CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 17 dicembre 2008
110.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 17 dicembre 2008. - Presidenza del presidente Andrea GIBELLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico Ugo Martinat.

La seduta comincia alle 15.15.

Misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale.
C. 1972 Governo.

(Parere alle Commissioni V e VI).
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta di ieri.

Alberto TORAZZI (LNP) con riferimento all'articolo 9 del decreto-legge, richiama l'attenzione del Governo sulla possibilità di prevedere per gli enti locali virtuosi la facoltà di procedere in deroga alle regole del patto di stabilità. In relazione all'articolo 11, prospetta l'opportunità di aumentare a 750 milioni di euro la dotazione di risorse finanziarie in favore dei Confidi. Sottolinea, infine, che le disposizioni recate dall'articolo 29 sono motivate da esigenze di bilancio. Ricorda, infatti, che per le detrazioni per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici previste dalla legge finanziaria per il 2007 era stata prevista una copertura insufficiente e che l'attuale Governo è stato costretto ad introdurre meccanismi che assicurino l'effettiva copertura delle agevolazioni fiscali. Al riguardo, auspica che l'articolo 29 sia modificato nel senso di non prevedere la retroattività delle disposizioni relative agli interventi di riqualificazione energetica degli edifici.

Ludovico VICO (PD) sottolinea che il provvedimento d'urgenza in esame, nel suo complesso, riguarda la gravissima crisi economica in cui versa il Paese e, in particolare, il mondo della produzione sul versante sia delle imprese sia dei lavoratori. Mette in luce al riguardo l'assoluta urgenza di misure di salvaguardia del reddito da lavoro dipendente e sollecita una maggiore attenzione alle cosiddette filiere lunghe delle attività produttive, nonché al lavoro rurale. Rilevato che la filiera industriale, a livello internazionale,

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comprende essenzialmente la produzione di acciaio, elettrodomestici e auto, mentre la filiera del made in Italy è rappresentata dal sistema delle piccole e medie imprese, ritiene che la grave crisi che interessa tutto il mondo della produzione, dalla grande industria alla ditta artigiana, non possa essere affrontata solo con misure di credito alle imprese. È necessario prevedere lo stanziamento di ingenti risorse finanziarie a favore del mondo della produzione equivalenti ad un punto di PIL e quantificabili in 16 miliardi di euro. Ritiene altresì che la manovra non debba essere fatta attraverso i saldi bilancio: i Fondi per le aree sottoutilizzate (FAS), il Fondo occupazione, il Fondo sociale europeo e il Fondo europeo di sviluppo regionale non riescono tutti insieme a raggiungere il punto di PIL che è necessario destinare a imprese e lavoratori. Osserva quindi che, nel rispetto dei criteri di riparto delle risorse FAS, gli interventi devono essere destinati alla realizzazione delle opere e alla tutela del reddito. Ritiene che, nella seduta del CIPE di venerdì prossimo, una volta affrontate le questioni relative a Ferrovie dello Stato, ANAS e Tirrenia, sarà necessario ricorrere ai FAS che saranno utilizzati non nel rapporto di 85 a 15, ma di 2 a 98. Sottolinea che la politica dovrebbe trovare nel Parlamento la sede privilegiata per la soluzione dei gravi problemi del Paese ed auspica che siano accolte le proposte emendative presentate dai gruppi di opposizione al provvedimento in esame volte a destinare le risorse alle regioni dell'obiettivo convergenza nella misura stabilita dalla legge.
Con riferimento all'articolo 3, comma 12, ritiene che l'obiettivo del blocco o riduzione delle tariffe non possa essere raggiunto con la previsione di tre macroaree, stabilendo costi diversi per le tre differenti aree del Paese, ma destinando investimenti alle infrastrutture della rete.

Luigi LAZZARI (PdL), esprime la necessità di un'ulteriore riflessione prima dell'espressione del parere sul provvedimento in discussione. Tale cautela deriva da una personale esigenza di comprendere compiutamente il contenuto delle disposizioni di cui all'articolo 3, commi da 9 a 11; le finalità di intervenire sul mercato elettrico per ottenere una riduzione delle tariffe all'utenza sono senza dubbio condivisibili, ma le sue perplessità sono sull'efficacia che le norme proposte in questo senso potranno avere. Le norme dei commi citati, così come quelle del comma 12, ovvero la suddivisione della rete rilevante in tre macro-zone, sono tecnicamente complesse e rendono davvero difficile una valutazione consapevole; la necessità di un approfondimento appare evidente, e in questo senso ritiene che la X Commissione, competente per la materia dell'energia, avrebbe dovuto essere coinvolta pienamente nell'esame sul merito delle norme, e con tempi adeguati alla loro accurata ponderazione: l'inserimento di questa importante riforma del mercato elettrico nel mare magnum delle disposizioni del decreto-legge cosiddetto anticrisi non consente che la Commissione possa approfondire, né che le sue riflessioni abbiano la possibilità di portare a concrete modifiche, ove esse risultassero necessarie. Riterrebbe oltremodo opportuno, e chiede in questo senso una riflessione al Presidente, che le norme citate fossero stralciate dal provvedimento base, per assumere le vesti di un provvedimento autonomo che la Commissione avrebbe la possibilità di approfondire e valutare nella sua reale portata.

Andrea GIBELLI, presidente, richiama la recente esperienza concernente lo stralcio delle disposizioni di competenza della Commissione del disegno di legge 1441-ter per assicurare al collega Lazzari che il Presidente si è sempre mosso con energia e determinazione per rivendicare pienamente le competenze della Commissione; nel caso di specie, però, rileva che le disposizioni si trovano all'interno di un decreto-legge che il Governo ha emanato per affrontare con la corretta rapidità una situazione di crisi sempre più grave; trattandosi di un provvedimento di urgenza, appare evidente che i limitati tempi per la

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conversione non rendono praticabile l'ipotesi dello stralcio.
Concorda sull'opportunità di modificare, anche profondamente, alcune delle disposizioni del decreto, e ritiene che il relatore stia predisponendo una articolata bozza di parere finalizzata a stimolare le Commissioni competenti in questo senso; rileva a margine che anche l'ottenimento di un eventuale parere rinforzato della Commissione non avrebbe concretamente grandi effetti sostanziali.
La calendarizzazione del provvedimento in Commissione, ai fini dell'espressione del parere, è stata determinata dalle contingenze di fatto, nonché dal previsto esame di esso in Aula a decorrere dal 12 gennaio; sottolinea comunque che ogni decisione in tal senso è stata assunta nel corso degli uffici di Presidenza svolti, in modo corretto e trasparente. La Commissione, inoltre, è padrona del suo ordine del giorno, e può, quando lo ritenga opportuno, prevedere ulteriori sedute, ovvero attendere che le Commissioni V e VI procedano alla definizione del testo per l'Aula.
Ritiene anzi opportuno sin d'ora prevedere una ulteriore seduta della Commissione sul punto in questione per la giornata di domani, confidando che, con ulteriori approfondimenti e un più ampio dibattito, possa essere definito ed approvato, come di consueto, un accurato parere da inviare alle Commissioni competenti per il merito.

Giovanni FAVA (LNP), relatore, informa i colleghi che ha predisposto una proposta di parere (vedi allegato), nella quale ha inteso recepire i rilievi formulati dai deputati intervenuti nella seduta di ieri. In particolare, l'osservazione alla lettera a), la quale prevede che le disposizioni concernenti il blocco e la riduzione delle tariffe dell'energia elettrica e del gas si applichino solo qualora i benefici derivanti agli utenti finali siano superiori a quelli che deriverebbero dal mantenimento del sistema attuale, accoglie le argomentazioni del deputato Testa che ha manifestato forti perplessità sul previsto passaggio dal cosiddetto system marginal price al pay as bid nella determinazione del prezzo dell'energia. L'osservazione alla lettera b) accoglie invece i rilievi della collega Froner in merito all'opportunità di modificare il sistema di erogazione dei crediti di imposta, in particolare per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, che hanno dimostrato di funzionare in maniera efficiente. Manifesta stupore per il fatto che il collega Lazzari, nella seduta odierna, abbia sollecitato il presidente Gibelli a valutare la possibilità di stralciare l'articolo 3 del decreto-legge per esaminarne il contenuto in un autonomo provvedimento in sede referente presso la X Commissione. Ciò sembra tanto più strano, se si tiene conto dell'orientamento favorevole al complesso del provvedimento in esame espresso dal deputato Vignali intervenuto nella seduta di ieri. Prende comunque atto della posizione del deputato Lazzari e chiede al presidente di sostituirsi a lui nella funzione di relatore nella giornata di domani, in quanto per impegni precedentemente assunti, non potrà essere presente alla seduta.

Arturo IANNACCONE (Misto-MpA) ritiene che il provvedimento d'urgenza rechi misure nel complesso condivisibili. Osserva, tuttavia, che per le situazioni di grave crisi economica ed occupazionale che si verificano soprattutto nelle regioni meridionali non sono previste misure specifiche a tutela dei posti di lavoro.
Con riferimento all'articolo 3 del decreto-legge, invita inoltre il relatore ad integrare la sua proposta di parere prevedendo che, alla lettera a) delle osservazioni, dopo le parole «utenti finali» siano inserite le parole «uniformemente sull'intero territorio nazionale», al fine di evitare un'eccessiva differenziazione dei costi dell'energia nelle tre macroaree previste.

Santo Domenico VERSACE (PdL) nel dichiarare di condividere le osservazioni del deputato Vico sul sostegno al made in Italy e alle piccole e medie imprese, osserva

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che, se non si investirà immediatamente su queste realtà, il Paese pagherà nel futuro un prezzo molto elevato.

Il sottosegretario per lo sviluppo Ugo MARTINAT esprime parere favorevole sulla proposta di parere formulata dal relatore, sottolineando tuttavia che buona parte delle argomentazioni affrontate nel corso del dibattito, e anche indicate in alcune delle osservazioni del parere, non riguardano le competenze del Ministero dello sviluppo economico, ma del Ministero dell'economia e delle finanze

Andrea GIBELLI, presidente, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 16.15.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI