CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 17 dicembre 2008
110.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 17 dicembre 2008. - Presidenza del presidente Valentina APREA. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Giuseppe Pizza.

La seduta comincia alle 15.15.

Schema di decreto ministeriale per il riparto del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l'anno 2008.
Atto n. 49.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione - Parere favorevole con condizioni).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo rinviato, da ultimo, nella seduta del 16 dicembre 2008.

Emerenzio BARBIERI (PdL), relatore, illustra una proposta di parere favorevole con condizioni (vedi allegato) che recepisce le considerazioni espresse nel corso dell'esame.

Manuela GHIZZONI (PD) preannuncia, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto favorevole sulla proposta di parere, ringraziando il relatore e formulando peraltro l'auspicio che l'anno prossimo non si debbano ripetere nella proposta di parere le medesime condizioni. Sostiene quindi la necessità dell'assunzione di un'iniziativa da parte della Commissione volta modificare le modalità di riparto.

Paola GOISIS (LNP) concorda con l'esigenza di definire nuovi criteri per l'attribuzione delle risorse, in quanto occorre consentire agli enti che operano nel campo

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della ricerca di programmare l'attività. Preannuncia quindi, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto favorevole sulla proposta di parere presentata.

Giuseppe DRAGO (UdC) preannuncia, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto favorevole sulla proposta di parere presentata, formulando l'auspicio che non accada quest'anno quello che è accaduto negli anni scorsi. Rileva che il problema della ricerca non si risolve solo con il riparto dei fondi ma anche con una programmazione complessiva della ricerca. Esiste, infatti, forte «conflittualità» all'interno degli enti di ricerca, conflittualità che non consente una programmazione adeguata delle politiche della ricerca. Sottolinea, infine, con soddisfazione, che la proposta di parere evidenzia la volontà di tutte le parti politiche di cambiare in modo deciso il corso degli eventi.

Benedetto Fabio GRANATA (PdL) esprime una forte condivisione delle condizioni della proposta di parere, in quanto le condizioni costituiscono importanti direttrici di indirizzo per la politica del Governo in materia di ricerca. Rileva che l'argomento è serio e occorre specificare meglio i criteri per l'attribuzione dei contributi; la ricerca è fondamentale, ha un'importanza strategica per la politica del Paese e deve per questo essere tutelata in modo adeguato. Preannuncia pertanto, in conclusione, il voto favorevole, anche a nome dei deputati del proprio, sulla proposta di parere presentata.

Manuela GHIZZONI (PD), intervenendo per un chiarimento, ritiene opportuno che il relatore precisi se la condizione riguardante l'Ente italiano per la montagna (EIM) è effettivamente adeguata a raggiungere lo scopo di includere anche l'Ente in questione nel riparto dei fondi.

Emerenzio BARBIERI (PdL), relatore, rileva che la formulazione della condizione richiamata è effettivamente volta a far sì che siano attribuite anche all'Ente italiano per la montagna risorse indispensabili all'adeguato svolgimento dell'attività da esso svolta.

La Commissione approva quindi la proposta di parere favorevole con condizioni del relatore.

La seduta termina alle 15.25.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 17 dicembre 2008. - Presidenza del presidente Valentina APREA.

La seduta comincia alle 15.25.

Istituzione del Giorno della memoria delle vittime di Nassiriya e di tutti i militari e civili italiani caduti in missioni internazionali.
Testo unificato C. 139 Ascierto e C. 549 Bertolini.

