CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 8 luglio 2008
29.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
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COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

Martedì 8 luglio 2008. - Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO.

La seduta comincia alle 11.30.

Sulla programmazione dei lavori della Commissione per i mesi luglio-settembre 2008.

Giuseppe PALUMBO, presidente, comunica che, a seguito della riunione del 2 luglio dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, è stato predisposto il seguente programma dei lavori della Commissione:

PROGRAMMA DEI LAVORI DELLA COMMISSIONE PER IL PERIODO LUGLIO-SETTEMBRE 2008

Luglio

Sede referente:
Disposizioni concernenti l'impiego di farmaci psicotropi per la cura dei bambini e degli adolescenti (C. 126 Bocciardo).

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Audizioni:
Seguito delle audizioni sulle linee programmatiche del Governo nelle materie di competenza della Commissione.

Interrogazioni, question-time e risoluzioni.

Agosto

Sede referente:
Seguito dei provvedimenti già iniziati.

Interrogazioni, question-time e risoluzioni.

Settembre

Sede referente:
Seguito dei provvedimenti già iniziati.

Provvedimenti nuovi:
Istituzione di speciali unità di accoglienza permanente per l'assistenza dei pazienti cerebrolesi cronici (C. 412 Di Virgilio);
Disposizioni per garantire l'accesso alle terapie del dolore e alle cure palliative (C. 1141 Livia Turco) (da assegnare);
Legge quadro sulla famiglia e per la tutela della vita nascente (C. 664 Lussana);
Interventi per la qualità e la sicurezza del Servizio sanitario nazionale. Deleghe al Governo in materia di assistenza primaria e di emergenza sanitaria territoriale, di riorganizzazione degli enti vigilati, di farmacie e per il coordinamento della disciplina legislativa in materia sanitaria (C. 977 Livia Turco).

Interrogazioni, question-time e risoluzioni.

Saranno inoltre iscritti all'ordine del giorno: i progetti di legge assegnati in sede consultiva, gli atti del Governo sui quali la Commissione sia chiamata ad esprimere un parere, i disegni di legge di conversione dei decreti-legge e i provvedimenti trasmessi dal Senato.

La Commissione prende atto.

La seduta termina alle 11.35.

SEDE CONSULTIVA

Martedì 8 luglio 2008. - Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali Ferruccio Fazio.

La seduta comincia alle 11.35.

Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria.
C. 1386 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite V e VI).
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 3 luglio 2008.

Livia TURCO (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, stigmatizza il ritardo nell'inizio dei lavori, dovuto all'assenza del relatore, che solo ora è giunto in Commissione. Passando al merito del provvedimento in esame, sottolinea la riduzione delle risorse per la sanità decisa dall'attuale Governo, già oggetto di forti critiche in sede di parere sul documento di programmazione economico-finanziaria da parte della Conferenza delle regioni e delle province autonome. Tale riduzione di risorse stravolge, a suo avviso, la logica di collaborazione che ha ispirato nella precedente legislatura il Patto per la salute e rischia di far venire meno le condizioni per un governo della sanità condiviso tra lo Stato e le regioni. Ritiene pertanto che sarebbe opportuno stralciare dal provvedimento in esame le disposizioni relative alla programmazione delle risorse per la

