CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 2 luglio 2008
25.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per le questioni regionali
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 2 luglio 2008. - Presidenza del presidente Davide CAPARINI.

La seduta comincia alle 13.50.

Sull'ordine dei lavori.

Davide CAPARINI, presidente, propone, se non vi sono obiezioni, un'inversione dell'ordine del giorno, per procedere all'esame del provvedimento S. 832.

La Commissione concorda.

Decreto-legge n. 90 del 2008, recante misure straordinarie per fronteggiare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e ulteriori disposizioni di protezione civile.
S. 832 Governo.

(Parere alla 13a Commissione del Senato).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

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Il deputato Giuseppe SCALERA (PdL), relatore, illustra il testo del decreto-legge in esame, recante misure straordinarie per fronteggiare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e ulteriori disposizioni di protezione civile. Rileva che il provvedimento contempla disposizioni in materia di gestione e smaltimento di rifiuti, settore collegato alla materia ambientale, assegnata dall'articolo 117, secondo comma, lettera s), della Costituzione, alla competenza esclusiva dello Stato; evidenzia altresì che il provvedimento interviene sulle materie «ordinamento e organizzazione amministrativa dello Stato» e «giurisdizione e norme processuali; ordinamento civile e penale; giustizia amministrativa», riconducibili alla competenza esclusiva dello Stato ai sensi delle lettere g) ed l) del medesimo secondo comma dell'articolo 117 della Costituzione, nonché in materia di «protezione civile» e di «governo del territorio», assegnate dall'articolo 117, terzo comma, della Costituzione alla competenza concorrente tra Stato e regioni. Si sofferma quindi diffusamente sul contenuto dell'articolo 6-bis, che regola il trasferimento alle province della titolarità degli impianti di selezione e del trattamento dei rifiuti ubicati nei rispettivi ambiti territoriali e che impone l'aggiornamento del piano regionale di gestione dei rifiuti in conformità alle disposizioni del decreto-legge, nonché sulle previsioni dell'articolo 9, che stabiliscono che con ordinanza di protezione civile e d'intesa con il Ministero dell'economia e delle finanze sono definiti i benefici fiscali e contributivi in favore delle popolazioni residenti nei comuni sedi di discarica e dispone inoltre il divieto di procedere al trasferimento, smaltimento o recupero di rifiuti in altre regioni, fatte salve eventuali intese tra le stesse regioni. Sottolinea quindi quanto statuito dall'articolo 17, comma 3-ter, in cui si prevede che, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze di concerto con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentita la Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sono definiti criteri, tempi e modalità per l'acquisizione al bilancio dello Stato della riduzione dei trasferimenti delle somme corrispondenti alle entrate previste dalla riscossione della tassa o della tariffa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani dei comuni riconosciuti inadempienti agli obblighi relativi all'attività di raccolta e smaltimento dei suddetti rifiuti; al riguardo osserva che la suddetta disposizione si applica anche in relazione alle somme già destinate dallo Stato alle regioni interessate dalla dichiarazione dello stato di emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti comportando il sorgere di un'assunzione di responsabilità in capo agli enti ed alle regioni che non raggiungano gli obiettivi fissati dalla normativa in materia di gestione e smaltimento rifiuti vanificando in tal modo le politiche di sostegno promosse attraverso la concessione degli stanziamenti di risorse tesi a superare la fase di emergenza. Conclude rilevando che l'articolo 9, comma 7-bis fissa il divieto di procedere a trasferimento, smaltimento o recupero di rifiuti in altre regioni fatte salve specifiche tipologie di intese.

Il senatore Walter VITALI (PD) ricorda che il suo gruppo si è astenuto sul voto alla Camera sul provvedimento in esame, in considerazione della urgente necessità di procedere ad interventi efficaci e risolutivi per fronteggiare la grave emergenza nel ciclo di gestione e smaltimento dei rifiuti in Campania. Osserva che la critica situazione di emergenza ambientale in Campania costituisce paradossalmente l'effetto di un incongruo ed inopinato protrarsi nel corso degli anni dello stato di emergenza in tale delicato settore e delle iniziative, non sempre lungimiranti ed adeguate, assunte dalle strutture commissariali che si sono finora alternate nella gestione dell'emergenza. Rappresenta alla Commissione l'esigenza che sia approfondito il rapporto che intercorre tra Stato ed autonomie locali, preso atto che attualmente il circuito ordinario delle relazioni tra l'apparato statale e le amministrazioni locali di fatto non funziona. Ritiene opportuno segnalare le incongruenze e le

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distorsioni derivanti dall'assetto di competenze in materia di giurisdizione e di funzioni della magistratura recate dagli articoli 3 e 4 del testo, su cui esprime forti rilievi critici.

Il deputato Giuseppe SCALERA (PdL), relatore, fa notare che i profili cui ha fatto riferimento il deputato Vitali esulano dalle competenze proprie della Commissione parlamentare per le questioni regionali e attengono a materia riservata alla competenza legislativa esclusiva dello Stato, come evidenziato nella relazione.
Formula quindi una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Esame ai sensi dell'articolo 118-bis, comma 1, del Regolamento della Camera, del Documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2009-2013.
Doc. LVII, n. 1.

(Parere alla V Commissione della Camera e alla 5a Commissione del Senato).
(Seguito esame e conclusione - Parere favorevole con osservazione).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 1o luglio 2008.

Il deputato Mauro PILI (PdL), intervenendo sull'ordine dei lavori, osserva che la sovrapposizione dei lavori della Commissione con quelli delle Commissioni permanenti produce inevitabili difficoltà nel corretto ordinamento dei lavori parlamentari.

La senatrice Mariangela BASTICO (PD), intervenendo a nome del suo gruppo, esprime una valutazione fortemente critica sui contenuti del Documento di programmazione economico-finanziaria. Osserva che il Documento lede di fatto il tenore della legge n. 468 del 1978 sulle procedure di bilancio, in quanto il decreto-legge n. 112 del 2008, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, è entrato in vigore prima dell'approvazione del DPEF. Evidenzia che il predetto decreto-legge prospetta una manovra finanziaria il cui impianto risulta complessivamente negativo per le numerose riduzioni di spesa e la incisiva limitazione di risorse agli enti locali, alle regioni, ai servizi sociali, alla sanità ed alla scuola. Fa notare che sul comparto istruzione si delineano riduzioni di spesa di portata tale da intaccare strutturalmente l'organizzazione del sistema scolastico. Ritiene inaccettabile la riduzione di spesa pari a 3 miliari di euro per le regioni. Sostiene che il Governo stia attuando una manovra di carattere fortemente regressivo, il cui effetto sarà quello di comprimere completamente i margini di sviluppo economico del Paese.

Il senatore Maurizio SAIA (PdL), relatore, interviene per illustrare la proposta di parere da lui predisposta. Enumera gli obiettivi strategici tracciati nel documento, quali la riduzione dei costi complessivi dell'apparato pubblico; il perseguimento di standard di maggiore efficienza nell'azione della pubblica amministrazione, la promozione dello sviluppo del sistema economico, lo sviluppo delle infrastrutture, la riduzione del debito energetico, il piano per la casa e per la ricerca. Osserva che il documento reca una manovra triennale di stabilizzazione della finanza pubblica da realizzarsi mediante una serie di provvedimenti legislativi finalizzati al recupero di risorse da destinare alla riduzione del deficit e del debito pubblico. Rileva che il Governo intende perseguire l'attuazione dell'articolo 119 della Costituzione sul federalismo fiscale al fine di delineare una disciplina dei principi fondamentali del coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario, della perequazione delle risorse finanziarie per i territori con minore capacità fiscale, con l'obiettivo di garantire alle Regioni e agli enti locali

