CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 8 luglio 2008
29.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI

Martedì 8 luglio 2008. - Presidenza del presidente Paolo RUSSO. - Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole, alimentari e forestali, Antonio Buonfiglio.

La seduta comincia alle 12.10.

Variazione nella composizione della Commissione.

Paolo RUSSO, presidente, comunica che il deputato Giuseppe Francesco Maria Marinello entra a far parte della Commissione, in sostituzione del deputato Antonello Iannarilli, che cessa di farne parte.

5-00065 Caparini: Interventi per i casi di malattia vescicolare del suino registratasi in provincia di Brescia.

Il sottosegretario Antonio BUONFIGLIO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Davide CAPARINI (LNP), nel ringraziare il Presidente per la solerzia con cui

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è stata iscritta l'interrogazione all'ordine del giorno e pur manifestando apprezzamento per il fatto che il Governo abbia centrato il problema posto dalla stessa, deve però far rilevare che la crisi senza precedenti che il settore dell'allevamento dei suini sta attraversando non può risolversi ponendosi nella sola dimensione futura, come si evince dalla risposta del Governo, ma anche con riguardo a ciò che il settore ha subito nel periodo di tempo appena trascorso.
Auspica dunque che il Governo effettui ulteriori approfondimenti per varare i provvedimenti necessari per dare una risposta a molte aziende agricole - tra le quali quelle bresciane - messe in ginocchio nella passata annata 2007-2008, e consentire loro di ripartire nell'attività produttiva.

5-00080 Di Giuseppe: Provvedimenti per il ristoro dei mancati introiti del Consorzio di bonifica integrale larinese, a seguito della sospensione del pagamento delle quote consortili.

Il sottosegretario Antonio BUONFIGLIO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Anita DI GIUSEPPE (IdV), nel ringraziare il Governo per la sensibilità dimostrata su una questione che sta preoccupando molto non solo il Consorzio di bonifica di Larino, ma anche il mondo agricolo in generale, che teme la sospensione degli impianti irrigui, ricorda che la questione fu anche specificamente sottoposta al Governo nel 2004 dal Presidente della regione Molise. Auspica dunque che il Governo ribadisca la disponibilità oggi manifestata anche nella prevista riunione dei sindaci del «cratere molisano» prevista per la prossima settimana.

Il sottosegretario Antonio BUONFIGLIO, conferma che il Governo parteciperà alla prevista riunione dei sindaci del «cratere molisano», nel corso della quale ribadirà la sua posizione.

5-00124 Marco Carra: Trattative tra le organizzazioni di categoria sul prezzo del latte.

Il sottosegretario Antonio BUONFIGLIO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Marco CARRA (PD) osserva che in merito alle trattative tra le organizzazioni di categoria sul prezzo del latte la funzione del Ministero e della politica non può che essere quella di stimolare le parti a ricercare un accordo, come auspica avvenga in occasione dell'incontro previsto per domani.
Nell'invitare dunque il Governo a mantenere alta la guardia affinché non solo i produttori ma anche i trasformatori del latte non siano mortificati nel rapporto con la grande distribuzione, auspica che anche la regione Lombardia presti analoga attenzione alla vicenda.

Paolo RUSSO, presidente, dichiara pertanto concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

Sui lavori della Commissione.

Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) constata l'assenza del relatore sul disegno di legge C.1386, che la Commissione si accinge ad esaminare in sede consultiva.

Paolo RUSSO, presidente, propone che, in attesa dell'arrivo del relatore, la Commissione proceda alla discussione delle risoluzioni all'ordine del giorno.

La Commissione concorda.

La seduta termina alle 12.20.

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RISOLUZIONI

Martedì 8 luglio 2008. - Presidenza del presidente Paolo RUSSO. - Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole, alimentari e forestali, Antonio Buonfiglio.

La seduta comincia alle 12.20.

7-00012 Nola: Iniziative per il reinserimento dello storno nell'elenco delle specie cacciabili.
(Discussione e conclusione - Approvazione di un nuovo testo della risoluzione n. 7-00012).

La Commissione inizia la discussione della risoluzione.

