CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 17 luglio 2008
37.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
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RISOLUZIONI

Giovedì 17 luglio 2008. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Roberto Menia.

La seduta comincia alle 9.05.

7-00010 Ghiglia: Norme per il funzionamento dei cosiddetti «ecocentri».
(Seguito della discussione e conclusione. - Approvazione della risoluzione n. 8-00003).

La Commissione prosegue la discussione, rinviata il 9 luglio 2008.

Angelo ALESSANDRI, presidente, avverte che, a seguito dell'andamento della discussione svolta nella precedente seduta, è stata predisposta una nuova versione della risoluzione in titolo (vedi allegato). Fa presente, inoltre, che diversi deputati della Commissione hanno manifestato l'intenzione di sottoscrivere tale documento.

Il sottosegretario Roberto MENIA ricorda che l'inizio della discussione della risoluzione in titolo è avvenuto alla presenza del Ministro, che ha concordato sull'eventuale riformulazione del testo, in modo da tenere conto delle questioni sollevate. Per tali ragioni, esprime l'orientamento favorevole del Governo sulla nuova versione della risoluzione in discussione.

Ermete REALACCI (PD) ritiene che la nuova versione della risoluzione in titolo vada incontro alle questioni poste nella precedente seduta: i deputati del suo

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gruppo sottoscriveranno, pertanto, tale testo, di cui condividono il contenuto.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la nuova versione della risoluzione in titolo, che assume il numero 8-00003.

La seduta termina alle 9.10.

SEDE REFERENTE

Giovedì 17 luglio 2008. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI indi del vicepresidente Salvatore MARGIOTTA. - Intervengono i sottosegretari di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Roberto Menia, e per le infrastrutture e i trasporti, Mario Mantovani.

La seduta comincia alle 9.10.

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse.
C. 152 Tommaso Foti, C. 1182 Stradella e C. 1239 Di Pietro.

(Seguito dell'esame e rinvio. - Nomina di un Comitato ristretto).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato l'8 luglio 2008.

Alessio BONCIANI (PdL), relatore, ritiene opportuno che la Commissione prosegua oggi il dibattito sul provvedimento in esame, al termine del quale si potranno verificare le modalità più opportune per la prosecuzione del relativo lavoro istruttorio.

Salvatore MARGIOTTA (PD), nell'esplicitare l'orientamento favorevole del suo gruppo all'istituzione della Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti, intende tuttavia fissare fin d'ora un punto, che giudica politicamente essenziale, relativo al ruolo e alle funzioni che la stessa Commissione dovrà assumere. A suo avviso, infatti, i compiti della Commissione bicamerale dovranno rimanere nettamente circoscritti all'attività di inchiesta sugli illeciti e sulle distorsioni del sistema di gestione dei rifiuti, scongiurando qualsiasi rischio di sovrapposizione o di espropriazione delle competenze della VIII Commissione permanente e della omologa Commissione del Senato.
Con queste precisazioni, dichiara, quindi, la disponibilità del suo gruppo a proseguire positivamente nell'esame istruttorio delle proposte di legge in titolo, in modo da giungere alla predisposizione di un testo che recepisca le predette indicazioni.

Mauro LIBÈ (UdC), richiamando espressamente le considerazioni svolte nella precedente seduta circa le iniziative da lui assunte nella scorsa legislatura sull'argomento, ribadisce, in particolare, che la proposta di istituire anche in questa legislatura una Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti potrebbe avere un senso unicamente se vi fosse la volontà politica di chiudere con l'esperienza più recente, che ha visto la Commissione stessa limitarsi ad esprimere meri suggerimenti o ad approfondire lo studio e l'analisi dei fenomeni, spesso sovrapponendo la propria attività a quella delle Commissioni permanenti delle due Camere.
A suo avviso, se davvero si vuole procedere nella direzione indicata dalle proposte di legge in esame, allora occorre dotare la Commissione di tutti i necessari poteri di inchiesta e, soprattutto, porre le condizioni politiche e normative affinché essa possa e sappia effettivamente esercitare tali poteri, senza sconfinamenti e sovrapposizioni di competenze con altri organi parlamentari. Preannuncia, quindi, che il suo gruppo ritiene opportuno attivarsi in questa direzione, anche alla luce della lacunosa attività di inchiesta e di controllo svolta, negli ultimi anni, dalla magistratura ordinaria sul ciclo dei rifiuti, come dimostra, da ultimo, la grave vicenda dell'emergenza nel settore dei rifiuti in Campania.

Tommaso FOTI (PdL) concorda con quanto affermato nel corso del dibattito

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odierno sul ruolo improprio e sull'attività, che definisce «didattica», delle Commissioni di inchiesta che si sono succedute nelle precedenti legislature, in una situazione che ha visto progressivi peggioramenti dalla XIII legislatura in avanti. Stigmatizza, in via esemplificativa, il fatto che, pur avendo prodotto numerose e vaste indagini e documenti sulla situazione in Campania, le Commissioni d'inchiesta non abbiano mai sentito il dovere, nelle passate legislature, di interrogare - utilizzando i poteri d'inchiesta ad esse attribuiti dalle leggi istitutive - i responsabili del ciclo dei rifiuti e dell'emergenza in atto in quella regione.

Alessio BONCIANI (PdL), relatore, nel prendere atto delle concordi valutazioni espresse dai rappresentanti dei gruppi, prospetta conseguentemente l'opportunità di individuare una sede informale, nell'ambito della quale svolgere, in tempi rapidi, gli approfondimenti necessari alla predisposizione di un eventuale testo unificato delle proposte di legge in esame.
Propone, pertanto, di procedere alla nomina di un Comitato ristretto, per il seguito dell'istruttoria legislativa.

La Commissione delibera di nominare un Comitato ristretto, riservandosi il presidente di indicarne i componenti sulla base della designazione dei gruppi.

Salvatore MARGIOTTA, presidente, rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

Sull'ordine dei lavori.

Ermete REALACCI (PD) chiede al rappresentante del dicastero dell'ambiente di verificare se risponda al vero che, dal combinato disposto delle norme di cui alla legge finanziaria per il 2008 e delle norme inserite nel corso della conversione in legge del decreto-legge n. 112 del 2008, risulterebbe una drastica riduzione delle dotazioni destinate ai parchi nazionali, che potrebbe addirittura aggirarsi, per l'anno 2009, attorno ai due terzi degli stanziamenti attuali. Ritiene che tale dato, qualora fosse accertato, si tradurrebbe nel sostanziale azzeramento di una politica dei parchi a livello nazionale, oltre che - di fatto - in una inequivocabile diminuzione del ruolo dello stesso Ministero dell'ambiente nell'ambito delle strutture di Governo.

Il sottosegretario Roberto MENIA assicura che, essendo già state attivate le prime verifiche preliminari sull'argomento segnalato dal deputato Realacci, non risultano - allo stato - conferme sull'effettiva sussistenza della questione nei termini testé prospettati. Giudica, peraltro, evidente che il suo dicastero si adopererà per valutare più approfonditamente il problema, anche al fine di evitare conseguenze problematiche per le stesse politiche di settore.

La seduta termina alle 9.25.

ATTI DEL GOVERNO

Giovedì 17 luglio 2008. - Presidenza del vicepresidente Salvatore MARGIOTTA indi del presidente Angelo ALESSANDRI. - Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Mario Mantovani.

La seduta comincia alle 9.25.

Schema di decreto legislativo concernente ulteriori modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, recante il codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE.
Atto n. 12.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato il 16 luglio 2008.

Tommaso FOTI (PdL), nel fare riferimento alla puntuale e convincente relazione

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svolta ieri dal deputato Pili, intende tornare su due questioni a suo giudizio particolarmente importanti per il prosieguo della discussione sul provvedimento in esame. La prima, relativa al rafforzamento del project financing, e più in generale agli strumenti per il rafforzamento del ruolo dei privati nella realizzazione delle opere pubbliche, chiama la Commissione ad uno sforzo per individuare gli elementi normativi che ostacolano maggiormente il decollo della finanza di progetto e per rendere quanto più possibile chiare e certe le procedure e le disposizioni di legge. A suo avviso, infatti - e questo vale soprattutto nelle migliaia di piccoli comuni che sono chiamati a dare risposte concrete ai bisogni e alle esigenze dei cittadini di infrastrutture e di servizi adeguati -, la migliore garanzia per il successo del project financing e per la sua corretta applicazione sta proprio, in misura significativa, nella generalità e nella semplicità del quadro normativo nazionale. Identici benefici e risultati positivi per il settore verrebbero da un ulteriore sforzo che la Commissione dovrebbe compiere per introdurre e rafforzare sul piano legislativo il quadro complessivo delle garanzie di certezza dei tempi delle procedure e di ultimazione delle opere realizzate con la finanza di progetto, che spesso si allungano in modo inaccettabile, anche per le lacune e le incongruenze della fase della progettazione.
La seconda questione sulla quale intende soffermarsi, poi, riguarda il fenomeno sempre più esteso della realizzazione a scomputo di opere di urbanizzazione primaria e secondaria inserite in contesti urbanistici del tutto diversi da quelli nei quali si interviene. A suo avviso, si tratta di un fenomeno problematico, che rischia di tradursi in un surrettizio strumento per eludere il principio essenziale secondo il quale le opere pubbliche si realizzano, di norma, attraverso procedure di appalto pubblico. Sotto questo profilo ritiene che, alla necessità concreta - nelle piccole realtà locali, ma anche in quelle urbane - di realizzare bene e in tempi accettabili le infrastrutture, occorre dare risposta con una forte semplificazione delle procedure per gli appalti di importo inferiore a 10 milioni di euro e non affidandosi, in un modo che potrebbe risultare non avveduto, a pochi grandi operatori per la realizzazione di tutte, o quasi, le opere di urbanizzazione, soprattutto secondaria, di cui si ritiene di avere bisogno.
Esprime, infine, l'avviso che, per un proficuo proseguimento dell'esame del provvedimento, sia opportuno procedere allo svolgimento di un breve ciclo di audizioni informali, anche in vista di una possibile e, a suo giudizio, auspicabile iniziativa legislativa parlamentare diretta ad una rivisitazione - anche al di là dell'esercizio dei poteri legislativi delegati al Governo, ormai in fase di definitiva scadenza - della normativa di settore, capace di rispondere anche alla forte richiesta di trasparenza che proviene dall'opinione pubblica.

Salvatore MARGIOTTA, presidente, in relazione alla questione testé prospettata dal deputato Tommaso Foti, intende precisare che nella riunione di ieri l'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha concordato sull'opportunità di effettuare un brevissimo ciclo di audizioni informali sul provvedimento in titolo, chiedendo - al contempo - agli ulteriori soggetti, che non saranno formalmente coinvolti in tali audizioni, di presentare una propria documentazione scritta.

Chiara BRAGA (PD), prendendo a base del proprio intervento l'articolata relazione svolta ieri dal relatore, osserva anzitutto che nel provvedimento in esame si possono ravvisare importanti principi di rafforzamento della concorrenza e della trasparenza del settore, in adesione alle indicazioni e alle prescrizioni della Commissione europea. Passa, quindi, ad elencare in modo sintetico i principali elementi di merito, esprimendosi a favore di una semplificazione della normativa sulla finanza di progetto che sia in grado di rafforzare le tutele e le garanzie, non solo sul versante del promotore, ma anche su

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quello degli apparati pubblici - soprattutto nei piccoli comuni - sui quali ricade la responsabilità della corretta gestione delle procedure.
Quanto alla complessiva azione di recepimento della normativa europea, rileva in termini problematici il mancato accoglimento, nel provvedimento in esame, delle chiare indicazioni comunitarie in materia di rafforzamento del quadro normativo posto a tutela del rispetto degli obblighi in materia ambientale e in materia di sicurezza del lavoro. Altrettanto grave è, a suo avviso, con riferimento agli articoli 49 e 50 del codice, il mancato recepimento delle indicazioni comunitarie per una maggiore apertura in materia di «avvalimento dei terzi». Quanto al tema sollevato dal deputato Tommaso Foti circa la realizzazione a scomputo delle opere di urbanizzazione, rileva che le considerazioni svolte sono condivisibili, ma richiama l'attenzione della Commissione sul fatto che in molti casi il fenomeno evidenziato è causato anche da una legislazione regionale che spesso consente e favorisce i cosiddetti «interventi fuori comparto».
Chiede, inoltre, al rappresentante del Governo di voler fornire chiarimenti alla Commissione sull'espressione del parere da parte della Conferenza unificata, anche al fine di comprendere quali siano i contenuti dei rilievi formulati dalle autonomie locali e quali siano i tempi previsti per la formale trasmissione del testo alle Camere.
Infine, segnala l'esigenza che il rappresentante del Governo possa rendere utili elementi informativi sul completamento dell'iter di approvazione - improvvisamente bloccatosi alla fine della precedente legislatura - del regolamento attuativo del cosiddetto «codice appalti», anche per le sue evidenti connessioni con alcune delle disposizioni contenute nel provvedimento in esame, esprimendo a tal fine l'auspicio che lo stesso Governo si impegni a sottoporre il relativo schema al parere delle Commissioni parlamentari.

Salvatore MARGIOTTA, presidente, con riferimento ad una delle questioni poste dal deputato Braga, fa presente che risulta alla presidenza - in via informale - che il parere della Conferenza unificata, nonché quello reso dal Consiglio di Stato, siano già stati espressi e siano, al momento, in fase di trasmissione alle Camere da parte del Governo. Per quanto concerne il resto delle questioni poste, auspica che il rappresentante del Governo possa fornire i necessari chiarimenti in occasione della prossima seduta.

Sergio Michele PIFFARI (IdV), in relazione a quanto stabilito ieri dall'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, prospetta anzitutto la possibilità di un ampliamento del novero di soggetti che la Commissione dovrà audire. A suo giudizio, infatti, la finanza di progetto riguarda sempre più svariati settori dell'economia - ad esempio, il settore della fornitura dei servizi - che non possono essere limitati al settore delle opere pubbliche e delle costruzioni, né a quello degli enti locali.
Nel condividere, inoltre, le considerazioni emerse nel dibattito in ordine alla necessità di procedere nella direzione di rendere più chiare e più semplici le procedure di gara, precisa - citando il caso della regione Lombardia, dove si è proceduto al rilascio di concessioni autostradali in regime di project financing - che, al di là dell'esigenza di rendere più moderna e più efficace la normativa statale, esiste un'esigenza, anch'essa importante, di semplificazione e modernizzazione della legislazione regionale, che in molti casi regola le stesse materie.

Angelo ALESSANDRI, presidente, nel ricordare che le modalità di prosecuzione dell'istruttoria in Commissione sul provvedimento in esame sono già state definite nella riunione dell'Ufficio di presidenza di ieri, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 9.45.