CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 1° ottobre 2008
66.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.10 alle 14.15.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

Mercoledì 1o ottobre 2008. - Presidenza del presidente, Edmondo CIRIELLI.

La seduta comincia alle 14.15.

Sulla missione a Farnbourogh (Londra) del 15 e 16 luglio 2008, in occasione della 46a edizione del Salone internazionale dell'aeronautica e dello spazio.
(Svolgimento e conclusione).

Edmondo CIRIELLI, presidente, rende comunicazioni sulla missione in titolo (vedi allegato 1).

Sulla missione in Libano del 28 e 29 luglio 2008, relativa alla visita al contingente militare italiano.
(Svolgimento e conclusione).

Edmondo CIRIELLI, presidente, nel rendere comunicazioni sulla missione in titolo (vedi allegato 2), esprime a nome

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della Commissione il più vivo apprezzamento, sia per l'attività svolta dal contingente italiano impegnato in Libano, sia per l'opera preziosa che sta svolgendo con equilibrio e saggezza il Comandante della missione UNIFIL, Generale di Divisione Claudio Graziano, la cui riconferma nell'incarico, da parte delle Nazioni Unite, oltre ad essere il segno dell'apprezzamento internazionale per i risultati conseguiti, è motivo di orgoglio per tutto il nostro Paese.

La seduta termine alle 14.20.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Mercoledì 1o ottobre 2008. - Presidenza del presidente Edmondo CIRIELLI. - Interviene il Sottosegretario di Stato per la difesa, Giuseppe Cossiga.

La seduta comincia alle 14.20.

5-00375 Cicu: sul rafforzamento dell'organico e dei mezzi della stazione dei Carabinieri di Zingonia (Bergamo).

Edmondo CIRIELLI, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

Gregorio FONTANA (PdL), in qualità di cofirmatario, nell'illustrare l'interrogazione in titolo, rivolge un sentito ringraziamento all'Arma dei Carabinieri per l'attività svolta nella provincia di Bergamo.

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Gregorio FONTANA (PdL), replicando, si dichiara pienamente soddisfatto della risposta del Governo che dà corso alle assicurazioni fornite recentemente dal Ministro della difesa sul potenziamento della stazione dei Carabinieri di Zingonia oggetto dell'interrogazione in titolo. In proposito, sottolinea come dalla risposta del Governo emerga con chiarezza che, a prescindere dall'ipotesi di elevare a tenenza la citata caserma, vi sia stato un intervento tempestivo per consentire all'Arma dei Carabinieri di svolgere efficacemente il proprio servizio sul territorio, attraverso un sensibile potenziamento dell'organico e dei mezzi. Dichiara altresì la propria soddisfazione per la particolare attenzione manifestata dal Governo anche per la sicurezza della provincia di Bergamo.

5-00374 Fava: sulla soppressione, nell'anno 2010, del Secondo Gruppo Manutenzione di Forlì.

Giovanni FAVA (LNP) rinuncia all'illustrazione dell'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

Giovanni FAVA (LNP), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta del Governo. In particolare, precisa di non potersi ritenere completamente soddisfatto a causa dei contenuti politici della risposta che non evidenziano un ripensamento da parte del Governo in merito alla scelta di sopprimere, nel 2010, il Secondo Gruppo Manutenzione di Forlì. Auspica comunque che tale ripensamento vi sia prossimamente, quanto meno con riguardo alla tempistica della soppressione, visto che per i numerosi dipendenti coinvolti nella vicenda e per le loro famiglie non vi sono ancora certezze per il futuro.

Edmondo CIRIELLI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 14.30.

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SEDE REFERENTE

Mercoledì 1o ottobre 2008. - Presidenza del presidente Edmondo CIRIELLI. - Interviene il Sottosegretario di Stato per la difesa, Giuseppe Cossiga.

La seduta comincia alle 14.30.

Incentivi per favorire, nelle regioni dell'arco alpino, il reclutamento di militari volontari nei reparti delle truppe alpine.
C. 607 Caparini.

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

Giovanni FAVA (LNP), relatore, osserva che la proposta di legge in esame trae origine dalla constatazione degli effetti che l'adozione del modello di reclutamento, interamente basato sul volontariato militare, sta dispiegando sulla composizione delle truppe alpine.
L'anno scorso, un noto settimanale nazionale, l'Espresso, dedicò un interessante reportage alla composizione organica delle nostre Forze armate, evidenziando, in particolare, come le regioni di tradizionale reclutamento delle truppe alpine fornissero ormai pochissimi uomini e donne all'Esercito.
Il Piemonte dava alle Forze terrestri soltanto il 2 per cento dei loro effettivi, la Lombardia l'1,8 per cento, il Veneto l'1,6 per cento, il Trentino-Alto Adige lo 0,4 per cento e la Val d'Aosta lo 0,1 per cento. Persino un reparto come l'8o Reggimento della Brigata alpina Julia, stando alle risultanze dell'inchiesta condotta dall'Espresso, aveva organici composti al 68 per cento da volontari provenienti dalle regioni meridionali.
Ad avviso dei proponenti, quindi, tutto questo si ripercuote negativamente, sia sull'identità delle truppe alpine che sul loro radicamento territoriale, che ne costituisce un tratto peculiare, pregiudicando altresì l'alimentazione a medio-lungo termine dell'associazionismo d'arma, che svolge nelle regioni dell'arco alpino importanti funzioni di concorso all'espletamento delle attività della protezione civile.
È evidente come, secondo i proponenti, la causa principale dell'insufficiente afflusso di volontari provenienti dalle regioni dell'arco alpino sia da ricercarsi nella carenza di incentivi economici: il mercato del lavoro nel Nord Italia offrirebbe infatti molte più alternative ai giovani di quanto non si verifichi al Sud, rendendo comparativamente più attraente per i ragazzi provenienti dal Mezzogiorno la prospettiva dell'impiego nelle Forze armate.
Da qui l'idea che muove l'intera proposta di legge in esame: ossia quella di cercare di invertire il trend che vede le truppe alpine progressivamente snaturalizzarsi, introducendo un regime di incentivi addizionali all'arruolamento in favore dei giovani residenti nelle regioni dell'arco alpino.
Tecnicamente, il provvedimento è strutturato in tre articoli.
L'articolo 1 sostituisce integralmente l'articolo 9 della legge 23 agosto 2004, n. 226 con la quale venne anticipata al 2005 la sospensione della coscrizione obbligatoria in tempo di pace.
Il nuovo articolo è costituito sei commi.
Nel primo, si stabilisce una sorta di assegnazione privilegiata dei giovani residenti nelle regioni dell'arco alpino ai reparti dipendenti dal Comando Truppe Alpine, a domanda degli interessati, e comunque non oltre il completamento degli organici previsti. Si stabilisce inoltre che ogni regione dell'arco alpino abbia sul proprio territorio almeno un reparto alpino.
Il secondo comma dispone che, una volta accolte le istanze di trasferimento ai reparti alpini dei giovani arruolati residenti nelle regioni dell'arco alpino, vengano considerate quelle presentate dai giovani residenti in zone montane non alpine e dagli iscritti al Club Alpino Italiano.
Nel terzo comma si trova il regime speciale di incentivi previsto per incrementare le domande di reclutamento. Si prevede che al 1o gennaio 2009 i volontari

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residenti nelle regioni dell'arco alpino in ferma prefissata di un anno e in rafferma presso unità dipendenti dal Comando Truppe Alpine ricevano un assegno mensile integrativo pari a 500 euro e comunque non inferiore al 30 per cento del trattamento previsto per i militari della stessa categoria.
Il comma 4 stabilisce che, ove possibile, i giovani volontari residenti nelle regioni dell'arco alpino siano assegnati a reparti basati in prossimità del loro comune di residenza.
A fronte dei benefici previsti, il comma 5, prevede che alla cessazione dal loro sevizio, i militari volontari residenti nelle regioni dell'arco alpino entrino a far parte di un'apposita riserva mobilitabile in caso di calamità naturale, a disposizione delle autorità nazionale, regionali, provinciale e comunali delle regioni dell'arco alpino eventualmente colpite da disastro. L'appartenenza alla predetta riserva cesserebbe soltanto al compimento del 40o anno di età.
Il comma 6 stabilisce che a valutare l'idoneità psico-attitudinale degli aspiranti volontari in ferma prefissata residenti nelle regioni dell'arco alpino siano chiamate commissioni composte da personale proveniente dalle medesime regioni.
L'articolo 2 attribuisce all'Associazione Nazionale Alpini il compito di promuovere il reclutamento volontario nei reparti delle truppe alpine nelle regioni di tradizionale provenienza dei suoi componenti, con particolare attenzione al bacino dell'arco alpino. È altresì previsto che l'Associazione Nazionale Alpini operi d'intesa con il Ministero della difesa e che questo ne sostenga l'attività.
L'articolo 3 disciplina l'entrata in vigore del provvedimento.

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.

Edmondo CIRIELLI, presidente, sottolinea come la proposta di legge in oggetto parta da una condivisibile esigenza di valorizzazione delle specifiche funzioni svolte dalle truppe alpine e dei legami di queste ultime con il territorio. Ciò posto, sottolinea come la risposta individuata dai proponenti non appaia idonea, in quanto conduce ad una discriminazione retributiva tra gli appartenenti alle truppe alpine in funzione della relativa residenza. A suo avviso, invece, una risposta adeguata andrebbe ricercata tra gli strumenti incentivanti utilizzati dall'ordinamento vigente per talune categorie di personale militare, come per esempio i paracadutisti, che prescindono da qualsiasi riferimento alla provenienza geografica. In conclusione, si riserva di adottare, in sede parlamentare, tutte le opportune iniziative volte ad apportare al testo del provvedimento quei miglioramenti che, senza alterarne la finalità di fondo, consentano di eliminare i profili critici dianzi evidenziati che, peraltro, potrebbero pregiudicarne la costituzionalità.

Americo PORFIDIA (IdV), nel concordare pienamente con le osservazioni del presidente, rileva come risulti del tutto irragionevole attribuire una indennità soltanto agli alpini residenti in alcune aree geografiche, negandola implicitamente ad altri, come quelli provenienti dalle regioni meridionali, che, peraltro, contrariamente ai primi, devono sostenere maggiori oneri e maggiori disagi per trasferirsi nelle località di lavoro. Ritiene infine incomprensibile la razio della previsione contenuta al comma 6 dell'articolo 1 secondo cui le Commissioni chiamate a valutare l'idoneità psico-attitudinale degli aspiranti volontari in ferma prefissata di un anno sono composte da personale residente nelle zone tipiche di reclutamento alpino.

Pier Fausto RECCHIA (PD) giudica gli incentivi previsti dal provvedimento inadeguati e pericolosi, a prescindere dai gravi dubbi di costituzionalità che essi ingenerano. Inadeguati, in quanto si prestano ad essere facilmente elusi attraverso un semplice cambio di residenza; pericolosi, in quanto rischiano di disincentivare i reclutamenti nelle regioni meridionali, che attualmente rappresentano il principale

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bacino da cui attingono le Forze armate.

Ettore ROSATO (PD) sottolinea come il problema del reclutamento degli alpini sia un problema serio, la cui soluzione non può essere certo rinvenuta nell'utilizzo degli strumenti prospettati dal provvedimento in esame. I problemi di costituzionalità che tali strumenti pongono, infatti, a suo avviso, sono così evidenti da impedire una conclusione positiva dell'iter legislativo del provvedimento in oggetto. Osserva come il problema del legame tra alpini e territorio, pur essendo un problema reale, non può essere risolto discriminando i trattamenti economici del personale militare in funzione della residenza geografica, ma bensì introducendo incentivi per tutti gli alpini in ragione della specificità dell'attività svolta. Infine, pone all'attenzione della Commissione un ulteriore elemento di riflessione in merito al fatto che il provvedimento, prevedendo la presenza di un reparto per ogni regione dell'arco alpino senza oneri per il bilancio dello Stato, potrebbe comportare lo spostamento di tutti i reparti esistenti verso le regioni dell'arco alpino, a scapito delle altre regioni.

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA, intervenendo per fornire chiarimenti in merito ad alcuni profili problematici emersi nel corso del dibattito, sottolinea come il provvedimento si muova nella giusta direzione di dare un adeguato riconoscimento al Corpo degli alpini e al forte legame esistente tra il territorio e il Corpo stesso. In particolare, sottolinea come il provvedimento si riferisca non solo alle regioni dell'arco alpino, ma a tutte «le zone tipiche di reclutamento alpino» tra le quali anche l'Abruzzo. Ritiene inoltre che non siano ravvisabili profili di manifesta incostituzionalità in ordine agli incentivi previsti dalla proposta di legge in esame, in quanto tali incentivi si sostanzierebbero fondamentalmente nella elevazione di un emolumento già previsto dalla legislazione vigente, volto ad attribuire uno specifico riconoscimento alle attività svolte dalle truppe alpine. Il problema più difficilmente risolvibile, a suo avviso, quindi, non è tanto quello della incostituzionalità dell'incentivo, quanto piuttosto quello della sua copertura finanziaria, non prevista dal provvedimento. A questo riguardo, andrebbe altresì considerato che la sensibile elevazione dell'incentivo previsto a legislazione vigente da cinquanta a cinquecento euro potrebbe rischiare di ingenerare comportamenti emulativi da parte di altro personale delle Forze armate che gode di analogo radicamento territoriale. Ravvisa un ulteriore elemento di criticità della proposta di legge nella composizione delle Commissioni chiamate a valutare l'idoneità psico-attitudinale degli aspiranti volontari in quanto, poiché attualmente esiste un unico centro di reclutamento a Bologna, la predetta composizione potrebbe comportare la necessità di un'ampia riorganizzazione - ancora tutta da definire - delle strutture preposte al reclutamento. Quanto alla previsione contenuta al comma 4 dell'articolo 1, volta a favorire l'assegnazione dei giovani volontari in reparti aventi la sede vicino ai comuni di residenza, segnala che già oggi siffatta assegnazione rappresenta una priorità, compatibilmente con le esigenze ordinative e operative del Comando truppe alpine. Inoltre, ravvisa l'opportunità di raccordare la disposizione di cui al comma 5 dell'articolo 1, finalizzata alla costituzione di una riserva mobilitabile in caso di calamità naturali in montagna, costituita da personale volontario posto in congedo, con la normativa vigente in materia di ordinamento, reclutamento, impiego, concorsi per la protezione civile e l'addestramento delle Forze armate. Infine, per quanto riguarda l'articolo 2 che prevede l'attribuzione all'Associazione Nazionale Alpini di compiti promozionali autonomi per il reclutamento volontario nei reparti delle truppe alpine, sottolinea come attualmente gli organi dello Stato Maggiore dell'Esercito, preposti all'attività di informazione e promozione dei reclutamenti, dislocati in ogni regione, già si avvalgano del concorso delle Associazioni

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d'arma e, per gli alpini, della citata Associazione.

Gregorio FONTANA (PdL) ritiene che la complessità dei problemi esposti sia tale da rendere necessario un successivo approfondimento da parte della Commissione. Ciò posto, sottolinea come il provvedimento persegua la positiva finalità di dare un adeguato riconoscimento al legame tra truppe alpine e territorio, legame che per effetto della professionalizzazione della leva è andato progressivamente indebolendosi, nonostante in sede parlamentare siano stati lanciati in passato numerosi appelli, purtroppo inascoltati, affinché esso non fosse disperso. In conclusione, ritiene necessario approfondire, nel prosieguo dell'esame, i profili di costituzionalità e di copertura finanziaria del provvedimento, fermo restando l'obiettivo di valorizzare adeguatamente la specificità dei reparti alpini.

Americo PORFIDIA (IdV) chiede al Governo di chiarire se gli incentivi previsti dalla legislazione vigente siano riconosciuti a tutti gli alpini ovvero solo a quelli residenti in alcune regioni.

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA chiarisce che la legislazione vigente prevede l'attribuzione di incentivi a tutti gli alpini a prescindere dalla residenza.

Americo PORFIDIA (IdV), alla luce dei chiarimenti del Governo, ribadisce i suoi dubbi sulla costituzionalità dell'incentivo previsto dal provvedimento.

Edmondo CIRIELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.