Carlo NOLA (PdL) ricorda che la questione della reintroduzione dello storno nell'elenco delle specie cacciabili è già stata oggetto di segnalazioni da parte di alcuni Paesi dell'Europa, che hanno ottenuto la possibilità di autorizzare il prelievo venatorio. Lo stato di buona salute della specie nell'Europa meridionale e soprattutto in Italia, a fronte di un lieve calo nell'Europa settentrionale, è ormai ben documentato, tanto che è segnalata una certa necessità di procedere ad un suo sfoltimento, a causa dei danni recati alle colture agricole, oltre che alla pulizia dei centri urbani. In tal senso vi è anche una richiesta della Conferenza delle regioni. Ricorda poi che la procedura per la reintroduzione dello storno tra le specie ammesse al prelievo venatorio è stata avviata molte volte, ma non è mai stata conclusa.
Manifesta dunque disponibilità ad introdurre tutte le modifiche che si rendano necessarie per pervenire ad una deliberazione unitaria.

Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD), nel condividere i rilievi del presentatore della risoluzione, chiede la soppressione del quinto capoverso delle premesse, il cui tenore potrebbe dare luogo ad incertezze nell'interpretazione.

Viviana BECCALOSSI (PdL) concorda sulla modifica proposta dal deputato Oliverio.

Ivan ROTA (IdV) concorda parimenti sull'opportunità della modifica proposta e preannuncia la sottoscrizione della risoluzione da parte del suo gruppo.

Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) preannuncia la sottoscrizione da parte del suo gruppo della risoluzione, come modificata.

Giuseppe RUVOLO (UdC)annuncia la sua adesione alla risoluzione.

Giuseppina SERVODIO (PD) ritiene opportuno invertire, nelle premesse, la posizione del primo e del terzo capoverso.

Carlo NOLA (PdL) dichiara conclusivamente di riformulare la risoluzione nei termini emersi dal dibattito (vedi allegato 4).

Il sottosegretario Antonio BUONFIGLIO esprime parere favorevole sulla risoluzione in esame, ricordando che nel gennaio 2008 la Commissione europea aveva chiesto al Governo di chiarire se la sua posizione sull'argomento fosse unitaria.

La Commissione approva la risoluzione Nola n. 7-00012 (Nuova formulazione).

7-00017 Renato Farina: Iniziative per l'inserimento della gastronomia italiana nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell'umanità e per l'istituzione di un riconoscimento speciale per produttori e cuochi.
(Discussione e rimessione all'Assemblea).

La Commissione inizia la discussione della risoluzione.

Renato FARINA (PdL) fa presente che la risoluzione di cui è primo firmatario trae spunto dall'iniziativa del Presidente francese Nicolas Sarkozy che ha annunciato

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che la Francia sarà il primo Paese a depositare, dal 2009, una candidatura presso l'UNESCO per permettere il riconoscimento del patrimonio gastronomico francese quale patrimonio culturale immateriale dell'umanità. Ciò che lo ha colpito maggiormente nell'iniziativa del Presidente Sarkozy, e in particolare nel suo discorso all'inaugurazione del 45o Salone internazionale dell'agricoltura, nel febbraio scorso, è stata la capacità di legare i temi dell'agricoltura e della produzione agroalimentare con quelli dell'identità culturale e della tradizione storica di quel Paese, legando insieme gli aspetti del paesaggio, dell'ambiente, della bellezza e dei sapori della tradizione gastronomica con i problemi concreti del mondo agricolo.
Con la sua risoluzione, egli intende in particolar modo sottolineare la dimensione culturale del patrimonio agroalimentare dell'Italia, piuttosto che partecipare a quella sorta di compiacimento quasi morboso che spesso caratterizza i discorsi sui prodotti d'eccellenza, come ad esempio i vini.
In proposito, sottolinea che le scelte politiche in campo agricolo sono in grado di condizionare anche lo stesso paesaggio e i colori delle campagne, come è avvenuto nel caso del sostegno alla coltura del girasole. Sottolinea altresì che, nel corso della sua esperienza di giornalista, ha potuto registrare come grandi cuochi italiani quasi guardano con invidia all'esperienza francese, che pure gode di un patrimonio gastronomico più uniforme e meno ricco di quello italiano. Il modello francese merita infatti un'attenta riflessione, perché ha dimostrato che si vende un vino non solo perché è buono, ma soprattutto perché è in grado di evocare un'esperienza culturale, un'insieme di valori immateriali che si sostanziano in quel prodotto. Ricorda in proposito l'esperienza della Franciacorta, che pare la più vicina al modello francese, che pure si può riproporre in molti altri territori. Da questo punto di vista, i giacimenti culturali dell'Italia sono costituiti anche dal fascino suscitato dall'identità storica e culturale incorporata nei prodotti della terra e del lavoro umano.
Per questi motivi, ha ritenuto di sollecitare il Governo italiano a promuovere un'azione analoga a quella francese. Infatti, al di là dell'effettivo riconoscimento da parte dell'UNESCO, un'iniziativa del Governo che veda impegnato il Presidente del Consiglio dei ministri insieme con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, eventualmente in forme solenni, testimonierebbe che la fatica del lavoro agricolo ha riscontro nella solidarietà del Paese, che ritrova identità storica e culturale. Per gli stessi motivi, ritiene opportuno istituire una forma di riconoscimento per i produttori di eccellenze gastronomiche e per i cuochi che abbiano illustrato la cucina italiana, sul modello di analoghe esperienze straniere.
Si sofferma infine sulle enormi difficoltà che incontra chi vuole dedicarsi a produzioni d'eccellenza. Si pensi alla vicenda dell'influenza aviaria, quando i produttori di polli tendevano a dimostrare che i loro allevamenti non erano esposti al rischio virale, in quanto collocati al coperto, creando difficoltà agli allevatori di polli ruspanti, che pure potevano garantire le condizioni per un miglior stato di salute degli animali. La verità è che le produzioni di eccellenza non trovano sostegno, perché non vi è alle loro spalle un Paese che sceglie di valorizzare il suo patrimonio agroalimentare e, grazie ad esso, dare impulso a tutta la filiera produttiva. Eppure, sostenere queste aziende come proposto nella risoluzione, eventualmente con il concorso dei privati, potrebbe produrre effetti molto positivi sul piano dei consumi interni e dell'esportazione sui mercati esteri.

Mario PEPE (PD) osserva che il deputato Farina ha richiamato l'attenzione, in maniera intelligente, su un argomento che anche la sua parte politica ritiene di interesse preminente. In proposito, comunica che i deputati del gruppo PD hanno predisposto una mozione motivata, finalizzata a riconoscere la centralità dell'agricoltura,

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che non per caso è definita come il settore «primario».
Nel sottolineare il ruolo delle produzioni agroalimentari nella storia della cultura europea, rileva che attraverso l'agricoltura e il ruolo che essa assume in Italia sarà possibile rilanciare il sistema-Paese e dare impulso alle relative attività produttive. Si tratta quindi di un tema che merita di essere affrontato in Assemblea, nella prospettiva della centralità che deve essere riconosciuta alle politiche agricole.

Ivan ROTA (IdV) esprime la condivisione del suo gruppo sulle iniziative in discussione, suscettibili di interessanti approfondimenti. Propone poi al deputato Farina di riformulare la sua risoluzione, eliminando la parola «quasi» dalla sua proposta di istituire un «Oscar» della cucina italiana.

Renato FARINA (PdL) precisa di non aver ritenuto opportuno utilizzare la denominazione specifica di un altro premio.

Giuseppe RUVOLO (UdC), nel ricordare che il Senato ha recentemente approvato analoga mozione per la salvaguardia e la valorizzazione della dieta mediterranea, dichiara di condividere la risoluzione in titolo fa presente di aver sottoscritto la mozione annunciata dal deputato Mario Pepe. Osserva pertanto che sarebbe preferibile pervenire ad un atto di indirizzo unitario, che possa sviluppare ulteriormente gli spunti forniti dal deputato Farina.

Giuseppina SERVODIO (PD), nel ringraziare il collega Farina per la passione dimostrata, preannuncia di aver predisposto un atto di indirizzo che a suo giudizio dovrebbe essere sottoposto all'Assemblea, per il valore politico preminente del tema della centralità dell'agricoltura che ne costituisce oggetto. Conseguentemente, precisando che tale atto è aperto alla firma di tutti i colleghi, invita a non proseguire nella discussione in Commissione della risoluzione all'ordine del giorno.

Paolo RUSSO, presidente, auspica che si possa registrare in proposito il consenso dei gruppi.