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spesa sanitaria, per inserirle successivamente nel disegno di legge finanziaria, sulla base di un previo accordo con le regioni. Invita inoltre il Governo ad abolire definitivamente il ticket sulle prestazioni ambulatoriali specialistiche, già sospeso nella precedente legislatura fino al 31 dicembre 2008, dopo che, nelle medesima legislatura, era stato introdotto, con una decisione che, in diverse occasioni, ha già riconosciuto essere sbagliata. Ritiene altresì che il Governo dovrebbe cogliere l'occasione dell'abolizione del ticket per rivedere i criteri dell'esenzione, nell'ambito di una revisione complessiva della compartecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria. Sottolinea quindi l'insufficiente finanziamento del Fondo per le politiche sociali, nonché la riduzione delle tutele a favore dei lavoratori disabili contenute nella legge n. 68 del 1999, operata dai commi 4 e 5 dell'articolo 40 del provvedimento in titolo. Sottolinea quindi l'importanza di escludere le disabilità irreversibili dall'ambito di applicazione del piano straordinario di verifica delle invalidità civili, di cui all'articolo 80. Auspica quindi che il personale medico delle aree dirigenziali sia escluso dall'ambito di applicazione delle disposizioni di cui all'articolo 41, comma 13, del decreto-legge, in ragione delle peculiari esigenze di tutela della salute dei pazienti e di prevenzione degli errori medici, ritenendo che il fabbisogno orario delle strutture sanitarie debba essere garantito da politiche del personale adeguate e che, comunque, la materia dell'orario di lavoro dei dirigenti medici debba essere rimessa alla contrattazione. Auspica altresì che sia soppressa, all'Allegato B del provvedimento in esame, la norma che abroga parzialmente l'articolo 7, comma 1, della legge 14 ottobre 1999, n. 362, in materia di trattamento economico accessorio del personale non sanitario dipendente dal ministero della salute (ora ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali).

Domenico DI VIRGILIO (PdL), dopo aver ribadito quanto detto nella precedente seduta, dichiara di condividere alcune valutazioni espresse dalla collega Livia Turco. Segnala altresì il possibile aggravamento del carico di lavoro delle strutture sanitarie, derivante dalle disposizioni di cui al comma 2 dell'articolo 71. Ritiene infine che le disposizioni di cui all'articolo 72 in tanto possano essere condivise in quanto si interpretino nel senso di includere il personale medico.

Giuseppe PALUMBO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta prevista per le ore 13.30.

La seduta termina alle 12.

AUDIZIONI

Martedì 8 luglio 2008. - Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO. - Interviene il ministro della gioventù Giorgia Meloni.

La seduta comincia alle 12.

Audizione del ministro della gioventù, Giorgia Meloni, sugli orientamenti programmatici del Governo in materia di politiche giovanili.
(Svolgimento, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del regolamento, e rinvio).

Giuseppe PALUMBO, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Introduce quindi l'audizione.

Il ministro Giorgia MELONI svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

Intervengono per formulare quesiti ed osservazioni il presidente Giuseppe PALUMBO e i deputati Luisa BOSSA (PD), Umberto SCAPAGNINI (PdL), Paola BINETTI (PD), Donato Renato MOSELLA (PD), Alessandra MUSSOLINI (PdL) e Paolo GRIMOLDI (LNP).

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Giuseppe PALUMBO, presidente, ringrazia il ministro per l'esauriente relazione svolta e rinvia il seguito dell'audizione ad altra seduta.

La seduta termina alle 13.25.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

SEDE CONSULTIVA

Martedì 8 luglio 2008. - Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali Ferruccio Fazio.

La seduta comincia alle 13.30.

Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria.
C. 1386 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite V e VI).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con osservazioni).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta antimeridiana odierna.

