CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 29 ottobre 2008
84.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per la semplificazione
COMUNICATO
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Mercoledì 29 ottobre 2008. - Presidenza del presidente Andrea PASTORE. - Intervengono, ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento del Senato, il presidente della Corte dei conti, dottor Tullio Lazzaro, il presidente aggiunto, dottor Fulvio Balsamo, i consiglieri dottor Carlo Chiappinelli e dottor Enrico Flaccadoro e il magistrato addetto alla Presidenza, dottor Franco Massi.

La seduta comincia alle 14.

Sulla pubblicità dei lavori.

Il PRESIDENTE comunica che è stata avanzata richiesta, ai sensi dell'articolo 33, comma 4, del Regolamento del Senato, di attivazione dell'impianto audiovisivo, in modo da consentire tale forma di pubblicità per la procedura informativa all'ordine del giorno ed informa che, ove la Commissione convenga, il Presidente del Senato ha già preannunciato il proprio assenso.
Non facendosi osservazioni, la forma di pubblicità di cui all'articolo 33, comma 4, del Regolamento del Senato, viene adottata per il prosieguo dei lavori.

PROCEDURE INFORMATIVE

Seguito dell'indagine conoscitiva sulla semplificazione normativa e amministrativa.
Audizione del Presidente della Corte dei conti.

Riprende l'indagine conoscitiva in titolo, sospesa nella seduta di ieri.

Il PRESIDENTE ringrazia il Presidente della Corte dei conti per la disponibilità dimostrata nei confronti della Commissione e introduce il tema oggetto dell'audizione.
Fa presente che il presidente Lazzaro ha ritenuto di farsi accompagnare dal presidente aggiunto, dottor Fulvio Balsamo, dai consiglieri dottor Carlo Chiappinelli e dottor Enrico Flaccadoro, e dal magistrato addetto alla Presidenza, dottor Franco Massi.

Il presidente LAZZARO ringrazia la Commissione per l'invito ad intervenire in tema di semplificazione normativa ed amministrativa, in una fase in cui un'attenzione particolare, non solo in ambito nazionale, viene dedicata a questi aspetti.

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Ricorda che la Corte dei conti sostiene da molto tempo la necessità della riduzione e semplificazione della normativa e dell'alleggerimento degli oneri di carattere burocratico che rendono difficile la vita ai cittadini ed alle imprese provocando significative diseconomie.
Rileva come negli ultimi anni si assista, in ambito istituzionale, ad una maggiore consapevolezza del rilievo della semplificazione e della qualità della regolazione. Segnali positivi sono rappresentati dalla direttiva emanata il 10 settembre 2008 dal Presidente del Consiglio dei ministri sui tempi e le modalità di effettuazione dell'analisi tecnico-normativa e dal disegno di legge n. 1082, attualmente all'esame del Senato, che all'articolo 3 detta principi generali per la chiarezza dei testi normativi. Resta, peraltro, da definire la questione dello stock normativo da sfoltire ai sensi della legge n. 246 del 2005. Sotto questo aspetto si impone una riflessione su come conciliare gli interventi basati su criteri prevalentemente abrogativi e l'iniziativa già avviata sulla base della legge finanziaria per il 2001 e che è incentrata sul censimento della normativa in vigore.
È evidente che il processo di delegificazione non è di per sé risolutivo se non viene accompagnato dalla revisione delle norme regolamentari e da una drastica semplificazione dell'agire dell'amministrazione.
Si rende inoltre necessario un continuo e attento monitoraggio dei risultati: sotto questo profilo la Corte dei conti, che per legge è chiamata ad accertare i risultati dell'azione amministrativa, potrebbe dare un contributo tutt'altro che secondario, particolarmente se munita degli idonei strumenti giuridici per assolvere con maggiore tempestività alle proprie funzioni di controllo.
Ritiene quindi utile soffermarsi sulle ricadute del processo di semplificazione sulla contabilità pubblica e sull'organizzazione amministrativa.
Per quanto attiene alla contabilità pubblica, appare evidente la necessità di una profonda opera di razionalizzazione e riassetto della materia. Un importante segnale in questa direzione può ritenersi la recente modifica intervenuta nella struttura del bilancio dello Stato, con decorrenza dal bilancio di previsione 2008, mediante l'articolazione delle dotazioni finanziarie per missioni e programmi, che ha come obiettivo primario quello di rendere più diretto il legame tra risorse stanziate e azioni perseguite. Nell'ambito di questa innovazione, potrebbe essere meglio valorizzata l'opportunità offerta dall'articolo 15 della legge 468 del 1978 in cui si dispone che la relazione previsionale e programmatica sia accompagnata dalle relazioni programmatiche di settore nonché da relazioni sulle leggi pluriennali di spesa delle quali va particolarmente illustrato lo stato di attuazione. La norma prevede altresì che, per ciascuna legge pluriennale di spesa in scadenza, il Ministro competente valuti se permangono le ragioni che a suo tempo ne avevano giustificato l'adozione e che analoga verifica sia effettuata per tutte le leggi di spesa pluriennale quando siano trascorsi cinque anni dalla loro entrata in vigore. Un altro strumento di utile verifica potrebbe essere affidato all'aggiornamento sistematico del «nomenclatore» degli atti a corredo delle tabelle allegate al disegno di legge del bilancio di previsione dello Stato.
Rileva quindi come percorsi di semplificazione richiedano oggi non solo di procedere sulla strada della razionalizzazione e semplificazione delle strutture già operanti all'interno delle amministrazioni, ma di innestarsi nel processo di conferimento delle funzioni amministrative in base all'articolo 118 della Costituzione, con il connesso trasferimento di beni e risorse per l'esercizio delle stesse. In questa opera la recente rivisitazione del bilancio dello Stato per missioni e programmi può offrire un utile contributo in grado di evidenziare la coerenza con il generale quadro programmatico delle funzioni e delle strutture centrali. In tale prospettiva appare necessario semplificare le normative e le procedure contabili non solo statali, raccordandone l'impostazione per i diversi livelli di governo. Tale percorso è necessario non solo per consentire

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una lettura unitaria dei flussi finanziari (come richiesto in sede comunitaria) e una migliore allocazione e distribuzione delle risorse, ma anche per assicurare la base conoscitiva necessaria per l'adozione di misure di perequazione e di sviluppo.
Per quanto riguarda il profilo della semplificazione amministrativa e organizzativa, si rende necessario accelerare l'opera di sfoltimento e razionalizzazione degli enti pubblici, anche in relazione all'assetto delle funzioni amministrative risultante dal nuovo titolo V della seconda parte della Costituzione. Sugli esiti delle procedure di soppressione degli enti inutili, la Corte dei conti ha rimesso al Parlamento un'apposita relazione. Altro settore sul quale si è soffermata l'attenzione della Corte dei conti è stato quello del funzionamento dello sportello unico per l'immigrazione che non ha assicurato sinora tempi più rapidi per la definizione delle domande.
Per quanto riguarda l'informatizzazione della pubblica amministrazione, l'obiettivo di una rete telematica a copertura nazionale è cruciale nel quadro del disegno generale di governo elettronico, come strumento non solo per il rinnovamento della pubblica amministrazione, ma anche per aumentare l'efficienza del sistema Paese.
In relazione, infine, alla questione dell'accelerazione delle procedure di spesa avviata a partire dall'emanazione del decreto del Presidente della Repubblica n. 367 del 1994, il mandato informatico ha significativamente ridotto i tempi dei pagamenti nei confronti dei creditori dello Stato ed ha costituito un primo forte elemento di innovazione nel sistema della contabilità pubblica. L'informatizzazione è stata poi estesa ad altre tipologie di pagamento. Tuttavia, la spinta verso la dematerializzazione dell'intero processo di spesa deve essere assecondata da opportuni interventi di natura organizzativa, tecnico-applicativa e formativa.