(Parere alla I Commissione).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Valentina APREA, presidente e relatore, ricorda che l'articolo 1, comma 1, prevede il riconoscimento del 12 novembre, anniversario della strage di Nassiriya del 2003, in cui trovarono la morte diciannove connazionali, quale «Giorno della memoria delle vittime di Nassiriya e di tutti i militari e civili italiani caduti in missioni internazionali». Il comma 2 del medesimo articolo stabilisce quindi che in occasione del Giorno indicato possono essere organizzati convegni, incontri e dibattiti e promosse iniziative per rammemorare l'esempio di coraggio e di abnegazione dei militari e civili italiani caduti in missioni internazionali e per ricordare il valore e la natura del loro sacrificio ai giovani delle scuole di ogni ordine e grado e, in particolare, delle scuole secondarie superiori. A questo proposito, ricorda che si prevede l'opportunità di consentire nell'attività scolastica e didattica programmata iniziative educative e pedagogiche finalizzate

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agli scopi indicati, nel rispetto dell'autonomia scolastica. Segnala inoltre che, ai sensi del comma 3, dell'articolo unico, il «Giorno della memoria delle vittime di Nassiriya e di tutti i militari e civili italiani caduti in missioni internazionali» è considerato solennità civile ai sensi dell'articolo 3 della legge 27 maggio 1949, n. 260, con conseguente imbandieramento degli edifici, pur non determinando riduzioni dell'orario di lavoro degli uffici pubblici né, qualora cada in giorni feriali, costituendo giorno di vacanza o comporta riduzione di orario per le scuole di ogni ordine e grado, ai sensi degli articoli 2 e 3 della legge 5 marzo 1977, n. 54. Evidenzia inoltre che il testo unico delle proposte di legge in esame stabilisce che dall'attuazione della legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Alla luce delle considerazioni esposte, propone quindi l'espressione di un parere favorevole.

Maria Letizia DE TORRE (PD) manifesta il proprio profondo rispetto per tutti i soldati italiani, rilevando peraltro che il Governo ha diminuito in modo consistente i fondi destinati alle missioni di cooperazione internazionale. Auspica, inoltre, che l'approvazione del provvedimento in oggetto non comporti un aumento ulteriore dei compiti, peraltro già gravosi, che incombono sulla scuola.

Valentina APREA, presidente e relatore, ricorda che il coinvolgimento delle scuole è importante, anche se viene lasciata piena autonomia alle scuole che sono chiamate a diffondere tra gli allievi e studenti, nelle modalità che ritengono, il messaggio dell'importanza di commemorare le vittime italiane nell'ambito delle missioni internazionali.

Sabina ROSSA (PD) ricorda che la legge 4 maggio 2007, n. 56 ha identificato nel 9 maggio, giorno dell'assassinio di Aldo Moro, la giornata in memoria delle vittime del terrorismo, interno e internazionale. Segnala che nella scorsa celebrazione del 9 maggio il Presidente della Repubblica ha ricordato che la giornata in questione comprende anche gli italiani, militari e civili, caduti in anni recenti nel contesto delle missioni in cui l'Italia è impegnata a sostegno della pace e contro il terrorismo internazionale e che non è necessario quindi istituire una giornata apposita per le vittime di Nassiriya. Sottolinea quindi che nell'ambito dell'esame della proposta di legge indicata le posizioni dei vari gruppi politici erano state convergenti nell'indicare quella data come la giornata comprensiva di tutti gli atti di terrorismo, inclusi quelli occorsi nell'ambito delle missioni internazionali. Ricorda, infine, che le giornate della memoria sono importanti, perché inviano messaggi importanti a nuove generazioni, ma che si può creare confusione se non giunge un segnale forte e concentrato in un'unica giornata: frammentare in più giornate le occasioni di ricordare può ingenerare confusioni.

Valentina APREA, presidente e relatore, rileva che il provvedimento in oggetto è di competenza della I Commissione e che se in tale sede si è concordato sull'opportunità di istituire una ulteriore giornata della memoria, è lì che sarebbe opportuno far pervenire le proprie obiezioni rispetto all'impianto complessivo del provvedimento in oggetto, attraverso i rappresentanti dei diversi gruppi in quella Commissione. Ribadisce quindi che la Commissione cultura, in questa sede, si esprime solo sugli aspetti di stretta competenza.