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autonomia di entrata e di spesa. Evidenzia l'orientamento volto ad introdurre misure a favore della perequazione tributaria e del pieno sostegno allo sviluppo economico di settori strategici quali le infrastrutture, le reti di telecomunicazione, i servizi di trasporto, la sicurezza, la tutela dell'ambiente, la liberalizzazione dei servizi pubblici locali. Ravvisa quindi l'opportunità che la risoluzione parlamentare che avrà ad oggetto il documento in esame disponga che il disegno di legge finanziaria per il 2009 ovvero i provvedimenti ad esso collegati contemplino, nel quadro delle riforme di attuazione dell'articolo 119 della Costituzione in tema di federalismo fiscale, anche la partecipazione dei rappresentanti delle autonomie territoriali ai sensi dell'articolo 11 della legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3.
Formula quindi una proposta di parere favorevole con osservazione (vedi allegato 2).

Il deputato Luciano PIZZETTI (PD) afferma di non ritenere condivisibile la proposta di parere del relatore in quanto il suo giudizio sul documento di programmazione economico-finanziaria è negativo nel merito dei contenuti ed in relazione al metodo di approvazione del medesimo. Osserva infatti che la ristrettezza dei tempi del dibattito impedisce un approfondito confronto tra i gruppi. Le indicazioni contenute nello stesso documento, secondo cui il Governo avrebbe valutato con attenzione e spirito costruttivo i contributi forniti dai gruppi di opposizione, risultano di fatto puramente declamatorie, velleitarie e non rispondenti al vero in quanto non sussistono i margini per una discussione effettiva in sede parlamentare a causa della inopportuna compressione dei tempi da dedicare all'esame del testo. Sostiene che il tema del federalismo fiscale, richiamato a più riprese nel DPEF, costituisce un profilo d'interesse fondamentale per il gruppo a cui appartiene, su cui sussiste un'ampia e concreta disponibilità al dialogo. Rileva tuttavia che la collaborazione dei gruppi di opposizione su tale fronte non può manifestarsi qualora siano limitati oltre misura i margini temporali per una proficua dialettica parlamentare. Afferma che il DPEF si caratterizza per un contenuto regressivo, reca previsioni atte a deprimere i consumi, non prospetta adeguate condizioni di sviluppo economico. Evidenzia quindi le significative riduzioni di risorse destinate alle regioni e sottolinea che le riduzioni di spesa previste in tutti i settori di fatto non comporteranno, come auspicato, un'attenuazione della pressione fiscale. Reputa incongruo fissare obiettivi di semplificazione e riduzione dei costi delle amministrazioni e sopprimere al contempo la Commissione tecnica di valutazione. Conclude rilevando che la manovra finanziaria prospettata non arreca alcun sostegno alle imprese, alle famiglie ed alle categorie più disagiate.

Il senatore Giuseppe ASTORE (IdV) deplora il contenimento dei tempi riservati al dibattito in Commissione sulla manovra finanziaria recata dal decreto-legge n. 112 del 2008 e sul documento di programmazione economico-finanziaria. Contesta le dichiarazioni entusiastiche rilasciate in più occasioni da esponenti della maggioranza in ordine alle innovazioni apportate al sistema di approvazione della legge finanziaria mediante l'anticipazione nel corrente mese di luglio di un provvedimento governativo d'urgenza e di un disegno di legge in materia economico-finanziaria. Osserva che il documento in oggetto ha una portata limitativa ed appare superficiale sotto il profilo dell'analisi e delle proposte, riproponendo un modello superato di liberismo e neostatalismo. Deplora fortemente le riduzioni di spesa alle regioni ed al sistema delle autonomie locali ed esprime rilevi critici sulla riduzione di fondi e risorse destinati al sostegno dell'economia delle regioni del sud Italia. Rileva ampie contraddizioni nella lotta all'evasione fiscale e reputa la cosiddetta «carta della povertà» una misura meramente propagandistica. Al riguardo, ritiene preferibile fornire incentivi diretti o comunque di altro tipo a favore delle categorie meno agiate. Fa notare che il

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federalismo fiscale viene tratteggiato nel DPEF con proposte del tutto insufficienti a definirne l'esatta portata e l'impatto sul sistema delle autonomie locali. Valuta negativamente l'assenza, nel documento di programmazione economico-finanziaria, di qualsiasi riferimento all'opportunità di procedere a forme di riduzione o soppressione delle province e delle comunità montane. Evidenzia infine il rischio che la riduzione di spesa prevista nel comparto sanità possa provocare forti difficoltà nella erogazione delle prestazioni sanitarie.

