CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 1° ottobre 2008
66.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 1o ottobre 2008.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.10 alle 14.25.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 1o ottobre 2008. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Giuseppe Vegas.

La seduta comincia alle 14.25.

Nota di aggiornamento al documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2009-2013.
Doc. LVII, n. 1-bis Governo.

(Seguito dell'esame e conclusione).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 30 settembre 2008.

Lino DUILIO (PD), con riferimento alle affermazioni contenute nella relazione del deputato Toccafondi, rileva che anche negli anni passati il DPEF non descriveva un paese irreale o di sogno, ma la situazione economica e finanziaria del Paese, con i necessari apparati statistici. Per altro verso, ribadisce l'esigenza, evidenziata dal relatore, di distinguere le variazioni delle previsioni finanziarie dovute a una revisione dei tendenziali da quelle prodotte da riclassificazioni. Ritiene altresì che dovrebbero essere illustrate le ragioni per effetto delle quali si determinano variazioni significative delle previsioni delle voci del conto economico consolidato delle amministrazioni pubbliche rispetto a quanto indicato nel DPEF di luglio. Segnala in particolare la previsione concernente i consumi intermedi, che evidenzia una variazione in aumento nonostante che le misure adottate dal Governo in avvio di legislatura avrebbero dovuto, secondo le stime del Governo medesimo, comportare una notevolissima riduzione di tali spese, nell'ordine di miliardi di euro. Chiede

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pertanto se le previsioni in aumento esposte nella nota di aggiornamento non rappresentino una revisione, in senso più realistico, delle stime relative agli interventi di contenimento della spesa effettuati. Chiede altresì una illustrazione specifica delle ragioni che determinano, nel quadro di una situazione complessiva dell'economia assai preoccupante, andamenti differenziati delle entrate, nell'ambito dei quali, a fronte di un aumento del gettito delle imposte dirette e dei contributi sociali, si registra una diminuzione del gettito delle imposte indirette. Più in generale, ritiene che sia necessaria una riflessione approfondita sulle cause per le quali da lungo tempo il tasso di crescita dell'economia italiana rimane su livelli estremamente bassi. Osserva in proposito che non sembra proficuo ritenere, come in altri tempi ha affermato l'attuale Ministro dell'economia e delle finanze in carica, che il tasso di crescita dipende soltanto da fattori esogeni, sui quali le decisioni politiche non possono influire. A suo giudizio, i rapporti tra istituzioni e politica, da un lato, ed economia, dall'altro, dovrebbero essere considerati in termini più equilibrati. In ogni caso, giudica che i problemi di crescita del sistema economico italiano dovrebbero essere affrontati anche in sede parlamentare se non si vuole che il Parlamento abdichi interamente al proprio ruolo.

