CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 15 ottobre 2008
76.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
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INDAGINE CONOSCITIVA

Mercoledì 15 ottobre 2008. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI.

La seduta comincia alle 9.10.

Indagine conoscitiva sulle politiche per la tutela del territorio, la difesa del suolo e il contrasto agli incendi boschivi.
Audizione di rappresentanti della Conferenza delle regioni e delle province autonome.

(Svolgimento e conclusione).

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Angelo ALESSANDRI, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
Introduce, quindi, l'audizione.

Vanni LENNA, assessore ambiente e protezione civile della Regione Friuli Venezia Giulia, e Mario Luigi BRUSCHINI, assessore difesa del suolo e protezione civile della Regione Emilia Romagna, svolgono relazioni sui temi oggetto dell'audizione.

Interviene, per formulare talune osservazioni, il deputato Raffaella MARIANI (PD).

Angelo ALESSANDRI, presidente, ringrazia e dichiara conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 9.35.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 15 ottobre 2008. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. - Intervengono i sottosegretari di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Roberto Menia, e per le infrastrutture e i trasporti, Bartolomeo Giachino.

La seduta comincia alle 14.05.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge finanziaria per l'anno 2009).
C. 1713 Governo.
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2009 e bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011.
C. 1714 Governo.
Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2009 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 9: Stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per l'anno finanziario 2009.
Tabella n. 10: Stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per l'anno finanziario 2009 (limitatamente alle parti di competenza).

(Relazione alla V Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto e conclusione - Relazioni favorevoli con osservazioni).

La Commissione prosegue l'esame congiunto, rinviato il 14 ottobre 2008.

Angelo ALESSANDRI, presidente, comunica che sono stati presentati emendamenti riferiti alle disposizioni del disegno di legge finanziaria e del disegno di legge di bilancio, connesse alla Tabella n. 2, per la parti di competenza (vedi allegato 1), alla Tabella n. 9 (vedi allegato 2) ed alla Tabella n. 10, per le parti di competenza (vedi allegato 3). Al riguardo, chiede preliminarmente ai presentatori degli emendamenti Esposito 1713/VIII/2.1 e 1713/VIII/2.2, Bocci 1713/VIII/2.3 e 1713/VIII/2.4, Mariani 1713/VIII/2.5, Motta 1713/VIII/2.9, Mariani 1713/VIII/2.10, 1713/VIII/2.11, 1713/VIII/2.12, 1713/VIII/2.13, 1713/VIII/2.14, 1713/VIII/2.15 e 1713/VIII/2.16, che presentano profili problematici in relazione alle nuove regole che disciplinano il contenuto proprio del disegno di legge finanziaria, se essi non intendano ritirare tali emendamenti, per presentarli direttamente alla V Commissione (Bilancio), anche ai fini di una loro valutazione più compiuta sotto il profilo dei criteri di ammissibilità.
Fa presente, altresì, che è stato presentato un ordine del giorno riferito alla Tabella n. 10 (vedi allegato 4). Comunica, infine, che il relatore ha presentato le proposte di relazioni sulla Tabella n. 2, per le parti di competenza (vedi allegato 5), sulla Tabella n. 9 (vedi allegato 6) e sulla Tabella n. 10, per le parti di competenza (vedi allegato 7).

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Raffaella MARIANI (PD) riconosce che, al momento della presentazione degli emendamenti, il suo gruppo era consapevole dei margini di incertezza esistenti circa la loro ammissibilità; sottolinea, tuttavia, che questo è frutto di una incongrua e contraddittoria impostazione della manovra finanziaria, che da un lato limita irragionevolmente gli spazi di discussione e di intervento e, dall'altro lato, contiene al suo interno, ad esempio, norme di chiaro stampo localistico, come quelle riferite al terremoto del Belice di quaranta anni fa o alla diga di Molfetta, escludendo ogni possibilità di discutere misure ben più urgenti come quelle relative agli eventi alluvionali in Piemonte. Preannuncia, altresì, che è sua intenzione sottoporre alla V Commissione la delicata questione degli stanziamenti in favore del Fondo per il finanziamento di interventi finalizzati al potenziamento della rete infrastrutturale nazionale, dei quali, nei documenti di bilancio, non sembra rinvenirsi alcuna traccia: sarebbe molto grave - a suo giudizio - se, come è già accaduto per i fondi FAS, il Parlamento fosse espropriato di ogni potere di verifica e di controllo sulla corretta allocazione dei citati stanziamenti.
In conclusione, preso atto di quanto prospettato in ordine ai profili di ammissibilità, fa presente che il suo gruppo ritira tutti gli emendamenti testé elencati dalla presidenza, preannunciando tuttavia che gli stessi saranno ripresentati presso la V Commissione.

Gianpiero BOCCI (PD) denuncia la palese contraddittorietà di un provvedimento, come il disegno di legge finanziaria, che - mentre appare praticamente inemendabile sul versante delle risorse necessarie a dare risposta a problemi concreti e urgenti dei territori, come è il caso del completamento degli interventi nelle regioni Umbria e Marche - effettua poi scelte «iper-particolaristiche» come quella relative al Belice. Nel richiamare le durissime prese di posizione di autorevoli esponenti dell'attuale maggioranza, come il deputato Guido Dussin, contro le proposte misure a favore del territorio del Belice, formula l'auspicio che, almeno con l'approvazione di uno specifico ordine del giorno, si possa segnalare alla V Commissione l'esigenza di mostrare una maggiore attenzione per tutte le situazioni meritevoli.

Angelo ALESSANDRI, presidente, preso atto del ritiro delle proposte emendative che presentavano profili problematici in relazione alle regole di ammissibilità degli emendamenti alla manovra finanziaria, avverte che si passerà ora all'esame della Tabella n. 2, relativa al Ministero dell'economia e delle finanze, per le parti di competenza della VIII Commissione, e delle connesse parti del disegno di legge finanziaria. In proposito, avverte che - non essendovi più proposte emendative riferite alla predetta Tabella - si passerà direttamente alla deliberazione sulla proposta di relazione predisposta dal relatore.

Agostino GHIGLIA (PdL), relatore, coglie l'occasione della sua proposta di relazione riferita alla Tabella n. 2, per affrontare il tema, più ampio, delle regole che presidiano l'ammissibilità degli emendamenti alla manovra finanziaria, precisando che la valutazione su tali regole non compete al relatore, bensì alla presidenza e, in ultima istanza, alla presidenza della V Commissione. Peraltro, almeno con riferimento ad uno degli emendamenti appena ritirati, osserva che nella sua proposta di relazione si segnala alla Commissione di merito l'opportunità di individuare misure che assicurino il regolare afflusso dei fondi a favore dei territori e dei soggetti colpiti dagli eventi alluvionali dell'ultimo semestre e che escludano tali fondi dai meccanismi che presiedono al patto di stabilità a livello locale.

Ermete REALACCI (PD), ampliando la riflessione rispetto al circoscritto ambito di cui alla Tabella n. 2, relativa agli interventi per calamità naturali, invita la maggioranza a sciogliere un «punto chiave» per il prosieguo della discussione, chiarendo se, accanto alla legittima opera

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di assidua difesa del testo dei provvedimenti in titolo, essa intenda tuttavia accedere alla possibilità di un confronto serio con l'opposizione, senza precludere pregiudizialmente ogni possibilità di miglioramento dei provvedimenti stessi. Al riguardo, indica come paradigmatico l'esempio della proposta emendativa per la conferma delle agevolazioni tributarie per le spese sostenute dai cittadini per il risparmio e l'efficienza energetica degli edifici, che potrebbe assumere una valenza importante per tutta la Commissione.

Mauro LIBÈ (UdC) coglie l'occasione per svolgere una riflessione generale sull'intera manovra finanziaria, riassumendo in un unico intervento le ragioni che inducono il suo gruppo ad adottare un orientamento contrario sui documenti di bilancio all'esame della Commissione. A suo giudizio, infatti, essi sono improntati negativamente al principio dei tagli indiscriminati che, per loro natura, non possono che produrre distorsioni e iniquità. Osserva che il suo gruppo, pur essendo consapevole delle gravi difficoltà di bilancio e della necessità di contenere le spese dello Stato, ritiene che la politica dei tagli debba essere accompagnata, con coraggio, dalla capacità di risparmiare risorse dove è doveroso e di incrementarle dove serve per il bene e lo sviluppo del Paese. Altrettanto inaccettabile è, a suo giudizio, l'opposta tendenza del Governo ad emanare provvedimenti senza preoccuparsi della loro copertura finanziaria, come è il caso del cosiddetto «collegato energia», in ordine al quale la V Commissione ha rilevato questa mattina una consistente carenza di copertura degli oneri.

Agostino GHIGLIA (PdL), relatore, fa presente che - come emerge anche dalle proposte di relazione da lui predisposte - i gruppi di maggioranza in Commissione non intendono incrinare il principio della salvaguardia dei complessivi equilibri di bilancio; per tali ragioni, le pur condivisibili riflessioni sinora svolte non possono trascurare l'esistenza di un «obiettivo di sistema», quello del contenimento delle spese dello Stato, che prevale inevitabilmente sulle singole politiche di settore.

Daniele MARANTELLI (PD) dichiara di aver preso atto delle ragioni per le quali è stato formulato un invito al ritiro di numerosi emendamenti predisposti dal suo gruppo, ivi incluso quello relativo alla realizzazione della «Pedemontana Lombarda». Al riguardo, tuttavia, intende precisare che - pur a fronte di ristretti margini per la presentazione di emendamenti alla manovra finanziaria - esistono elementi di merito che non si possono trascurare: tra questi rientra, di certo, il completamento di un'arteria di enorme rilievo strategico come la citata Pedemontana, direttamente collegata all'organizzazione di Expo 2015, che vede anche una massiccia partecipazione di risorse private. In tal senso, auspica che il Governo sappia individuare le modalità con le quali poter risolvere tale questione, eventualmente confidando anche in un ruolo positivo da parte del presidente della V Commissione.

Angelo ALESSANDRI, presidente, osserva che la presidenza non ha inteso entrare nel merito delle proposte emendative, bensì attenersi esclusivamente agli stringenti vincoli che, per l'anno corrente, sono stati posti all'emendabilità dei documenti di bilancio. In tal senso, ritiene che la presentazione degli emendamenti presso la V Commissione potrebbe anche consentire una più articolata valutazione degli stessi.

Sergio Michele PIFFARI (IdV) denuncia il fatto che la manovra finanziaria pone esclusivamente attenzione sulla cornice normativa e finanziaria di riferimento, rischiando di mettere in ombra l'importanza fondamentale di una coerente attività di programmazione e monitoraggio delle attività. Questa è la situazione, a suo giudizio, in cui versa la stessa Pedemontana e, più in generale, il complesso delle opere strategiche da realizzare in Lombardia, dove - con il rallentamento dei lavori del «Tavolo tecnico» istituito dal

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precedente Governo - non vi è più la possibilità di verificare lo stato di avanzamento dei lavori. Auspica, in proposito, che tali rallentamenti non siano stati appositamente studiati per porre in essere complesse manovre di natura contabile e finanziaria, con possibili intenti speculativi da parte delle società concessionarie autostradali.
Per queste ragioni, preannuncia sin d'ora il voto contrario del suo gruppo su tutte le proposte di relazione presentate dal relatore, confermando che continuerà ad incalzare il Governo sulle modalità di programmazione e di utilizzo delle risorse.

Tommaso FOTI (PdL) intende riallacciarsi alle problematiche generali introdotte dal deputato Realacci, segnalando, tuttavia, l'esigenza di non dimenticare la situazione di partenza della corrente manovra finanziaria e ricordando come, anche in passato, numerose iniziative annunciate sulle politiche ambientali, da parte dell'attuale opposizione, sono rimaste del tutto inattuate. Peraltro, riconosce l'opportunità di una discussione seria sulle politiche ambientali, richiamando a tal fine la stessa presidenza a rivendicare un ruolo di impulso per la VIII Commissione, considerato anche che quasi tutte le politiche di settore hanno una sistematica ricaduta di carattere ambientale. Confida, pertanto, nella possibilità di riprendere il filo delle riflessioni avviate nelle passate legislature, in un serrato confronto tra politiche ambientali e sistema delle imprese, conoscendo anche la sensibilità che su questi temi è avvertita dallo stesso sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, presente alla seduta odierna.

Agostino GHIGLIA (PdL), relatore, raccomanda l'approvazione della sua proposta di relazione sulla Tabella n. 2, relativa al Ministero dell'economia e delle finanze, per le parti di competenza, e sulle connesse parti del disegno di legge finanziaria.

La Commissione approva, quindi, la proposta di relazione del relatore. Delibera altresì di nominare, ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, il deputato Ghiglia quale relatore presso la V Commissione, per l'esame della Tabella n. 2, relativa al Ministero dell'economia e delle finanze, per le parti di competenza, e delle connesse parti del disegno di legge finanziaria.

Angelo ALESSANDRI, presidente, avverte che si passerà ora all'esame della Tabella n. 9, relativa al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, e delle connesse parti del disegno di legge finanziaria.

Agostino GHIGLIA (PdL), relatore, esprime parere contrario sull'emendamento Mariani 1714/VIII/Tab.9.1.

Il sottosegretario Roberto MENIA esprime un parere conforme a quello del relatore.

La Commissione respinge l'emendamento Mariani 1714/VIII/Tab.9.1.

Agostino GHIGLIA (PdL), relatore, raccomanda l'approvazione della sua proposta di relazione sulla Tabella n. 9, relativa al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, e sulle connesse parti del disegno di legge finanziaria.
Segnala, in proposito, l'attenzione prestata al tema dei finanziamenti per la difesa del suolo e per la qualità dell'aria.

La Commissione approva, quindi, la proposta di relazione del relatore. Delibera altresì di nominare, ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, il deputato Ghiglia quale relatore presso la V Commissione, per l'esame della Tabella n. 9, relativa al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, e delle connesse parti del disegno di legge finanziaria.

Angelo ALESSANDRI, presidente, avverte che si passerà ora all'esame della Tabella n. 10, relativa al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, per le parti

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di competenza della VIII Commissione, e delle connesse parti del disegno di legge finanziaria.

Agostino GHIGLIA (PdL), relatore, esprime parere favorevole sull'emendamento Tommaso Foti 1713/VIII/2.17 e sull'emendamento Guido Dussin 1713/VIII/Tab.C.2, che - di fatto - assorbirebbe l'emendamento Mariani 1713/VIII/Tab.C.1 e che, rispetto a tale ultimo emendamento, reca una norma di copertura finanziaria che appare più coerente con lo spirito della manovra complessiva.
Invita, quindi, al ritiro dei restanti emendamenti presentati.

Il sottosegretario Bartolomeo GIACHINO esprime parere conforme a quello del relatore.

Ermete REALACCI (PD) avverte che i deputati del suo gruppo, alla luce dei pareri testé resi dal relatore e dal rappresentante del Governo, intendono sottoscrivere gli emendamenti Tommaso Foti 1713/VIII/2.17 e Guido Dussin 1713/VIII/Tab.C.2.

Armando DIONISI (UdC) preannuncia l'intenzione dei deputati del suo gruppo di sottoscrivere gli emendamenti Tommaso Foti 1713/VIII/2.17 e Guido Dussin 1713/VIII/Tab.C.2.

Tommaso FOTI (PdL) fa presente che, in caso di approvazione del suo emendamento 1713/VIII/2.17, intende ritirare il proprio ordine del giorno n. 0/1713/VIII/1.

Renato Walter TOGNI (LNP) ritira i suoi emendamenti 1713/VIII/2.6 e 1713/VIII/2.7, preannunciandone la presentazione presso la V Commissione.

Ermete REALACCI (PD) illustra l'emendamento Mariani 1713/VIII/2.8, facendo presente che la sua approvazione dimostrerebbe la capacità della Commissione di incidere - con misure di carattere ambientale - sulle politiche complessive di indirizzo economico, al di là delle questioni relative al bilancio dello Stato. A suo giudizio, infatti, le agevolazioni tributarie per le spese dirette al risparmio e all'efficienza energetica degli edifici consentono di dare importanti segnali di attenzione ad un settore fondamentale ed innovativo come quello dell'edilizia, aiutando al contempo le famiglie in un momento di particolare difficoltà e contribuendo a ridurre i livelli di inquinamento e di emissioni in atmosfera. Chiede, pertanto, al relatore di rivedere il proprio parere, ricordando anche il consenso unanime registrato in passato su analoghe misure, oltre che l'apprezzamento su tale tema da parte di tutto il mondo economico e produttivo.

Agostino GHIGLIA (PdL), relatore, dichiara di condividere lo spirito e la sostanza delle considerazioni svolte dal deputato Realacci, facendo tuttavia presente che la maggioranza si è posta chiaramente l'obiettivo del contenimento delle spese; per tali ragioni, ritiene di non poter modificare il proprio orientamento sull'emendamento Mariani 1713/VIII/2.8.

Ermete REALACCI (PD) ritiene che - se le motivazioni dell'invito al ritiro dell'emendamento sono quelle evidenziate dal relatore - allora non ha alcun senso continuare nell'esame della manovra di bilancio in Commissione.

Agostino GHIGLIA (PdL), relatore, ribadisce che le argomentazioni del deputato Realacci, certamente condivisibili, si scontrano con un oggettivo problema di copertura finanziaria degli interventi, che non può essere ignorato.

Guido DUSSIN (LNP) manifesta il disagio del suo gruppo per i recenti episodi che hanno messo in evidenza una difficoltà di dialogo e di confronto tra Commissione e Governo, come accaduto, ad esempio, in occasione dell'esame del provvedimento correttivo del cosiddetto «codice appalti». In questo senso, richiamandosi all'emendamento Mariani 1713/VIII/2.8, auspica che dal Governo provengano segnali di apertura, dichiarando sin d'ora

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la disponibilità del suo gruppo a sostenere un intervento condiviso presso la V Commissione. Rileva, peraltro, che - in caso contrario - esistono numerosi strumenti da utilizzare nelle sedi parlamentari, che il suo gruppo potrebbe far valere nel momento più appropriato.

Tommaso FOTI (PdL) prospetta l'eventualità di riformulare le norme di copertura dell'emendamento Mariani 1713/VIII/2.8, attraverso l'inserimento di un tetto di spesa entro il quale potrebbero agire le agevolazioni fiscali ovvero mediante l'inclusione delle misure agevolative all'interno di quelle già previste per la ristrutturazione degli edifici.

Ermete REALACCI (PD) dichiara di non comprendere le motivazioni di una eventuale rimodulazione delle coperture finanziarie, considerato che l'esperienza ha dimostrato che le agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie e per il risparmio energetico si auto-finanziano, in ragione dell'incremento della domanda e dell'emersione del cosiddetto «sommerso».

Guido DUSSIN (LNP) ritiene che - al di là degli sviluppi che la questione potrà avere presso la V Commissione - vi siano le condizioni per una positiva iniziativa della Commissione sull'argomento in discussione.

Tino IANNUZZI (PD) dichiara di condividere i rilievi formulati dal deputato Guido Dussin, ricordando come la vicenda degli incentivi per le ristrutturazioni edilizie, affrontata dalla Commissione anche nelle precedenti legislature, dimostri che tali misure sono, di fatto, auto-finanziate e non pongono, pertanto, problemi di copertura finanziaria. Invita, quindi, la Commissione a considerare la valenza assolutamente prioritaria di tali misure, approvando l'emendamento presentato dal suo gruppo.

Angelo ALESSANDRI, presidente, ritiene che la Commissione non possa esimersi dall'individuare una adeguata copertura finanziaria all'emendamento, lavorando in modo approfondito alla predisposizione di una misura di incentivazione dell'efficienza energetica più efficace di quella attualmente esistente, che - così come è strutturata - non funziona appropriatamente. Per queste ragioni, ritiene più opportuno rinviare la questione all'esame che la V Commissione svolgerà in sede referente.

Raffaella MARIANI (PD) ritiene che sia giunto il momento che i gruppi di maggioranza abbandonino ogni atteggiamento di ipocrisia e decidano con chiarezza quali scelte intendono adottare, poiché la questione all'esame della Commissione non ha una natura tecnica, ma riguarda la volontà di definire un indirizzo di carattere politico.

Il sottosegretario Roberto MENIA dichiara di condividere le valutazioni formulate dal relatore, prendendo atto che il dibattito svolto non ha sciolto la questione relativa all'eventuale onerosità della misura proposta, che vede, al momento, due tesi tra loro contrapposte. Pertanto, afferma che il Governo non può che ribadire la priorità dell'obiettivo del contenimento delle spese.

Ermete REALACCI (PD) ricorda che spesso le Commissioni di settore hanno approvato - durante la sessione di bilancio - emendamenti che, al di là dell'effettiva formulazione della copertura finanziaria, hanno perseguito l'obiettivo di introdurre importanti strumenti normativi, per il rafforzamento di settori innovativi del Paese. Ritiene, inoltre, che l'emendamento Mariani 1713/VIII/2.8 costituisca un segnale di chiaro interesse rivolto al mondo dell'edilizia e delle piccole e medie imprese.

Angelo ALESSANDRI, presidente, ricorda che la Commissione ha dovuto dotarsi, per l'esame della manovra del corrente anno, di una serie di regole stringenti. Invita, pertanto, i gruppi a mantenersi

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all'interno di queste regole, lavorando più opportunamente ad un eventuale intervento comune tra gruppi di maggioranza e di opposizione, in vista dell'esame dei documenti di bilancio presso la V Commissione.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Mariani 1713/VIII/2.8 ed approva l'emendamento Tommaso Foti 1713/VIII/2.17.

Raffaella MARIANI (PD) ritira il suo emendamento 1713/VIII/Tab.C.1, nella prospettiva di un consenso unanime della Commissione in ordine all'emendamento Guido Dussin 1713/VIII/Tab.C.2.

La Commissione, con distinte votazioni, approva l'emendamento Guido Dussin 1713/VIII/Tab.C.2 e respinge gli emendamenti Mariani 1713/VIII/Tab.D.1 e 1713/VIII/Tab.F.1.

Tommaso FOTI (PdL), preso atto dell'approvazione del suo emendamento 1713/VIII/2.17, ritira il suo ordine del giorno n. 0/1713/VIII/1.

Agostino GHIGLIA (PdL), relatore, raccomanda l'approvazione della sua proposta di relazione sulla Tabella n. 10, relativa al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, per le parti di competenza, e sulle connesse parti del disegno di legge finanziaria.

La Commissione approva, quindi, la proposta di relazione del relatore. Delibera altresì di nominare, ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, il deputato Ghiglia quale relatore presso la V Commissione, per l'esame della Tabella n. 10, relativa al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, per le parti di competenza, e delle connesse parti del disegno di legge finanziaria.

Ermete REALACCI (PD), considerato l'esito dell'esame delle Tabelle di competenza della VIII Commissione, chiede al relatore come intenda rappresentare, nel corso dell'esame dei documenti di bilancio presso la V Commissione, la posizione emersa in ordine alla questione della possibilità di una ulteriore proroga degli incentivi per l'efficienza energetica in edilizia.

Agostino GHIGLIA (PdL), relatore, nel ribadire che la posizione assunta nella seduta odierna è una posizione sostanzialmente «dovuta», in quanto tesa a non incrinare il principio della salvaguardia dei complessivi equilibri di bilancio, assicura che - nel caso di presentazione di un emendamento condiviso presso la V Commissione - si impegnerà a porre questo tema alla Commissione di merito, conformemente ad una sensibilità emersa anche tra le forze di maggioranza della VIII Commissione, auspicando che la stessa V Commissione abbia la possibilità di superare eventuali problemi di copertura finanziaria.

Franco STRADELLA (PdL), intervenendo per una precisazione in ordine all'andamento dei lavori odierni della Commissione sulla manovra finanziaria, fa presente di avere personalmente votato contro l'emendamento Mariani 1713/VIII/2.8 per disciplina di gruppo e su indicazione del relatore. Segnala, tuttavia, che la posizione oggi assunta dalla maggioranza non coglie l'esigenza di fondo di mostrare attenzione per un settore fondamentale come quello dell'edilizia, oltre che di favorire un percorso di ammodernamento del patrimonio edilizio e abitativo.

Angelo ALESSANDRI, presidente, condivide le considerazioni svolte dal deputato Stradella, pur richiamando nuovamente l'esigenza del rispetto delle regole in materia di emendabilità della manovra finanziaria. Si dichiara, peraltro, disponibile ad un ragionamento comune tra tutti i gruppi parlamentari sulle materie oggetto del dibattito odierno, ma a condizione che si esca da un'impostazione di natura ideologica.

Carmen MOTTA (PD) rileva con preoccupazione che la Commissione continua a

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lavorare nella sostanziale assenza di tempi adeguati per i necessari approfondimenti istruttori. Quanto al richiamo al rispetto delle regole formulato dal presidente, ritiene che esso sia accettabile, purché le regole non valgano soltanto a beneficio dei gruppi di maggioranza, ma favoriscano, al contempo, il normale dispiegarsi dell'attività dell'opposizione, al fine di garantire un equilibrio nel confronto che ha luogo nelle sedi parlamentari. In particolare, con riferimento al dibattito odierno, fa presente di non avere neanche richiesto la parola, avendo chiaramente compreso che la dinamica in atto rendeva inutile ogni sforzo, da parte dei gruppi di opposizione, per l'approvazione dell'emendamento Mariani 1713/VIII/2.8, che avrebbe potuto invece essere condiviso da tutta la Commissione, ferma restando la piena facoltà della V Commissione di non esprimersi in senso positivo.

Alessandro BRATTI (PD) intende sottolineare che le politiche ambientali non debbono essere intese solo come politiche di spesa, ma anche come espressione di una capacità di condizionare le scelte economico-finanziarie complessive. Per tali ragioni, esprime il rammarico per il fatto che la Commissione - anche a causa di una chiara mancanza di volontà di interlocuzione da parte del Ministro competente - non possa essere posta nelle condizioni di affrontare temi politici di rilievo, come nel caso odierno. A suo avviso, la debolezza della Commissione nel dare attuazione alle linee programmatiche condivise di politica ambientale, quali - ad esempio - le incentivazioni al risparmio energetico e all'efficienza nel settore dell'edilizia, rischia di «marginalizzare» l'azione parlamentare a sostegno di interi settori innovativi del mondo imprenditoriale e dei servizi, inclusi quelli pubblici: cita, in proposito, una recente circolare dell'Agenzia delle Entrate, che ha bloccato, per via amministrativa, la concessione delle agevolazioni per interventi già avviati da taluni organismi di gestione del patrimonio edilizio regionale, che rappresentavano seri investimenti per il rinnovo degli edifici.

Angelo ALESSANDRI, presidente, preso atto del dibattito appena concluso, avverte che si adopererà, per quanto di competenza, affinché la Commissione possa individuare le più opportune modalità per proseguire in un lavoro comune sugli argomenti di interesse, in un proficuo rapporto di interlocuzione con il Governo.
Comunica, infine, che le relazioni testé approvate dalla Commissione - unitamente agli emendamenti approvati - saranno trasmesse, ai sensi dell'articolo 120 del Regolamento, alla V Commissione (Bilancio).

La seduta termina alle 15.30.

ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 15 ottobre 2008. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI, indi del vicepresidente Salvatore MARGIOTTA. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Roberto Menia.

La seduta comincia alle 15.30.

Schema di decreto legislativo recante recepimento della direttiva 2006/66/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 settembre 2006, relativa a pile e accumulatori e ai rifiuti di pile e accumulatori e che abroga la direttiva 91/157/CEE.
Atto n. 32.

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame.

Angelo ALESSANDRI, presidente, avverte che il Governo - in considerazione del termine stabilito per l'esercizio della relativa delega - ha inviato alle Camere la richiesta di parere parlamentare sul provvedimento in titolo, seppur non corredata dal prescritto parere della Conferenza Unificata. Segnala, pertanto, che il Presidente

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della Camera, pur avendo proceduto all'assegnazione dello schema di decreto legislativo, richiama l'esigenza che la Commissione non si pronunci definitivamente sul provvedimento prima che il Governo abbia provveduto a trasmettere il suddetto parere.
Comunica, inoltre, che il Presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, con lettera in data 26 settembre 2008, ha trasmesso una segnalazione dell'Autorità medesima in relazione allo schema di decreto in esame.

Roberto TORTOLI (PdL), relatore, prima di illustrare il contenuto dello schema di decreto legislativo in titolo, osserva che è in atto un dibattito, a livello internazionale, sui cambiamenti climatici e sulle fonti energetiche - in linea generale collegati anche a provvedimenti come quello in esame, che si occupa di recupero e riciclo di materiali -, temi sui quali la Commissione deve essere posta nelle condizioni di aprire una seria riflessione, anche mediante l'acquisizione, da parte del settore industriale, degli elementi di conoscenza a sua disposizione e, da parte del Ministro competente, delle linee di indirizzo che il Governo intende seguire in materia. Segnala, dunque, l'esigenza che la presidenza della Commissione si attivi in tal senso.

Ermete REALACCI (PD), interrompendo il relatore, intende precisare che il suo gruppo condivide le riflessioni testé svolte, ponendo - al tempo stesso - l'esigenza che la discussione sui temi richiamati sia finalizzata all'adozione di adeguati atti legislativi o di indirizzo. A suo avviso, invece, tale esigenza è stata disattesa proprio oggi, in occasione dell'esame dei documenti di bilancio e, in particolare, delle misure di agevolazione per gli investimenti nel risparmio energetico in edilizia.

Roberto TORTOLI (PdL), relatore, preso atto delle considerazioni svolte dal deputato Realacci, osserva che la Commissione è ora chiamata ad esprimere il proprio parere sullo schema di decreto legislativo recante recepimento della direttiva 2006/66/CE, relativa a pile e accumulatori e ai rifiuti di pile e accumulatori. Lo schema si compone di 26 articoli e 5 allegati. Ai sensi dell'articolo 1, il decreto è volto a dettare le norme in materia di immissione sul mercato delle pile e degli accumulatori nonché le norme specifiche per la raccolta, il trattamento, il riciclaggio e lo smaltimento dei relativi rifiuti, con l'obiettivo di promuovere un elevato livello di raccolta e di riciclaggio di tali materiali.
Rileva che, al fine di delimitare il campo di applicazione, l'articolo 2 reca le definizioni, mentre l'articolo 3 prescrive il divieto di immettere sul mercato pile e accumulatori contenenti sostanze pericolose ovvero mercurio o cadmio in quantità percentuali di peso esplicitamente indicate. L'articolo 4 demanda ai Ministeri dell'ambiente e dello sviluppo economico l'adozione di misure dirette a favorire ed incentivare l'impiego di modalità di progettazione e di fabbricazione che consentano una maggiore efficienza ambientale. L'articolo 5 stabilisce un divieto di immissione sul mercato per le pile o gli accumulatori non conformi ai requisiti dello schema e, in caso di inosservanza, l'immediato ritiro da parte delle autorità competenti.
Sottolinea che gli articoli 6 e 7 prevedono due distinti sistemi di raccolta dei rifiuti di pile e accumulatori a seconda del tipo del rifiuto, al fine di massimizzarne la raccolta separata. I tassi di raccolta minima per pile e accumulatori portatili da conseguire per fasi successive sono definiti dall'articolo 8 nel 25 per cento entro il 26 settembre 2012 e nel 45 per cento entro il 26 settembre 2016. Ai sensi dell'articolo 9 ai produttori è richiesto di progettare apparecchi in cui siano facilmente rimovibili i rifiuti di pile e accumulatori, da immettere sul mercato corredati di istruzioni per la loro rimozione in sicurezza.
Segnala, dunque, che entro il 26 settembre 2009 devono essere istituiti sistemi per il trattamento e il riciclaggio dei rifiuti di pile e accumulatori basati sulle migliori tecniche disponibili in termini di tutela

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della salute e dell'ambiente. A tal fine, l'articolo 10 attribuisce una funzione ispettiva alle Province. Viene altresì previsto che il trattamento soddisfi i requisiti minimi di cui all'allegato II, parte A, e che il processo di riciclaggio soddisfi le efficienze di riciclaggio di cui all'allegato II, parte B. Il Ministero dell'ambiente, di concerto con quelli dell'economia e dello sviluppo economico, è chiamato a promuovere misure volte allo sviluppo di nuove tecnologie di recupero, riciclaggio e trattamento, nonché la diffusione negli impianti di trattamento dei sistemi certificati di gestione ambientale (EMAS/ISO 14000).
Fa presente che l'articolo 12 vieta lo smaltimento in discarica o mediante incenerimento dei rifiuti delle pile e degli accumulatori industriali e per veicoli mentre l'articolo 13 prevede che il finanziamento del sistema di raccolta, trattamento e riciclaggio dei relativi rifiuti sia a carico dei produttori. Gli articoli 14 e 15 provvedono ad istituire un articolato sistema di registrazione: la gestione del Registro è affidata al Ministero dell'ambiente, mentre spettano all'ISPRA le ispezioni a campione sulla corretta iscrizione al Registro da parte dei produttori.
Osserva, poi, che l'articolo 16 affida le funzioni di vigilanza e controllo sulla gestione delle pile e degli accumulatori e dei relativi rifiuti all'esistente Comitato di vigilanza e controllo sulla gestione dei RAEE istituito dall'articolo 15 del decreto legislativo n. 151 del 2005, i cui oneri sono posti a carico dei produttori. Viene quindi prevista un'integrazione della composizione del Comitato - attualmente di sei componenti - con altri due membri designati uno dal Ministero dell'Ambiente e l'altro da quello dell'Economia e delle finanze.
Rileva che l'articolo 17 individua nel COBAT - Consorzio nazionale per la raccolta ed il trattamento delle batterie al piombo esauste e dei rifiuti piombosi - il sistema di raccolta. Segnala che sul punto è intervenuta l'Autorità garante della concorrenza e del mercato con la segnalazione del 26 settembre 2008, in cui, pur riconoscendo come lo schema «sembri determinare il sostanziale superamento dell'attuale unicità» del COBAT, si auspica che all'interno dello schema in esame venga più chiaramente esplicitata «la facoltà di costituire sistemi alternativi di raccolta e smaltimento in concorrenza tra loro (in particolare rispetto all'articolo 17 dello schema, ove si prevede la persistenza del consorzio COBAT)». Sottolinea, peraltro, che la segnalazione sembrerebbe riferita ad un vecchio testo e che alcune delle osservazioni ivi contenute sembrano essere recepite nello schema in esame.
Segnala che l'articolo 18 dispone la libera partecipazione al sistema di raccolta, ritiro, trattamento e riciclaggio di tutti gli operatori economici e le pubbliche amministrazioni. Si prevede inoltre la costituzione, da parte del Ministero dell'ambiente, di un tavolo di consultazione permanente volto a consentire la partecipazione dei soggetti interessati al processo di verifica e revisione del sistema di gestione adottato. Inoltre, ai sensi dell'articolo 19, in capo ai produttori è posto l'obbligo di effettuare, anche attraverso il sistema di raccolta, campagne di informazione per gli utilizzatori finali.
Fa presente che l'articolo 20 introduce, a partire dal 26 settembre 2009, l'obbligo di etichettatura visibile, leggibile e indelebile con il simbolo raffigurato nell'allegato IV, di tutte le pile e gli accumulatori immessi sul mercato, nonché l'indicazione aggiuntiva del simbolo chimico dei metalli pericolosi presenti nelle pile, accumulatori e pile a bottone, qualora vengano superate determinate soglie percentuali. Il Ministero dell'ambiente trasmette, ai sensi dell'articolo 21, una specifica relazione triennale alla Commissione europea concernente i dati relativi all'attuazione del decreto. Con l'articolo 22 sono stabilite sanzioni amministrative pecuniarie di diversa entità a carico di produttori o distributori, a seconda della violazione compiuta, salvo che il fatto costituisca reato.
Osserva che l'articolo 23 demanda ad un decreto del Ministro dell'ambiente, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, la modifica degli allegati in

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conformità alle modifiche o integrazioni intervenute in sede comunitaria, mentre l'articolo 24 reca l'usuale clausola di invarianza della spesa. L'articolo 25 rimette ad un decreto del Ministro dell'ambiente, sentito il Ministro dello sviluppo economico la definizione dei requisiti organizzativi minimi del sistema di raccolta necessari a soddisfare le esigenze di adeguatezza, e ad evitare ostacoli agli scambi o distorsioni della concorrenza.
Fa presente che l'articolo 26 reca alcune abrogazioni, in merito alle quali segnala l'abrogazione dell'articolo 9-quinquies del decreto-legge n. 397 del 1988, istitutivo del COBAT e richiamato anche dall'articolo 235 del «codice ambientale», visto che il COBAT continuerà a svolgere la propria attività e non viene prevista una disciplina sostitutiva. Inoltre, in merito all'abrogazione del decreto ministeriale ambiente del 18 ottobre 2005 relativo alla determinazione del sovrapprezzo unitario delle batterie al piombo, previsto dall'articolo 9-quinquies, comma 8, del decreto-legge n. 397 del 1988, propone che esso si abrogato solo successivamente all'entrata in vigore del decreto ministeriale previsto dall'articolo 13, comma 2, dello schema in esame, con il quale dovranno essere definiti i criteri per la determinazione dei costi a carico dei produttori.
Rileva, altresì, che lo schema contiene 5 allegati. L'Allegato I reca le modalità di calcolo delle percentuali di raccolta di pile e accumulatori portatili. L'Allegato II indica i requisiti dettagliati in materia di trattamento (parte A) e di riciclaggio (parte B) previsti dell'articolo 10. L'Allegato III indica le modalità di iscrizione al Registro nazionale dei soggetti tenuti al finanziamento dei sistemi di gestione dei rifiuti di pile e accumulatori. L'Allegato IV reca il simbolo della raccolta differenziata per pile e accumulatori, come indicato dall'Allegato II della direttiva europea. L'Allegato V, che non compare nel testo della direttiva, reca alcuni esempi delle definizioni di «pile o accumulatori portatili» e «pile e accumulatori industriali», di cui all'articolo 2, comma 1, lettere c) ed f).
Segnalato che lo schema non è corredato dal prescritto parere della Conferenza unificata, in attesa del quale la Commissione non potrà pronunciarsi definitivamente sul testo, ritiene conclusivamente di poter formulare un giudizio positivo circa la rilevanza del provvedimento nel suo complesso, anche in considerazione del fatto che esso sembra recepire tutte le disposizioni contenute nella direttiva 2006/66/CE. Preannuncia, pertanto, l'intenzione di proporre alla Commissione di assumere un orientamento sostanzialmente favorevole sul provvedimento, riservandosi tuttavia di presentare una proposta di parere articolato, anche alla luce del dibattito che si svolgerà sulle singole disposizioni.

Il sottosegretario Roberto MENIA esprime apprezzamento per la relazione testé svolta, informando la Commissione che nella riunione di domani della Conferenza unificata dovrebbe essere espresso il parere sul provvedimento in esame.

Salvatore MARGIOTTA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 15 ottobre 2008.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.50 alle 16.