Il senatore Antonio FOSSON (UDC-SVP-Aut) preannuncia il voto di astensione del suo gruppo in ragione della circostanza che il contenuto del DPEF non appare di ampia portata e risulta soprattutto privo di specifici riferimenti alle autonomie territoriali.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Ratifica ed esecuzione del Trattato di Lisbona che modifica il Trattato sull'Unione europea e il Trattato che istituisce la Comunità europea e alcuni atti connessi, con atto finale, protocolli e dichiarazioni, fatto a Lisbona il 13 dicembre 2007.
S. 759 Governo.

(Parere alla 3a Commissione del Senato).
(Esame e conclusione - Parere favorevole con osservazione).

Il deputato Isidoro GOTTARDO (PdL), relatore illustra il contenuto del disegno di legge di ratifica ed esecuzione del Trattato di Lisbona. Evidenzia che l'oggetto del provvedimento, la ratifica ed esecuzione del Trattato di Lisbona, rientra nell'ambito di materia dei «rapporti internazionali dello Stato» che la lettera a) del comma secondo dell'articolo 117 della Costituzione riconduce alla competenza legislativa esclusiva dello Stato. Sottolinea che tra i principi ispiratori del Trattato di Lisbona si delinea il rafforzamento della partecipazione dei cittadini ai processi decisionali dell'Unione ed il potenziamento del ruolo dei parlamenti nazionali. Osserva quindi il riconoscimento del ruolo istituzionale del Comitato delle regioni nel Trattato sull'Unione europea ed il rilievo accordato ai valori e ai diritti fondamentali, specialmente per quanto riguarda il rispetto dell'autonomia locale e regionale, nonché l'attribuzione al Comitato delle Regioni del diritto di proporre ricorso per difendere le proprie prerogative e in caso di violazione del principio di sussidiarietà. Sostiene quindi che sarebbe definire, con la modifica della procedura legislativa ordinaria col passaggio alla codecisione con voto a maggioranza qualificata in Consiglio europeo, una norma di salvaguardia e di coordinamento con le autonomie regionali affinché la posizione del Governo italiano in sede di Consiglio sia concordata con le regioni.
Formula quindi una proposta di parere favorevole con osservazione (vedi allegato 3).

Il deputato Oriano GIOVANELLI (PD) dichiara di condividere il contenuto della relazione e la proposta di parere predisposta dal relatore. Sostiene che sia necessario promuovere il rilancio della politica europeista attraverso un segnale netto in tale direzione, quale la tempestiva approvazione del disegno di legge di ratifica del Trattato di Lisbona. Nel ricordare che da alcuni settori dei gruppi di maggioranza sono stati sovente espressi giudizi di tipo antieuropeista, conferma il voto favorevole del suo gruppo sul testo in esame.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Decreto-legge n. 112 del 2008, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria.
C. 1386 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite V e VI della Camera).
(Esame e rinvio).