Massimo VANNUCCI (PD) rileva, come già osservato nel corso dell'esame del DPEF, che le previsioni sull'andamento del fabbisogno del settore statale e di quello pubblico evidenziano un aumento di oltre 16 miliardi negli ultimi mesi del 2008 rispetto a quanto avvenuto nello stesso periodo dello scorso anno. Sul punto ribadisce l'esigenza di un chiarimento da parte del Governo. Osserva infatti che simili previsioni pessimistiche sull'andamento del fabbisogno, le quali peraltro potrebbero non risultare fondate, rendono impossibile l'attuazione di qualsiasi politica di sostegno ai consumi e ai redditi che risulta invece indispensabile in considerazione della situazione economica generale. Evidenzia poi la necessità di una spiegazione degli effetti del decreto-legge n. 112 sull'andamento dei tendenziali. Più in generale, rileva conclusivamente che l'estrema sintetiticità della nota rende necessaria la predisposizione di numerosi elementi integrativi di informazione.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS ricorda come, da un punto di vista giuscontabilistico, la presentazione della nota di aggiornamento al DPEF non fosse necessaria, dal momento che gli obiettivi di politica economica risultano invariati. La presentazione della nota è avvenuta alla luce del mutato scenario internazionale, che ha determinato una variazione delle attese di crescita interna. Le conseguenti variazioni del rapporto deficit/PIL, relative agli anni successivi al 2008, risultano di modesta entità; viene mantenuto l'obiettivo del pareggio di bilancio secondo la formula europea del close to balance, che richiede un valore del rapporto deficit/PIL compreso tra -0,1 e -0,3 per cento. Viene altresì mantenuto l'obiettivo di crescita dell'avanzo primario e, conseguentemente, le prospettive di riduzione del debito pubblico.
Rileva come nell'ultimo trimestre del 2007 l'economia versasse già in una fase di stagnazione e come nei primi due trimestri dell'anno in corso si sia registrata una riduzione del PIL, attribuibile, oltre al quadro di crescente incertezza a livello internazionale, a tre ordini di fattori: l'aumento dei prezzi dei prodotti energetici e alimentari, che ha inciso sui consumi delle famiglie, l'apprezzamento dell'euro che ha indebolito la domanda estera, ed una considerevole correzione nel settore delle costruzioni. Sottolinea come le modifiche apportate dalla nota di aggiornamento al conto consolidato delle pubbliche amministrazioni derivino dai seguenti fattori: un indebolimento delle prospettive di crescita dell'economia italiana; una più puntuale ripartizione della manovra di finanza pubblica per gli anni 2009-2011 tra le categorie economiche di entrata e spesa del conto delle amministrazioni pubbliche; le modifiche alla manovra introdotte nel

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corso dell'esame parlamentare; l'aggiornamento del conto delle pubbliche amministrazioni per il 2008 in base all'attività di monitoraggio; le turbolenze sui mercati finanziari. Rileva inoltre che per il 2008 l'indebitamento netto viene riconfermato al 2,5 per cento del PIL e che il saldo sconta una ricomposizione del conto che lascia sostanzialmente invariato il livello dell'indebitamento netto in termini nominali. Si tratta comunque di variazioni di carattere compensativo.
Circa i chiarimenti chiesti sul fabbisogno, per i quali è prevista una crescita di 16 miliardi, si richiama ai dati già forniti alla Commissione nel corso dell'esame del disegno di legge di assestamento. A titolo esemplificativo, circa i fattori che hanno determinato l'aumento del fabbisogno, ricorda come, per ciò che attiene alla spesa sanitaria, l'attività di monitoraggio sulla spesa regionale avesse portato, dopo un contenzioso tra Stato e Regioni, a concordare un percorso di rientro per le Regioni inadempienti. L'adeguamento da parte della Regione Lazio agli obiettivi prefissati dal piano ha determinato la necessità di erogare, nel secondo semestre dell'anno, le risorse concordate, pari a 5 miliardi di euro, con un conseguente effetto negativo in termini di fabbisogno di tesoreria.
Per ciò che attiene alle entrate, rileva come il minor gettito tributario derivi da una riduzione delle imposte indirette causata dalla diminuzione del PIL; le imposte dirette risultano invece ancora in crescita, anche se sul futuro gravano numerose incertezze.
Per le spese da redditi di lavoro dipendente la prevista riduzione è imputabile all'effetto di trascinamento della minore spesa per il 2008, a causa dei mancati rinnovi contrattuali. Con riferimento ai consumi intermedi, le modifiche derivano da una migliore ripartizione della manovra di finanza pubblica tra le diverse componenti della spesa, da una diversa valutazione delle economie di spesa derivanti dal patto di stabilità interno e dall'andamento dell'inflazione. Per ciò che attiene alla spesa pensionistica, l'incremento risulta interamente ascrivibile alla revisione al rialzo del tasso di inflazione per gli anni 2008 e 2009, che si riflette sull'indicizzazione delle prestazioni per l'anno successivo a quello di riferimento.
Rileva come resti aperta la questione degli interventi per la crescita. Il Governo intende in proposito offrire un quadro di finanza pubblica il più possibile stabile al fine di dare certezza agli operatori economici circa l'assenza di future restrizioni fiscali. Si rendono peraltro necessari ulteriori interventi per rendere più libera l'attività del mercato e dei cittadini.

Lino DUILIO (PD) chiede se all'obiettivo del Governo di ridurre la pressione fiscale non sia subentrato quello di non aumentarla.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS ribadisce come resti fermo l'obiettivo di riduzione della pressione fiscale. Le azioni intraprese con la manovra di finanza pubblica, con la legge finanziaria e con i provvedimenti collegati esplicheranno infatti effetti positivi sull'andamento complessivo dell'economia, ferma restando l'incertezza della situazione internazionale. Il raggiungimento dell'obiettivo del rispetto del Patto di stabilità e crescita comporterà un aumento dell'attività economica e, dunque, una crescita del PIL; il conseguente aumento del gettito tributario determinerà un miglioramento del rapporto deficit/PIL, aprendo la strada ad iniziative di riduzione della pressione fiscale. Del resto, per sostenere la crescita economica, non bisogna fare riferimento unicamente al livello della tassazione, ma anche alla chiarezza dei rapporti tra pubblica amministrazione e cittadini, all'eliminazione di adempimenti di carattere puramente burocratico, ad un sistema dei rapporti di lavoro più efficiente e meno penalizzante sotto il profilo della contrattazione sindacale. Dal maggiore sviluppo conseguiranno altresì effetti positivi per l'occupazione; i dati da ultimo diffusi hanno un carattere ambivalente: da un lato risulta un aumento dell'occupazione, dall'altro un aumento del numero di persone che cercano un'occupazione.

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Con riferimento infine ai chiarimenti richiesti circa la prosecuzione della detassazione degli straordinari, sottolinea come sia intenzione del Governo mantenere la misura: i dati finora disponibili, pur parziali, mostrano infatti un consistente aumento del numero di ore lavorate.

Gabriele TOCCAFONDI (PdL), relatore, in risposta alle considerazioni del collega Duilio, conferma che a suo giudizio la presentazione contestuale, nello scorso mese di luglio, del DPEF e del decreto-legge n. 112, che anticipava i contenuti sostanziali della manovra di finanza pubblica per il 2009, ha fatto sì che il documento assumesse una maggiore concretezza. Analogamente conferma l'opportunità della predisposizione della nota di aggiornamento. Rileva poi che il peggioramento dell'andamento del PIL deve essere interamente attribuito alla situazione internazionale. Esprime quindi apprezzamento per il mantenimento degli obiettivi di finanza pubblica previsti, nonostante il peggioramento della spesa per interessi, che fa emergere ancora una volta il peso sull'economia italiana derivante dal debito pubblico accumulato. Ritiene infine necessario proseguire nell'opera di riqualificazione e riduzione della spesa pubblica, in modo che si creino rapidamente le condizioni per una riduzione della pressione fiscale che persegua anche obiettivi di maggiore equità.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, non essendoci altre richieste di intervento, dichiara concluso l'esame della nota di aggiornamento del documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 2009-2013. Pone quindi in votazione la proposta di conferire al relatore il mandato a riferire favorevolmente all'Assemblea sul documento medesimo.

La Commissione delibera di conferire il mandato al relatore di riferire in senso favorevole all'Assemblea sulla nota di aggiornamento al documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 2009-2013. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

La seduta termina alle 15.10.

ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 1o ottobre 2008. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI.

La seduta comincia alle 15.10.

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2008.
Atto n. 21.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame dello Schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 24 settembre 2008.

Gaspare GIUDICE (PdL), relatore, ricorda che erano stati richiesti al rappresentante del Governo, nella seduta del 24 settembre, chiarimenti in merito all'importo preciso delle disponibilità oggetto di ripartizione. Ritiene pertanto opportuno, in assenza del sottosegretario che ha seguito finora la discussione sul provvedimento, rinviarne l'esame, osservando altresì che, rispetto allo schema di decreto trasmesso dal Governo, gli pare assai problematica la definizione di una proposta di parere.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, alla luce delle considerazioni svolte dal relatore, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.15.