CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 26 giugno 2008
22.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Giovedì 26 giugno 2008. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. - Intervengono i sottosegretari di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Roberto Menia, e per le infrastrutture e i trasporti, Giuseppe Reina.

La seduta comincia alle 8.45.

DL 85/08: Adeguamento delle strutture di Governo in applicazione dell'articolo 1, commi 376 e 377, della legge 24 dicembre 2007, n. 244.
C. 1250 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla I Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame.

Roberto TORTOLI (PdL), relatore, ricorda anzitutto che il disegno di legge in esame è già stato approvato dal Senato, senza modificazioni di rilievo, e che esso dispone la conversione in legge del decreto-legge n. 85 del 2008, con il quale si intende dare attuazione al nuovo assetto strutturale dell'Esecutivo, come ridefinito dall'articolo 1, commi 376 e 377, della legge finanziaria 2008. Ricorda altresì che tali disposizioni, sia pure adottate dal precedente Governo sul finire della legislatura e con efficacia differita «a partire dal Governo successivo a quello in carica», avevano, sostanzialmente, fatto rivivere la normativa fissata dal decreto legislativo n. 300 del 1999, con il quale si istituivano e disciplinavano dodici ministeri.
Fa presente, quindi, che il nuovo Governo ha deciso di fare propri gli obiettivi del provvedimento del 1999, vale a dire una razionalizzazione e redistribuzione delle competenze fra i ministeri, con riduzione del numero complessivo degli stessi. In questa direzione, con l'espressa finalità di dare applicazione alle citate norme della legge finanziaria 2008, il decreto-legge in esame riporta a dodici il numero dei ministeri, attraverso l'abrogazione - fra l'altro - dei decreti-legge

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n. 217/2001 e n. 181/2006, che all'inizio della XIV e della XV legislatura avevano aumentato il numero dei dicasteri stessi, rispettivamente a 14 e poi a 18, modificando, conseguentemente, l'assetto delle loro competenze. Inoltre, osserva che, con il decreto-legge in esame, viene fissato l'ulteriore tetto, pari a sessanta, del numero complessivo dei componenti dell'Esecutivo, inclusi i ministri senza portafoglio, i vice ministri e i sottosegretari.
Al riguardo, intende tuttavia precisare che le richiamate disposizioni della legge finanziaria 2008 avevano stabilito il numero dei ministeri, ma non anche la loro denominazione e la ripartizione delle attribuzioni fra gli stessi ministeri. Intervenendo in questo ambito, il decreto-legge in esame provvede, quindi, all'individuazione concreta dei dodici ministeri ed esplicita gli accorpamenti e i trasferimenti di competenza conseguenti.
Con particolare riferimento alle disposizioni di competenza della VIII Commissione, ritiene che la prima osservazione da fare riguardi la ridenominazione (rispetto all'originario decreto legislativo n. 300 del 1999) del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio in Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Fa presente che, in realtà, non si tratta di una vera e propria innovazione, essendo oggi confermata la denominazione già fissata nella passata legislatura dal citato decreto-legge n. 181 del 2006; nessuna novità viene introdotta, invece, sotto il profilo delle competenze del dicastero dell'ambiente. Rileva, al contrario, che novità più sostanziali sono recate dal decreto-legge in esame con riferimento al Ministero delle infrastrutture, che riacquista sia la originaria denominazione prevista dal decreto legislativo n. 300 del 1999 (che viene, infatti, rinominato Ministero delle infrastrutture e dei trasporti), sia le conseguenti competenze, con il trasferimento a suo favore delle competenze e delle risorse finanziarie, strumentali e di personale del soppresso Ministero dei trasporti.
Osserva, infine, che dal decreto-legge in esame non derivano oneri aggiuntivi per il bilancio dello Stato; al contrario, sono previste - com'è il caso del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che direttamente interessa la Commissione - apposite misure di riduzione delle spese (tendenzialmente indicata in meno 20 per cento), sia per le strutture ministeriali interessate dall'accorpamento, sia per gli uffici di diretta collaborazione degli organi di vertice politico dei relativi dicasteri.
In conclusione, non ravvisando profili problematici per quanto concerne le competenze della Commissione, propone di esprimere parere favorevole sul provvedimento in esame.

Il sottosegretario Giuseppe Maria REINA ritiene che l'esauriente relazione testé svolta non necessiti di ulteriori precisazioni da parte del Governo.

Sergio Michele PIFFARI (IdV) dichiara che il suo gruppo non può che condividere che il Governo operi le proprie scelte organizzative in materia di razionalizzazione dei ministeri, perseguendo le necessarie economie di spesa e il miglioramento dell'efficacia dell'azione amministrativa, nel cui ambito è previsto il positivo riaccorpamento tra i ministeri delle infrastrutture e dei trasporti. Al contempo, tuttavia, giudica opportuno rilevare che il decreto-legge in esame elimina, in maniera incomprensibile, il parere parlamentare sui provvedimenti di riorganizzazione delle relative strutture ministeriali, con ciò riducendo l'importante ruolo di controllo parlamentare previsto dalla legislazione vigente.
Per tali ragioni, preannuncia l'astensione del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

La seduta termina alle 9.

ATTI DEL GOVERNO

Giovedì 26 giugno 2008. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. - Interviene

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il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Roberto Menia.

La seduta comincia alle 9.

Schema di ripartizione dello stanziamento iscritto nello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per l'anno 2008, relativo a contributi in favore di enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi.
Atto n. 6.

(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame.

Angelo ALESSANDRI, presidente e relatore, ricorda che la richiesta di parere parlamentare sulla proposta di riparto in esame è formulata ai sensi del comma 40 dell'articolo 1 della legge 28 dicembre 1995, n. 549, che ha disposto l'iscrizione in un unico capitolo degli importi dei contributi dello Stato in favore di Enti ed istituti vari. In attuazione di tale disposizione, la Commissione è quindi chiamata ad esprimere la propria valutazione sul riparto concernente il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. In tal senso, fa presente che l'atto del Governo n. 6 è composto da un prospetto relativo all'assegnazione complessiva delle risorse del capitolo 1551 del bilancio del Ministero dell'ambiente e reca anche i criteri adottati per il riparto degli stanziamenti tra i vari Enti e organismi beneficiari. Segnala, inoltre, che lo schema medesimo, nell'ultima pagina della relazione illustrativa, reca una sintetica indicazione riassuntiva delle giacenze di cassa e dei flussi di spesa sino alla metà dell'anno 2008, che intende fornire alla Commissione una sommaria indicazione delle cifre di bilancio a consuntivo dei diversi parchi.
Passando ai dati complessivi del riparto, ricorda che nell'ambito dello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, la tabella C della legge finanziaria 2008 reca - con riferimento ai contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi (riportati al citato capitolo 1551) - una dotazione di 70,928 milioni di euro per l'anno 2007; successivamente, con decreto del Ministero dell'economia e delle finanze del 28 dicembre 2007, lo stanziamento iscritto sul capitolo 1551 è stato rideterminato, in riduzione, per un importo pari a 68,028 milioni di euro. Inoltre, ricorda che, su tale ultimo importo, sono state accantonate e rese indisponibili, ai sensi dell'articolo 1, commi 482 e 507 della legge finanziaria 2007, rispettivamente le quote di 2,667 e 1,608 milioni di euro. Pertanto, lo stanziamento complessivo per il 2008 risulta pari a 63,752 milioni di euro. Tale importo, in ogni caso, pur a fronte delle citate riduzioni, registra un lieve incremento (3,75 per cento) rispetto a quello disposto nel 2007, confermando l'inversione del trend negativo che aveva caratterizzato gli ultimi anni.
Con riferimento al contenuto dello schema di ripartizione all'esame della Commissione, ricorda preliminarmente che esso riguarda non solo i finanziamenti degli Enti parco nazionali (ai quali, tuttavia, viene assegnata la gran parte dell'intera dotazione, pari a 52,943 milioni di euro su 63,752, ossia ad oltre l'80 per cento dell'importo complessivo), ma anche le dotazioni destinate alle seguenti finalità: riserve naturali dello Stato; Parco tecnologico e archeologico delle colline metallifere grossetane; Parco museo delle miniere dell'Amiata; Parco museo minerario delle miniere di zolfo delle Marche; finanziamento di alcune convenzioni internazionali; realizzazione di azioni di rilevanza nazionale; sostegno dell'Istituto nazionale per la fauna selvatica (INFS), che per la prima volta viene previsto dallo schema di riparto in esame, in accoglimento delle raccomandazioni contenute nel parere favorevole espresso, in data 20 giugno 2007, dalla VIII Commissione sullo schema di riparto relativo all'anno scorso.
Osserva, inoltre, che lo schema di decreto, a differenza degli anni precedenti, non reca contributi in favore dell'Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica

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applicata al mare (ICRAM), considerato anche che nella legge finanziaria 2008 è stato disposto un contributo straordinario di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008 e 2009, al fine di prevenire situazioni di emergenza ambientale, con particolare riferimento al mare, e per assicurare il funzionamento ordinario dell'ICRAM.
All'interno dello stanziamento complessivo, segnala poi che la quota riservata ai parchi nazionali, pari a 52.943.310 di euro, risulta lievemente incrementata rispetto all'anno precedente (+ 6 per cento); risulta, inoltre, incrementato del 13,5 per cento (da 2,9 a 3,3 milioni di euro) anche il contributo a favore delle riserve naturali dello Stato, per ciascuna delle quali lo schema di decreto in esame - a differenza degli schemi di riparto degli anni precedenti, ove veniva indicato il contributo complessivo - individua opportunamente il relativo stanziamento.
Come indicato nella relazione descrittiva allegata al provvedimento, segnala che lo schema di riparto conferma i nuovi criteri già introdotti per la prima volta nel 2007, che prevedevano che ogni Ente parco ricevesse i seguenti proventi: una quota di contributo ordinario destinata alla copertura dei costi fissi di struttura (personale, costi di funzionamento e simili); una quota residua, calcolata sulla base di alcuni parametri caratterizzanti specifici aspetti della complessità territoriale ed amministrativa di ciascun Ente parco, che tengono anche conto di alcune condizioni di efficienza amministrativa ed economico-gestionale.
Sottolinea che la parte diretta a coprire i costi fissi ammonta a 35.410.124,18 euro (pari a circa il 67 per cento del totale), mentre, per la parte residua del contributo, lo schema propone una ripartizione basata su un insieme di parametri articolato in tre macro aree, relative alla complessità territoriale, alla complessità amministrativa e all'efficienza gestionale. Nella stessa relazione, peraltro, si propone di introdurre in futuro ulteriori parametri, tra i quali viene enumerata anche la misurazione della capacità di ogni Ente di attirare risorse economiche aggiuntive, sia per la parte corrente di bilancio che per quella in conto capitale.
Rispetto ai parametri definiti per la quota residua, pari a 17.533.185 euro (e non, come impropriamente indicato nella relazione, pari a 17.484.334,82), segnala che essa sarà ripartita tra le tre macro aree utilizzando uno specifico «coefficiente di ponderazione», per tener conto del livello di importanza riconosciuto a ciascuna. Osserva inoltre che, nell'ambito dei parametri, quello più rilevante risulta la superficie conforme, cui viene assegnato un peso pari a 0,5 (corrispondente al 50 per cento dell'importo associato a tale macroarea); è stato poi assegnato all'altimetria un grado di importanza pari al 25 per cento dell'importo associato alla macroarea (peso pari a 0,25) e un ulteriore 25 per cento alla naturalità (peso sempre pari a 0,25), risultando tali nuovi parametri volti ad evidenziare nuove specificità del contesto territoriale che non possono emergere dalla semplice considerazione dei dati di superficie.
Segnala, quindi, che - sulla base dei calcoli indicati - lo schema in esame provvede alla ripartizione dell'importo di 52,943 milioni di euro destinato ai parchi nazionali, come riportata nella apposita tabella «Applicazione procedura di calcolo - risultati finali». In proposito, osserva che, rispetto al riparto dei fondi per l'anno 2007, con riferimento alla quota destinata ai tre Enti parco nazionali Foreste Casentinesi, Sila e Vesuvio, la relazione sottolinea che l'applicazione dei coefficienti porterebbe una riduzione del contributo 2008, rispetto all'importo assegnato nel 2007, superiore del 10 per cento. Per ovviare ai problemi associati a queste riduzioni, si è ritenuto opportuno garantire comunque ai suddetti Enti, uno stanziamento per l'annualità 2008 pari al 90 per cento dell'importo assegnato nel 2007. Rileva, inoltre, che al Parco nazionale del Circeo è stato assegnato un contributo pari a quello del 2007, ritenendo tale Ente, stante la situazione oggettiva dei propri organi istituzionali, in una fase assimilabile a quella di prima istituzione.

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Ricorda, infine, che - in aggiunta ai contributi ordinari concessi ai singoli Enti parco nazionali con la proposta di riparto in esame - vi sono anche quelli disposti con il decreto legge n. 159 del 2007 (collegato alla finanziaria 2008), con il quale è stata prevista anche l'istituzione di quattro nuovi parchi nazionali in Sicilia. L'articolo 26, comma 1, di tale decreto-legge autorizza un contributo straordinario di 20 milioni di euro per le aree protette, successivamente ripartiti in vari obbiettivi ambientali con il decreto del Ministro dell'ambiente del 27 dicembre scorso. Inoltre, la legge finanziaria 2008 (articolo 2, commi 337-338) ha autorizzato un contributo straordinario di 2 milioni di euro a decorrere dal 2008, finalizzato all'incremento delle dotazioni organiche degli Enti parco, entro il limite massimo complessivo di 120 unità, autorizzando altresì gli stessi Enti ad effettuare assunzioni in deroga alla normativa vigente.
Intende poi segnalare che anche quest'anno lo schema di decreto ministeriale non è accompagnato dai rendiconti annuali degli Enti ammessi al finanziamento, anche se contiene la tabella illustrativa dei saldi di bilancio dei primi mesi dell'anno allo scopo di dare un'idea sulla capacità di spesa di ciascun ente. Si tratta, a suo giudizio, di una carenza di documentazione che è diventata ormai consuetudine di tutti i governi, succedutisi dal 2001 ad oggi, cui ha fatto puntualmente riscontro una formale richiesta in merito da parte delle Commissioni parlamentari. Pertanto, anche quest'anno, invita il Governo a presentare alla Commissione - anche in forma sintetica - i bilanci consuntivi sull'attività svolta dagli Enti Parco, ai sensi dell'articolo 1, comma 40, della legge n. 549 del 1995.
Giudica opportuno, peraltro, capire quali parchi abbiano beneficiato della ripartizione del contributo di 20 milioni di euro stanziato dalla scorsa finanziaria per consentire l'attuazione di programmi ambientali per le aree protette, per la difesa del mare e per la tutela della biodiversità nel Canale di Sicilia. Infatti, il decreto del Ministro dell'ambiente del 27 dicembre 2007 suddivide le risorse per obiettivi, ma non chiarisce la successiva effettiva allocazione territoriale delle risorse tra le aree protette; inoltre, lo stesso decreto ha attribuito risorse ai quattro nuovi parchi siciliani, per il solo 2007, mentre il presente riparto non stanzia alcuna cifra per tali parchi per il 2008, probabilmente perché le risorse a valere sul 2007 sono state assegnate in ritardo. Ritiene, dunque, opportuno un chiarimento del Governo in merito.
Ritiene, altresì, molto importante, ai fini dell'incentivazione di una gestione virtuosa delle risorse da parte degli Enti parco, la prevista ripartizione di una parte del contributo sulla base dell'efficienza gestionale, nonché la proposta di introdurre in futuro ulteriori parametri, in grado di misurare la capacità degli Enti parco di attirare risorse economiche aggiuntive. Ciò allo scopo di premiare gli Enti parco maggiormente impegnati in una politica di programmazione territoriale tendente a raggiungere un equilibrio ottimale tra economia e ambiente e a trasformare il sistema vincolistico, che oggi regna - a suo avviso - nella maggior parte dei parchi, in opportunità di sviluppo dei territori ricompresi all'interno del perimetro delle aree protette.
Giudica auspicabile, infine, promuovere le opportune iniziative da parte del Governo e del Parlamento, affinché sia assicurata per i prossimi anni una maggiore disponibilità finanziaria a favore della salvaguardia e dello sviluppo dei parchi nazionali. Ritiene, infatti, che, con la riforma del «federalismo fiscale» e con l'assegnazione di risorse proprie alle regioni, la situazione finanziaria dei parchi possa trovare una più adeguata soluzione, attraverso un maggior coinvolgimento delle comunità locali nella gestione di tali aree, che potrebbe rendere il sistema dei parchi più coerente dal punto di vista organizzativo: si tratta, in particolare, di avvicinare maggiormente i parchi ai cittadini e agli stessi Enti territoriali, che sono i principali attori chiamati a contribuire al governo del territorio e alla vita stessa delle relative comunità.

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In conclusione, si riserva di predisporre - eventualmente per la prossima settimana - una proposta di parere sullo schema di riparto in esame, auspicando che dal dibattito in Commissione possano emergere utili elementi di valutazione in proposito.

Il sottosegretario Roberto MENIA esprime apprezzamento per la relazione estremamente puntuale svolta dal presidente, alla quale ritiene di dover aggiungere solo due brevi annotazioni. La prima prende spunto dal dato oggettivo che oltre due terzi delle risorse oggetto della ripartizione sono rappresentate da «spese fisse» (personale, organi statutari degli enti, consumi), praticamente incomprimibili, e che il restante terzo è ripartito, sostanzialmente, sulla base di criteri e parametri predeterminati in modo quasi matematico. Ritiene, peraltro, che sia opportuno intervenire in futuro sui criteri di ripartizione di questa seconda parte delle risorse, allo scopo di rafforzare il peso specifico del parametro della capacità gestionale, giustamente posto in evidenza nella relazione testé svolta. Al di là della relativa esiguità delle risorse in questione, infatti, osserva che il rafforzamento del parametro dell'efficienza gestionale risponde, positivamente, alla questione di fondo del superamento dei parchi come organismi di sostanziale «imbalsamazione» dei territori e delle comunità che in essi vivono e dell'affermazione di una concezione nuova dei parchi, come organismi capaci di attrarre risorse per la tutela e lo sviluppo dei territori e di interagire con le comunità e con i loro Enti rappresentativi. In tal senso, ritiene che si possa ipotizzare anche una specie di giudizio da parte dei comuni presenti sul territorio sulla capacità del parchi di cooperare con loro e di porsi come elementi propulsivi di una rinnovata politica di integrazione tra uomo e natura.
Quanto, infine, alla critica rivolta al provvedimento in esame per la mancata allegazione dei bilanci degli Enti parco, dopo avere precisato che non si tratta di una novità ma, semmai, di una «cattiva» prassi consolidatasi negli anni recenti, si impegna a verificare le condizioni per un suo superamento a partire dal prossimo anno, con conseguente adeguamento del provvedimento in discussione alle prescrizioni normative e all'esigenza prospettata, anche per quest'anno, in Commissione.

Raffaella MARIANI (PD) ritiene che la relazione del presidente sia condivisibile nelle sue linee generali e si associa, in particolare, alla richiesta che la Commissione sia posta in condizione di conoscere i bilanci degli Enti parco, anche per potersi esprimere in modo sempre più consapevole sull'utilizzazione delle risorse, oltre che sulla loro ripartizione.
Sottolinea, inoltre, negativamente, che oltre due terzi delle risorse disponibili siano forzosamente destinate alla sola «sopravvivenza» degli Enti parco. Si tratta, a suo giudizio, di un dato che, in pratica, «condanna alla morte civile» i parchi del Paese. Ritiene, altresì, che l'ipotesi prospettata dal sottosegretario Menia, di una valutazione affidata ai comuni sulla gestione dei parchi, presenti diversi aspetti di problematicità, soprattutto nei territori caratterizzati dalla presenza di piccoli e piccolissimi comuni, nei quali i parchi rappresentano una specie di «zattera di salvataggio» per la loro stessa sopravvivenza. Sollecita, invece, il Governo ad attivarsi concretamente, nella direzione prospettata nella relazione del presidente, per consentire l'afflusso di nuovi fonti di finanziamento dei parchi, a cominciare dall'accesso e utilizzazione dei fondi comunitari.
Infine, con riferimento alla questione della ormai avvenuta soppressione dell'APAT, dell'INFS e dell'ICRAM e alla connessa nascita di un nuovo soggetto tecnico, denominato IRPA, segnala la «delicatezza» della destinazione, con il provvedimento in esame, di una parte delle risorse disponibili all'INFS. Sottolinea, infatti, che - ove venisse confermata la ferma volontà del Ministro dell'ambiente di non desistere rispetto all'ipotesi di riordino e accorpamento in un unico Istituto degli enti sopra indicati - si porrebbe sia

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una questione relativa alla destinazione finale e all'utilizzazione concreta delle risorse da indirizzare all'INFS, sia l'ulteriore questione dell'opportunità di destinare oggi una parte delle risorse - altrimenti spendibili a favore del sistema dei parchi - ad un ente di fatto soppresso o, al più, in via di soppressione.

Sergio Michele PIFFARI (IdV) considera preliminarmente che, anche in un quadro di risorse scarse, com'è quello prospettato dal provvedimento in esame, sia comunque doveroso procedere ad una razionalizzazione e ad un contenimento delle spese fisse - che costituiscono più dei due terzi delle risorse disponibili - senza considerarle necessariamente non riducibili.
Sottolinea, inoltre, con sorpresa, che il dieci per cento delle risorse spendibili sia destinato al funzionamento dei tre parchi minerari, collocati in regioni del Centro-Italia. Negli ultimi anni, infatti, quantomeno nell'area alpina, tutti i livelli di governo territoriale - regionale, provinciale e comunale - hanno messo in campo azioni dirette al recupero e alla valorizzazione (a fini storico-culturali, paesaggistici, ma anche turistici ed economici) delle aree minerarie abbandonate negli anni '70 e '80. Se questo è vero, allora non considera corretto né giusto che lo Stato, anziché promuovere politiche nazionali e organiche, privilegi solo alcuni Enti e alcune aree territoriali. In tal senso, richiama la necessità - soprattutto in una situazione nella quale, con il provvedimento oggi all'esame dell'Assemblea, si procede con tagli come quelli relativi ai programmi di riforestazione finanziati dall'ultima legge finanziaria - di ripartire equamente le poche risorse disponibili, evitando di procedere senza verificare in alcun modo quanto viene restituito, in termini di politiche efficaci, ai territori dagli organismi finanziati.
In conclusione, esprime la propria condivisione per l'annunciata volontà del Governo di procedere ad un rafforzamento del peso del criterio della capacità gestionale e di favorire un maggiore coinvolgimento dei privati nel finanziamento dei parchi.

Roberto TORTOLI (PdL) condivide la relazione del presidente e ritiene sia ormai giunto il momento di inserire la questione dei parchi all'interno della più ampia riflessione sulla riforma in senso federalistico dello Stato. Ritiene, al tempo stesso, che siano maturi i tempi per una riflessione approfondita su quella che considera una «mania tutta italiana» per i parchi, priva di ogni consapevolezza sugli effetti derivanti dall'incessante proliferazione delle aree protette di interesse nazionale. A suo giudizio, soprattutto oggi che all'interno degli Enti locali sta finalmente crescendo la consapevolezza dell'importanza delle tematiche ambientali, i parchi rischiano di tradursi in organismi che generano soltanto sovrapposizioni di competenze - oltretutto con costi fissi non indifferenti - senza accrescere il livello di «coscienza» dei cittadini sui valori della tutela della biodiversità, del paesaggio e del patrimonio floro-faunisitco. Sotto questo profilo, ritiene che i parchi devono essere capaci di trasformarsi in opportunità ed essere resi vivibili; altrimenti, si tradurranno sempre più in organismi di inutile produzione e proliferazione di divieti e di vincoli.
Sui parchi tematici, inoltre, pur condividendo alcune delle considerazioni svolte dal deputato Piffari, ritiene che la nascita e il finanziamento dei tre Enti richiamati nel provvedimento - anche per il ruolo personale da lui svolto nella vicenda della loro istituzione - trova la sua ragion d'essere nella capacità potenziale dei parchi minerari - com'è dimostrato dall'esperienza di molti Paesi esteri - di attrarre flussi significativi di turisti e di tradursi, quindi, in un fattore importante per il sostentamento e lo sviluppo dei territori interessati. Ritiene, infine, che, nella prospettiva di un rilancio dei parchi, sia necessario che lo Stato rifletta seriamente sull'opportunità di concentrare le proprie politiche e il proprio intervento su un

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«nucleo di eccellenza» di una decina di parchi, affidando alle regioni la cura e la gestione dei parchi restanti.

Renato Walter TOGNI (LNP) dichiara di condividere la relazione del presidente, giudicando fondamentale, come già segnalato da altri deputati, superare la concezione vincolistica dei parchi, in favore di una concezione del parco come opportunità di sviluppo e di crescita delle comunità e dei territori. Sotto questo aspetto, cita l'esempio contraddittorio e, al tempo stesso, emblematico del Parco nazionale del Gran Paradiso, che sul versante valdostano costituisce un'opportunità e su quello piemontese viene vissuto, spesso, come un organismo rigidamente vincolistico. Ritiene, pertanto, che la Commissione debba approfondire queste problematiche e trovare soluzioni concrete per semplificare e ridurre l'attuale regime di vincoli. Quanto alla tabella di ripartizione delle risorse contenuta nel provvedimento in esame, auspica che sia possibile conoscere, almeno per il futuro, non solo l'ammontare complessivo delle risorse nei diversi settori di spesa, ma anche il loro ammontare per ogni singolo parco, segnalando la propria perplessità, ad esempio, per le ingenti risorse - circa 11 milioni di euro - destinate all'Abruzzo e al Molise, due regioni non particolarmente estese che, nel loro complesso, possono contare su ben tre parchi nazionali.

Agostino GHIGLIA (PdL), nel condividere la relazione svolta dal presidente, esprime la propria convinzione che in molti casi - ad esempio nella realtà piemontese - i parchi si traducono in strutture costose e praticamente inutili, in cui non si preserva alcunché, ma si pongono soltanto vincoli dannosi per le comunità territoriali. Ritiene, per questo, indispensabile procedere ad una complessiva revisione della materia dei parchi, che ponga la dovuta attenzione, fra l'altro, al dato politico rappresentato dall'uso dei parchi - soprattutto in ambito regionale - come surrettizio strumento per arginare e limitare l'esercizio della caccia.

Angelo ALESSANDRI, presidente e relatore, ritiene che dal dibattito appena svolto siano emersi interessanti segnali in termini di invito alla semplificazione e all'introduzione di meccanismi di natura federale, sui quali è apparso chiaro un orientamento favorevole anche da parte del Governo. In tal senso, osserva che la Commissione - che oggi è chiamata unicamente all'espressione di un parere su un riparto di fondi - dovrà in futuro avviare una seria riflessione, anche di carattere più ampio, che consenta di valorizzare una certa tipologia di parchi nazionali, che possono essere considerati la vera eccellenza sotto il profilo gestionale, come emerso anche da recenti sopralluoghi da lui personalmente effettuati presso taluni Enti parco nazionali.
In considerazione di tali ragioni e visto l'andamento del dibattito odierno, propone, quindi, di procedere già oggi alla deliberazione di competenza sull'atto del Governo in esame, salvo che la Commissione non concordi comunque sull'opportunità di attendere la prossima settimana, in cui è anche previsto lo svolgimento dell'audizione del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare sulle linee programmatiche del suo dicastero.

Raffaella MARIANI (PD) fa presente che il suo gruppo non avrebbe obiezioni di principio rispetto alla conclusione dell'esame del provvedimento nella seduta odierna, a condizione che il Governo assuma l'impegno formale di trasmettere - entro la prossima settimana - i dati richiesti dallo stesso presidente in relazione ai bilanci consuntivi dei parchi. In ogni caso, prospetta l'opportunità che la Commissione possa valutare anche il contenuto delle linee programmatiche del Ministro prima di assumere gli orientamenti di competenza.

Il sottosegretario Roberto MENIA osserva anzitutto che si registra una condivisione generale dei gruppi e dello stesso Governo sui temi affrontati nel dibattito odierno. Auspica, pertanto, che la Commissione possa procedere subito all'espressione

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del parere di competenza, in modo da accelerare anche l'assegnazione dei fondi agli Enti parco interessati. Al riguardo, infatti, assicura che il Governo, qualora la Commissione decidesse di approvare sin da oggi il parere sull'atto del Governo in titolo, si impegna a trasmettere entro la prossima settimana i dati relativi ai bilanci consuntivi degli Enti parco.
Quanto alla questione sollevata dal presidente, nella sua relazione, in ordine ai parchi siciliani, rileva che l'istituzione di detti parchi è ancora in una fase istruttoria, poiché la Regione Siciliana rivendica una potestà primaria in materia: per tali ragioni, la proposta di riparto in esame non ha previsto specifici fondi per l'anno 2008 in favore degli stessi parchi siciliani.
Infine, con riferimento alla questione posta dal deputato Mariani in relazione allo stanziamento destinato all'INFS, fa presente che l'intervento normativo del Governo che ha previsto l'istituzione dell'IRPA è diretto unicamente alla revisione organizzativa degli organismi pre-esistenti, mediante l'accorpamento delle relative strutture burocratiche, ma facendo salve le competenze vigenti: per questo motivo, risulta ovvio che permarranno nell'ambito del nuovo Istituto le diverse branche di attività facenti capo agli Enti soppressi e, conseguentemente, al nuovo organismo saranno trasferite le necessarie risorse strumentali e finanziarie, attualmente in capo agli Enti pregressi medesimi. Ritiene, pertanto, che il finanziamento all'INFS previsto dal provvedimento in esame debba considerarsi pienamente coerente.

Raffaella MARIANI (PD) prende atto dei chiarimenti e delle rassicurazioni fornite dal Governo, facendo presente che il suo gruppo non si oppone all'eventuale deliberazione della Commissione sul provvedimento in titolo nella giornata di oggi, a condizione che lo stesso Governo rispetti gli impegni testé assunti.

Angelo ALESSANDRI, presidente e relatore, preso atto dell'orientamento emerso, ritiene che la Commissione possa concludere già dalla seduta odierna l'esame del provvedimento in titolo.
Propone, pertanto, di esprimere parere favorevole sull'atto del Governo in esame.

La Commissione approva, quindi, la proposta di parere favorevole testé formulata.

Sull'ordine dei lavori.

Agostino GHIGLIA (PdL), intervenendo sull'ordine dei lavori, invita la presidenza a valutare la possibile organizzazione, in tempi rapidi, di una missione a Napoli per fare il punto sulla emergenza nel settore dei rifiuti, facendo in tal modo seguito alle intese già raggiunte tra i gruppi nel corso dell'esame del decreto-legge n. 90 del 2008, appena approvato dalla Camera e inviato al Senato.
Intende, inoltre, sollecitare la risposta alla richiesta, già formulata dal suo gruppo nell'ultima riunione dell'Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi, di svolgere una specifica audizione del Presidente della Giunta regionale del Piemonte sul tema dei finanziamenti necessari a fronteggiare i danni occorsi in occasione degli eventi alluvionali del maggio scorso.

Raffaella MARIANI (PD), in relazione all'ultima questione sollevata dal deputato Ghiglia, segnala l'esigenza che la Commissione proceda anche - sul medesimo tema dei finanziamenti per gli eventi alluvionali che hanno colpito il Piemonte - all'audizione del sottosegretario Bertolaso, viste le rilevanti competenze che, sulla materia, fanno capo al Dipartimento della Protezione civile.

Agostino GHIGLIA (PdL) dichiara di condividere la proposta testé formulata dal deputato Mariani.

Roberto TORTOLI (PdL) intende sollevare un'ulteriore questione di interesse della Commissione, che riguarda il tema della gestione dei rifiuti tossico-nocivi: al riguardo, infatti, ritiene che l'eventuale avvio di specifiche iniziative in sede parlamentare

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- anche mediante il possibile inizio di un'indagine conoscitiva in materia - possa costituire un segnale importante di attenzione istituzionale su tale delicata problematica.

Angelo ALESSANDRI, presidente, dichiara di accogliere le sollecitazioni testé pervenute alla presidenza, che potranno più opportunamente essere affrontate in sede di Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi: in tal senso, invita i gruppi a segnalare, in occasione della prossima riunione, le eventuali proposte specifiche sugli argomenti sollevati, sui quali preannuncia la più ampia disponibilità da parte della stessa presidenza. Quanto alla richiesta di audizione del Presidente della regione Piemonte, intende peraltro precisare che, nell'ambito dell'ultima riunione dello stesso Ufficio di presidenza, si era convenuto di procedere all'organizzazione di tale audizione solo dopo lo svolgimento della prevista missione nei luoghi colpiti dagli eventi calamitosi, fissata per il prossimo 30 giugno: a tal fine, ritiene che nella prossima settimana si possa procedere anche alla definizione della citata richiesta.

La seduta termina alle 9.50.