Il sottosegretario Ferruccio FAZIO, in relazione ai rilievi fatti dall'onorevole Lenzi sull'articolo 81 del decreto-legge in esame, circa la pretesa incongruità dell'adozione da parte del Governo di un decreto-legge che anticipi sostanzialmente la legge finanziaria prima dell'approvazione del documento di programmazione economico-finanziaria che ne dovrebbe costituire la base programmatica, in quanto ciò lederebbe la disciplina vigente in materia di approvazione della legislazione di bilancio, osserva che la cosiddetta sessione di bilancio, alla stregua di quanto previsto dall'articolo 82 della Costituzione, è un procedimento complesso (già oggetto di numerosi interventi di riforma legislativa da parte delle leggi n. 468 del 1978, n. 362 del 1988, n. 99 del 1997 e n. 208 del 1999) è scandito dalle seguenti tappe: l'approvazione del DPEF, la redazione del bilancio in termini di competenza e di cassa, l'approvazione del bilancio pluriennale e della legge finanziaria; ognuna di esse rappresenta un atto essenziale attraverso cui il Governo formula la manovra di bilancio, da sottoporre all'approvazione del Parlamento. Alla luce di tale procedura e della particolare natura della stessa, si giustifica la qualificazione delle previsioni contenute nel DPEF - prima ancora che nella legge finanziaria - come norme di sistema, in quanto funzionali a delineare il quadro della politica economica del Governo - in tal senso sottoposta all'approvazione (della maggioranza) parlamentare - nonché a rispecchiare gli obiettivi del Governo già indicati nel programma, sui quali lo stesso abbia ottenuto la fiducia del Parlamento. Le previsioni contenute nel citato articolo 81 del decreto-legge in titolo, invece, in piena armonia con il titolo del provvedimento d'urgenza, sono finalizzate a realizzare la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria; non sono qualificabili, stricto sensu, come norme di sistema quanto, piuttosto, come norme funzionali a corrispondere alla attuale esigenza di razionalizzazione di alcuni settori economici (gas e petrolio) e di tempestiva acquisizione di gettito fiscale. In virtù della particolare urgenza che connota la materia in esame, peraltro, si può ritenere il tenore di tali norme altresì compatibile con la loro traduzione in un provvedimento organico - come appunto la legge finanziaria - laddove integrate con ulteriori disposizioni sistematiche. Laddove si contesti la sottrazione della relativa disciplina normativa al controllo parlamentare, è appena il caso di notare che l'inserzione di tali norme in un decreto-legge comunque non sottrae queste ultime all'approvazione del Parlamento - attesa l'attuale integrità del potere di emendamento in sede di conversione in legge dell'atto normativo in oggetto - né esautora, dunque,

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le attribuzioni dell'Assemblea, alla stregua del controllo tipicamente esperito nella sessione di bilancio. In relazione ai rilievi fatti dall'onorevole Miotto sull'articolo 81 del decreto-legge in esame sulle previsioni di cui al comma 29, ai sensi del quale è istituito un Fondo speciale destinato al soddisfacimento delle esigenze prioritariamente di natura alimentare e successivamente anche energetiche dei cittadini meno abbienti, e sul comma 31, ai sensi del quale con decreto del ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, sono stabilite le modalità di utilizzo del Fondo per la erogazione di aiuti eccezionali in presenza di effettive situazioni di bisogno. Il comma 29 stato formulato in assenza di qualsiasi coinvolgimento delle regioni e degli enti locali nella realizzazione della predetta carta acquisti, in violazione dei principi posti dall'articolo 117 della Costituzione, che attribuisce significative competenze alle regioni in materia di assistenza sociale; il comma 31 conterrebbe, invece, una sorta di delega in bianco per l'attuazione della norma, mancando la definizione di un profilo degli aventi diritto e dei requisiti necessari per usufruire del beneficio. Non ritiene di poter accogliere il rilievo relativo al mancato coinvolgimento degli enti territoriali nella formulazione di una disciplina normativa in materia di assistenza sociale. Premessa l'indispensabile esigenza di coordinamento fra lo Stato e le regioni per la disciplina di qualunque materia entro i confini della quale ricadano interessi riconducibili alla cura dell'interesse nazionale, non è fondato il riferimento alla pretesa competenza regionale in materia di assistenza sociale. Al contrario, tale settore dell'ordinamento giuridico - peraltro difficilmente collocabile entro alcuno degli ambiti materiali selettivamente conferiti alla potestà legislativa statale o concorrente - si pone al crocevia di materie riservate, in via esclusiva, alla legislazione statale: la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale e la previdenza sociale. Come è noto - per costante ed ormai consolidata giurisprudenza della Corte costituzionale - nelle materie di potestà legislativa esclusiva dello Stato nessun margine di competenza è lasciato alle regioni. Inoltre, la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale costituisce esempio tipico di materia trasversale, la disciplina degli interessi implicati dalla quale consente, dunque, al legislatore statale di estendere la propria competenza normativa anche nell'alveo di materie che sarebbero riservate, formalmente, al legislatore regionale, in via esclusiva o anche solo concorrente; e ciò proprio in ragione della natura unitaria degli interessi implicati dalla materia stessa. Anche al di là del possibile richiamo a materie quali la tutela della salute e la previdenza complementare e integrativa - attinenti, sebbene solo lato sensu, all'assistenza sociale e, comunque, conferite alla potestà legislativa concorrente di Stato e regioni - non si ritiene dunque la previsione di cui all'articolo 81, comma 29, affatto contrastante con il riparto costituzionale di potestà tra lo Stato e le regioni. Non pare inoltre di poter accogliere il rilievo relativo alla pretesa natura di delega in bianco della norma di cui al comma 31: il Governo si è limitato a prevedere, infatti, che il decreto adottato di concerto fra il ministro dell'economia e delle finanze e il ministro del lavoro preveda le sole modalità di utilizzo del Fondo; il che appare in piena sintonia con la natura straordinaria e tempestiva del provvedimento in oggetto, contenente norme di principio eventualmente bisognose di una ulteriore normativa di esecuzione. A tale atto è rimessa, invero, la definizione delle cosiddette «effettive situazioni di bisogno», invece essendo già indicato dal comma 29 l'ambito applicativo - soggettivo ed oggettivo - delle norme in oggetto: esigenze prioritariamente di natura alimentare e successivamente anche energetiche dei cittadini meno abbienti. Con il che si corrisponde anche alla pretesa laconicità della normativa