Emerenzio BARBIERI (PdL) rileva che effettivamente, come segnalato dal presidente Aprea, esiste una competenza limitata della Commissione sul provvedimento in oggetto, rilevando peraltro nel merito che il 12 novembre è una giornata già dedicata ai marinai scomparsi in mare. Comprende in ogni caso le motivazioni della collega Rossa, in quanto l'assassinio di Moro e l'uccisione di soldati italiani in missioni internazionali costituiscono entrambi atti di terrorismo, che possono essere commemorati quindi nella stessa giornata. Rileva, infine, che è assolutamente opportuno spiegare nelle scuole la gravità di tali atti di terrorismo.

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Manuela GHIZZONI (PD) rileva che la discussione del provvedimento in oggetto è stata molto contestata in alcune Commissioni chiamate ad esprimere il parere, in quanto sono state espresse perplessità da tutte le parti politiche, in particolare dell'opposizione. Segnala, inoltre, che la stessa situazione di incertezza e perplessità si è verificata nel caso della proposta di legge riguardante la giornata delle vittime della pedofilia. Stigmatizza inoltre i tempi ristretti concessi alle Commissioni per l'esame dei provvedimenti, auspicando che in futuro vengano concessi maggiori spazi alle Commissioni. Auspica quindi che la Commissione non si pronunci favorevolmente sul testo in esame, preannunciando, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto contrario sul provvedimento.

Renato FARINA (PdL) sottolinea che l'importanza del provvedimento in esame si identifica proprio con la peculiarità delle vicende legate Nassiriya. Sottolinea, infatti, che pur essendo assolutamente deplorevole il sacrificare la vita di soldati italiani, una proposta di legge in memoria di Nassiriya ha il merito di riconoscere il valore e il coraggio di questi uomini valorosi, a prescindere dal colore politico: è un segno di riconoscimento al sacrificio nei confronti dello Stato. Si tratta quindi, a suo giudizio, non di un omaggio alle vittime del terrorismo ma al servizio prestato all'estero dai nostri soldati. Condivide peraltro l'importanza di non moltiplicare le giornate alla memoria, a meno che non ve ne sia la necessità, come nel caso in questione; anche perché non si prevede con il provvedimento in esame l'istituzione di una giornata festiva. Preannuncia pertanto il proprio giudizio favorevole, rilevando che nella proposta di parere potrebbe essere inserita un'osservazione volta a sottolineare l'esigenza di evitare la proliferazione in modo eccessivo delle giornate della memoria.

Gabriella GIAMMANCO (PdL), pur esprimendo il proprio profondo rispetto per le vittime di Nassiriya, si associa alle considerazioni del collega Barbieri, in quanto l'istituzione, ogni qualvolta si verifichino atti di terrorismo, di nuove giornate della memoria, può comportare il rischio che ci si dimentichi di qualche evento, addivenendo quindi a disparità di trattamento inammissibili. In presenza pertanto di una giornata, prevista da un'apposita legge, dedicata al ricordo di tutti gli atti di terrorismo, giudica pertanto inopportuna l'istituzione di una giornata specifica per le vittime di Nassiriya.

Valentina APREA, presidente e relatore, rispondendo alla collega Ghizzoni, ribadisce innanzitutto che la Commissione è chiamata ad esprimere il parere di competenza nei limiti di materia indicati. Alla luce del dibattito svolto, ritiene opportuno considerare la possibilità di riformulare la proposta di parere presentata inserendo un'osservazione volta a sottolineare la necessità di coordinare il provvedimento in esame con quanto previsto dall'articolo 1 della legge 4 maggio 2007, n. 56, che già prevede il 9 maggio quale giornata della memoria di tutte le vittime del terrorismo internazionale.
Nessun altro chiedendo di intervenire rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Accordo di partenariato e cooperazione tra le Comunità europee e la Repubblica del Tagikistan.
C. 1931 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla III Commissione).
(Esame conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Elena CENTEMERO (PdL), relatore, ricorda che l'Accordo di partenariato e cooperazione tra l'Unione europea ed il Tagikistan si colloca nel contesto dei negoziati che le Comunità europee hanno condotto con ciascuna delle nuove realtà statuali sorte dalla dissoluzione dell'Unione Sovietica, anche al fine di sostituire l'Accordo di partenariato tra la CEE

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e l'URSS del 1989. L'Accordo - concluso a Lussemburgo l'11 ottobre 2004 - rientra nella categoria degli accordi cosiddetti «misti», in quanto contengono disposizioni che interessano anche gli aspetti più propriamente politici, e quindi anche gli ordinamenti dei singoli Stati membri, dei quali è necessaria la ratifica. Sottolinea che l'Accordo di partenariato CE-Tagikistan mira quindi a fornire una cornice entro cui dovranno svilupparsi le relazioni politiche, economiche e commerciali tra le Parti. Esso, come chiarisce il preambolo, rientra tra gli strumenti di sostegno alla transizione del Tagikistan verso la democrazia e l'economia di mercato e ha come condizione il pieno rispetto dei diritti umani. Ricorda che l'Accordo consta di 101 articoli, suddivisi in undici titoli, quattro Allegati e un Protocollo sulla mutua assistenza doganale. Evidenzia che l'articolo 1 dell'Accordo identifica gli obiettivi del partenariato nel fornire un contesto per lo sviluppo delle relazioni politiche tra le parti, promuovere il commercio, gli investimenti e le relazioni economiche nonché gettare le basi per una cooperazione legislativa, economica, sociale, finanziaria e culturale. Gli articoli 2 e 3 (Titolo I) contengono un forte richiamo al rispetto dei principi definiti nell'Atto finale di Helsinki e nella carta di Parigi per una nuova Europa. L'Accordo si articola poi in vari titoli, nei quali sono disciplinati i diversi aspetti della cooperazione. Ricorda che nel Titolo II, è prevista l'istituzionalizzazione del dialogo politico tra le Comunità europee e il Tagikistan, anche attraverso la previsione di riunioni sia ai massimi livelli, sia a livelli burocratici e diplomatici. Il Titolo III riguarda gli scambi commerciali, poiché una delle finalità dell'Accordo è quella di favorire una maggiore apertura dei rispettivi mercati. A tal fine le Parti si concedono reciprocamente - con alcune limitate deroghe - il trattamento di nazione più favorita in tutti i settori. Assai rilevante è poi la previsione per la quale l'intero quadro degli scambi commerciali CE-Tagikistan sarà soggetto a revisione successivamente all'ingresso del Paese asiatico nell'Organizzazione mondiale del commercio (WTO). Non sono infine escluse clausole di salvaguardia temporanea o misure antidumping a tutela dei rispettivi sistemi economici, in caso di gravi turbative dei mercati. Ricorda che il Titolo IV disciplina le attività commerciali e gli investimenti. Per quanto concerne i pagamenti connessi ad attività economiche contemplate nell'Accordo, ne viene garantita la piena libertà: è inoltre garantita la libera circolazione dei capitali relativi ad investimenti legittimamente effettuati nella stessa cornice, unitamente al rimpatrio in moneta convertibile dei profitti ottenuti. Il quadro di liberalizzazione finanziaria conosce un'attenuazione solo per il periodo in cui la moneta tagika non sarà ancora pienamente convertibile: il paese asiatico è autorizzato, in tale lasso di tempo, a restrizioni valutarie imposte dal Fondo Monetario Internazionale a fronte di crediti. Per quanto infine concerne la tutela della proprietà intellettuale, industriale e commerciale, è previsto l'impegno del Tagikistan - entro la fine del quinto anno dall'entrata in vigore dell'Accordo - al raggiungimento di standard analoghi a quelli della Comunità europea, nonché all'adesione alle Convenzioni multilaterali in materia quali elencate nell'allegato IV all'Accordo.
Sottolinea quindi che il Titolo V dell'Accordo riguarda invece la cooperazione legislativa, mentre il Titolo VI concerne quella socio-economica. La cooperazione per la democrazia e il rispetto dei diritti umani è trattata nel Titolo VII. Segnala che l'articolo 66, in particolare, fissa la cornice di una collaborazione delle Parti per il potenziamento delle istituzioni democratiche e dello Stato di diritto, nonché della tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali secondo gli standard dell'OSCE e, più in generale, il diritto internazionale. In questo contesto, la UE presterà al Tagikistan la necessaria assistenza per l'elaborazione e l'applicazione delle norme appropriate, anche con il potenziamento del sistema giudiziario e l'affinamento delle tecniche elettorali. A tali fini verranno favoriti i contatti tra le omologhe autorità di governo - nazionali e regionali

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-, nonché tra i Parlamenti e le organizzazioni della società civile. La cooperazione per la prevenzione di attività illegali e dell'immigrazione clandestina è quindi disciplinata nel Titolo VIII e quella nel campo culturale nel Titolo IX. Per quanto concerne le attività illegali, è previsto in particolare il contrasto al traffico di droga e al riciclaggio di denaro, oltre a tutta una serie di altre attività illegali nel campo economico, tra cui anzitutto la corruzione e inoltre traffici di rifiuti e di armi o contraffazioni. Particolare attenzione viene inoltre posta sulla lotta contro il terrorismo, nonché sulla cooperazione in materia di gestione dei flussi migratori, combattendo contro l'immigrazione clandestina come anche contro la tratta degli esseri umani correlata. È sancito l'impegno reciproco, in linea di principio, alla riammissione dei propri cittadini illegalmente presenti nel territorio dell'altra Parte contraente. Con riferimento alla cooperazione finanziaria, di cui al Titolo X, si stabilisce che il Tagikistan beneficerà del programma comunitario TACIS per accelerare il processo di trasformazione della sua economia: in particolare il paese otterrà assistenza temporanea a fondo perduto, in stretto coordinamento con i contributi provenienti da altre fonti internazionali, bilaterali o multilaterali. Ricorda che sono infine poste, al Titolo XI alcune disposizioni istituzionali, generali e finali. In particolare è istituito un Consiglio di cooperazione - che si riunirà regolarmente a livello ministeriale -, incaricato di monitorare l'attuazione dell'Accordo, ed un Comitato di cooperazione, che coadiuva il primo, nonché un Comitato parlamentare di cooperazione, composto da membri del Parlamento europeo e del Parlamento tagiko. La durata dell'Accordo è prevista in dieci anni. Dal momento dell'entrata in vigore, il presente Accordo sostituirà quello tra la CE e l'URSS sugli scambi e la cooperazione economica e commerciale del 18 dicembre 1989, naturalmente con riguardo ai soli rapporti tra l'Unione europea e il Tagikistan.
Ricorda inoltre che il disegno di legge di ratifica dell'accordo, già approvato dal Senato nella seduta del 19 novembre 2008, si compone di quattro articoli: i primi due recano, rispettivamente, l'autorizzazione alla ratifica e l'ordine di esecuzione dell'Accordo di partenariato e cooperazione CE-Tagikistan. L'articolo 3 quantifica gli oneri derivanti dall'applicazione dell'Accordo, mentre l'ultimo articolo contiene la clausola dell'entrata in vigore. Alla luce delle considerazioni esposte, propone quindi di esprimere parere favorevole.

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva quindi la proposta di parere favorevole del relatore.

La seduta termina alle 15.55.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

COMITATO RISTRETTO

Norme per l'autogoverno delle istituzioni scolastiche e la libertà di scelta educativa delle famiglie, nonché per la riforma dello stato giuridico dei docenti.
C. 953 Aprea e abbinate C. 808 e 813 Angela Napoli, C. 1199 Frassinetti, C. 1262 De Torre, C. 1468 De Pasquale e C. 1710 Cota.