CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 18 settembre 2008
56.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 9 alle 9.15.

SEDE REFERENTE

Giovedì 18 settembre 2008. - Presidenza del presidente Andrea GIBELLI. - Interviene il sottosegretario di Stato dello sviluppo economico Adolfo Urso.

La seduta comincia alle 9.15

Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia.
C. 1441-ter Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta di ieri.

Andrea GIBELLI, presidente, ricorda ai colleghi che quella di oggi è l'ultima finestra per il dibattito preliminare sul disegno di legge in esame. Domani alle 14,00 è infatti fissato il termine per la presentazione degli emendamenti e nel corso della prossima settimana si procederà con le votazioni.

Andrea LULLI (PD) osserva preliminarmente che il testo in esame, pur apprezzabile in alcuni suoi aspetti, prevede numerose deleghe che attribuiscono al Governo un ruolo, a suo giudizio eccessivo, in materie di fondamentale importanza per il Paese. Ritiene sorprendente che all'articolo 3 sui distretti produttivi e le reti d'impresa non si faccia alcun riferimento al cosiddetto fisco di distretto che ha rappresentato uno dei cavalli di battaglia nell'ultima campagna elettorale della maggioranza. Riguardo ai distretti sarebbe stato interessante disegnare linee d'intervento per orientare comportamenti virtuosi di queste realtà produttive sul piano dell'innovazione nell'uso delle risorse, incentivando ad esempio la microproduzione di energia e favorendo processi di internazionalizzazione di attività che sono il punto di forza dell'industria manifatturiera italiana. Riguardo all'articolo 5, richiamate le osservazioni - che condivide - del collega Vico, ritiene auspicabile l'istituzione di commissioni per la verifica dei risultati raggiunti dai progetti di reindustrializzazione. In merito alle disposizioni sull'internazionalizzazione, ritiene

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che si dovrebbero dare sostegni più forti alle imprese, mentre la lotta alla contraffazione dovrebbe essere affrontata, oltre che con l'inasprimento delle misure punitive, anche con la limitazione del money transfert e della circolazione di denaro contante in una situazione di diffusa deregolamentazione.
Riguardo al nucleare, ritiene indispensabile prevedere un'Agenzia di sicurezza che valorizzi le prestigiose competenze italiane in materia, nonché affrontare le complesse questioni del decommissioning e della localizzazione degli impianti di smaltimento delle scorie. Ritiene che la reintroduzione del nucleare debba essere gestita in una logica di sistema, in cui le scelte politiche dovrebbero essere supportate da adeguate competenze tecnico-scientifiche. Sottolinea questo aspetto fondamentale senza alcun intento dilatorio, nella consapevolezza che si tratta di scelte di grande responsabilità con ricadute importanti per il futuro del Paese. Preannuncia, quindi, la presentazione di proposte emendative sulle questioni evidenziate in materia di nucleare. Nel giudicare incomprensibile l'impostazione dell'articolo 17, che affida all'Agenzia per l'attrazione degli investimenti competenze di sviluppo e ricerca sul nucleare, sottolinea che l'innovazione nel settore energetico non può essere limitata al nucleare, ma che si dovrebbero approfondire le questioni connesse al risparmio energetico e alle altre fonti di approvvigionamento. Con riferimento all'articolo 18, manifesta disponibilità ad attribuire al TAR del Lazio il contenzioso sul nucleare, ricordando tuttavia che l'articolo 117 della Costituzione individua come materia di legislazione concorrente la produzione, il trasporto e la distribuzione nazionale di energia. Ritiene, infine, che le disposizioni dell'articolo 22 rappresentino un passo indietro rispetto al processo di liberalizzazione della vendita dei carburanti. Preannuncia, quindi, la presentazione di proposte emendative anche su questi ultimi aspetti approfonditi nel suo intervento.

