CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 8 luglio 2008
29.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per le questioni regionali
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Martedì 8 luglio 2008. - Presidenza del presidente Davide CAPARINI.

La seduta comincia alle 13.50.

Decreto-legge n. 112 del 2008, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria.
C. 1386 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite V e VI della Camera).
(Seguito esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 2 luglio 2008.

Il senatore Walter VITALI (PD) evidenzia che il decreto legge in esame rappresenta di fatto una palese violazione dei principi fissati dalla legge n. 468 del 1978 che presiedono alla disciplina delle procedure di approvazione dei documenti di bilancio; osserva che la predetta legge prescrive che il Parlamento fornisca, mediante la risoluzione parlamentare di approvazione del documento di programmazione economico-finanziaria, un indirizzo preventivo al Governo rispetto ai contenuti della manovra finanziaria. Fa notare che il documento di programmazione economico-finanziaria presentato dal Governo risulta svuotato dei contenuti programmatori che gli sono propri in quanto la manovra è stata sostanzialmente varata con il provvedimento d'urgenza in esame. Rileva quindi che il decreto-legge in oggetto configura una evidente violazione delle previsioni dell'articolo 81 della Costituzione in quanto consente una variazione delle poste di bilancio in difformità rispetto alle procedure stabilite dalla relativa disciplina. Nel richiamare l'entità della manovra finanziaria, pari a circa 9

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miliardi e 200 milioni di euro secondo le stime contenute nel DPEF, osserva che per il comparto delle amministrazioni comunali, per il quale nel 2003 era stato riscontrato un disavanzo pari a 3 miliardi di euro, secondo fonti ISTAT si prevede nel 2007 un avanzo che tende a consolidarsi ma che risulta tuttavia calcolato con modalità puramente aritmetiche, tali da rendere il complessivo sistema degli enti locali un comparto rispetto al quale la manovra intende trarre ingenti risorse per la copertura degli oneri da essa recati; si delinea in tal modo però una tendenza a ledere il buon funzionamento del sistema delle autonomie territoriali. Aggiunge che le minori entrate derivanti dalla misura di esenzione dall'ICI sulla prima casa saranno notevolmente più elevate rispetto a quelle preventivate nei documenti presentati dal governo; si profili quindi per i comuni l'affermarsi di una non lontana condizione di dissesto finanziario. Ritiene necessario evidenziare tali profili nel parere che la Commissione esprimerà alle Commissioni di merito, anche attraverso la presentazione di un apposito ordine del giorno. Valuta negativamente la previsione di un termine fissato al 31 luglio 2008 per la definizione delle nuove regole sul patto di stabilità interno. Al riguardo, fa notare che le regole sul nuovo patto di stabilità interno richiederebbero una più ampia ed approfondita analisi, la definizione di regole condivise, nonché una continuità almeno triennale dello stesso patto di stabilità. Solo sulla base di tali presupposti, rileva, sarebbe possibile evitare la incongrua ed arbitraria previsione della sospensione del potere di regioni ed autonomie locali di aumentare le aliquote di tributi.

Il deputato Mario PEPE (PD), esprimendo apprezzamento per l'intervento del senatore Vitali, sottolinea che il decreto legge in esame, seppur complesso ed articolato, appare inadeguato sul versante delle autonomie regionali. Fa notare che i profili relativi al sistema delle autonomie territoriali ed al regionalismo avrebbero dovuto essere più opportunamente approfonditi ed arricchiti sul piano dei contenuti. Avanza rilievi critici sulla impostazione del provvedimento in esame, la cui ratio ispiratrice sembra limitarsi al perseguimento della stabilizzazione della finanza pubblica. Manifesta quindi un giudizio complessivamente negativo sui contenuti del documento di programmazione economico finanziaria, che descrive i contenuti di una manovra finanziaria che entra in vigore con il decreto-legge in oggetto senza una preventiva programmazione in sede parlamentare. Ritiene necessario rilanciare un modello di sviluppo economico e promuovere una seria e compiuta attuazione dei principi del federalismo fiscale. Si sofferma quindi sulle previsioni di cui all'articolo 60 del provvedimento in esame, avente ad oggetto le missioni di spesa ed il monitoraggio della finanza pubblica, su cui esprime ampie riserve, soprattutto in merito ai potenziati compiti del ministro in materia, nonché sull'articolo 79 in tema di sanità; ritiene opportuno al riguardo che siano ascoltati in audizione i rappresentanti delle regioni sui profili di competenza delle autonomie territoriali.

