CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 20 novembre 2008
97.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e II)
COMUNICATO
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RISOLUZIONI DEL PARLAMENTO EUROPEO

Giovedì 20 novembre 2008. - Presidenza del presidente della I Commissione Donato BRUNO. - Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia Giacomo Caliendo.

La seduta comincia alle 9.05

Risoluzione del Parlamento europeo del 25 settembre 2008 sul dibattito annuale sui progressi compiuti nel 2007 nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia (articoli 2 e 39 del Trattato UE).
Doc. XII, n. 154.

(Esame, ai sensi dell'articolo 125 del regolamento, e approvazione della risoluzione n. 8-00012).

Le Commissioni iniziano l'esame del documento in titolo.

Donato BRUNO, presidente, avverte che le Commissioni riunite I e II sono chiamate ad esaminare la risoluzione del Parlamento europeo in oggetto. In proposito ricorda che l'articolo 125 del Regolamento, al comma 1, prevede che l'esame dei testi di risoluzioni del Parlamento europeo sono assegnati alle Commissioni competenti per materia e, per il parere, alla Commissione politiche dell'Unione europea e alla Commissione affari esteri e comunitari. Lo stesso articolo 125 stabilisce poi che il dibattito avviato sulla risoluzione del Parlamento europeo può concludersi con la votazione di una risoluzione a norma dell'articolo 117 dello stesso Regolamento.
Avverte quindi che sono pervenuti i pareri delle Commissioni III e XIV, che sono stati messi in distribuzione.

Isabella BERTOLINI (PdL), relatore per la I Commissione, illustra la risoluzione in esame, adottata il 25 settembre 2008 dal Parlamento europeo, il quale, partendo dallo stato di attuazione del programma dell'Aia, suggerisce una ampia cooperazione interistituzionale in vista dell'adozione del prossimo programma pluriennale per il periodo 2010-2014 ed individua una serie di misure di carattere generale che ritiene debbano essere adottate prioritariamente

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entro il 2009, nella fase di transizione al Trattato di Lisbona. La risoluzione è stata adottata sulla base degli articoli 2 e 39 del trattato sull'Unione Europea.
Rispetto alle precedenti risoluzioni annuali sul tema - che si concludevano con la richiesta di trasmettere il testo al Consiglio europeo, al Consiglio e alla Commissione, nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri - la risoluzione in questione contiene una significativa novità consistente in un esplicito invito ai Parlamenti nazionali a presentate commenti, suggerimenti e proposte entro il 15 novembre 2008, nella prospettiva del prossimo dibattito annuale sui progressi compiuti nel 2008 nello spazio dei libertà sicurezza e giustizia, previsto per il prossimo mese di dicembre.
La risoluzione parte dalla considerazione che, pur essendo precipua responsabilità degli Stati membri garantire libertà, sicurezza e giustizia per i loro cittadini, l'Unione europea sia tuttavia tenuta, ai sensi dei Trattati vigenti, a contribuire al perseguimento di quegli stessi obiettivi.
In questo quadro, il Parlamento europeo sottolinea che la ratifica del trattato di Lisbona, apportando miglioramenti fondamentali alla legittimità ed efficacia dell'azione dell'Unione europea, costituisce una condizione essenziale e urgente per garantire che l'Unione diventi uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia. A questo proposito la risoluzione ricorda che il Trattato di Lisbona apporterà miglioramenti in termini di protezione dei diritti fondamentali, quale dettata dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea; di controllo giurisdizionale esercitato dalla Corte di Giustizia delle Comunità europee, anche sulla legislazione relativa al controllo di polizia e giudiziario; di controllo democratico derivante dall'estensione della codecisione del Parlamento europeo e dal coinvolgimento dei Parlamenti nazionali nel processo legislativo dell'Unione e nella valutazione del suo impatto, anche per quanto riguarda le politiche collegate allo spazio di libertà sicurezza e giustizia.
La risoluzione si muove in uno scenario caratterizzato da un assetto normativo che, in attesa dei progressi ulteriori che potranno arrivare dall'entrata in vigore del Trattato di Lisbona, consente comunque di individuare alcuni obiettivi, volti a superare le difficoltà e le resistenze, manifestate in alcuni casi dagli Stati membri, alla piena attuazione di uno spazio di libertà sicurezza e giustizia. A questo proposito, la risoluzione fa riferimento alle valutazioni svolte dalla Commissione europea nella comunicazione «Relazione sull'attuazione del programma dell'Aia per il 2007» e al fatto che gli stessi Stati membri menzionino alcuni problemi nel contesto del loro lavoro preparatorio per il prossimo programma per il periodo 2010-2014.
Con questa risoluzione, il Parlamento europeo invita il Consiglio europeo, il Consiglio e la Commissione a dare luogo ad una serie di iniziative. Si tratta, in particolare, di avviare fin da ora il processo di determinazione delle priorità per il futuro programma pluriennale AFSJ per il periodo 2010-2014, sulla base di un approccio coerente e ambizioso, che vada ben oltre la riflessione ministeriale e che tragga ispirazione dagli obiettivi e i principi contenuti nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea; di affiancare il Parlamento europeo nel suo dialogo con i Parlamenti nazionali sulle priorità per il periodo 2010-2014, tenendo in conto i problemi incontrati nell'attuazione dei programmi di Tampere e dell'Aia, il lavoro svolto nell'ambito del Consiglio e le indicazioni strategiche iniziali del Consiglio europeo riguardanti l'immigrazione, l'asilo e l'integrazione, nell'intento di concludere tale fase iniziale del dialogo in sede di discussione annuale al Parlamento sui progressi compiuti nel 2008 nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia e dare adito successivamente ad una comunicazione della Commissione, con l'intesa che spetterà poi al nuovo Parlamento e al Consiglio europeo adottare il programma finale a tempo debito. Si tratta inoltre di concordare con il Parlamento europeo un elenco di testi o proposte che potrebbero o dovrebbero essere adottati con priorità

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prima dell'entrata in vigore del trattato di Lisbona e, in ogni caso, prima della fine del mandato dell'attuale Parlamento, nonché di progredire nei negoziati sulle proposte di cooperazione di polizia e giudiziaria (che saranno soggette a codecisione) perseguendo un accordo politico con il Parlamento europeo e garantire che, una volta raggiunto tale accordo, se ne posponga l'adozione formale fino all'entrata in vigore del trattato di Lisbona, ovvero si accetti di riadattare le decisioni in base al Trattato CE come modificato dal trattato di Lisbona.
Il Parlamento europeo propone pertanto un elenco di priorità per quanto riguarda i settori soggetti o da sottoporre a codecisione o parere conforme nel periodo transitorio.
Infine, nel condividere i pareri espressi dalle Commissioni III e XIV, ritiene che le osservazioni in essi contenute rappresentano utili indicazioni ai fini della predisposizione di una risoluzione da sottoporre all'esame delle Commissioni riunite. Più in particolare, ritiene importante sottolineare l'opportunità di sviluppare iniziative volte a sviluppare un intenso dialogo con i paesi di origine e di transito dei movimenti migratori al fine di realizzare con essi politiche di cooperazione a livello comunitario finalizzate al controllo delle frontiere.

Maurizio PANIZ (PdL), relatore per la II Commissione, fa preliminarmente presente di condividere i contenuti della relazione testè illustrata dal deputato Bertolini. Ritiene tuttavia opportuno fornire alcuni elementi integrativi, soprattutto per quanto concerne il settore della giustizia. A tale fine è necessario ribadire che la risoluzione del Parlamento europeo richiama le conclusioni sull'attuazione del programma dell'Aja per il 2007 presentate dalla Commissione europea nello scorso luglio. In quella occasione la Commissione aveva rilevato che la creazione di un vero spazio di libertà, sicurezza e giustizia è lontana dall'esser completa e deve sormontare ancora notevoli difficoltà ed ostacoli, come confermato dalla comunicazione della Commissione, del 2 luglio 2008, dal titolo «Relazione sull'attuazione del programma dell'Aia per il 2007». Esisterebbe ancora un serio deficit di fiducia reciproca e, soprattutto, di solidarietà tra gli Stati membri, specialmente riguardo a politiche sulla migrazione legale e illegale e a politiche di cooperazione giudiziaria e di polizia in questioni penali. Nella risoluzione si evidenzia che tali problemi interessano anche la fase di trasposizione delle poche misure sinora adottate poiché un livello insufficiente di esecuzione era evidente nei seguenti settori: politica dei visti, scambio di informazioni tra autorità preposte all'esecuzione delle leggi e giudiziarie, prevenzione e lotta al crimine organizzato, gestione delle crisi all'interno dell'Unione europea, cooperazione di polizia e di dogana e cooperazione giudiziaria in questioni penali. Allo scopo di concorrere al superamento di tali ostacoli e resistenze il Parlamento europeo ha inteso perseguire l'obiettivo di un largo coinvolgimento dei Parlamenti nazionali e, per il loro tramite, delle opinioni pubbliche degli Stati membri sul processo di attuazione del programma dell'Aja.
La risoluzione del Parlamento europeo, partendo quindi dall'insoddisfacente stato di attuazione del programma dell'Aia, si preoccupa di intervenire in primo luogo sul metodo, suggerendo la strada di una ampia cooperazione interistituzionale in vista dell'adozione del prossimo programma pluriennale per il periodo 2010-2014. A tal fine vengono individuate alcune misure di carattere generale che il Parlamento ritiene debbano essere adottate prioritariamente entro il 2009, nella fase di transizione al Trattato di Lisbona. In relazione alle competenze della Commissione Giustizia, si segnala che riguardo allo spazio giudiziario europeo, il Parlamento chiede di: sottoporre a revisione la proposta legislativa sui diritti degli individui nel processo penale; presentare una proposta sui diritti delle vittime dei crimini e terrorismo; migliorare il mutuo riconoscimento tra Stati membri; promuovere la interconnessione dei casellari giudiziari;

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rivedere lo statuto di Europol, Eurojust e della Rete giudiziaria europea.
Per quanto attiene al settore della giustizia la risoluzione è sostanzialmente condivisibile. Nell'atto che le Commissioni riunite dovrebbero approvare si potrebbe eventualmente sottolineare l'importanza del coinvolgimento dei Parlamenti nazionali in relazione a settori, quali quelli relativi alla cooperazione giudiziaria, che ineriscono a materie le cui discipline incidono direttamente sui diritti fondamentali dei cittadini nonché sui principi fondamentali degli ordinamenti costituzionali degli Stati membri. Tale esigenza risponde alla constatazione che in materie come il diritto penale e ordinamento giudiziario, specialmente per quanto attiene al rapporto magistratura-esecutivo, non vi è ancora quella omogeneità di principi tra le legislazioni degli Stati membri che consentirebbe di realizzare quella piena cooperazione giudiziaria da tutti auspicata.

Donato BRUNO, presidente, avverte che i relatori hanno presentato la risoluzione n. 7-00084 (vedi allegato 1), che è stata messa in distribuzione.

Sesa AMICI (PD) fa presente di condividere l'impianto complessivo della risoluzione, in ordine alla quale preannuncia il voto favorevole del proprio gruppo. Invita poi i relatori a valutare l'opportunità di apportare alcune correzioni al testo. Si riferisce, in primo luogo, al quinto capoverso della premessa, suggerendo di sostituire la parola: «omogenei» con la parola: «convergenti», che meglio si adatta al concetto di sistema giudiziario. Fa inoltre presente l'opportunità di inserire, all'ultimo capoverso della premessa, un riferimento alla necessità di estendere il dialogo con i paesi di origine e transito dei movimenti migratori anche ai temi della integrazione delle persone immigrate. Sottolinea infine l'opportunità, al penultimo capoverso della parte impegnativa, di inserire un riferimento volto a favorire politiche di rimpatrio volontario.

Isabella BERTOLINI (PdL), relatore per la I Commissione, anche a nome del relatore per la II Commissione, onorevole Paniz, dichiara di condividere le osservazioni della deputata Amici e riformula la risoluzione nei termini da lei suggeriti.
Più in generale, osserva che solo da poco tempo il Governo italiano sta perseguendo una decisa politica a livello comunitario volta a tutelare le ragioni del nostro paese sul tema dell'immigrazione: l'Italia, infatti, è nell'Unione europea un paese di frontiera e, al pari della Spagna e della Grecia, non deve essere lasciato solo a gestire il flusso dei movimenti migratori rispetto ai quali è auspicabile un maggiore coinvolgimento delle istituzioni comunitarie.

Donato BRUNO, presidente, avverte che la risoluzione n. 7-00084 dei deputati Bertolini e Paniz, testè riformulata, assume il numero n. 8-00012 (vedi allegato 2).

Il sottosegretario Giacomo CALIENDO fa presente che il Governo, condividendo i contenuti della risoluzione nei termini in cui è stata riformulata, si impegnerà per il raggiungimento degli obiettivi in essa contenuti, nei limiti delle sue competenze.

Isabella BERTOLINI (PdL), relatore per la I Commissione, anche a nome del relatore per la II Commissione, onorevole Paniz, propone che il testo della risoluzione, una volta approvata, sia trasmesso anche al Parlamento europeo ed alla Commissione europea.

Le Commissioni concordano; quindi approvano la risoluzione n. 8-00012.

La seduta termina alle 9.20.