CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 22 luglio 2008
40.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e V)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Martedì 22 luglio 2008. - Presidenza del presidente della V Commissione Giancarlo GIORGETTI. - Intervengono i sottosegretari di Stato per l'economia e le finanze Luigi Casero e Daniele Molgora.

La seduta comincia alle 15.10.

DL 97/08: Disposizioni urgenti in materia fiscale, di monitoraggio della spesa pubblica e di proroga termini.
C. 1496 Governo, approvato dal Senato.

(Seguito dell'esame e rinvio).

Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta di ieri.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, invita i deputati che intendono intervenire in sede di esame preliminare ad iscriversi a parlare.

Maino MARCHI (PD) ricorda che al decreto-legge milleproroghe si è sommato un provvedimento fiscale che concorre alla manovra effettuata dal Governo nei mesi di avvio della legislatura. Critica in particolare le disposizioni di cui all'articolo 2, che stravolgono la natura del credito di imposta per investimenti nel Mezzogiorno. Da uno strumento automatico si passa all'imposizione di un tetto di spesa con tortuose procedure burocratiche a carico delle imprese. Evidenzia che ciò contrasta in modo evidente con la volontà più volte dichiarata dal Governo di realizzare una drastica semplificazione delle procedure nei settori produttivi. Il Governo ha respinto proposte dell'opposizione volte a prevedere comunicazioni ai sindacati in materia di disciplina dei rapporti di lavoro proprio per ragioni di semplificazione; in questo caso vengono al contrario previsti aggravi burocratici ben più pesanti. Ciò è tanto più grave in quanto colpisce gli investimenti nelle aree svantaggiate. Non ritiene che la misura sia giustificata da ragioni di contenimento di oneri, dal momento che un largo utilizzo del credito di imposta avrebbe significato una ripresa in aree in ritardo, un maggiore tasso di crescita per tutto il Paese e alla fine anche maggiori entrate tributarie. In definitiva si tratta di una scelta gravemente recessiva.
Altrettanto negative giudica le misure che comportano un indebolimento della lotta all'evasione fiscale. Segnala che sono smantellati strumenti che avevano prodotto

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risultati eccellenti in termini di contrasto all'evasione; si riferisce, in particolare, all'eliminazione della responsabilità solidale tra appaltatore e subappaltatore di cui all'articolo 3, comma 8. Ciò riduce gli strumenti di controllo, senza beneficiare né il sistema economico né lo Stato. Evidenzia che anche nella documentazione predisposta dagli uffici si segnala il rischio che tale disposizione determini un incremento di comportamenti elusivi. In definitiva ritiene che l'esito delle scelte sulle quali si è soffermato sarà una grave penalizzazione del lavoro dipendente, in termini di garanzia per i lavoratori di un corretto rapporto, di rispetto della normativa in materia di sicurezza sul lavoro e di una maggiore tassazione che sarà resa necessaria dall'esigenza di sopperire al minor gettito derivante dalla ripresa dell'espansione dell'evasione fiscale. Non ritiene condivisibile neppure la proroga del riordino delle comunità montane, mentre contestualmente nel decreto legge n. 112 si riducono i finanziamenti a tali enti. Critica altresì il rinvio dell'applicazione delle limitazioni per gli stipendi dei vertici delle amministrazioni, nonché il rinvio delle limitazioni per la guida di veicoli ad alta velocità per i neopatentati. Osserva a quest'ultimo proposito che se vi sono difficoltà applicative, la norma deve essere riformulata, ma non deve esserne rinviata l'applicazione con il rischio di ulteriori perdite di vite umane.

Antonio BORGHESI (IdV) condivide le considerazioni del collega Marchi, in particolare per la soppressione della responsabilità solidale tra appaltatore e subappaltatore, che potrà favorire una notevole ripresa dell'evasione fiscale. Osserva che comunque il provvedimento in esame reca numerose altre disposizioni che, se considerate nei loro contenuti, risultano assai discutibili. In primo luogo, in merito alla previsione di cui all'articolo 4, comma 1, ricorda che il proprio gruppo aveva criticato, già nella scorsa legislatura, l'istituzione di quattro posti di livello dirigenziale generale da attribuire con procedure speciali, anche in deroga alla normativa vigente. Si dichiara in disaccordo con le disposizioni concernenti la fondazione «Il Vittoriale degli italiani», e con quelle relative al museo della fisica e al centro di studi e ricerche «Enrico Fermi», che modificano la disciplina attinente all'organizzazione e all'attribuzione di incarichi presso tali enti, osservando che emerge una difficoltà di coordinamento con le misure contenute nel decreto-legge n. 112 in materia di riduzione degli enti inutili.
Contesta altre disposizioni di proroga contenute nel decreto-legge, in particolare per quanto concerne il rinvio dell'abrogazione delle disposizioni che stabiliscono un limite alla possibilità di sequestro delle somme dovute dalla stazione appaltante all'esecutore di opere pubbliche. Osserva che l'abrogazione di tali disposizioni è funzionale al ripristino di una disciplina ordinaria nella esecuzione delle opere pubbliche e nella regolazione dei rapporti ad esse inerenti. Altrettanto criticabile appare a suo avviso il differimento del termine per la cessazione di attività non consentite con riferimento alle società a capitale pubblico o misto, costituite o partecipate dalle amministrazioni pubbliche regionali e locali. Rileva che si tratta di una ulteriore disposizione di favore a vantaggio di società che operano in condizioni protette. Segnala altresì che non si comprendono le ragioni per le quali è differito il termine ultimo per la vendita al consumatore finale dei prodotti che hanno un contenuto di composti organici volatili superiore a quello stabilito dalla normativa comunitaria.
Dichiara di non condividere le disposizioni contenute nel decreto-legge in materia di gestione dei rifiuti e, in particolare, di attribuzione di incentivi agli impianti di termovalorizzazione. Anche su questo punto ricorda il dissenso espresso dal proprio gruppo nella precedente legislatura sulla modifica delle regole di attribuzione dei contributi quando gli impianti erano già in fase di costruzione. Per questo non ritiene condivisibile prevedere, con una apposita disposizione, la concessione degli incentivi pubblici cosiddetti CIP 6 esclusivamente ai termovalorizzatori localizzati

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nelle province di Salerno, Napoli e Caserta, mentre ritiene che tali contributi dovrebbero essere riconosciuti a tutti gli impianti autorizzati.
Giudica assai discutibile altresì l'attribuzione del contributo di cui ai commi 8 e 9 dell'articolo 4-bis di cui risultano beneficiari soltanto i comuni di Napoli e Palermo. Ritiene non convincente la proroga del termine per l'adozione di misure di sicurezza negli alberghi e nelle strutture ricettive e il rinvio del divieto di arbitrati nei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture; in merito a quest'ultimo punto preannuncia un emendamento del proprio gruppo volto a stabilire un tetto massimo ai compensi. Per quanto concerne l'Agenzia per l'attrazione degli investimenti, osserva che si tratta di una struttura molto costosa, che non si è dimostrata capace di conseguire alcun risultato significativo; pensa pertanto che tale società dovrebbe cessare di operare e le relative attività dovrebbero essere devolute alle regioni.
Mentre condivide le misure sulla pesca, giudica molto discutibile il rinvio dell'applicazione del tetto alle retribuzioni più alte dei dirigenti dello Stato. Critica anche l'istituzione di un ruolo speciale per professori e ricercatori della scuola superiore dell'economia e delle finanze; osserva che tale disposizione viene adottata mentre il Governo, in diversi provvedimenti, introduce mire fortemente restrittive a carico del personale che opera nella scuola e nelle università. IN conclusione, osserva che il decreto-legge in esame smentisce le affermazioni del Presidente del Consiglio, secondo le quali l'emergenza relativa alla gestione dei rifiuti in Campania è finita, dal momento che reca ulteriori misure con le quali si intende superare tale emergenza.

Gian Luca GALLETTI (UdC), con riferimento all'articolo 2, osserva che la formulazione della nuova disciplina in materia di credito di imposta per gli investimenti nelle aree meridionali è tecnicamente sbagliata, in quanto se l'istanza avanzata dall'impresa non è accolta entro l'anno, l'imprenditore può conteggiare il 30 per cento dell'importo a titolo di credito di imposta, senza peraltro aver effettuato i relativi investimenti. In questo modo la disciplina diventa uno strumento di elusione. Il credito di imposta, infatti, è correlato non alla realizzazione effettiva degli investimenti, ma soltanto alla previsione.

Renato CAMBURSANO (IdV) ribadisce l'inopportunità di cambiare le regole concernenti l'attribuzione degli incentivi per gli impianti di termovalorizzazione mentre è in corso la realizzazione degli impianti medesimi e di prevedere regole di favore per gli impianti realizzati nella regione Campania. Segnala altresì la gravità degli eventi alluvionali che hanno colpito le regioni Piemonte e Valle d'Aosta, in particolare le province di Torino e Cuneo, osservando che l'autorizzazione di spesa prevista dall'articolo 4-sexies risulta manifestamente insufficiente. Evidenzia infine che alcune previsioni contenute nel decreto-legge, in particolare quelle concernenti l'eliminazione della responsabilità solidale tra appaltatore e subappaltatore, sono uno stimolo all'evasione fiscale, e determineranno inevitabilmente una consistente riduzione del gettito tributario.

Sergio Antonio D'ANTONI (PD) soffermandosi sulle disposizioni in materia di credito di imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno, di cui all'articolo 2, ricorda che per oltre un anno è stato necessario attendere che la Commissione europea riconoscesse la compatibilità dello strumento con la normativa comunitaria. Anche in considerazione di questo negoziato, per il 2008 furono stanziate per il credito di imposta risorse assai limitate, mentre uno stanziamento molto più consistente è stato previsto per il 2009 e per gli anni successivi. Con il decreto-legge in esame le procedure automatiche sono mantenute soltanto fino al 2008, mentre dal 2009 si introduce una valutazione discrezionale. Ciò comporta in primo luogo la necessità di un nuovo esame da parte della Commissione europea. Ancor più grave, tuttavia, è il fatto che in questo modo si

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compromette il profilo di maggior rilevanza ed efficacia del credito di imposta, vale a dire l'automatismo, che rappresenta una svolta nelle politiche per il Mezzogiorno. Ricorda in proposito che la novità del credito di imposta per gli investimenti, rispetto ai precedenti strumenti di sostegno alla crescita nelle aree in ritardo di sviluppo, è individuabile proprio nel fatto che si tratta di un incentivo automatico, a differenza di agevolazioni che comportavano una richiesta da parte delle imprese e una valutazione discrezionale da parte dell'amministrazione, con il rischio di degenerazioni e comunque con inevitabili lentezze e ritardi. Osserva che, dal momento che nessuno potrebbe contestare l'opportunità di promuovere gli investimenti produttivi nel Mezzogiorno, risultano a suo avviso incomprensibili le ragioni che hanno portato ad adottare le disposizioni contenute nell'articolo 2 del provvedimento in esame. Osserva al riguardo che l'automatismo è stato mantenuto per il credito di imposta per la ricerca che si applica in tutto il territorio nazionale. Segnala pertanto che si tratta di una scelta dettata esclusivamente da ragioni politiche, che priva il Mezzogiorno di uno strumento essenziale per il rilancio della crescita e dell'occupazione. In conclusione chiede con forza che si ritorni alla precedente disciplina del credito di imposta, nell'interesse non soltanto del Mezzogiorno ma di tutto il Paese.

Bruno CESARIO (PD) rileva che, come già avvenuto con la concentrazione delle risorse del fondo per le aree sottilizzate operata con il decreto-legge n. 112, il provvedimento in esame introduce una procedura che pregiudica l'effettiva erogazione di risorse importanti per il Mezzogiorno. Chiede pertanto la soppressione della disposizione dell'articolo 2 ed il mantenimento in vigore delle modalità di erogazione del credito d'imposta per le aree svantaggiate individuate dalle legge finanziaria per il 2007, in analogia, come già ricordato dal collega D'Antoni, a quanto avviene con il credito d'imposta per la ricerca. Con riferimento alla situazione campana invita ad un'attenta ponderazione delle disposizioni inserite nel provvedimento al fine di evitare che soluzioni che a prima vista dovrebbero risultare in grado di avvicinare la fine dell'emergenza sortiscano l'effetto opposto. Segnala in particolare l'esigenza di completare il ciclo integrato dei rifiuti e semplificare ulteriormente le procedure per la realizzazione dei termovalorizzatori.

Anna Maria BERNINI BOVICELLI (PdL), con riferimento all'articolo 4-bis, comma 12, che differisce ulteriormente il termine di entrata in vigore del divieto di arbitrati nei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, puntualizza che non ha fondamento quanto da taluno affermato nel dibattito, ossia che gli arbitrati determinerebbero un costo eccessivo per le finanze pubbliche: ricorda infatti che i compensi per gli arbitrati sono ormai regolamentati e contingentati.
Il sottosegretario Daniele MOLGORA, con riferimento all'articolo 2, osserva che il Governo ha ritenuto necessario operare nella stessa direzione del provvedimento adottato nel 2002, quando si dovette introdurre un'analoga procedura per la fruizione del credito d'imposta cosiddetto «Visco-Sud» al fine di fare fronte ai maggiori oneri pari a tre miliardi di euro determinatisi nell'erogazione del credito rispetto alle previsioni di bilancio. Ricorda che il meccanismo introdotto nel 2002 ha funzionato dando comunque alle imprese la possibilità di effettuare gli investimenti e segnala che la previsione di un monitoraggio nell'erogazione del credito consentirà di evitare nuovi scostamenti rispetto alle risorse stanziate. In risposta poi alle considerazioni del deputato Galletti segnala che solo l'esplicito accoglimento della prenotazione effettuata dall'impresa consentirà di usufruire del credito d'imposta.

Renato CAMBURSANO (IdV) in risposta alle considerazioni del sottosegretario Molgora ricorda che più volte nella XIV legislatura fu richiesto al Governo di fornire

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dati in ordine all'entità degli investimenti, e alla relativa ricaduta degli stessi sull'occupazione, determinati dall'attuazione rispettivamente della procedura originaria della «Visco-Sud» e di quella adottata nel 2002, senza tuttavia ottenere risposta.

Gian Luca GALLETTI (UdC) rileva che allo stato il contenuto dell'articolo 2 a suo giudizio consente alle imprese di portare in deduzione l'importo del credito d'imposta anche precedentemente alla risposta dell'Agenzia delle entrate sulla richiesta di prenotazione effettuata.

Il sottosegretario Daniele MOLGORA conferma che la deduzione del credito d'imposta da parte delle imprese potrà avvenire solo successivamente alla risposta dell'Agenzia delle entrate, la quale comunque dovrà intervenire entro trenta giorni.

Rolando NANNICINI (PD) ricorda che sistematicamente disposizioni adottate da Governi diversi per incentivare gli investimenti delle imprese risultano poi ridimensionati da provvedimenti successivi per di più in un momento caratterizzato da una diminuzione degli investimenti pubblici. Invita pertanto le Commissioni a compiere un'attenta riflessione in proposito.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, rileva l'interesse, specie per la Commissione bilancio, delle considerazioni del deputato Nannicini. Nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara quindi concluso l'esame preliminare del provvedimento e, dopo aver ricordato che il termine per la presentazione degli emendamenti è fissato alle ore 10 di domani, mercoledì 23 luglio, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

La seduta termina alle 16.20.