CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 28 ottobre 2008
83.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

Martedì 28 ottobre 2008. - Presidenza del presidente Mario VALDUCCI - Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Giuseppe Maria Reina.

La seduta comincia alle 14.35.

Schema di decreto legislativo recante modifiche al decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 196, concernente attuazione della direttiva 2002/59/CE relativa all'istituzione di un sistema comunitario di monitoraggio e di informazione sul traffico navale.
Atto n. 24.

(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione - Parere favorevole con una osservazione).

La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, iniziato nella seduta del 23 ottobre scorso.

Mario VALDUCCI, presidente, avverte che il relatore ha presentato una proposta di parere favorevole con una osservazione.

Francesco PROIETTI COSIMI (PdL) relatore, fa presente che il suo orientamento è favorevole sul provvedimento in titolo, in quanto si tratta di un intervento necessario e adeguato, volto a conformare la normativa nazionale in materia di monitoraggio e di informazione sul traffico navale, di cui al decreto legislativo n. 196 del 2005, ai rilievi mossi dalla Commissione europea nell'ambito della procedura di infrazione n. 2316 avviata il 12 ottobre 2006. Ritiene peraltro opportuno corredare

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la proposta di parere favorevole con una osservazione, volta ad espungere dal testo dello schema di decreto legislativo predisposto dal Governo una parte che appare senza dubbio ultronea. In particolare, l'articolo 1, comma 1, lettera f) del provvedimento novella l'articolo 24 del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 196 prevedendo, al punto 1, l'applicazione, ai fini della tutela della riservatezza delle informazioni, anche della normativa vigente in materia di tutela delle informazioni classificate, oltre a quella relativa alla protezione dei dati personali. Tale previsione appare per un verso superflua, perché non ricompresa nell'ambito delle osservazioni formulate in sede comunitaria, per il cui rispetto è senza dubbio sufficiente il solo rinvio alla normativa generale in materia di tutela e di riservatezza e protezione dei dati personali, dettata dal decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, e per altro verso, ove non espunta dal testo, potrebbe fare sorgere esigenze di cifratura delle comunicazioni concernenti i dati relativi al sistema automatico di informazione (AIS), con connessi consistenti maggiori oneri. Alla luce di tali considerazioni, propone di esprimere sullo schema di decreto legislativo in esame parere favorevole con una osservazione, volta a segnalare l'esigenza che, all'articolo 1, comma 1, lettera f), punto 1, siano espunte le seguenti parole: «e di tutela delle informazioni classificate». Precisa, infine, che anche la 8a Commissione del Senato, in occasione dell'espressione del parere di sua competenza, ha formulato un'analoga osservazione.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole con una osservazione del relatore (vedi allegato 1).

La seduta termina alle 14.45.

RISOLUZIONI

Martedì 28 ottobre 2008. - Presidenza del presidente Mario VALDUCCI. - Interviene il aottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti Giuseppe Maria Reina.

La seduta comincia alle 14.45.

7-00033 Valducci: Nuove convenzioni tra lo Stato e le società del gruppo Tirrenia e privatizzazione delle società esercenti servizi di cabotaggio pubblico.
(Discussione e rinvio).

Mario VALDUCCI, presidente, nell'illustrare la risoluzione in titolo di cui è primo firmatario, fa presente che si tratta di un atto di indirizzo, sottoscritto anche dal deputato Moffa, che mira ad evidenziare come sia ormai imminente la scadenza, entro il 31 dicembre 2008, delle convenzioni in forza delle quali la società la Tirrenia, unitamente alle società regionali da questa controllate (Caremar, Saremar, Siremar e Toremar), esercitano il servizio pubblico di cabotaggio marittimo fra la penisola e le isole maggiori e minori, e sia quindi opportuno che il Governo si impegni ad assumere, con sollecitudine, le opportune iniziative finalizzate al completamento, da parte dei Ministeri competenti, dell'iter di approvazione del nuovo testo di convenzione. Giova in proposito ricordare che la legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria per il 2007), all'articolo 1, commi 998 e 999, ha stabilito che la scadenza delle nuove convenzioni non dovrà risultare anteriore al 31 dicembre 2012, prevedendo all'uopo il coinvolgimento del CIPE e dei dicasteri delle infrastrutture e dei trasporti e dell'economia e delle finanze, unitamente alla previa notifica dei nuovi atti alla Commissione europea ai fini della verifica della loro compatibilità comunitaria. La stessa disposizione ha comunque legato la stipula delle nuove convenzioni al completamento del processo di liberalizzazione del settore del cabotaggio marittimo e alla conseguente privatizzazione delle società esercenti i predetti servizi di collegamento. Il Documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 2009-2013, deliberato

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dal Consiglio dei ministri il 18 giugno 2008, ha quindi confermato che anche il Governo in carica intende avviare, tempestivamente, il processo di privatizzazione della Tirrenia, ai fini del quale è in corso un'apposita analisi da parte di una primaria istituzione finanziaria. Nello stesso DPEF l'esecutivo si è peraltro impegnato, in ottemperanza a quanto disposto dall'articolo 1, comma 2, della legge 14 novembre 1995, n. 481, in materia di servizi di pubblica utilità, a far conoscere previamente alle competenti Commissioni parlamentari i criteri per la privatizzazione e le relative modalità di dismissione. Ed è proprio al rispetto di tale procedura che è riferita la seconda parte dell'impegno contenuto nella risoluzione in esame, onde consentire al Parlamento di potere esprimere il parere di competenza sull'operazione di privatizzazione. Deve poi segnalarsi che l'articolo 57 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, ha disposto, al comma 5 e al fine di snellire l'iter procedurale per la privatizzazione, la soppressione dell'obbligo del Governo, sancito all'articolo 2, comma 192, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, di presentare alle competenti Commissioni parlamentari, preventivamente alla privatizzazione, il piano industriale della Tirrenia, ai fini dell'espressione del relativo parere. Nello stesso tempo, il medesimo articolo 57, al comma 3, ha invece previsto che, su richiesta delle regioni interessate l'intera partecipazione detenuta dalla Società Tirrenia di Navigazione nelle società Caremar (Campania Regionale Marittima), Saremar (Sardegna Regionale Marittima), Toremar (Toscana Regionale Marittima) e Siremar (Sicilia Regionale Marittima) possa essere trasferita, a titolo gratuito, rispettivamente alle regioni Campania, Sardegna, Toscana, Sicilia. Analogamente, alle regioni Puglia e Lazio possono essere rispettivamente trasferite, sempre a titolo gratuito, il complesso dei beni, delle attività e delle risorse umane utilizzate rispettivamente dalla Tirrenia di Navigazione e dalla Caremar per l'esercizio dei collegamenti con le Isole Tremiti e con l'arcipelago Pontino. In proposito segnala che il termine ivi fissato per la presentazione delle predette richieste da parte delle regioni è spirato infruttuosamente qualche giorno fa. Alla luce del complesso di tali considerazioni, il presente atto di indirizzo sottolinea come sia comunque opportuno completare rapidamente il processo di liberalizzazione del settore del cabotaggio pubblico, procedendo, quanto prima, alla privatizzazione delle società esercenti i servizi di collegamento marittimo che rivestono carattere di pubblica utilità. Ed è per questo che si intende impegnare il Governo ad assumere sollecitamente le opportune iniziative finalizzate al completamento, da parte dei Ministeri competenti, dell'iter di approvazione del nuovo testo di convenzione per la Tirrenia e le società regionali, nonché a predisporre, anche tenendo conto delle analisi di mercato del consulente finanziario, lo schema di delibera del Consiglio dei ministri recante le modalità di privatizzazione, ai sensi della legge n. 481 del 1995.