Il PRESIDENTE ringrazia il presidente Lazzaro per l'ampia relazione svolta. Ricorda che, nel corso di precedenti audizioni, è stato evidenziato che i Governi ricorrono sempre meno allo strumento regolamentare, preferendo piuttosto disciplinare con legge materie precedentemente delegificate, e chiede se ciò non si possa imputare anche ad un eccessivo appesantimento della procedura di emanazione dei regolamenti che prevede il concorso sia del Consiglio di Stato che della Corte dei conti. Invita inoltre il presidente Lazzaro ad esprimere le sue valutazioni in ordine alla possibilità di inserire nella legge n. 400 del 1988 la previsione di una potestà generale del Governo di emanare testi unici meramente compilativi.

Il presidente LAZZARO ritiene che lo strumento regolamentare debba essere incentivato e ritiene che il parere del Consiglio di Stato e il controllo della Corte dei conti non rappresentino un appesantimento della procedura, ma un utile ausilio per il Governo.

Il senatore GARAVAGLIA chiede se la Corte dei conti sia in grado di fornire al Parlamento i dati informatizzati di contabilità pubblica e l'elenco degli enti locali che hanno violato il patto di stabilità interno.
In relazione alle aziende municipalizzate, evidenzia il rischio che si trasferiscano su di esse parte della spesa e quote di indebitamento e chiede se la Corte dei conti abbia indagato il fenomeno e se possa intervenire tempestivamente effettuando un monitoraggio della gestione degli enti locali prima che si verifichino problemi.

La senatrice LEDDI rileva come il vincolo derivante dal patto di stabilità interno abbia comportato in alcuni comuni distorsioni e chiede se la Corte abbia la possibilità di intervenire in tale ambito. Rileva inoltre che sarebbe opportuno prevedere, nell'ambito delle norme che introducono strumenti di semplificazione, un ruolo più incisivo della Corte dei conti per verificarne il rispetto.

Il presidente LAZZARO rileva come il controllo sui comuni venga fatto sistematicamente

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dalla Corte dei conti, attraverso le sezioni regionali. Tuttavia, fino a pochi mesi fa, le sezioni regionali erano tenute a riferire gli esiti del controllo esclusivamente alle amministrazioni competenti e quindi la sezione centrale delle autonomie non aveva la possibilità di conoscere tali risultati. Questa anomalia è stata di recente eliminata dal Parlamento, stabilendo che la sezione in questione sia centro di raccolta anche di questi dati.
Per quanto riguarda le aziende municipalizzate, la Corte dei conti ha effettuato un'indagine i cui primi risultati sono stati già riferiti al Parlamento. In relazione alla necessità di intervenire tempestivamente, segnala come la Corte dei conti attualmente possa svolgere controlli solo sulle gestioni concluse. Sarebbe invece quanto mai opportuno che si prevedesse la possibilità di un monitoraggio in itinere. Fa presente comunque che, anche a legislazione vigente, qualcosa si può fare dal momento che le Commissioni parlamentari possono indicare alla Corte dei conti priorità nello svolgimento di attività di controllo.

Il dottore FLACCADORO, rispondendo al senatore Garavaglia, fa presente che la Corte dei conti utilizza un sistema integrato che non è prodotto al suo interno. Essa può quindi fornire a richiesta dati relativamente a singoli approfondimenti, ma non è in grado di trasmettere al Parlamento l'intero database. Per quanto riguarda il rispetto del patto di stabilità interno e la questione delle municipalizzate, ricorda che da anni la Corte dei conti sottolinea la necessità che nel bilancio degli enti locali sia inserito un consolidamento con i risultati anche di queste aziende.

Il dottor BALSAMO rileva come la redazione di testi unici rappresenti un importante strumento di semplificazione. È necessario tuttavia che a ciò si accompagni un'abrogazione esplicita delle norme in essi non ricomprese, per evitare incertezze interpretative. Ricorda che, a seguito della legge n. 20 del 1994, la Corte dei conti non svolge più il controllo preventivo su molti atti. Precisa che nel caso dei regolamenti di delegificazione è importante che il Parlamento, autorizzando l'esercizio di tale potestà, indichi con precisione le norme generali regolatrici della materia in modo da poter consentire alla Corte dei conti di esercitare un controllo più penetrante sugli schemi di regolamenti predisposti dal Governo.

Il PRESIDENTE ringrazia gli intervenuti e dichiara conclusa l'audizione. Il seguito dell'indagine conoscitiva è rinviato ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.15.