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Il senatore Paolo TANCREDI (PdL), relatore, illustra il contenuto del provvedimento, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, sottolineando che, al fine di conseguire gli obiettivi programmatici dello sviluppo e del risanamento della finanza pubblica, il testo in esame introduce misure volte a ridurre l'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche e ad assicurare la crescita del tasso di incremento del prodotto interno lordo (PIL) rispetto agli andamenti tendenziali per l'esercizio in corso e per il successivo triennio attraverso una serie di interventi mirati. Rileva che, ai sensi dell'articolo 13 del provvedimento, con cui sono introdotte misure volte a valorizzare il patrimonio residenziale pubblico, si stabilisce che il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti ed il Ministro per i rapporti con le regioni promuovano la conclusione di accordi con regioni ed enti locali aventi ad oggetto la semplificazione delle procedure di alienazione degli immobili residenziali costituenti il patrimonio degli Istituti autonomi per le case popolari. Ricorda il contenuto dell'articolo 14 del testo che introduce specifiche disposizioni finalizzate a consentire la realizzazione delle opere e delle attività relative allo svolgimento dell'EXPO Milano 2015. Si sofferma quindi sulle previsioni in materia di liberalizzazioni e di deregolazione ed evidenzia le disposizioni di cui all'articolo 43, che, al fine di promuovere gli investimenti e lo sviluppo d'impresa, attribuiscono al Ministro dello sviluppo economico il compito di stabilire con decreto, adottato di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e con il Ministro per la semplificazione normativa e sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, i criteri, le condizioni e le modalità per la concessione di agevolazioni finanziarie a sostegno degli investimenti privati. Considera altresì quanto statuito dalle disposizioni che introducono il piano industriale della pubblica amministrazione e dalle previsioni di cui all'articolo 57 del decreto-legge che prescrivono il conferimento da parte dello Stato alle regioni, di funzioni e compiti di programmazione e amministrazione nel settore dei servizi marittimi di interesse regionale ed in particolar modo il trasferimento alle regioni delle funzioni amministrative in materia di servizi di cabotaggio attualmente svolti, sulla base di convenzioni stipulate con lo Stato, dalla Società Tirrenia di navigazione Spa. Illustra quindi le disposizioni in materia di stabilizzazione della finanza pubblica, ed in particolare l'articolo 60 del testo che, in aggiunta alla considerevole riduzione delle dotazioni delle missioni di spesa di ciascun Ministero, per ciascun anno del triennio 2009-2011, prevede altresì la riduzione delle risorse relative ai trasferimenti in favore degli enti territoriali. Si sofferma sulle disposizioni di cui all'articolo 78, che dispongono la nomina del sindaco del comune di Roma quale Commissario straordinario di Governo per la ricognizione della situazione economico-finanziaria del comune autorizzando altresì la concessione al comune di Roma di un'anticipazione di 500 milioni di euro a valere sui futuri maggiori trasferimenti statali, nonché sul contenuto dell'articolo 79 in materia di programmazione delle risorse per la spesa sanitaria nella parte in cui prescrive che il differenziale fra la spesa ed il livello del finanziamento è coperto dalle regioni con le maggiori entrate proprie del settore sanitario, le partecipazioni delle regioni a statuto speciale e le coperture di bilancio, ivi comprese quelle derivanti dall'attivazione della leva fiscale. Osserva che qualora le regioni non provvedessero alla copertura degli eventuali disavanzi sanitari, resta fermo il meccanismo dell'automatismo fiscale e che per gli anni 2010 e 2011 l'accesso delle regioni al maggiore finanziamento è condizionato alla sottoscrizione di una specifica intesa Stato-regioni. Evidenzia quindi le previsioni di cui all'articolo 81 del decreto, nella parte

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in cui introducono una ulteriore aliquota di produzione (royalty) a carico dei titolari di concessioni di coltivazione di idrocarburi, nonché, per i titolari di concessioni di coltivazione di idrocarburi, l'obbligo di versare, a titolo di acconto del valore dell'aliquota dovuto per l'anno in corso, un importo pari al 100 per cento di quanto versato l'anno precedente; rileva altresì, ai commi da 26 a 28, il conferimento allo Stato di una quota, espressa in barili, pari all'1 per cento delle produzioni annue ottenute a decorrere dal 1o luglio 2008 dalle concessioni di coltivazioni di idrocarburi.

Davide CAPARINI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.20.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI