CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 22 ottobre 2008
81.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per la semplificazione
COMUNICATO
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Mercoledì 22 ottobre 2008. - Presidenza del presidente Andrea PASTORE. - Intervengono, ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento del Senato, in rappresentanza dell'Associazione Artigiani e Piccole Imprese Mestre (CGIA), il segretario generale, dottor Giuseppe Bortolussi, e il coordinatore dell'Ufficio studi, dottor Paolo Zabeo.

La seduta comincia alle 14.05.

Sulla pubblicità dei lavori.

Il PRESIDENTE comunica che è stata avanzata richiesta, ai sensi dell'articolo 33, comma 4, del Regolamento del Senato, di attivazione dell'impianto audiovisivo, in modo da consentire tale speciale forma di pubblicità per la procedura informativa all'ordine del giorno ed informa che, ove la Commissione convenga, il Presidente del Senato ha già preannunciato il proprio assenso.
Non facendosi osservazioni, la forma di pubblicità di cui all'articolo 33, comma 4, del Regolamento del Senato, viene adottata per il prosieguo dei lavori.

PROCEDURE INFORMATIVE

Seguito dell'indagine conoscitiva sulla semplificazione normativa e amministrativa.
Audizione dei rappresentanti dell'Associazione Artigiani e Piccole Imprese Mestre (CGIA).

Riprende l'indagine conoscitiva in titolo, sospesa nella seduta del 7 ottobre 2008.

Il PRESIDENTE ringrazia per la disponibilità mostrata nei confronti della Commissione il segretario generale dell'Associazione Artigiani e Piccole Imprese Mestre (CGIA), dottor Giuseppe Bortolussi, e il coordinatore dell'Ufficio studi, dottor Paolo Zabeo.
Fa presente che con l'audizione odierna la Commissione intende estendere anche ad altre realtà non istituzionali l'approfondimento e la verifica delle scelte legislative e politiche in materia di semplificazione normativa e amministrativa. L'Associazione in questione infatti, oltre a

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svolgere attività sindacale e di servizio per i suoi aderenti, ha elaborato in questi anni, attraverso il suo Ufficio studi, ricerche e analisi di particolare interesse ai fini dell'indagine conoscitiva in corso.

Il dottor BORTOLUSSI ringrazia la Commissione per l'invito e fa presente che l'Associazione ha già collaborato in passato con le istituzioni fornendo suggerimenti e proposte supportate da studi e ricerche.
Da anni l'Associazione sostiene la necessità di una maggiore semplificazione legislativa e amministrativa che riduca gli oneri burocratici che gravano sui cittadini e sulle imprese e che frenano lo sviluppo dell'economia italiana.
A suo avviso, la semplificazione amministrativa non rappresenta una misura sufficiente se ad essa non si accompagna una significativa riduzione e razionalizzazione della legislazione che assicuri regole certe e chiare e riduca il contenzioso che scaturisce da una normazione eccessiva, spesso oscura, farraginosa e contraddittoria.
In tema di semplificazione amministrativa, riconosce che qualcosa è stato fatto a partire dalla riforma Bassanini, ma vi sono ancora molte lentezze e ritardi: ricorda, ad esempio, che è stata ulteriormente rinviata a febbraio la sperimentazione della domanda unica per avviare un'impresa che consentirebbe di risolvere un problema annoso e permetterebbe all'Italia di allinearsi agli altri Paesi europei.
Sottolinea come alcune semplificazioni burocratiche non richiederebbero particolari adempimenti e potrebbero essere introdotte facilmente. Cita, a tale proposito, la sperimentazione nel comune di Venezia dello sportello diffuso che ha interessato, in una prima fase, camera di commercio e associazioni di categoria e che vedrà coinvolti, in una fase successiva, anche gli ordini professionali. Questa iniziativa presuppone naturalmente un'interazione tra banche dati e sistemi informatici che la pubblica amministrazione non è sempre in grado di garantire.

Il dottor ZABEO illustra i risultati di un'indagine, di cui chiede di poter lasciare una documentazione, recentemente condotta dalla CGIA sui costi della burocrazia che gravano sulle piccole e micro imprese.
L'indagine è stata condotta su un campione di 800 imprese con meno di 20 dipendenti e, nella prima parte, si concentra sulla percezione che gli imprenditori hanno della burocrazia, sui soggetti addetti all'assolvimento delle pratiche e sul grado di complessità di quest'ultime, mentre, nella seconda parte, contiene una stima del costo nazionale della burocrazia sostenuto dalla piccola e media impresa attraverso un'elaborazione dei dati Istat riferiti all'anno 2000.
L'indagine rivela che la gran parte degli operatori economici associano la burocrazia alla gestione del rapporto con gli enti pubblici. Oltre il 25 per cento degli intervistati dichiara che la burocrazia è rappresentata dalla gestione amministrativa e contabile dell'azienda, una percentuale minore indica gli ostacoli riferiti alle procedure bancarie, mentre una minima parte dei campione avverte il peso burocratico nel rapporto con i clienti e i fornitori. Secondo l'indagine in media più di tre ore lavorative giornaliere sono dedicate all'assolvimento delle pratiche burocratiche. All'interno dell'azienda, titolare e dipendenti sembrano essere solo in parte in grado di occuparsi delle pratiche amministrative tanto che un numero sempre maggiore di imprese è costretto a rivolgersi a strutture esterne per far fronte a tutti gli oneri previsti. Tuttavia nelle aziende senza dipendenti il peso della burocrazia è sostenuto dal titolare che raramente ricorre a consulenze esterne.
Un dato significativo è dato dalla percezione che gli intervistati hanno circa l'aumento del peso della burocrazia, nonostante negli ultimi anni il quadro generale si sia obiettivamente semplificato.
Nella seconda parte dell'indagine si è proceduto ad un'analisi dei dati Istat per verificare sotto il profilo economico il peso che le imprese devono sostenere per la burocrazia. Complessivamente la burocrazia pesa sulle piccole e medie imprese italiane per circa 11 miliardi e mezzo di euro all'anno; le più colpite sono le micro

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imprese. Il numero medio di adempimenti stimato per addetto in un anno è pari a cinque, mentre il numero medio di giornate impiegate per adempimenti è pari a 4,5 giorni. Per un Paese come l'Italia che è costituita da piccole e micro imprese questo carico burocratico risulta inaccettabile e rappresenta un fattore di ritardo nella crescita e nella competitività.

Il deputato FOTI ringrazia il Presidente per aver previsto l'audizione odierna che consente alla Commissione di acquisire una testimonianza diretta e meno «accademica» riguardo le questioni oggetto dell'indagine conoscitiva. Condivide l'assunto secondo cui la semplificazione amministrativa si deve necessariamente accompagnare ad una semplificazione della legislazione. Ritiene particolarmente significativi i dati forniti sull'entità dei costi della burocrazia e soprattutto sulla percezione che le piccole imprese hanno dell"aumento degli oneri burocratici. Ritiene particolarmente interessante la sperimentazione effettuata nella città di Venezia ed auspica che analoghe iniziative siano adottate in altre città.

Il PRESIDENTE ringrazia i rappresentanti della CGIA per il contributo fornito ai lavori della Commissione. Chiede loro di approfondire la questione relativa alla scarsa capacità di dialogo e di interazione tra le diverse piattaforme informatiche e di fornire un loro giudizio sul disegno di legge n. 1082, attualmente all'esame del Senato, che contiene numerose disposizioni in materia di semplificazione, nonché sulla normativa recentemente approvata in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro che sembra introdurre nuovi rilevanti oneri a carico delle imprese e delle amministrazioni. Ricorda infine che, in base ad una analisi condotta dal Dipartimento per la funzione pubblica, gli oneri burocratici per obblighi informativi a carico delle imprese sarebbero pari a 16 miliardi di euro annui e chiede come questo dato si raccordi con quello fornito dalla CGIA relativamente agli oneri burocratici.

Il dottor BORTOLUSSI ribadisce che, a suo avviso, il principale problema dell'Italia è dato dall'eccesso di legislazione. Ad una legislazione caotica, ridondante e oscura si aggiunge un'ulteriore anomalia rappresentata da una normativa applicativa che va spesso al di là del dettato della legge introducendo oneri e adempimenti ulteriori. Pertanto, anche nel caso della recente legge in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, molto dipenderà da come verrà applicata e se saranno favorite forme di accordi tra sindacati e associazioni di categoria che consentano di garantire il rispetto delle norme e nello stesso tempo il contenimento dei costi e degli oneri.
Per quanto attiene all'informatizzazione, questa è avvenuta in Italia in modo caotico e non pianificato: ciò comporta la necessità di un adeguamento e di un aggiornamento degli strumenti informatici per consentire alle varie piattaforme di dialogare.
Sotto il profilo della semplificazione amministrativa, ribadisce che basterebbe l'introduzione di alcune semplici innovazioni, quali un modello unico di fattura, la posta certificata e la firma digitale, per ridurre sensibilmente i costi e gli oneri burocratici. Rileva infine che lo sportello unico, da tutti auspicato, non è stato ancora attuato, se non in alcuni comuni del Friuli Venezia Giulia e a Ferrara, mentre in Veneto è stata effettuata una sperimentazione dello sportello diffuso, alla quale ha fatto riferimento nel precedente intervento.

Il dottor ZABEO precisa che l'analisi condotta dall'Ufficio studi della CGIA riguarda i costi legati agli adempimenti amministrativi mentre gli oneri informativi attengono ad un diverso profilo.

Il PRESIDENTE ringrazia i rappresentanti della CGIA e dichiara conclusa l'audizione. Rinvia il seguito dell'indagine conoscitiva ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.05.