CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 12 novembre 2008
93.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
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RISOLUZIONI

Mercoledì 12 novembre 2008. - Presidenza del presidente Andrea GIBELLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Giuseppe Pizza.

La seduta comincia alle 14.25.

7-00001 Formisano: Iniziative di sostegno e di sviluppo dei Parchi scientifici e tecnologici.
(Seguito della discussione e rinvio).

La Commissione prosegue la discussione, rinviata nella seduta del 29 luglio 2008.

Il sottosegretario Giuseppe PIZZA con rammarico esprime parere contrario sulla risoluzione in titolo, pur condividendone le ragioni di fondo. Osserva che i parchi scientifici e tecnologici (PST) rappresentano realtà ormai superate e che il Governo è orientato a promuovere e sostenere i distretti ad alta tecnologia che hanno il vantaggio strategico di avere dimensioni molto più ampie e vedono coinvolte le regioni, le università, gli enti di ricerca, le imprese industriali e la finanza innovativa.

Anna Teresa FORMISANO (UdC) ritiene che la sostanziale differenza tra parchi scientifici e tecnologici e distretti ad alta tecnologia è che i primi esistono, i secondi no. Giudica inopportuno procedere alla creazione di nuovi «carrozzoni» cancellando esperienze ultradecennali. Ricorda che i parchi tecnologici sono stati avviati nel 1990 da un accordo di programma per lo sviluppo del Mezzogiorno e che attualmente rappresentano realtà importanti per l'occupazione e la ricerca scientifica applicata alle aziende. Aggiunge che sono sostenuti non solo dalle regioni, ma anche dalle associazioni imprenditoriali, dai sindacati, dalle camere di commercio, dalle province e che, nella loro attività, sono fortemente coinvolte le università italiane. Ritiene che l'espressione di un parere contrario, sia pure con sentimenti di rammarico, non sia sufficiente a consentire al Governo di trascurare o addirittura cancellare realtà che, nella varietà di tipologia strutturale, di indirizzo e di obiettivi, si configurano come sistemi organizzati sul territorio. Preannuncia, quindi, che si avvarrà di tutti gli strumenti a disposizione del parlamentare

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per informare i soggetti interessati delle decisioni che il Governo intende assumere in merito ai PST.

Carlo MONAI (IdV) dichiara di voler sottoscrivere la risoluzione in titolo. Ritiene che la distinzione evidenziata dal sottosegretario Pizza tra parchi scientifici e tecnologici e distretti ad alta tecnologia sia in realtà finalizzata a dilazionare un intervento del Governo a favore dei PST che appare quanto mai necessario ed urgente. Sottolinea che nella sua regione, il Friuli Venezia-Giulia, vi è forte attenzione nei confronti di queste realtà, soprattutto in un momento di congiuntura economica estremamente negativa che ha colpito in modo particolare il sistema delle piccole e medie imprese. Nell'auspicare che il Governo accolga almeno in parte le sollecitazioni provenienti dai deputati di opposizione, propone di riformulare il dispositivo della risoluzione al fine di individuare un testo condiviso.

Ludovico VICO (PD) sottolinea l'utilità della discussione in corso, che auspica non sia conclusa a seguito del parere contrario appena espresso dal rappresentante del Governo. Ricorda che in Italia sono attivi 30 parchi scientifici e tecnologici, 23 dei quali sono localizzati al centro-nord e 7 al sud. Si tratta di un patrimonio esistente e consistente, la cui attività interessa senza dubbio le competenze della X Commissione. Chiede al sottosegretario Pizza quali siano le risorse finanziarie disponibili per i distretti ad alta tecnologia - realtà non ancora esistenti - ricordando che il settimo programma quadro di ricerca (2007-2011) dell'Unione europea individua ampie risorse a favore dei PST. Ribadisce, infine, l'importanza dell'alta formazione che trova terreno fertile di sviluppo in un efficace raccordo tra impresa e università e invita il rappresentante del Governo ad approfondire le questioni poste nella risoluzione in titolo, evitando di chiudere frettolosamente la discussione.

Il sottosegretario Giuseppe PIZZA, pur ritenendo condivisibili le argomentazioni esposte dai colleghi intervenuti, sottolinea che la distinzione tra PST e distretti ad alta tecnologia non è meramente lessicale. Rileva che i PST rappresentano realtà di piccole dimensioni, mentre i distretti ad alta tecnologia per la loro struttura più complessa, a parere del Governo, possono offrire maggiori risultati nell'interazione tra ricerca, tecnologia e mondo delle imprese. Si dichiara disponibile, tuttavia, a valutare una riformulazione del dispositivo della risoluzione in titolo.

Anna Teresa FORMISANO (UdC), sottolinea, rivolta al rappresentante del Governo, che il problema non è meramente nominale e non può quindi essere risolto con una riformulazione; il dato sostanziale è che i parchi scientifici e tecnologici esistono, sono realtà viventi ed operanti sul territorio, e la preoccupazione che anima la risoluzione è quella di salvaguardare queste realtà, anche se non tutte certamente avranno operato in maniera ottimale. Questo in realtà si aspettava dal Governo: che in questa seduta relazionasse, dopo avere approfondito la questione, circa le diverse realtà esistenti all'interno dei parchi: quali risultati erano stati raggiunti, e dove, e quali problemi e criticità fossero eventualmente emersi.
Non intende, quindi, modificare la propria risoluzione, perché è proprio sui parchi scientifici e tecnologici oggi esistenti che vuole attirare l'attenzione, non su realtà che attualmente non esistono, quale i distretti ad alta tecnologia e che, nella mente del governo, dovrebbero in futuro andare a sostituire i parchi.

Andrea GIBELLI, presidente, ritiene opportuno ascoltare rapidamente l'opinione anche degli altri rappresentanti dei gruppi presenti, al fine di compiere una valutazione politica più complessiva sulla questione.

Enzo RAISI (PdL), ritiene opportuno svolgere un ragionamento più generale su una problematica che, in questo concorda con la collega Formisano che l'ha posta all'attenzione della Commissione, è di

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grande rilievo. Sottolinea anzitutto che in Italia la connessione fra il mondo della ricerca, dell'università, e quello industriale, della produzione, non ha finora dato grandi risultati, né sviluppato sinergie soddisfacenti. Sarebbe auspicabile che le università si aprissero al mondo della produzione, e viceversa, mentre sembra esistere una diffidenza reciproca; ritiene che se non si riesce ad ottenere significative sinergie, con i pochi fondi pubblici attualmente disponibili per la ricerca, sarà sempre più difficile ottenere dei risultati e restare competitivi a livello internazionale.
Tornando alla risoluzione, fa notare alla collega Formisano che formalmente il governo ha risposto in maniera corretta, esprimendo una valutazione sui parchi scientifici e tecnologici certo diversa da quella che anima la risoluzione, ma comunque legittima. Esprime la convinzione che sarebbe un errore arrivare a votare la risoluzione con l'attuale formulazione, andando ad una sorta di prova di forza, mentre opportuno ed auspicabile riterrebbe aprire un confronto vero sul rapporto mondo della ricerca-università/mondo della produzione-impresa, e, all'interno di questo più ampio contesto, valutare anche la situazione ed il futuro dei parchi scientifici e tecnologici.

Andrea LULLI (PD), esprime apprezzamento sul testo della risoluzione ed al contempo dichiara la disponibilità del suo gruppo ad aprire un confronto più ampio. Ritiene opportuno comunque specificare che, per quanto concerne il punto dolente dei finanziamenti, all'interno del settimo programma quadro comunitario i parchi scientifici e tecnologici esistono quali soggetti destinatari di contributi, mentre gli eventuali nuovi soggetti «distretti ad alta tecnologia» non hanno attualmente un riconoscimento giuridico e dunque non comprende con quali stanziamenti il governo dovrebbe procedere alla loro realizzazione. Ritiene certamente più produttivo svolgere un ragionamento complessivo, ma a partire dalle realtà che esistono ed operano, belle o brutte che le si ritenga.

Massimo POLLEDRI (LNP), condivide con il collega Raisi la convinzione che non sarebbe opportuno votare in questo momento la risoluzione Formisano, poiché significherebbe sottolineare su un tema certamente complesso più le divergenze che le convergenze che pure in Commissione esistono. Ritiene che, oggettivamente, in un periodo di scarse risorse occorra approfondire bene le questioni al fine di valutare con attenzione gli strumenti da attivare, ed esprime al contempo la convinzione che sia possibile svolgere proficuamente un ragionamento complessivo sulla vicenda che non divida in maniera fittizia le posizioni della maggioranza da quelle dell'opposizione.

Andrea GIBELLI, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.05.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.05 alle 15.20.