CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 17 settembre 2008
55.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO AL 26 NOVEMBRE 2008

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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 17 settembre 2008.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.10 alle 14.35.

INTERROGAZIONI

Mercoledì 17 settembre 2008. - Presidenza del presidente Edmondo CIRIELLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giuseppe Cossiga.

La seduta comincia alle 14.35.

5-00009 Tommaso Foti: sulla razionalizzazione, l'accorpamento, la riduzione e l'ammodernamento del patrimonio in uso al Ministero della difesa.

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Tommaso FOTI (PdL), replicando, pur dichiarandosi soddisfatto dei chiarimenti forniti dal Governo circa la complementarietà degli interventi normativi che si sono succeduti negli ultimi anni, si riserva una valutazione definitiva sugli interventi di razionalizzazione in corso all'atto della definizione dell'Accordo di programma con cui saranno concretamente individuati gli immobili oggetto di cessione e quelli da

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realizzare per consentire la riallocazione delle relative funzioni.

5-00231 Raisi: sull'eventuale assenso delle autorità militari al progetto di ampliamento dell'aeroporto di Bologna.

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Enzo RAISI (PdL), replicando, si dichiara soddisfatto degli elementi di risposta forniti dal Governo che confermano la fondatezza delle preoccupazioni espresse nella interrogazione da lui sottoscritta ed esprime apprezzamento circa la necessità rilevata dal Governo di procedere tempestivamente ad una revisione del progetto di ampliamento dell'aerostazione civile di Bologna al fine di evitare un grave impedimento all'operatività del Reparto militare dell'Esercito.

Edmondo CIRIELLI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 14.50.

RISOLUZIONI

Mercoledì 17 settembre 2008. - Presidenza del presidente Edmondo CIRIELLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giuseppe Cossiga.

La seduta comincia alle 14.50.

7-00032 Villecco Calipari: sulla caserma «Mezzacapo» di Reggio Calabria.
(Discussione e conclusione - Approvazione di un nuovo testo).

La Commissione inizia la discussione della risoluzione in titolo.

Rosa Maria VILLECCO CALIPARI (PD), nell'illustrare la risoluzione in titolo, chiede preliminarmente al Governo di fare luce sulla vicenda relativa alla dismissione della caserma Mezzacapo di Reggio Calabria e sulle sorti del relativo personale, nonché un impegno del Governo stesso ad aprire un tavolo tecnico, al fine di individuare una collocazione adeguata del personale che al momento risulta assegnato a tale struttura.

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA, nel proporre una riformulazione della risoluzione in oggetto (vedi allegato 3), sottolinea come da quest'ultima risultino sia gli elementi di chiarimento sia l'impegno richiesto dalla deputata Villecco Calipari. In particolare, ricorda che negli ultimi anni si è reso necessario uno sforzo di adeguamento strutturale delle Forze Armate, volto a realizzare uno strumento operativo moderno e sostenibile, rispondente ai compiti assegnati in relazione alle esigenze di sicurezza e di difesa nazionale ed internazionale. Tale processo di radicale ristrutturazione e snellimento dell'organizzazione militare, attraverso provvedimenti di soppressione, accorpamento e riorganizzazione delle strutture, già avviato da alcuni anni e tuttora in divenire, è stato impostato in attuazione di una serie di atti normativi per meglio modulare l'organizzazione militare alle nuove esigenze, anche al fine di adeguarla alle riduzioni dei livelli organici (190.000 unità) stabilite dalla legge 14 novembre 2000, n. 331. In buona sostanza, è in atto un processo finalizzato ad ottimizzare tutte le componenti delle Forze armate - ossia quelle di vertice e delle aree operativa, territoriale, della formazione, nonché della logistica - e a razionalizzare anche settori non propriamente combat in senso stretto, con conseguenti recuperi di risorse a vantaggio dell'operatività. Si intende, dunque, realizzare soluzioni finalizzate ad un migliore rapporto costo/efficacia, attraverso la soppressione di strutture ormai superflue e non rispondenti alle vigenti necessità - come, ad esempio nel caso degli organi precedentemente deputati alle

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operazioni della leva obbligatoria - nonché la ridefinizione delle missioni di comandi/enti ed il loro accorpamento, in quanto possibile, in chiave interforze e comunque di non sovrapponibilità funzionale e territoriale. L'obiettivo finale, in sintesi, è quello di calibrare per missioni probabili e sostenibili uno strumento militare di ridotta entità, ma di più elevato profilo qualitativo in termini di capacità di proiezione, flessibilità e supporto logistico-amministrativo, ad un tempo pienamente integrabile ed interoperabile dal punto di vista interforze e multinazionale.
In tale quadro, anche l'Esercito ha provveduto, coerentemente con le linee guida di tale processo di radicale trasformazione dell'intero strumento militare, a razionalizzare le proprie componenti. Quanto sopra è valso anche per la Calabria, laddove è stata fatta coincidere la sede del CME Calabria con il Capoluogo di Regione Amministrativa, e ha consentito - agli stessi Comandi - di assumere le funzioni residue degli ex distretti militari senza muovere la massa documentale ivi custodita evitando di creare situazioni di disagio per il pubblico. È, dunque, in questo ambito che va collocata la questione riguardante la caserma «Mezzacapo», e più in particolare l'esigenza di reimpiego del personale civile, che è stata oggetto, come noto, di diversi articoli di stampa. Al riguardo precisa, preliminarmente, che la procedura di ricollocazione di tale personale è una tematica da tempo all'attenzione del Dicastero. Ricorda, in particolare, che l'indagine tecnica avviata a suo tempo dall'Esercito, in collaborazione con il locale Ufficio Territoriale del Governo, finalizzata ad acquisire la disponibilità delle altre Amministrazioni Pubbliche presenti sul territorio ad assorbire il personale coinvolto, aveva evidenziato l'esistenza di alcune posizioni vacanti nei ruoli della locale Prefettura, del Ministero della giustizia, del Ministero dei trasporti e dell'INPS. Tuttavia, le iniziative adottate dal Dicastero, volte a verificare la concreta praticabilità del reimpiego presso le altre pubbliche amministrazioni, hanno avuto esito negativo. In tale contesto, si inserisce l'interesse manifestato dalla Prefettura di Reggio Calabria di acquisire la caserma «Mezzacapo», per risolvere le esigenze infrastrutturali della locale sede, assorbendo, nel contempo il personale civile ancora in servizio. Tale iniziale disponibilità della predetta Prefettura ad acquisire tutto il personale civile coinvolto, tuttavia, non veniva confermata successivamente dal Ministero dell'interno, che, invece, manifestava l'intenzione di assorbire quattro collaboratori di amministrazione e sei operatori di amministrazione nelle sole sedi di Catanzaro, Cosenza e Crotone. Alla luce, dunque, dell'accertata impossibilità di un reimpiego soddisfacente del personale sul territorio presso altre amministrazioni e tenuto conto dei predetti profili di criticità con possibile danno erariale, l'Amministrazione ha provveduto ad esperire le opportune indagini, ai fini di un piano di reimpiego interforze in ambito difesa in sedi vicine a quella di Reggio Calabria. A tal fine, da un lato, è stato dato incarico al competente Stato Maggiore della Difesa che, a sua volta, ha provveduto a sensibilizzare anche il Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri, ai fini di una ricollocazione di parte del personale presso la locale Scuola Allievi Carabinieri e dall'altro, è stata valutata la possibilità di reimpiegare utilmente il restante personale presso Enti e Comandi dell'Esercito di stanza a Messina. Di tale iniziativa è stata data opportuna informazione alle organizzazioni sindacali in data 27 maggio 2008. Ad ogni modo, sottolinea che, secondo tale soluzione, la ricollocazione del personale non potrà che avvenire in esubero in Enti che già registrano situazioni di sovraorganico. Nel contempo, nel quadro delle attività dirette al perseguimento degli obiettivi di valorizzazione fissati dall'articolo 1, comma 320, della legge finanziaria 2008 come modificato dall'articolo 14-bis comma 1 del decreto-legge n. 112 del 2008, la caserma «Mezzacapo», poiché non più utile per finalità istituzionali, potrebbe essere inserita nell'elenco degli immobili dismissibili e valorizzabili. L'ipotesi di dismissione dell'infrastruttura in esame, pertanto, è

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strettamente connessa con l'esigenza di ricollocare le diciannove unità di personale civile ivi impiegate, nell'ottica di un eventuale accordo (Difesa, Interni/Agenzia del Demanio) sul trasferimento della medesima alla prefettura citata.

Rosa Maria VILLECCO CALIPARI (PD), fermo restando che undici unità, come affermato dal rappresentante del Governo, potrebbero essere utilmente ricollocate presso il Comando Provinciale dell'Arma dei Carabinieri di Reggio Calabria, sottolinea come la ricollocazione delle restanti otto unità in enti e strutture siti a Messina possa condurre ad uno svilimento delle relative mansioni, in quanto tale personale verrebbe assegnato in esubero. Pertanto, nel ribadire la necessità dell'istituzione di un tavolo tecnico, chiede al Governo di chiarire se tra le aree territoriali di interesse debba essere compresa anche la città di Messina.

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA precisa che l'espressione «soluzione condivisa», risultante dalla proposta di riformulazione dell'impegno al Governo, equivale a tutti gli effetti all'istituzione di un tavolo tecnico e che tra le aree di interesse deve intendersi ricompresa anche la città di Messina, che offre comunque una possibilità di reimpiego per il personale.

Rosa Maria VILLECCO CALIPARI (PD), preso atto dei chiarimenti del sottosegretario Cossiga, riformula la risoluzione in oggetto nei termini indicati dal rappresentante del Governo.

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva all'unanimità la risoluzione n. 7-00032 Villecco Calipari nel testo riformulato, che assume il numero 8-00007 (vedi allegato 3).

7-00035 Cirielli: sull'accesso alle Accademie militari dei diplomati presso le Scuole militari.
(Discussione e conclusione - Approvazione di un nuovo testo).

La Commissione inizia la discussione della risoluzione in titolo.

Edmondo CIRIELLI, presidente, in qualità di primo firmatario, illustra la risoluzione in titolo ricordando che le scuole militari sono scuole superiori ad ordinamento militare comprendenti percorsi formativi di Liceo Classico, Scientifico e Scientifico Europeo. Tali scuole sono frequentate da quei giovani che, dopo avere svolto i primi due anni del liceo, manifestino interesse per la vita militare ed intendano quindi ultimare gli ultimi tre anni del liceo presso una specifica scuola che fornisca loro, oltre ad una completa preparazione culturale di carattere generale, anche un patrimonio iniziale di nozioni militari di carattere tecnico ed operativo.
Le scuole militari svolgono dunque una preziosa funzione di formazione e di orientamento professionale ed appare pertanto importante valorizzare pienamente l'eccellenza di questa iniziale istruzione militare assicurando, anche da un punto di vista normativo, che i diplomati presso le scuole militari proseguano i propri studi presso le Accademie militari che, com'è noto, sono le istituzioni formative degli Ufficiali di carriera delle diverse Forze Armate.
Al riguardo, ricorda che l'ordinamento delle scuole militari è retto dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 950 del 1956 il quale reca, tra l'altro, le disposizioni fondamentali riguardanti i corsi di studio, i titoli per la partecipazione ai concorsi di ammissione alle scuole, le relative graduatorie e i criteri di valutazione degli iscritti.
In particolare, l'articolo 16 del citato Decreto del Presidente della Repubblica stabilisce il principio secondo il quale gli allievi delle scuole militari che abbiano conseguito la maturità classica o scientifica e che superino la prova orale di matematica dell'apposito concorso sono ammessi all'Accademia militare con precedenza sugli altri aspiranti, fino alla concorrenza della metà dei posti messi a concorso.
In tempi più recenti, sempre a livello di normativa secondaria, l'articolo 13 del

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Decreto Ministeriale del 4 agosto 2000, n. 302, recante il Regolamento della scuola navale militare Francesco Morosini, ha previsto che gli allievi della citata scuola che concorrono per l'ammissione all'Accademia navale hanno precedenza, a parità di punteggio, sugli altri concorrenti, mentre l'articolo 15 del Decreto Ministeriale del 5 maggio 2006, n. 212, recante il Regolamento della scuola militare aeronautica Giulio Douhet, prevede che gli allievi che abbiano conseguito il diploma di maturità classica o scientifica presso tale scuola militare e che partecipino al concorso per l'accesso all'Accademia aeronautica hanno preferenza in graduatoria, a parità di merito.
Nessuna specifica riserva di posti o preferenza a parità di merito è invece prevista in favore dei diplomati presso le scuole militari nei bandi di concorso per l'accesso ai corsi dell'Accademia della guardia di finanza.
In proposito, la risoluzione in esame è volta a prevedere un intervento del Governo sulla materia, finalizzato non solo a rivedere i programmi scolastici delle scuole militari alla luce della necessità di formare professionalità militari altamente addestrate e specializzate, ma anche a rivedere la normativa concernente la disciplina della riserva di posti nei bandi di concorso per l'accesso alle Accademie militari in maniera tale da non disperdere l'impegno, anche economico, sostenuto dall'Amministrazione della difesa nelle Scuole militari e favorendo, quindi, anche per questo motivo, che i diplomati presso le Scuole militari proseguano gli studi e la preparazione militare frequentando i corsi delle Accademie militari. Ricorda, peraltro, che negli ultimi anni, le accademie hanno registrato una sensibile riduzione del numero di allievi provenienti dalle scuole militari e un conseguente incremento di quelli provenienti da altri istituti scolastici.
Nello specifico, con la risoluzione in esame, si intende impegnare il Governo a far sì che, fin dai prossimi bandi di concorso per l'ammissione ai corsi di tutte le Accademie militari, sia assicurata la riserva di posti in favore dei diplomati presso le scuole militari, prevista dall'articolo 16 del Decreto del Presidente della Repubblica n. 950 del 1956, secondo la seguente ripartizione e fermo restando che l'eventuale parte dei posti non coperta è destinata agli idonei non utilmente collocati nelle graduatorie di merito del medesimo concorso:
presso l'Accademia militare dell'esercito e dell'Arma dei Carabinieri, il 35 per cento dei posti messi a concorso è riservata ai diplomati presso i collegi militari dell'esercito e il 15 per cento in favore dei diplomati presso le altre scuole militari;
presso l'Accademia militare dell'Aeronautica e l'Accademia militare della Marina il 35 per cento dei posti messi a concorso è riservata ai diplomati presso le rispettive scuole militari e il 15 per cento dei posti in favore dei diplomati presso le scuole militari dell'esercito;
presso l'Accademia della Guardia di finanza, il 30 per cento dei posti messi a concorso è riservata ai diplomati presso le scuole militari.

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA, nel ricordare che il tema oggetto dell'atto di indirizzo in discussione è stato ampiamente dibattuto in seno al Ministero della difesa, propone una riformulazione della risoluzione in titolo, al fine di meglio precisarne alcuni profili di carattere tecnico (vedi allegato 4).
Ciò posto, ricorda preliminarmente che tra le attività poste in essere dall'Amministrazione militare assume importanza preminente quella diretta alla preparazione del personale, alla sua formazione militare e tecnico professionale.
Al riguardo, ai fini di una migliore comprensione delle procedure sottese alla problematica in argomento, sottolinea che la disposizione legislativa di cui all'articolo 16 del decreto del Presidente della Repubblica 20 giugno 1956 n. 950, richiamata nella risoluzione, non sancisce inequivocabilmente una riserva di posti ma bensì «una precedenza», recitando testualmente:

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«gli allievi delle Scuole militari che abbiano conseguito la maturità classica o scientifica e che superino la prova orale di matematica dell'apposito concorso sono ammessi all'accademia Militare con precedenza sugli altri aspiranti, fino alla concorrenza della metà dei posti messi a concorso».
Al riguardo, evidenzia che l'entità della riserva è oggi differenziata tra le diverse Accademie militari, in quanto determinata dalla singola Forza armata in base alle proprie esigenze di reclutamento.
Ritiene quindi che il ricorso all'istituto della «riserva dei posti» previsto dalla risoluzione in argomento sia condivisibile, anche in considerazione del fatto che potrebbe incentivare le domande di iscrizione alle Scuole Militari.
Ritiene altresì opportuno coordinare gli Stati Maggiori di Forza armata/Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri, al fine di omogeneizzare il ricorso all'istituto della «riserva di posti» in misura tendenzialmente pari alla « precedenza» di cui all'articolo 16 del decreto del Presidente della Repubblica 20 giugno 1956 n. 950, richiamata nella risoluzione, al fine di evitare sperequazioni tra le diverse Forze Armate.

Edmondo CIRIELLI, presidente, in relazione alla nuova formulazione proposta dal Governo, chiede al sottosegretario Cossiga se nei posti messi a concorso dall'accademia militare dell'Esercito ai sensi del punto 1 lettera a) della parte dispositiva della risoluzione in oggetto, debbano intendersi ricompresi anche quelli relativi all'Arma dei Carabinieri.

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA conferma la correttezza dell'interpretazione data dal presidente Cirielli.

Edmondo CIRIELLI, presidente, tenuto conto del chiarimento del Sottosegretario Cossiga, riformula la risoluzione nel senso indicato dal rappresentante del Governo.

Luciano ROSSI (PdL), nel condividere le argomentazioni del presidente Cirielli e del rappresentante del Governo, appone la sua firma alla risoluzione come riformulata.

Federica MOGHERINI REBESANI (PD) sottolinea un'evidente contraddizione tra l'indirizzo programmatico del Governo volto ad assicurare una migliore selezione ed una maggiore competitività tra gli studenti, rispetto all'orientamento della risoluzione in discussione.

Francesco Saverio GAROFANI (PD) invita ad un'ulteriore riflessione sull'effettiva opportunità dell'introduzione di un meccanismo di riserva di posti che rischia di «ingessare» le procedure di selezione degli allievi dell'accademia.

Rosa Maria VILLECCO CALIPARI (PD) ricorda che in diverse occasioni la Corte Costituzionale si è espressa negativamente in ordine alla previsione di riserve di posti nell'ambito delle procedure di concorso del pubblico impiego. Ritiene piuttosto che, ai fini di una rivalutazione delle scuole militari, sarebbe più opportuno rivedere il relativo percorso formativo.

Giovanna PETRENGA (PdL), nel replicare alle osservazioni della deputata Villecco Calipari, sottolinea come il meccanismo della riserva dei posti sia volto a dare un adeguato riconoscimento alla professionalità maturata nelle scuole militari.

Federica MOGHERINI REBESANI (PD) ribadisce di non condividere la scelta culturale sottesa all'impianto della risoluzione.

Edmondo CIRIELLI, presidente, ricorda che il meccanismo della riserva dei posti è già previsto dalla legislazione vigente e che la risoluzione in oggetto ha soltanto lo scopo di meglio precisarne le modalità applicative.

Salvatore CICU (PdL), nel concordare con le osservazioni del presidente, osserva che, come risulta dalla nuova formulazione del Governo, l'obiettivo principale

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della risoluzione è quello di garantire un'omogenea applicazione della disciplina vigente da parte delle singole Forze armate.

Francesco Saverio GAROFANI (PD), nel preannunciare l'astensione del suo gruppo sulla risoluzione in oggetto, dichiara di condividere l'obiettivo di riqualificazione delle scuole militari, ma giudica contraddittorio lo strumento della riserva dei posti.

Marco BELTRANDI (PD), nel dichiarare il suo voto contrario sulla risoluzione in titolo, ribadisce che il meccanismo della riserva dei posti non appare idoneo a colmare le eventuali carenze formative delle scuole militari.

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la risoluzione n. 7-00035 Cirielli nel testo riformulato, che assume il numero 8-00008 (vedi allegato 4).

La seduta termina alle 15.45.