un'accelerazione improvvisa della crisi finanziaria, che ha prodotto effetti imprevedibili, con ricadute preoccupanti sull'economia reale, come è testimoniato dai dati ISTAT più recenti. Fa notare poi che, a fronte di un quadro di crisi economico finanziaria di vaste proporzioni, l'Esecutivo è stato chiamato a predisporre una serie di provvedimenti - tra cui, da ultimo, il decreto-legge n. 185 - adottati d'intesa con il resto del mondo e con l'Unione europea, con i quali ha provveduto a stanziare - dopo aver messo in sicurezza il sistema bancario e garantiti i risparmiatori - una ingente quantità di risorse destinate a finanziare interventi in materia di occupazione e di impresa.
Osserva, pertanto, che il giudizio sul decreto-legge n. 185 non può che essere articolato: pur ammettendo che si tratta di un intervento non completamente risolutivo, ritiene infatti che esso rechi interventi di ampio respiro, come del resto è confermato dalle analisi svolte da autorevoli esponenti di diverse organizzazioni e forze sociali, tra le quali cita - riportandone le rispettive prese di posizione - ABI, Confcommercio, Confindustria, CNA, CISL e UIL, tutte concordi, pur esprimendo alcune specifiche e circoscritte riserve, nel ritenere significativa l'azione del Governo nelle materie economiche e del lavoro.

Stefano SAGLIA, presidente, avverte che, considerata anche l'organizzazione dei lavori dell'Assemblea testé definita dalla Conferenza dei presidenti di gruppo, il seguito dell'esame della proposta di parere presentata oggi dal relatore avrà luogo alla ripresa dei lavori parlamentari dopo la sospensione prevista per il periodo natalizio, presumibilmente nella giornata di giovedì 8 gennaio 2009, anche al fine di consentire al relatore ed ai gruppi di valutare con attenzione le eventuali modificazioni al provvedimento che, con ogni probabilità, deriveranno dall'esame dei numerosi emendamenti presentati presso le Commissioni di merito.

Maria Grazia GATTI (PD) osserva che il suo gruppo, riservandosi di intervenire ulteriormente sul complesso del provvedimento nel prosieguo dell'iter, valuterà compiutamente la proposta di parere oggi formulata dal relatore, che presenta anche taluni aspetti di interesse sotto il profilo delle materie di competenza della XI Commissione, attendendo peraltro di assumere un definitivo orientamento al riguardo alla luce degli elementi di novità che dovessero emergere presso le Commissioni di merito.

Stefano SAGLIA, presidente, auspica che la disponibilità al confronto oggi manifestata dai gruppi di opposizione possa costituire un passaggio positivo in ordine alle modalità di esame dei provvedimenti in Parlamento.
Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Giovedì 18 dicembre 2008.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.55 alle 15.