CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 16 ottobre 2008
77.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
Pag. 112

SEDE CONSULTIVA

Giovedì 16 ottobre 2008. - Presidenza del presidente Stefano SAGLIA.

La seduta comincia alle 9.15.

Disposizioni urgenti in materia di ristrutturazione di grandi imprese in crisi.
Nuovo testo C. 1742 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite IX e X).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Stefano SAGLIA, presidente e relatore, con riferimento alle parti di competenza della Commissione del decreto legge in esame, fa presente che il comma 13 dell'articolo 1, aggiungendo i commi 2-ter e 2-quater all'articolo 5 del decreto-legge n. 347 del 2003 reca disposizioni inerenti all'integrazione salariale straordinaria e alla mobilità per i dipendenti di imprese ammesse alla procedura di amministrazione straordinaria. In particolare, il comma 2-ter, primo periodo - che riguarda solo le società in amministrazione straordinaria operanti nel settore dei servizi pubblici essenziali - riduce della metà i termini previsti dalle norme generali vigenti per: le procedure di esame congiunto (con le rappresentanze sindacali aziendali e le rispettive associazioni di categoria, nonché con gli uffici ministeriali e regionali competenti) successivo alla comunicazione

Pag. 113

aziendale che prospetti la richiesta di integrazione salariale straordinaria o la sussistenza di eccedenze di personale; l'obbligo di comunicazione preventiva (da parte del cedente e del cessionario) alle rappresentanze ed associazioni sindacali interessate dell'intenzione di effettuare un trasferimento di azienda o di ramo d'azienda. Il secondo periodo del comma 2-ter prevede che, nell'ambito delle consultazioni relative al trasferimento di azienda o di parte di essa di cui all'articolo 63, comma 4, del decreto legislativo n. 270 del 1999, ovvero dopo lo svolgimento infruttuoso delle stesse, il commissario straordinario dell'impresa in amministrazione straordinaria e il cessionario possano concordare il trasferimento solo parziale di complessi aziendali o di attività produttive in precedenza unitarie e definire i contenuti di uno o più rami d'azienda, anche non preesistenti, con individuazione di quei lavoratori che passino alle dipendenze del cessionario. Il terzo periodo del comma 2-ter consente che i passaggi (anche solo parziali) di lavoratori alle dipendenze del cessionario siano effettuati anche previa collocazione in cassa integrazione guadagni straordinaria o previa cessazione del rapporto di lavoro in essere e successiva assunzione da parte del cessionario. Osserva che non appare chiaro se il secondo e il terzo periodo del comma 2-ter riguardino anche le imprese (in amministrazione straordinaria) non operanti nel settore dei servizi pubblici essenziali, anche se la ratio della norma comunque farebbe ritenere che l'intenzione del provvedimento sia quella di recare, con il comma 2-ter, una disciplina unitaria relativa solamente alle società in amministrazione straordinaria operanti nel settore dei servizi pubblici essenziali.
Rileva che il comma 2-quater, relativo alle sole società in amministrazione straordinaria operanti nel settore dei servizi pubblici essenziali, prevede che, con riferimento ai lavoratori, destinatari di trattamenti di integrazione salariale straordinaria o di mobilità, dipendenti dalle società suddette, per agevolarne la ricollocazione, sono concessi al datore di lavoro che li assuma i benefici previsti dalla disciplina generale per i soggetti in mobilità. La norma di cui al comma in esame, quindi, estende gli incentivi per l'assunzione di lavoratori iscritti nelle liste di mobilità, previsti dalla legge n. 223 del 1991, anche con riferimento ai lavoratori in oggetto destinatari di trattamenti di integrazione salariale straordinaria e conferma che i medesimi benefici si applicano anche in caso di eventuale mobilità conseguente al meccanismo di trasferimento dei lavoratori al cessionario di cui al terzo periodo del precedente comma 2-ter. I commi da 1 a 3 dell'articolo 2 modificano la disciplina sui trattamenti di integrazione salariale straordinaria e di mobilità per il personale dei vettori aerei e delle società derivate da questi ultimi, mentre i commi 4 e 5 recano norme finanziarie inerenti al presente decreto-legge.
In particolare, il comma 1 estende i limiti massimi di durata dei trattamenti di integrazione salariale straordinaria e di mobilità per il personale in oggetto, modificando al riguardo la disciplina prevista dall'articolo 1-bis del decreto-legge n. 249 del 2004. Il comma in esame prevede che, sempre sulla base di specifici accordi in sede governativa, il trattamento di integrazione salariale straordinaria possa essere concesso fino a 48 mesi e il trattamento di mobilità fino a 36 mesi. Tali limiti massimi sono ammessi indipendentemente dall'età anagrafica dei lavoratori e dall'area geografica di riferimento. Invece, nella normativa previgente, ai sensi dell'articolo 1-bis, comma 1, del decreto-legge n. 249 del 2004, il limite di durata del trattamento di integrazione salariale straordinaria per il personale in oggetto era pari a 24 mesi. Riguardo all'indennità di mobilità, nella disciplina previgente, nulla disponendo al riguardo il menzionato decreto legge n. 249, trovavano applicazione i limiti di durata previsti in materia per la generalità dei lavoratori.
Il comma 2 si limita a correggere un errore materiale nella formulazione del primo periodo del citato articolo 1-bis, comma 1, del citato decreto-legge, la quale

Pag. 114

andrebbe peraltro prevista anche al terzo periodo della menzionata disposizione.
Il comma 3 provvede a novellare l'articolo 1-quinquies del decreto-legge n. 249 del 2004, recante una disciplina di carattere generale in tema di decadenza dai trattamenti di CIGS, di mobilità e di disoccupazione. Con la modifica in esame, aggiungendo il comma 1-quinquies al citato articolo 1-quinquies, in primo luogo si dispone espressamente che la disciplina in tema di decadenza dai trattamenti di CIGS, di mobilità e di disoccupazione contenuta nei commi da 1 a 1-quater del medesimo articolo 1-quinquies si applica anche al personale dei vettori aerei e delle società derivate da questi ultimi. Tale disciplina individua le ipotesi di decadenza nel rifiuto o nell'irregolare frequenza di un corso di formazione o riqualificazione, nonché - per quanto riguarda il trattamento di mobilità - nel rifiuto di essere avviato ad un progetto individuale di inserimento nel mercato del lavoro o di un'offerta di un lavoro inquadrato in un livello retributivo non inferiore del 20 per cento rispetto a quello delle mansioni di provenienza.
Lo stesso comma 3 in esame, inoltre, specifica che i lavoratori in oggetto, ai fini dell'erogazione dei trattamenti di integrazione salariale straordinaria o di mobilità, sono tenuti a sottoscrivere apposito patto di servizio presso i competenti centri per l'impiego o presso le agenzie incaricate del programma di reimpiego.
Il comma 4, con riferimento agli oneri derivanti sia dall'articolo 2 in esame sia dal comma 13 del precedente articolo 1, incrementa di 30 milioni di euro annui, a decorrere dal 2009, l'evidenza contabile del Fondo per l'occupazione relativa agli ammortizzatori sociali per il personale dei vettori aerei e delle società derivate da questi ultimi. Ai sensi del medesimo comma 4, l'INPS provvede al monitoraggio dei provvedimenti autorizzativi di integrazione salariale straordinaria, delle domande di mobilità e dei benefici contributivi, consentendo l'erogazione degli stessi trattamenti e benefici nei limiti delle risorse di cui alla predetta evidenza contabile. Ai fini della copertura finanziaria dell'incremento summenzionato (pari a 30 milioni di euro annui), lo stesso comma 4, per il 2009, riduce nella misura corrispondente il Fondo per l'occupazione (come rifinanziato dal decreto-legge n. 112 del 2008) e, a decorrere dal 2010, opera una «riduzione lineare» degli stanziamenti di parte corrente della Tabella C della legge finanziaria per il 2008 (legge n. 244 del 2007). In sostanziale corrispondenza con quest'ultima riduzione, il successivo comma 5 incrementa di 30 milioni di euro, per ciascuno degli anni dal 2010 al 2014, il Fondo di riserva per le autorizzazioni di spesa delle leggi permanenti di natura corrente (fondo destinato all'eventuale integrazione delle autorizzazioni di spesa di natura corrente iscritte nella suddetta Tabella C). Alla copertura finanziaria di tale incremento si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica di cui all'articolo 10, comma 5, del decreto-legge n. 282 del 2004.
Il comma 5-ter, introdotto nel corso dell'esame presso il Senato, reca modifiche all'articolo 3-bis del decreto-legge n.108 del 2002, recante una norma di interpretazione autentica in materia di assunzioni a termine. Ricorda che il richiamato articolo 3-bis dispone che l'articolo 3, comma 1, lettera c), del decreto legislativo n. 368 del 2001, deve essere inteso nel senso che il divieto ivi stabilito di effettuare assunzioni con contratti a tempo determinato presso unità produttive che abbiano in atto trattamenti di integrazione salariale, che interessino lavoratori adibiti alle mansioni cui si riferisce il contratto a tempo determinato, non trova applicazione nell'ipotesi di stipulazione di contratti di solidarietà da parte di imprese che non ricadono nel campo di applicazione della CIGS e nell'ipotesi di concessione «in deroga» degli ammortizzatori sociali, limitatamente alle società di gestione aeroportuale e alle società da queste derivate. Con la modifica disposta dal comma 5-ter si dispone che il menzionato divieto di effettuare assunzioni a termine non si applica anche nell'ipotesi di cui

Pag. 115

all'articolo 1-bis, comma 1, del decreto- legge n. 294 del 2004, relativa alla concessione dei trattamenti di integrazione salariale straordinaria (e di mobilità) al personale dei vettori aerei e delle società derivate da questi ultimi.
Infine il comma 5-quater, introdotto nel corso dell'esame presso il Senato, riconosce, nell'ambito temporale del quadriennio della cassa integrazione guadagni straordinaria (CIGS) concessa ai sensi del menzionato articolo 1-bis del decreto-legge n.249 del 2004, ai lavoratori - che usufruiscono di tale trattamento - dei vettori aerei e delle società derivate da questi ultimi assunti a tempo indeterminato e licenziati per giustificato motivo oggettivo o a seguito delle procedure di mobilità di cui agli articoli 4 e 24 della legge n. 223 del 1991, il diritto a rientrare nel programma di CIGS e ad usufruire della relativa indennità per il periodo residuo del quadriennio.
Formula quindi una proposta di parere favorevole sul provvedimento in esame.

Lucia CODURELLI (PD) rileva un andamento dei lavori in Commissione lesivo delle prerogative parlamentari, ancora una volta testimoniato da una tardiva trasmissione del testo da parte delle Commissioni competenti in sede referente, sul quale la Commissione sarebbe chiamata ad esprimere il parere.
Venendo al merito del provvedimento, individua nelle azioni del primo Governo Berlusconi il punto di partenza significativo della crisi di Alitalia. A tale riguardo ricorda le dimissioni del Ministo degli esteri Ruggiero, a seguito della decisione del Governo di uscire dal progetto Airbus, scelta che, a suo avviso, condannò Alitalia ad essere solo un'azienda di servizi e non un volano di politica industriale. Ritiene che il secondo passaggio cruciale della crisi vada individuato poi nel mancato accordo con KLM. In nome della italianità, infatti, si fece fallire un'intesa che, in coincidenza con l'individuazione di Malpensa come hub europeo, avrebbe consentito un'alleanza da posizioni più dignitose e sicuramente più vantaggiose per il Paese. Fa notare che tale intesa avrebbe permesso di imprimere una svolta di qualità al nostro sistema di trasporto aereo con beneficio per i cittadini e per i contribuenti, anche se sarebbe stato necessario riposizionare gli aeroporti di Linate e Fiumicino. Ritiene che il gruppo della Lega Nord sia stata in prima fila nel far fallire il progetto Malpensa, trovando su questo terreno validi alleati, a Milano e a Roma, e sancendo in questo modo il declino sia di Malpensa che di Alitalia. Osserva che le gestioni che si sono alternate nell'ultimo Governo Berlusconi, a partire dalla presidenza Bonomi, sono state segnate dall'incompetenza e dall'inefficienza. Ricorda l'azione svolta dall'attuale Presidente del Consiglio Berlusconi, allora capo dell'opposizione, nel far fallire l'intesa con Air France, che ha contribuito a rendere disastrose le condizioni della nostra compagnia di bandiera. Fa presente che la situazione attuale non denota il risveglio delle capacità imprenditoriali italiane, bensì un ricatto con il quale si obbliga il Paese a sprecare 2 miliardi di euro dei contribuenti italiani in un progetto pieno di incognite pesanti, tutte da verificare nel prossimo futuro. Rileva che dopo tanto discutere, dopo aver cercato di scaricare le responsabilità del Governo sull'opposizione, sui sindacati, in particolare sulla CGIL, sugli imprenditori pavidi e sulle banche, l'attuale maggioranza non ha ancora detto al Paese la verità su alcuni punti cruciali. Ritiene che non si sia fatta ancora chiarezza in ordine alla quantificazione degli esuberi, che sembrano essere molti di più di quelli dichiarati, e sul loro futuro. Si interroga poi sulle sorti dei lavoratori precari coinvolti nella vicenda nonché sulle conseguenze che ricadranno sull'intero indotto diretto e indiretto che ruota intorno a tante piccole e medie imprese, precisando che la Camera di commercio di Roma ha fatto una previsione di una perdita di circa 30.000 posti di lavoro nell'indotto del trasporto aereo romano. Fa presente che a tutti questi interrogativi nel decreto-legge all'esame si è risposto semplicemente allungando la Cassa integrazione da cinque a sette anni,

Pag. 116

oltretutto differenziando il mondo del lavoro all'interno delle situazioni di crisi. Fa notare che la Cassa di integrazione, secondo la propaganda del centrodestra, diventa l'unica proposta per gli esuberi diretti a tempo indeterminato, lasciando al loro destino tutti gli altri, di fronte ad una crisi che ridimensiona il trasporto aereo e le attività ad esso collegate. Osserva che l'accordo sindacale sarebbe stato vitale per uscire da una situazione di stallo, ma anche su questo difficile passaggio ritiene vi sia stata confusione e divisione. Dichiara che la posizione del Partito democratico non è contro il salvataggio di Alitalia, ma contro il modo con il quale il Governo è arrivato a questo risultato, a cominciare dalla scelta dell'uso del decreto-legge per modificare importanti norme ordinamentali. Fa notare che mai prima d'ora, tramite decreto-legge, erano state derogate norme antitrust in materia di concentrazioni, mai erano state sospese le norme sulle responsabilità di amministratori e dirigenti. Esprime poi perplessità sulla previsione di regole ad hoc per alienare beni d'impresa, in deroga alle norme su valutazione indipendente, pubblicità e vincolo nel migliore realizzo nella cessione dei beni, nonché sulle disposizioni a tutela di specifici azionisti e obbligazionisti. Fa notare che è giunto il momento di avviare la delicata fase della ricerca del partner internazionale, senza il quale ritiene non ci sia futuro. Si augura quindi che la scelta avvenga con una procedura aperta, rigorosa, che non si fermi a valutare solo gli aspetti economici, ma dia il giusto peso al progetto, alle prospettive strategiche, al piano industriale. Ritiene occorra chiedere con forza che venga fatta trasparenza sui punti più oscuri dell'operazione, confrontando i costi del passaggio da Alitalia a CAI con quelli da Alitalia a Air France, essendoci, a suo avviso, una differenza di 2 miliardi e 500 milioni. Fa presente che sul costo sociale, il piano Air France prevedeva 2.120 esuberi, mentre per la nuova Alitalia sono circa 7 mila, oltre agli esuberi di quelle realtà Alitalia rimaste fuori dal perimetro dell'accordo, come il settore cargo. Ritiene che gli esuberi siano tre volte di più di quelli che si sarebbero avuti a marzo con Air France e fa notare che nella difficile crisi che attraversa il Paese ci sono molte altre aziende nelle stesse condizioni; si domanda pertanto perché non estendere anche a loro il trattamento di salvataggio di Alitalia. Fa notare che tanti lavoratori se lo aspettano, come tanti altri preoccupati del proprio futuro. Ritiene che il Governo abbia alimentato delle aspettative che esploderanno nei prossimi mesi con l'aggravarsi della crisi di molte imprese, visto il vertiginoso aumento delle ore di cassa integrazione degli ultimi mesi. Si domanda inoltre se le norme del decreto-legge, che individua come destinatari del provvedimento tutte le aziende che operano nel campo dei servizi essenziali, si applicheranno anche a Ferrovie dello Stato, Telecom Italia o alle gestioni aeroportuali. Ritiene che non possa essere approvato un provvedimento che ha volutamente il segno dell'arroganza e dell'incapacità di affrontare con scelte di alto profilo un settore vitale per il Paese, nonostante il grande sacrificio sociale ed umano che ad esso viene richiesto. Ritiene che l'opposizione abbia lavorato responsabilmente per evitare un ulteriore fallimento, ma teme che non sarà possibile raggiungere tale obiettivo, considerata la superficialità e l'improvvisazione del Governo attuale. Ritiene poi vadano chiariti i casi più gravi di conflitto di interesse e di violazione alla normativa sulla concorrenza. Infatti, fa notare che il decreto-legge sconvolge le regole della concorrenza, visto che advisor e acquirente sono partecipati da medesimi azionisti. Ritiene infine grave che il Governo Berlusconi abbia varato una norma salva amministratori servendosi dello strumento del decreto-legge.

Giuliano CAZZOLA (PdL) dichiara di concordare con quanto evidenziato dall'onorevole Codurelli su un unico punto, e precisamente sul fatto che l'origine del fallimento della società Alitalia sia da individuare nel mancato accordo con la società KLM nel periodo in cui Alitalia versava in condizioni meno precarie ed

Pag. 117

era in possesso dell'attrattiva necessaria per affermarsi sul piano internazionale. Evidenzia poi come le disastrose condizioni attuali della società Alitalia siano da addebitare alla responsabilità di tanti soggetti, tra i quali i diversi Governi, sia di centro-destra sia di centro-sinistra, che si sono succeduti negli ultimi anni.

Giovanni PALADINI (PD) mette in evidenza la ristrettezza dei tempi con i quali la Commissione è chiamata ad esprimere il parere su un provvedimento di grande rilevanza per il futuro del nostro sistema di trasporto aereo. Esaminando nel merito il provvedimento in questione, tra le possibili cause della crisi della nostra compagnia di bandiera cita l'incompetenza degli amministratori che si sono succeduti negli anni nelle diverse gestioni, l'aver intrapreso politiche sbagliate su alcuni scali arerei, nonché l'attuazione di certe operazioni di mercato dall'alta incidenza negativa. Sottolinea che si sta attraversando una crisi internazionale di vaste proporzioni alla quale risultano esposte, oltre ad Alitalia, numerose altre aziende, in relazione alle quali si rischia di pagare un elevato costo sociale, da valutare con la stessa attenzione. Dopo aver espresso preoccupazione per i lavoratori in esubero presso Alitalia, per quelli precari e, più in generale, per l'intero sistema dell'indotto che ruota intorno al sistema del trasporto aereo, esprime grande perplessità su alcune norme contenute dal provvedimento in esame, con le quali si intende derogare a principi fondamentali della concorrenza.

Teresio DELFINO (UdC) sottolinea come la vicenda di Alitalia sia emblematica delle logiche di parte, ovvero delle logiche campanilistiche, prive di alcun respiro nazionale, che si affermano nel nostro Paese. Aggiunge che le condizioni disastrose in cui versa la società Alitalia erano facilmente prevedibili alla luce della evoluzione dei dati di bilancio di tale società.
Dichiarandosi a nome del suo gruppo favorevole alla intesa stipulata, fa comunque notare come da essa possa derivare una discriminazione di trattamento tra lavoratori che versino in identiche situazioni occupazionali. Preannuncia quindi un voto di astensione sulla proposta di parere del relatore in relazione alle parti del decreto-legge afferenti alle materie di competenza della XI Commission,e riservandosi, come gruppo UDC, l'assunzione di una posizione più netta sul provvedimento nel suo complesso nelle Commissioni di merito.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

La seduta termina alle 9.50.

INDAGINE CONOSCITIVA

Giovedì 16 ottobre 2008. - Presidenza del presidente Stefano SAGLIA.

La seduta comincia alle 14.

Indagine conoscitiva sull'assetto delle relazioni industriali e sulle prospettive di riforma della contrattazione collettiva.
Audizione di rappresentanti della CONFAPI.
(Svolgimento e conclusione).

Stefano SAGLIA, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata, oltre che attraverso il resoconto stenografico della seduta, anche mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso e la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei Deputati.
Introduce quindi l'audizione.

Eugenio Sergio FEROLDI, rappresentante della CONFAPI, svolge una relazione sul tema oggetto dell'indagine.

Interviene, per formulare quesiti e osservazioni, il presidente Stefano SAGLIA.

Pag. 118

Eugenio Sergio FEROLDI, rappresentante della CONFAPI, fornisce ulteriori chiarimenti.

Stefano SAGLIA, presidente, ringrazia per il contributo fornito e dichiara conclusa l'audizione.

Audizione di rappresentanti della CIDA, CONFEDIR-MIT, COSMED e FEDERDIRIGENTI.
(Svolgimento e conclusione).

Stefano SAGLIA, presidente, introduce l'audizione.

Giorgio CORRADINI, Presidente della CIDA, e Claudio PASINI, rappresentante della CONFEDIR-MIT, svolgono una relazione sul tema oggetto dell'indagine.

Stefano SAGLIA, presidente, ringrazia gli intervenuti per il contributo fornito e dichiara conclusa l'audizione.

Audizione di rappresentanti della CLAAI.
(Svolgimento e conclusione).

Stefano SAGLIA, presidente, introduce l'audizione.

Rocco MAURELLI e Rita BALZONI, rappresentanti della CLAAI, svolgono una relazione sul tema oggetto dell'indagine.

Stefano SAGLIA, presidente, ringrazia gli intervenuti per il contributo fornito e dichiara conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 14.55.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.55 alle 15.

COMITATO DEI NOVE

Delega al Governo in materia di lavori usuranti e di riorganizzazione di enti, misure contro il lavoro sommerso e norme in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro.
C. 1441-quater/A.

Il Comitato dei nove si è riunito dalle 17 alle 17.40.

ERRATA CORRIGE

Nel Bollettino delle Giunte e della Commissioni parlamentari n. 76 del 15 ottobre 2008, a pagina 196, sono apportate le seguenti modificazioni:
alla prima colonna, quarantatreesima riga, sopprimere le parole da: «Massimiliano FEDRIGA (LNP)» a «successivamente alla votazione dello stesso»;
alla seconda colonna, trentunesima riga, aggiungere le seguenti parole: «Indìce quindi la votazione sulle proposte di relazione formulate dal relatore.

Massimiliano FEDRIGA (LNP), con riferimento all'articolo aggiuntivo Bobba 1713/XI/2.01, testè approvato, fa presente di ritenere migliorativa la nuova formulazione, considerato che la proposta emendativa nel suo testo originario recante il riferimento alla Tabella A, avrebbe prodotto la sottrazione di risorse a settori delicati dell'amministrazione pubblica, come quelli adibiti alla tutela dell'ordine pubblico e della sicurezza.

Maria Grazia GATTI (PD) fa notare che la presidenza ha consentito all'onorevole Fedriga di intervenire nel corso della votazione sulle proposte di relazione.

Stefano SAGLIA (PdL), presidente, annullano la votazione in corso, precisa di aver consentito l'intervento dell'onorevole Fedriga dopo l'indizione della votazione, essendosi reso conto in tale momento della sua richiesta di intervento.»