Settimo NIZZI (PdL), pur non disconoscendo il ruolo sociale assai rilevante svolto da Tirrenia nel corso degli anni, in particolare per garantire i collegamenti da e per la Sardegna, che costituiscono peraltro le tratte cui afferisce la parte preponderante del volume di traffico della holding, deve tuttavia ricordare i ripetuti disservizi che si sono da ultimo registrati nella gestione di tali collegamenti. Peraltro, nonostante le sovvenzioni statali ammontino a 200 milioni di euro all'anno, si registrano continui deficit nei bilanci della società Tirrenia con esuberi stimati in circa 1600 sui 3300 dipendenti totali. Ed è proprio sulla base di tali preoccupanti dati che ha presentato l'interrogazione a risposta in Commissione n. 5-00508, nella quale, prendendo atto della denuncia degli altri armatori privati che svolgono servizi analoghi, spesso molto più efficienti e dignitosi per gli utenti, e che accusano la Tirrenia di fare concorrenza sleale con i soldi dello Stato e chiedono, come da regolamento europeo, che i soldi pubblici siano assegnati attraverso una gara internazionale, si chiede ai Ministri delle infrastrutture

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e dei trasporti e dell'economia e delle finanze di anticipare entro il 31 dicembre 2009 il termine perentorio di privatizzazione della Tirrenia. Non appare infatti opportuno che il Governo continui a finanziare un'azienda, i cui criteri gestionali non sono rivolti tanto al soddisfacimento dei servizi per i cittadini, quanto al consolidamento delle rendite dei soggetti che lavorano e operano nella stessa Tirrenia. Inoltre, gli aiuti pubblici determinano una distorsione dei meccanismi di mercato a scapito delle società che operano in concorrenza con la predetta holding e con le società regionali da essa controllate. Fa infine presente come l'eventuale e auspicabile anticipazione dei tempi della privatizzazione consentirebbe al nostro paese anche di evitare di incorrere nella preannunciata procedura di infrazione da parte della Commissione europea.

Alessandro MONTAGNOLI (LNP), nel precisare di essere anch'egli tra i firmatari dell'interrogazione n. 5-00508, sottopone sin d'ora al presidente della Commissione, primo firmatario della risoluzione in esame, l'esigenza di riformularne la parte dispositiva proprio al fine di ricomprendervi anche l'impegno al Governo ad anticipare i tempi della privatizzazione di Tirrenia. Ove tale operazione avvenisse entro il 2009, infatti, si ridurrebbero gli oneri altrimenti a carico del bilancio pubblico per gli anni successivi, sarebbe sicuramente assicurato un miglioramento della qualità del servizio in favore degli utenti e si potrebbe garantire un migliore sviluppo delle isole.

Silvia VELO (PD) avverte che il problema Tirrenia assume contorni assai delicati, in quanto, se è vero che la sua gestione determina rilevanti oneri a carico del bilancio pubblico, è altresì vero che la stessa azienda assicura lo svolgimento di indispensabili servizi di collegamento tra la terraferma e le isole, dando in tal modo attuazione al diritto alla mobilità dei cittadini che, com'è logico, deve essere garantito anche in favore di coloro che risiedono nelle isole minori, indipendentemente dalla circostanza che si tratti o meno di collegamenti remunerativi. Riguardo ai bilanci della Tirrenia, fa presente che occorre differenziare la situazione della holding, la cui situazione di disavanzo appare difficilmente comprensibile in mancanza di un'erogazione diretta di servizi, da quella delle diverse società regionali da essa controllate, che dipende, caso per caso, dalla presenza di collegamenti più o meno profittevoli. Ricorda comunque che la questione fu affrontata anche dal precedente Governo, che aveva promosso un'intesa tra l'azienda, le regioni e i sindacati volta a prevedere dapprima un processo di risanamento e, solo successivamente, la privatizzazione di Tirrenia, come d'altronde richiesto in sede comunitaria. Nel precisare che è a suo avviso più opportuno individuare un percorso che assicuri comunque la liberalizzazione del servizio di cabotaggio marittimo, anche per favorire il raggiungimento di livelli di qualità soddisfacenti in tutte le aree del paese, deve rilevare come l'attuale esecutivo abbia imboccato una strada più drastica di quella tracciata dal precedente governo, prevedendo, con il decreto-legge n. 112 del 2008, il trasferimento alle regioni delle quote di partecipazione di Tirrenia nelle società dalla stessa controllate. Ritiene in proposito opportuno che venga invece riavviata una procedura di concertazione con l'azienda, i sindacati e le regioni, tenuto conto, a titolo esemplificativo, che la regione Toscana, che ha già precisato di essere favorevole allo svolgimento di una gara pubblica per l'assegnazione delle rotte, ha nello stesso tempo richiamato l'attenzione sull'esigenza che, nelle more dell'attuazione di tale procedura sia, comunque previsto un periodo transitorio nel corso del quale Tirrenia continui ad essere incaricata dello svolgimento del servizio. Tenuto pertanto conto che appare opportuno un congruo approfondimento di tutte le questioni e gli interessi coinvolti nell'atto di indirizzo in oggetto, propone al presidente di procedere ad un ciclo di audizioni informali, coinvolgendo, in particolare,

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i rappresentanti della Tirrenia, delle regioni interessate e delle organizzazioni sindacali dei lavoratori.

Sandro BIASOTTI (PdL) esprime preliminarmente profondo apprezzamento per la coraggiosa posizione espressa dal deputato Nizzi, soprattutto considerando l'importanza per la Sardegna del servizio svolto dalla Tirrenia. Nel ribadire poi il ruolo che l'azienda ha svolto nel corso degli anni, conviene con i contenuti della risoluzione in esame e, nello stesso tempo, concorda anche con la proposta di accelerazione dei tempi previsti per la privatizzazione di Tirrenia, tenuto conto che la data del 31 dicembre 2012, precedendo soltanto di pochi mesi la presumibile nuova tornata delle elezioni politiche, potrebbe risultare inadeguata.

Vincenzo GAROFALO (PdL) ricorda che negli ultimi anni tutti i governi che si sono succeduti sono stati chiamati ad affrontare, in un modo o nell'altro, la questione della privatizzazione di Tirrenia e che le concessioni in scadenza furono rinnovate solo nel presupposto che si trattasse dell'ultima volta, nella prospettiva di una liberalizzazione del settore che non si è ancora concretizzata. Nel riconoscere poi il ruolo importante svolto dalla società di navigazione nell'assicurare la continuità territoriale con le isole, fa presente che comunque quello che deve essere in primo luogo precisato è l'onere connesso all'espletamento di tale servizio che lo Stato è oggi disposto a sostenere. È quindi necessario che il Governo individui il «costo sostenibile», in modo da poter indire le relative gare e scongiurare il pericolo di una «nuova Alitalia». Riguardo al processo di risanamento di Tirrenia cui ha fatto cenno il deputato Velo, paventa il rischio che il costo relativo risulti superiore ai futuri proventi ricavabili dalla privatizzazione. Concorda comunque con il programma di audizioni poc'anzi suggerito, sottolineando in particolare l'esigenza di ascoltare i rappresentanti delle regioni. Tali audizioni, infatti, oltre a consentire di comprendere le ragioni della mancata richiesta delle stesse di usufruire del trasferimento gratuito delle quote di partecipazione della holding nelle varie società di navigazione, appaiono comunque un atto dovuto, tenuto conto che nella materia del trasporto pubblico locale, in questo caso marittimo, la competenza è appunto ripartita tra lo Stato e le regioni.

Silvano MOFFA (PdL) sottolinea che il valore che potrà assumere l'iniziativa assunta dalla Commissione con la risoluzione in esame non potrà che dipendere dalla tempestività con la quale si giungerà alla sua approvazione, in un testo eventualmente riformulato al fine di prevedere una data certa entro cui procedere al completamento del processo di privatizzazione di Tirrenia. La previsione di una tempistica più stringente e meno generica appare infatti fondamentale. Per questo ritiene che allo svolgimento delle audizioni proposte debba procedersi in tempi ravvicinati.