Viviana BECCALOSSI (PdL) preannuncia che i deputati del suo gruppo aderiranno alla mozione promossa dal deputato Servodio, in considerazione della centralità dell'agricoltura dal punto di vista non solo economico, ma anche culturale, ambientale e per la promozione dell'immagine dell'Italia nel mondo. Auspica pertanto che la successiva discussione in Assemblea possa coinvolgere tutti i deputati, compresi quelli che si occupano prevalentemente delle altre materie prima evidenziate.

Il sottosegretario Antonio BUONFIGLIO, nell'esprimere la valutazione favorevole del Governo sulla risoluzione in titolo, prende atto dell'orientamento della Commissione a sottoporre all'Assemblea la discussione sull'argomento e ricorda che anche il Senato ha recentemente approvato all'unanimità una mozione per il riconoscimento in sede UNESCO e per la valorizzazione della dieta mediterranea. Per questi motivi, ritiene di potersi avvalere della facoltà che il regolamento riconosce al Governo di chiedere che l'Assemblea sia investita anche della risoluzione n. 7-00017.

Paolo RUSSO, presidente, avverte che informerà il Presidente della Camera dell'esito della discussione.

La seduta termina alle 13.

SEDE CONSULTIVA

Martedì 8 luglio 2008. - Presidenza del presidente Paolo RUSSO. - Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole, alimentari e forestali, Antonio Buonfiglio.

La seduta comincia alle 13.

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Decreto-legge n. 112 del 2008: Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria.
C. 1386 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite V e VI).
(Seguito esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del disegno di legge, rinviato nella seduta del 2 luglio 2008.

Paolo RUSSO, presidente, ricorda che nella precedente seduta la relatrice De Camillis ha svolto la relazione introduttiva.

Mario PEPE (PD) osserva preliminarmente che, come evidenziato dalle dichiarazioni della stessa relatrice, che ha fatto riferimento all'esigenza di individuare gli obiettivi strategici del quadro economico e finanziario, il decreto-legge vorrebbe affrontare i problemi della stabilizzazione della finanza pubblica e del risanamento del bilancio, ma in realtà non realizza gli obiettivi per raggiungere i quali è stato adottato.
Un intervento valido è invece quello che si riferisce al rafforzamento delle iniziative imprenditoriali, attraverso la semplificazione amministrativa e l'eliminazione degli appesantimenti burocratici che rendono spesso difficile l'esercizio delle attività economiche, anche quelle agricole.
Per altro verso, esprime preoccupazione per gli oneri che graveranno sulla cooperazione e per le conseguenze del provvedimento sulla realizzazione del patto di stabilità, che diventa più oneroso non solo per gli enti locali, ma anche per le regioni, con un evidente rischio di ridimensionamento degli investimenti e quindi delle politiche per lo sviluppo. Altre preoccupazioni si riferiscono a quanto previsto all'articolo 60, che affida al Governo delicate scelte di bilancio a modifica delle decisioni assunte con la legge di approvazione.
Si sofferma quindi sulle misure fiscali, che si risolvono in interventi contingenti e non strategici, quindi incapaci di rilanciare lo sviluppo del Paese, per il quale si prevede una bassa crescita nel prossimo quinquennio, che renderà assai difficile il perseguimento dell'obiettivo del Governo di riduzione del deficit.
Nel ribadire quanto rilevato nel corso del dibattito sul Documento di programmazione economico-finanziaria circa la mancanza di indicazioni e prospettive per il settore agricolo, auspica che tutte queste carenze possano trovare una risposta forte ed argomentata nella successiva legge finanziaria, al fine di perseguire obiettivi strategici e di sviluppo, evitando al contempo di enunciarli privandosi dei necessari strumenti per concretizzarli.
Preannuncia quindi il voto contrario del suo gruppo, prevedendo peraltro che l'approvazione del corposo provvedimento difficilmente seguirà l'iter ordinario.

Angelo ZUCCHI (PD), rimandando per le questioni di carattere generale alle sue considerazioni sul DPEF, ritiene di accogliere l'invito della relatrice a prendere in considerazione solo le misure effettivamente oggetto del provvedimento piuttosto che quelle non previste, con l'unica eccezione tuttavia del tema della fiscalità del settore agricolo, che da troppo tempo si regge su proroghe annuali. L'agricoltura ha infatti diritto ad una fiscalità garantita, che dia elementi di certezza agli imprenditori i quali devono sapere a che cosa vanno incontro quando programmano eventuali interventi in agricoltura, come hanno ricordato con espressioni preoccupate diverse organizzazioni agricole. Auspica che il relatore voglia accogliere questa indicazione, inserendola nella proposta di parere.
Ritiene preoccupante l'estensione del lavoro precario non regolamentato a tutto il lavoro stagionale in agricoltura, peraltro caratterizzato da un esteso ricorso al lavoro «nero», e rammenta che nella scorsa legislatura era stata prevista la possibilità di un voucher per il breve periodo della vendemmia, come provvedimento avente carattere sperimentale che doveva essere misurato nei suoi effetti. La previsione

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dell'articolo 22, invece, consegna i lavoratori ad una precarietà e ad una flessibilità totali, mentre andrebbe limitata al solo periodo oggi previsto.
Per quanto riguarda il settore della pesca, l'articolo 9 si riferisce al solo costo del gasolio senza incrementare le risorse in dotazione, configurandosi come misura di carattere «ornamentale».
Per quanto attiene, poi, alla soppressione degli enti cosiddetti inutili, invita ad evitare operazioni semplicistiche che non tengono conto dell'effettiva attività svolta dai singoli enti. Negativa, a suo avviso, è la prevista soppressione dell'Ente nazionale risi, che svolge una importante funzione nel campo della ricerca scientifica su un prodotto importante per il Paese, senza peraltro gravare sulle casse dello Stato. Parimenti, l'incorporazione in un unico ente ambientale dell'Istituto nazionale per la fauna selvatica, di cui all'articolo 28, andrebbe riconsiderata a favore di una sua ricollocazione nell'ambito della Presidenza del Consiglio dei ministri, stante il carattere di necessaria terzietà che occorre assicurare a tale Istituto, per le funzioni da esso svolte.
Infine, per quanto riguarda le misure per la cooperazione, su cui il relatore ha segnalato la necessità di approfondimenti, ricorda che tale settore non comprende solo le imprese della grande distribuzione, ma numerose piccole cooperative agricole che già fanno fatica a tirare avanti e che non meritano un accanimento fiscale e legislativo nei propri confronti.
Chiede infine di precisare come il Governo intenda recuperare le risorse sottratte all'agricoltura con i recenti provvedimenti, sulle quali gli operatori avevano maturato legittime aspettative.

Luciano AGOSTINI (PD) ritiene che il provvedimento in esame non affronti i veri problemi, tra i quali quello della crescita del potere di acquisto dei salari e delle pensioni, che oggi attanagliano l'economia del paese e i cittadini. Infatti, l'affermazione secondo la quale si dovrebbe invertire il ciclo economico puntando alla crescita non trova riscontro nella previsione di misure adatte a rilanciare lo sviluppo e quindi la crescita.
Osserva quindi con stupore la mancanza nel provvedimento di qualunque corrispondenza con le dichiarazioni del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali rese presso la Commissione Agricoltura in audizione, soprattutto in relazione alle critiche dallo stesso mosse nei confronti della politica agricola dell'Unione europea. Anche le indicazioni del Ministro sulla parcellizzazione in agricoltura, sulla necessità di aumentare la competitività e le dimensioni delle aziende agricole, sulla semplificazione delle filiere e sulla riduzione della burocrazia non hanno trovato posto nel provvedimento in esame. Non condivide in proposito l'interpretazione secondo la quale la manovra del Governo non conterrebbe elementi direttamente riferibili al settore agricolo in quanto le previsioni normative sarebbero riferite in modo trasversale ad una pluralità di settori produttivi tra i quali l'agricoltura. Infatti, l'agricoltura soffre più di altri settori e quindi richiede interventi specifici.
In relazione poi ai tagli finanziari disposti dal provvedimento di esenzione dal pagamento dell'ICI sulla prima casa, chiede di conoscere in quale modo il Governo intenda recuperare le somme distolte dall'agricoltura, ricordando che il rappresentante del Governo fece allora riferimento a risorse della Presidenza del Consiglio.
Rileva infine che, unitamente agli aspetti già descritti, il peggioramento della condizione dei lavoratori in agricoltura a seguito della non auspicabile approvazione dell'articolo 22, la mancanza di politiche di integrazione degli immigrati, che pure producono una quota di PIL pari al 12 o 13 per cento, e la mancanza di veri provvedimenti per la pesca, oggetto di ben due risoluzioni approvate dalla Commissione agricoltura, non possono che produrre delusione per un provvedimento che appare inadeguato ad affrontare i numerosi problemi dell'agricoltura.

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Isidoro GOTTARDO (PdL), premesso che da alcuni interventi svolti sembrerebbe quasi che il Paese abbia conosciuto un periodo fortunato negli ultimi due anni, interrotto dall'azione del Governo in carica, ritiene che andrebbe invece risolto il problema di una agricoltura nazionale, oscillante tra il mercato e l'assistenzialismo, che ha invece bisogno di idee e di un'azione di governo forte.
Ritiene che il provvedimento del Governo sia assolutamente positivo, muovendosi in linea con l'impostazione del DPEF che non prende le mosse dai problemi di settore, ma delinea una strategia complessiva per l'economia, con idee chiare e forti. Per quanto riguarda in particolare l'agricoltura, essa è fortemente legata alla politica europea, sia in termini di programmazione che di confronto sul mercato globale, e non può prescindervi se non indebolendo la sua posizione. È quindi necessario che in sede europea il Governo riesca a condizionare le politiche agricole, facendo valere gli interessi nazionali. In tal senso, visto l'annunciato indirizzo della Presidenza francese dell'Unione, appare decisivo anche un impegno del Governo sullo scacchiere euromediterraneo, rilevante con riferimento alle questioni della pesca, dell'agricoltura e dell'immigrazione.
Ritiene inoltre sia del tutto superfluo concentrare l'attenzione sul reperimento dei fondi dal momento che, specialmente per le regioni dell'obiettivo 1, non mancano i fondi ai quali attingere, ma piuttosto i progetti, la capacità di cofinanziamento, la partecipazione dei privati e un sistema di governance nel quale le regioni possano essere dotate di poteri di autonomia e di capacità di mettere in campo progetti.
Con riferimento al tema della cooperazione, invita ad abbandonare un approccio ideologico e ad avere il coraggio di sostenere un processo di aggregazione che in realtà viene rallentato proprio per questioni interne allo stesso mondo cooperativo.
Analoga considerazione può essere fatta con riferimento alla necessità di definire una chiara cornice di competitività economica, affrontando in tal modo i problemi dell'agricoltura con una mentalità nuova. A tal fine invita il Governo a fornire un contributo di idee per l'integrazione del provvedimento in esame in linea con le esigenze del Paese nel momento attuale.

Giuseppe RUVOLO (UdC) lamenta la mancanza di riferimenti all'agricoltura nel provvedimento, ad esclusione dell'articolo 9, come diretta conseguenza dell'assoluta assenza del tema agricolo nel DPEF, ed auspica che si possa trovare rimedio nella successiva legge finanziaria, per costituire i presupposti per un rilancio dell'agricoltura. Nel condividere alcune considerazioni del deputato Gottardo, osserva che se il Governo avesse avuto un'idea forte oggi si poteva discutere di quella. Invece, non hanno trovato spazio tra le misure del Governo nemmeno le indicazioni in tema di stabilizzazione fiscale e previdenziale e in tema di trasparenza del rapporto tra produttori e distribuzione. In tema di taglio dei cosiddetti enti inutili, poi, di cui all'articolo 26 del provvedimento, ritiene che il Governo dovrebbe compiere un approfondimento al fine di evitare di sopprimere enti che svolgono importanti funzioni sul territorio e mantenere in vita quelli inutili, che costituiscono uno spreco di risorse pubbliche. In particolare, chiede al Governo di precisare se ha già provveduto all'individuazione degli enti da sopprimere.
Ritiene infine che le piccole cooperative rappresentino in determinate aree del Paese qualcosa di significativo e importante per l'agricoltura italiana. Non comprende dunque il motivo di un eventuale accanimento nei loro confronti, pur senza voler difendere quelle cooperative che usano lo strumento sociale per lucrare privilegi.

Paolo RUSSO, presidente, rinvia infine il seguito dell'esame alla seduta già prevista per domani.

La seduta termina alle 13.45.