Raffaello VIGNALI (PdL) rileva che le misure compensative per la localizzazione degli impianti nucleari devono essere destinate alla popolazione e non solo agli enti locali. Sottolinea la necessità di dare attuazione a provvedimenti approvati nelle precedenti legislature sulle fonti rinnovabili poiché molti imprenditori hanno fatto investimenti in questo ambito e vivono attualmente in una situazione di incertezza normativa. Per quanto riguarda le disposizioni sulle imprese, ritiene positivo approfondire le tematiche sulle reti d'impresa, soprattutto in considerazione del fatto che il nostro sistema industriale è stato meno coinvolto dalle crisi dei grandi mercati finanziari perché essenzialmente basato su imprese di dimensioni piccole e medie. Rileva che le imprese italiane hanno scoperto la cultura del distretto per vincere la sfida della competitività. Negli ultimi anni sono sorti distretti e metadistretti, cioè reti lunghe d'impresa dal nord al sud, ben rappresentati dall'industria aerospaziale. Sottolinea, quindi, la necessità di prevedere forme di sostegno alle imprese per supplire alle carenze strutturali del sistema, evidenziando che l'unione del imprese non comporta necessariamente operazioni di fusione. Le agevolazioni dovrebbero riguardare prioritariamente le piccole imprese in molti casi gravate di imposizioni fiscali superiori rispetto a quelle di grandi dimensioni. Esprime apprezzamento per le misure di riordino dei diversi soggetti che operano nell'ambito dell'internazionalizzazione delle imprese e, in particolare, di SIMEST e SACE che rappresentano strutture ormai datate. Evidenziata l'opportunità di ricorrere anche a sistemi assicurativi privati, ricorda che nell'ultimo anno le imprese internazionalizzate sono aumentate dal 30 al 34 per cento. In conclusione, ritiene che il provvedimento rechi disposizioni che rispondono alle esigenze di sviluppo del Paese e ne auspica una rapida approvazione.

Enzo RAISI (PdL), relatore, ringrazia tutti i colleghi per l'ampio e approfondito dibattito, assicurando che la discussione

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sul testo è aperta e che molte delle osservazioni svolte da più parti saranno oggetto di appositi emendamenti (pensa ad esempio alle sollecitazioni sull'istituzione di un'Agenzia sulla sicurezza nucleare, ovvero alla necessità di limitare l'eccessiva centralizzazione effettuata con l'avocazione delle competenze sulle controversie giurisdizionali in materia di energia in capo al TAR). Condivide i rilievi emersi in molti degli interventi, ed ha particolarmente apprezzato che non siano state formulate opposizioni di tipo pregiudiziale anche su argomenti complessi, quali il nucleare. Il confronto sulle osservazioni formulate nel dibattito sarà dunque davvero aperto, con una sola premessa: è necessario che, pur nelle possibili modificazioni al testo, sia evitata l'introduzione di disposizioni che rendano incerti tempi e procedure sul nucleare. Ritiene infatti che sulla materia l'Italia sia già colpevolmente in ritardo e che sia evidente la necessità di decidere rapidamente, oltre che bene, sugli sviluppi futuri; è proprio questa una delle motivazioni che ha convinto il Governo ad approntare la disposizione sul TAR del Lazio, poiché la frammentazione e la diversificazione delle varie decisioni a livello locale finisce poi per impedire di procedere nella realizzazione delle strutture destinate alla produzione energetica. Appare evidente che alcuni argomenti - e a suo parere quello della politica energetica è fra questi - richiedono la centralizzazione del momento decisionale, pur nel pieno coinvolgimento delle regioni e degli enti locali, nonché delle popolazioni.
Altro tema di grande rilievo, e toccato in molti interventi, è quello dell'internazionalizzazione delle imprese; concorda pienamente sulla necessità emersa di avere un referente unitario per l'impresa che si internazionalizza. Rileva che le importanti disposizioni assunte in materia nella XIV legislatura (pensa ad esempio all'istituzione dello sportello unico all'estero) non hanno avuto adeguata attuazione e attenzione nella legislatura passata; sembra quindi opportuna la scelta effettuata di procedere con decisione, e nel senso della semplificazione, sulla materia: semplificazione a livello normativo, con l'adozione del testo unico, e semplificazione nel senso della rivisitazione e razionalizzazione degli enti che operano nel settore.
Ricorda ai colleghi che due degli articoli recati dal disegno di legge, e precisamente l'articolo 3 sui distretti produttivi e reti di impresa, e l'articolo 22, sulla rete di distribuzione dei carburanti, sono confluiti nel decreto-legge 112, convertito con la legge 133 del 2008, e sono quindi normativa vigente; le osservazioni vanno quindi eventualmente riferite a tali disposizioni poiché questi articoli saranno espunti dal testo in discussione.
In conclusione, ribadisce la piena disponibilità al dialogo sulle grandi questioni, ringraziando ancora i colleghi per la serenità del tono del dibattito appena svolto.

Il sottosegretario Adolfo URSO ringrazia a nome del Governo e del ministro Scajola quanti sono intervenuti nel dibattito e il relatore che ha fornito alcune risposte su osservazioni significative al testo in esame. Manifesta disponibilità al confronto parlamentare, preannunciando che è intenzione del Governo dare risposta specifica alle questioni poste dai deputati intervenuti, a cominciare dalla materia dell'energia. Sottolinea che la posizione del Governo è in linea di continuità con gli impegni assunti sia nella scorsa legislatura sia dal precedente Governo Berlusconi. Ricorda che negli anni dal 2001 al 2006 furono già approvate alcune disposizioni che consentivano la ricerca nel settore del nucleare e una norma che consentiva all'ENEL di operare all'estero nella realizzazione di impianti nucleari. Il percorso intrapreso procede, nella legislatura attuale, in una logica di sistema. Rileva che nel corso della discussione è stata da più parti segnalata la mancata previsione nel testo in esame dell'istituzione di un'Agenzia di sicurezza nucleare. Nella consapevolezza che il progetto di rilancio dell'opzione nucleare non può prescindere dalla creazione di un forte e autorevole organismo di sicurezza, dotato delle adeguate

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competenze professionali e delle risorse finanziarie, ricorda che, a questo scopo, il Ministero dello sviluppo economico ha avviato già prima dell'estate un confronto tecnico con i competenti uffici del Ministero dell'ambiente per definire la disciplina più idonea Ricorda altresì che il ministro Scajola aveva preannunciato questa iniziativa lo scorso 9 luglio, in occasione dell'audizione programmatica dinanzi alle Commissioni congiunte attività produttive di Camera e Senato. Preannuncia pertanto che sulla questione il Governo presenterà un emendamento al testo in esame. Ritiene che la norma possa consentire di superare anche le perplessità espresse dalla deputata Formisano che nel suo intervento ha sottolineato l'opportunità di un maggiore coinvolgimento delle università e degli enti di ricerca, quali l'ENEA, in un'attività di monitoraggio costante del rilancio del nucleare in Italia, anche al fine di richiamare in patria numerosi valenti ricercatori attualmente impegnati all'estero. Aggiunge che nell'Agenzia di sicurezza nucleare potranno essere collocate le migliori professionalità del settore sia italiane che straniere.
In merito alle osservazioni formulate dai deputati Benamati e Vico sulle competenze attribuite dall'articolo 17 all'Agenzia per l'attrazione degli investimenti (ex Sviluppo Italia), precisa che non vi è alcuna anomalia nel coinvolgimento nella ricerca della società la cui mission istituzionale è accrescere la competitività del paese, sostenendo tra l'altro l'innovazione e la crescita industriale, anche con l'attrazione di capitali stranieri da investire nel settore. Riguardo all'osservazione del deputato Benamati sull'articolo 15, per cui sarebbe opportuno prevedere specifiche misure compensative a favore degli enti locali interessati dalla costruzione degli impianti nucleari, sottolinea che sul punto esistono posizioni contrastanti tra gli stessi enti locali. Molti «comuni nucleari» lamentano, infatti, che parte delle attuali misure compensative sono assegnate ad amministrazioni solo marginalmente interessate dalla localizzazione dell'impianto, con notevole aggravio finanziario e inefficienze nell'utilizzo delle risorse. Appare quindi preferibile - come ha sottolineato nel suo intervento odierno il deputato Vignali - prevedere benefici diretti a favore delle popolazioni, sulla base di criteri ispirati a principi di equità e di efficienza.
Rilevato che il Governo opererà in una logica di sistema nel rilancio del nucleare in Italia, giudica non condivisibili le argomentazioni del deputato Benamati, secondo cui per effetto della definizione da parte del CIPE delle tipologie di impianti di produzione di energia elettrica nucleare che possono essere realizzati sul territorio nazionale si realizzerebbe una distorsione della concorrenza. Al riguardo, osserva che in tutti i paesi che producono energia nucleare degli impianti deve essere definita la tipologia; il Governo intende operare secondo logiche di mercato, senza alcuna imposizione di stampo dirigistico. La stessa norma reca, del resto, la definizione «delle tipologie» al plurale, proprio perché si vuole assicurare il massimo della flessibilità.
In merito all'articolo 18, preannuncia la presentazione di un emendamento che dovrebbe risolvere le perplessità manifestate dai deputati Benamati e Torazzi sull'attribuzione delle controversie concernenti il settore dell'energia al tribunale amministrativo regionale del Lazio. Preannuncia altresì un emendamento in materia di decommissioning che potrà venire incontro alle sollecitazioni del collega Vico.
Ritiene che le osservazioni del deputato Quartiani circa un'eccessiva tendenza all'accentramento che emergerebbe dal provvedimento, e in particolare dalle disposizioni relative alle politiche energetiche non trovi riscontro né nella lettera del testo, né nel metodo costantemente seguito del Ministero dello sviluppo economico. Al contrario, la modalità con cui sarà definita secondo l'articolo 7 del decreto-legge n. 112 del 2008, la strategia energetica nazionale dimostra come il Governo sia aperto al confronto e al dialogo non solo con le amministrazioni e gli enti interessati, ma anche con la società civile e il mondo della ricerca. A titolo esemplificativo segnala che è stato attivato un canale

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tra il Ministero e l'ANCIN, la consulta dei comuni nucleari, il cui contributo di riflessione e di proposta può essere valutata in termini estremamente positivi. Fa altresì presente al collega Quartiani che il Governo non ha mai sostenuto di voler raggiungere entro il 2020 un apporto di energia nucleare pari al 25 per cento del fabbisogno energetico, ma ha soltanto più volte affermato qual'è il mix di generazione elettrica ottimale cui tendere per porre fine alla vulnerabilità del sistema di approvvigionamento: 25 per cento di energia nucleare, 25 per cento di fonti rinnovabili e 50 per cento di combustibili fossili. Per quanto riguarda le altre politiche in tema di energia, il Governo ha intenzione di definire un piano di risparmio energetico e di semplificazione l'erogazione di incentivi per le fonti rinnovabili in modo da accelerare gli investimenti in questo ambito.
Con riferimento alle osservazioni sulle disposizioni relative agli incentivi alle imprese e, in particolare, sull'opportunità di prevedere un'incentivazione di carattere fiscale per l'aggregazione di piccole imprese evidenziata dal deputato Colaninno, precisa che la legge finanziaria per il 2007 ha introdotto un regime fiscale agevolato per le operazioni di aggregazioni aziendali quali fusioni e incorporazioni. La finalità della norma è di favore il raggiungimento di una struttura organizzativa aziendale, anche in termini dimensionali, che consenta il loro inserimento in un mercato sempre più competitivo. Questa agevolazione riguarda, in particolare, le operazioni di aggregazione aziendale che si realizzano attraverso gli istituti della fusione, della scissione o del conferimento neutrale effettuati negli anni 2007-2008. Allo stato attuale, pertanto, la norma è ancora in vigore e per il futuro il Governo valuterà l'opportunità di prorogarne o meno l'efficacia in base ad una valutazione di compatibilità finanziaria. Aggiunge che analoghe considerazioni di compatibilità finanziaria devono essere svolte in relazione alle proposte del deputato Versace di defiscalizzare, sul modello danese, i prodotti o gli utili sui prodotti che il paese esporta. Al riguardo, osserva che, a differenza di molti altri paesi europei, oltre il 30 per cento del nostro sistema produttivo è basato sull'export e che pertanto bisogna valutare la compatibilità economica di agevolazioni fiscali per un così grande volume di prodotti.
In relazione al maggiore coinvolgimento auspicato dal deputato Sanga in materia di distretti produttivi e di reti di impresa, osserva che le disposizioni dell'articolo 3, già aventi forza di legge in quanto confluite, in sede di conversione, nel decreto-legge n. 112 del 2008, si propongono di disciplinare le reti di impresa quali forme di coordinamento di natura funzionale destinate alle realtà piccole e medie che intendano aumentare la loro massa critica e avere maggiore forza sul mercato senza doversi fondere o unire sotto il controllo di un unico soggetto. Sottolinea che si è estesa alle reti di impresa la disciplina dei distretti produttivi già recata dalla legge finanziaria per il 2006 e che, proprio per consentire il confronto con le regioni l'articolo 3, comma 3, prevede, modificando la legge finanziaria per il 2006, l'intesa con la Conferenza Stato-regioni che rappresenta, a normativa vigente, la modalità più forte di coinvolgimento delle istanze regionali.
Per quanto riguarda le disposizioni dell'articolo 22 relative alla razionalizzazione della rete di distribuzione dei carburanti, anch'esse confluite nel decreto-legge n. 112 del 2008, rileva che sono state condivise sia dagli operatori, sia dalle regioni, sia dall'Unione europea, anche perché rispondono ad una procedura d'infrazione avviata da tempo dalla Commissione.
Ricorda che il ministro Scajola, in più occasioni, ha ribadito l'intenzione del Governo di proseguire il programma Industria 2015 avviato nel corso della precedente legislatura, in coerenza con quanto previsto dal piano triennale sulla politica industriale avviato dallo stesso ministro Scajola nel 2005. Sono stati pubblicati i primi tre bandi sull'efficienza energetica, la mobilità sostenibile e le nuove tecnologie per il made in Italy. Nel disegno di

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legge in esame è contenuta una norma che prevede la possibilità di introdurre nuove aree tecnologiche o di adeguare quelle già individuate, proprio al fine di dare continuità e maggiore flessibilità al programma Industria 2015.
Riguardo alle osservazioni dei deputati Colaninno, Lulli, Vignali e Versace in materia di internazionalizzazione delle imprese, osserva che il testo prevede una delega al Governo per quanto riguarda sia il testo unico del commercio con l'estero sia la riforma degli enti che operano nell'ambito dell'internazionalizzazione che dovranno essere sottoposti ad un efficace intervento di riordino.
Con riferimento alle disposizione in tema di lotta alla contraffazione, sottolinea che il provvedimento in esame introduce modifiche volte a rendere più efficace l'attività di contrasto, ricordando che il ministro Scajola ha recentemente annunciato a Napoli che sarà presto istituito un Consiglio nazionale anticontraffazione, con sede presso il Ministero dello sviluppo economico.
Ribadisce infine la disponibilità del Governo a recepire proposte emendative migliorative del testo in esame, per giungere all'approvazione di un provvedimento ampiamente condiviso.

Andrea GIBELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 10.30.