Andrea SARUBBI (PD) ritiene importante sottolineare in questa fase la necessità di garantire che la procedura di privatizzazione sia la più trasparente possibile, proprio al fine di evitare di ingenerare nell'opinione pubblica la sensazione di accordi sottobanco, come ad esempio accaduto in occasione della vendita di Alitalia. Se in quella operazione all'adeguamento delle tariffe autostradali ha fatto seguito l'ingresso dell'imprenditore Benetton nella cordata CAI, non vorrebbe che situazioni analoghe possano vedere coinvolto anche Aponte, presidente di MSC (Mediterranean Shipping Co), che è sicuramente tra gli armatori interessati a rilevare Tirrenia.

Alessandro MONTAGNOLI (LNP) interviene nuovamente solo per dichiarare la sua condivisione circa la necessità, evidenziata dal deputato Moffa, di una chiara e stretta tempistica per l'approvazione della risoluzione da parte della Commissione e per la privatizzazione di Tirrenia, precisando inoltre di non comprendere le motivazioni

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dell'intervento testé svolto dal deputato Sarubbi.

Mario VALDUCCI, presidente, nel preannunciare che, in qualità di primo firmatario, è disponibile a valutare l'opportunità di procedere, nel prosieguo dell'iter, ad una riformulazione del testo della risoluzione, al fine di ricomprendervi un impegno al Governo ad anticipare i termini previsti dall'ordinamento per la privatizzazione di Tirrenia, fa presente che nella riunione dell'Ufficio di presidenza, prevista per giovedì 30 ottobre 2008, si valuteranno le modalità con le quali dare seguito alla richiesta di svolgimento di audizioni avanzata dal deputato Velo, ferma restando, comunque, l'esigenza, emersa nel dibattito, di giungere all'approvazione dell'atto di indirizzo in esame entro il 15 novembre 2008. Fa quindi presente che, ai fini di un maggiore approfondimento della questione, sarà comunque necessario conoscere anche l'avviso del Ministero dell'economia e delle finanze.

La seduta termina alle 15.15.

INTERROGAZIONI

Martedì 28 ottobre 2008. - Presidenza del presidente Mario VALDUCCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, Paolo Romani.

La seduta comincia alle 15.15.

5-00441 Montagnoli: Riorganizzazione della filiale di Poste italiane nel Veneto.

Il sottosegretario Paolo ROMANI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Alessandro MONTAGNOLI (LNP), intervenendo in sede di replica, ritiene che Poste italiane, prima di procedere a operazioni di riorganizzazione così complesse, che comportano la chiusura di numerosi uffici postali nell'intero intero territorio nazionale, dovrebbe valutare, caso per caso, la redditività specifica di ciascuna struttura. Alla luce di tale necessario approfondimento gli uffici di Bassano e di Legnano non meriterebbero di essere chiusi, avendo, per la loro parte, contribuito ai buoni risultati economici dell'azienda nell'ultimo periodo, anche grazie alla professionalità dei lavoratori ivi impiegati. Tenuto conto che Poste italiane è controllata, in misura principale dal Ministero dell'economia e delle finanze e, per la restante parte, dalla Cassa depositi e prestiti, ritiene doveroso che il Governo adotti ogni iniziativa di sua competenza affinché il piano di riorganizzazione venga sospeso, soprattutto con riferimento agli uffici che funzionano, come quelli di Bassano e Legnano. Ciò eviterebbe un taglio di strutture indiscriminato e, soprattutto, non provocherebbe disagio a tutti quei lavoratori che, improvvisamente, si vedrebbero trasferiti d'ufficio a parecchi chilometri di distanza rispetto alla loro attuale sede di lavoro.

Mario VALDUCCI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 15.25.

ERRATA CORRIGE

Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari di martedì 21 ottobre 2008, a pagina 84, alla sedicesima riga, sostituire le parole «15.45» con le parole «15.55».

Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari di giovedì 23 ottobre 2008, a pagina 116, alla fine, aggiungere le parole:

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.