Davide CAPARINI, presidente, osserva che la richiesta di ascoltare in audizione i rappresentanti delle regioni sarà rimessa alle determinazioni dell'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

La senatrice Maria Teresa BERTUZZI (PD) richiama le osservazioni formulate dal senatore Vitali sulla complessità della manovra nei confronti degli enti locali; ravvisa al riguardo la necessità che sia attivato un proficuo confronto tra il Governo ed i rappresentanti delle autonomie locali. Sottolinea le incongruenze che emergono dai contenuti del decreto-legge in oggetto; rileva altresì che mentre il decreto-legge sul pacchetto sicurezza qualifica le amministrazioni locali come destinatarie di funzioni aggiuntive, il decreto-legge che stabilisce l'esenzione dall'ICI rischia di far precipitare i comuni in una condizione di carenza di risorse a causa degli effetti del mancato gettito connesso

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all'abolizione della predetta imposta. Ravvisa l'esigenza che sia attribuita una maggiore elasticità ai comuni sul versante della gestione delle risorse in relazione ai principi del patto di stabilità interno, affinché si possa evitare che il decreto-legge in esame determini distonie in relazione ai piani di organizzazione dei servizi comunali. Ravvisa l'utilità di procedere quindi ad un differimento dell'efficacia delle norme sul patto di stabilità interno, affinché inizino a decorrere dal 1o gennaio 2009. Reputa peraltro necessario disancorare dalle norme sul patto di stabilità la disciplina afferente alla gestione del personale delle amministrazioni, al fine di scongiurare il rischio della inevitabile mancata erogazione dei servizi forniti ai cittadini per sopravvenuta carenza di risorse.

La senatrice Mariangela BASTICO (PD) ritiene necessario apportare incisive modifiche al contenuto della manovra sui profili che attengono alle competenze di regioni ed enti locali, che patiscono, evidenzia, il peso di una insostenibile riduzione di risorse, anche in relazione alle misure di esenzione dall'ICI. Aggiunge che sul comparto enti locali si riflettono le ampie riduzioni di spesa in materia di sanità, con effetti devastanti verso le categorie meno protette, quali gli anziani, i disabili e i minori. Sostiene che le ingenti decurtazioni di spesa determineranno gravi alterazioni strutturali sul sistema scolastico, soprattutto ne risentiranno le politiche di integrazione degli studenti disabili. Paventa che il provvedimento d'urgenza in esame produrrà un grave danno alla qualità dell'offerta educativa scolastica. In ordine all'articolo 76, fa notare che il sistema delle penalizzazioni agli enti locali connesso al mancato perseguimento degli obiettivi fissati dal patto di stabilità interno è particolarmente oneroso, mentre il quadro delle corrispondenti misure di premialità appare invece incerto e meramente declamatorio. In relazione alle iniziative del Governo sul piano casa, rileva che il decreto-legge rende inutilizzabili i 500 milioni di euro di finanziamenti già programmati, in previsione dell'attuazione di un fantomatico piano di 100 mila alloggi preannunciato dal Governo ma di cui non vi è alcun serio riscontro nel provvedimento in esame. Ritiene quindi necessario attivare e promuovere un ufficio unico a livello territoriale che possa coordinare tutte le funzioni provinciali. Auspica al riguardo che i compiti riconosciuti agli uffici periferici dello Stato siano potenziati.

Il senatore Paolo TANCREDI (PdL), relatore, nel presentare la proposta di parere da lui predisposta (vedi allegato 1), dichiara di condividere, in relazione all'articolo 77 del decreto-legge, le valutazioni espresse nel corso del dibattito in merito al termine eccessivamente ridotto per la definizione delle nuove regole del patto di stabilità interno, pur osservando che tale termine non assume tuttavia carattere cogente. Dichiara altresì di concorda sull'opportunità che il nuovo patto di stabilità abbia carattere triennale. In relazione ai rilievi avanzati sulle limitazioni di spesa nel comparto sanità, fa notare che le previsioni fissate nel provvedimento in esame in ordine ai meccanismi di controllo dei disavanzi in tale settore appaiono congrue. Rileva che in merito alle previsioni dell'articolo 13 del testo, le modalità di alienazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica contemplano un apposito accordo del ministero competente con le regioni. Si riserva di valutare ed eventualmente recepire nella proposta di parere da lui predisposta talune delle osservazioni che sono emerse nel corso del dibattito, di cui darà conto nella prossima seduta.