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stessa. In relazione ai rilievi fatti dall'onorevole Miotto sulle previsioni relative alla soppressione dei fondi destinati alla costruzione di nuovi ospedali e sulla esclusione della spesa sociale dal patto di stabilità, come altresì richiesto da alcune regioni, rileva come il sistema sanitario costituisca ambito soggetto ad un processo regolativo forte, rimesso alla libera negoziazione politica fra lo Stato e le regioni; tale sistema regolativo coinvolge, peraltro, sia la dimensione organizzativa sia quella finanziaria, con esclusivo riferimento alla competenza dei suddetti enti. Diversamente il più ampio ambito dell'assistenza sociale - ivi compreso quello relativo all'impiego della spesa sociale - non è ancora oggetto di un processo regolativo forte e condiviso tra Stato e regioni, bensì - implicando la ricorrenza di interessi allocati a livello territoriale (comunale e provinciale) - di soggetto ad una negoziazione politica allargata anche agli enti locali. In tal senso, ogni determinazione in materia implica ancora - in attesa della definizione della fase di transizione regolativa - la regolamentazione della materia dell'assistenza sociale fra Stato, regioni ed enti locali. Con riferimento, quindi, ai rilievi sollevati dall'onorevole Argentin, ritiene che il Governo possa accogliere l'invito ad affrontare, in futuro, il problema del finanziamento della legge n. 13 del 1989 sull'abbattimento delle barriere architettoniche. Osserva altresì, in ordine ad ulteriori rilievi formulati dall'onorevole Livia Turco sulla riduzione del Fondo sanitario per gli anni 2010 e 2011, che il Governo ha ridotto in maniera significativa i tagli precedentemente decisi. Dichiara quindi di apprezzare l'ammissione circa l'errore commesso nella passata legislatura con l'introduzione del ticket sulle prestazioni ambulatoriali specialistiche e chiarisce che, sulla materia, il Governo cercherà di addivenire ad un accordo con le regioni. In merito alle semplificazioni degli adempimenti per i datori di lavoro e alla fruizione dei benefici di cui alla legge n. 104 del 1992, si limita a rilevare che il provvedimento in esame è ispirato a una logica di semplificazione; si dichiara peraltro consapevole dell'opportunità, una volta adottata tale logica, di intensificare e rendere più incisivi i controlli sulle autocertificazioni. Ritiene invece di non pronunciarsi sui procedimenti di verifica delle invalidità civili, sull'orario di lavoro dei dirigenti medici, sull'abrogazione parziale dell'articolo 7, comma 1, della legge 14 ottobre 1999, n. 362 (pur segnalando, al riguardo, che è allo studio un piano per la salvaguardia di un principio di equità) e sulle innovazioni in materia di certificazione di malattia in caso di assenza dal lavoro dei dipendenti pubblici.

Lucio BARANI (PdL), relatore, alla luce del dibattito svoltosi, formula una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 1).

Giuseppe PALUMBO, presidente, avverte che il deputato Livia Turco ha presentato una proposta di parere alternativa (vedi allegato 2).

Anna Margherita MIOTTO (PD), dopo aver chiesto se sia possibile avere copia della documentazione letta dal sottosegretario Fazio, dichiara di non aver rinvenuto nel suo intervento particolari elementi di rassicurazione. In particolare, osserva come l'articolo 81, lungi dall'introdurre un nuovo livello essenziale di assistenza sociale, si limiti in sostanza a destinare circa 200 milioni di euro al finanziamento di quella che viene ormai comunemente definita «carta per i poveri». Tale importo sarà al massimo sufficiente per 500 mila beneficiari, mentre gli aventi titolo potrebbero essere fino a quattro o cinque volte più numerosi. Sottolinea inoltre i problemi connessi all'individuazione dei beneficiari, nonché il rischio che le risorse citate siano in larga parte assorbite dalle strutture che dovranno procedere all'applicazione della norma. Ritiene pertanto che sarebbe stato assai preferibile aumentare la dotazione del Fondo per le politiche sociali e rivedere i livelli essenziali di assistenza sociale. Per tutte queste ragioni, annuncia, anche a nome del suo gruppo, voto contrario sulla proposta di parere del relatore.

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Livia TURCO (PD), nell'associarsi alle considerazioni della collega Miotto, dichiara di apprezzare l'equilibrio di cui ha dato prova il sottosegretario Fazio nel decidere di non pronunciarsi su alcuni punti controversi, nonché le osservazioni contenute nella proposta di parere del relatore. Mantiene peraltro un giudizio fortemente critico sul complesso del provvedimento in esame e ribadisce la necessità di tener conto delle osservazioni formulate dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome in sede di parere sul DPEF.

Domenico DI VIRGILIO (PdL) osserva, rivolto alla collega Livia Turco, che il Governo non procede affatto alla riduzione delle risorse per la sanità ed esprime stupore per l'annuncio di voto contrario sulla proposta di parere del relatore da parte dei colleghi di opposizione.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

La seduta termina alle 14.15.

ATTI DEL GOVERNO

Martedì 8 luglio 2008. - Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali Ferruccio Fazio.

La seduta comincia alle 14.15.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2006/121/CE che modifica la direttiva 67/548/CEE per adattarla al regolamento (CE) n. 1907/2006 concernente la registrazione, la valutazione, l'autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH) e che istituisce un'Agenzia europea per le sostanze chimiche.
Atto n. 2.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione - Parere favorevole con osservazioni).

La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 17 giugno 2008.

Giuseppe PALUMBO, presidente, ricorda che il 6 luglio scorso è scaduto il termine fissato per l'espressione del parere parlamentare sullo schema di decreto legislativo in titolo. Informa, al riguardo, che il Governo ha chiesto che la Commissione esprima il prescritto parere, pur in assenza del parere della Conferenza Stato-regioni, essendo decorso inutilmente il termine assegnato alla medesima per l'espressione del suddetto parere. La Commissione può pertanto concludere l'esame del provvedimento all'ordine del giorno.

Carlo CICCIOLI (PdL), relatore, formula una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 3).

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

La seduta termina alle 14.25.