Davide CAPARINI (LNP), presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Decreto-legge n. 93 del 2008, recante disposizioni urgenti per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie.
S. 866 Governo, approvato dalla Camera.

(Parere alle Commissioni riunite 5a e 6a del Senato).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

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Il deputato Paola PELINO (PdL), relatore, illustra il testo del decreto-legge in esame, che dispone la totale esenzione dall'ICI per l'unità immobiliare adibita ad abitazione principale del soggetto passivo, ovvero per l'immobile in cui dimorano abitualmente il contribuente ed i suoi familiari, nonché le unità immobiliari assimilate dai regolamenti o dalle delibere comunali all'abitazione principale. Rileva che l'esenzione non opera per gli immobili signorili, le ville ed i castelli, ai quali continua ad applicarsi la detrazione ordinaria. Si sofferma sul comma 4 dell'articolo 1, che quantifica il minor gettito derivante dai benefici introdotti in 1700 milioni di euro a decorrere dall'anno 2008, disponendo il rimborso ai comuni della minore imposta. Sottolinea che modalità e criteri per l'erogazione del rimborso sono stabiliti, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto-legge, in sede di Conferenza Stato-Città ed autonomie locali. L'attuazione del rimborso è demandata ad un decreto del Ministro dell'interno. Sottolinea che il comma 4-bis, inserito dalla Camera, prevede che, per l'anno 2008, il Ministero dell'interno, fatti salvi gli eventuali accordi intervenuti in data precedente in sede di Conferenza Stato-Città ed autonomie locali, debba, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, ripartire ed accreditare ai comuni e alle regioni a statuto speciale, a titolo di primo acconto, il 50 per cento del rimborso loro spettante, mentre il comma 4-ter, inserito dalla Camera, prevede l'incremento delle anticipazioni di tesoreria spettanti ai comuni per un importo equivalente al credito ICI maturato dalle amministrazioni comunali nei confronti dello Stato. Il comma 6-bis, inserito dalla Camera, stabilisce che, in sede di prima applicazione delle disposizioni di cui ai commi precedenti e con esclusivo riguardo alle fattispecie connesse all'individuazione degli immobili assimilati alla «prima casa» ai fini dell'esenzione ICI, non si faccia luogo all'applicazione di sanzioni nei casi di omissione o insufficienza nel versamento della prima rata dell'ICI relativa al 2008, a condizione che il contribuente provveda ad effettuare il versamento entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. Illustra quindi il comma 7, modificato dalla Camera, che dispone la sospensione del potere di regioni ed enti locali di deliberare aumenti di tributi, addizionali, aliquote ovvero maggiorazioni di aliquote di tributi ad essi attribuiti con legge dello Stato. Riferisce quindi sull'articolo 2, in materia di misure sperimentali per l'incremento della produttività del lavoro, e sull'articolo 3, recante norme sulla rinegoziazione mutui per la prima casa.
Presenta quindi una proposta di parere con osservazione (vedi allegato 2).

Il deputato Mario PEPE (PD) ricorda che la Commissione è tenuta ad esprimere il proprio parere sui profili di stretta competenza relativi al titolo V della parte seconda della Costituzione; sostiene pertanto l'opportunità che nel parere che sarà approvato dalla Commissione emergano con evidenza i suddetti profili.

Il senatore Gianvittore VACCARI (LNP) sottolinea che le competenze della Commissione attengono a materie che incidono sovente su un ampio contenuto dei provvedimenti all'esame della Commissione.

Il deputato Luciano PIZZETTI (PD) ravvisa l'opportunità di evitare che il parere della Commissione possa riproporre le logiche di contrapposizione politica che connotano i lavori delle commissioni di merito. In relazione al contenuto del decreto-legge in esame, evidenzia che il medesimo si ispira ad una impostazione di finanza trasferita e non di finanzia propria delle autonomi territoriali, pertanto

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sembra divergere rispetto ai principi dell'articolo 119 della Costituzione sul federalismo fiscale.

Davide CAPARINI (LNP), presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI