CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 24 giugno 2008
20.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Martedì 24 giugno 2008. - Presidenza del presidente Andrea GIBELLI.

La seduta comincia alle 13.30.

DL 85/08: Adeguamento delle strutture di Governo in applicazione dell'articolo 1, commi 376 e 377, della legge 24 dicembre 2007, n. 244.
C. 1250 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla I Commissione).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

Ignazio ABRIGNANI (PdL), relatore, ricorda che nel 1997 - nel quadro di un ampio progetto di riordino amministrativo mirante, tra l'altro, alla semplificazione degli apparati e delle procedure ed alla riallocazione delle competenze amministrative presso i vari livelli territoriali di governo - la cosiddetta «legge Bassanini 1» (legge n. 59 del 1997) conferiva, tra le altre, una delega legislativa per la riforma dell'organizzazione del Governo, espressamente intesa a razionalizzare l'ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri e dei Ministeri, anche attraverso il riordino, la soppressione e la fusione di Ministeri, nonché di amministrazioni centrali anche ad ordinamento autonomo.
La menzionata delega diede origine al decreto legislativo n. 300 del 1999. Quest'ultimo prevedeva, tra l'altro, una riduzione a dodici del numero complessivo dei ministeri e definiva, per ciascuno, gli ambiti di competenza e le linee generali dell'organizzazione interna.
Tale previsione, tuttavia, non ha mai avuto applicazione nella sua formulazione originaria. Essa, infatti, avrebbe dovuto essere applicata a partire dalla XIV legislatura, allorché però fu emanato il decreto-legge n. 217 del 2001. Il decreto-legge, modificando il testo originario del decreto-legislativo n. 300 del 1999, portò a quattordici il numero dei Ministeri, istituendo di nuovo il Ministero delle comunicazioni e il Ministero della salute (già della sanità), le competenze dei quali scorporava rispettivamente da quelle del Ministero delle attività produttive e del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali.
Un'ulteriore riforma è stata posta in essere all'inizio della XV legislatura, attraverso il decreto-legge n. 181 del 2006, che ha portato a diciotto il numero dei ministeri.

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Sono, da ultimo, intervenuti i commi 376 e 377 dell'articolo 1 della legge finanziaria per il 2008, che hanno modificato ulteriormente la composizione del Governo, riportando a dodici il numero dei ministeri e fissando un tetto, pari a sessanta unità, al numero complessivo dei componenti l'esecutivo (inclusi i ministri senza portafoglio, i vice ministri e i sottosegretari).
I menzionati commi disponevano peraltro che la nuova disciplina acquistasse efficacia «a partire dal Governo successivo a quello in carica» alla data di entrata in vigore della legge finanziaria.
Il citato decreto-legge n. 181 del 2006, intervenuto all'inizio della XV legislatura, in una fase sostanzialmente contestuale alla formazione del nuovo Governo (poi ampiamente modificato e integrato nel corso dell'esame del disegno di legge di conversione) ha, in particolare, modificato l'organizzazione del Governo stabilita dal decreto legislativo n. 300 del 1999 innanzitutto incidendo sull'articolazione in ministeri, il cui numero risulta, come si è detto, innalzato da 14 a 18; modificando inoltre il riparto di competenze tra i ministeri, e tra la Presidenza del Consiglio e i ministeri stessi (con un significativo passaggio di competenze in favore della Presidenza del Consiglio, pur accompagnato da alcune riattribuzioni di competenze da questa a singoli ministeri). Per quanto di competenza della X Commissione, ricorda che il decreto-legge n. 181 del 2006 ha istituito il Ministero dello sviluppo economico - in sostituzione del Ministero delle attività produttive - ed il Ministero del commercio internazionale, al quale sono state assegnate le funzioni in materia di commercio con l'estero (in precedenza attribuite al Ministero delle attività produttive).
Con specifico riferimento alla materia del turismo, altro settore che rientra nelle competenze della Commissione, le relative funzioni, già proprie del Ministero delle attività produttive, sono state attribuite dal medesimo decreto-legge alla Presidenza del Consiglio dei ministri; si è disposto peraltro il trasferimento al Ministero per i beni e le attività culturali delle dotazioni finanziarie, strumentali e di personale della preesistente Direzione del turismo, prevedendo contestualmente l'istituzione presso il Ministero per i beni e le attività culturali di una nuova struttura per il turismo, della quale si avvale il Presidente del Consiglio per lo svolgimento delle relative funzioni. Successivamente, con il decreto-legge n. 262 del 2006, è stato incardinato presso la Presidenza del Consiglio il Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo.
Entrando nel merito del decreto-legge in titolo, osserva che la sua finalità, chiaramente evidenziata in premessa e nella relazione illustrativa che accompagna il disegno di legge di conversione, è quella di dare attuazione al nuovo assetto strutturale del Governo, come ridefinito dall'articolo 1, comma 376 e 377, della legge finanziaria per il 2008, «anche per risolvere» - così la premessa - le «gravi incertezze interpretative in ordine alla successione di leggi nel tempo» che la sintetica formulazione dei due commi potrebbe, ad avviso del Governo, ingenerare.
L'articolo 1, nel quale è concentrata la parte precettiva del decreto-legge (l'articolo 2 dispone unicamente in ordine alla sua entrata in vigore il giorno stesso della pubblicazione), si compone - nel testo approvato, con limitate integrazioni, dal Senato - di 24 commi.
Il comma 1 novella l'articolo 1, comma 2, del decreto-legislativo n. 300 del 1999, che reca l'elencazione dei ministeri, con ciò definendo esplicitamente la nuova struttura del Governo. In conformità a quanto disposto dalla legge finanziaria 2008, il numero dei Ministeri risulta pari a 12.
Per quanto concerne le materie di competenza della X Commissione, rileva che al Ministero dello sviluppo economico, che conserva la denominazione introdotta dal decreto-legge n. 181 del 2006, sono trasferite anche le competenze del Ministero del commercio internazionale (comma 2) e del Ministero delle comunicazioni (comma 7). Non si è proceduto, in quest'ultimo caso, al ripristino dell'originaria denominazione

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del ministero risultante (Ministero delle attività produttive), poiché il comma 377 dell'articolo 1 della legge finanziaria 2008 (come si è innanzi accennato) ha mantenuto espressamente in vigore l'articolo 1, comma 12, del decreto-legge n. 181/2006, che ha introdotto la nuova denominazione di «Ministero dello sviluppo economico».
Sottolinea che, ai sensi del comma 8, è prevista la ricognizione in via amministrativa delle strutture trasferite, per il successivo conseguente adeguamento delle previsioni di bilancio. Al fine di dare attuazione alle disposizioni introdotte dal decreto-legge in esame, il comma 16 rimette a regolamenti di organizzazione delegificante una nuova definizione degli assetti organizzativi e del numero massimo delle strutture di primo livello delle Amministrazioni per le quali è previsto il trasferimento delle funzioni.
Osserva, infine, che la ridefinizione complessiva della struttura di Governo è sottoposta ad un vincolo finanziario, in quanto la disposizione richiede che - fermi restando i processi di riallocazione e mobilità del personale - al termine del processo di riorganizzazione nelle nuove strutture sia ridotta almeno del 20 per cento la somma delle spese strumentali e di funzionamento previste per i Ministeri di origine e i Ministeri di destinazione.

Giovanni SANGA (PD) osserva che, nel corso degli ultimi anni, sono stati approvati diversi provvedimenti volti a razionalizzare l'ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri e dei Ministeri, anche attraverso il riordino, la soppressione e la fusione di Ministeri. Si riserva di esprimere la sua posizione sul provvedimento d'urgenza in esame, il cui testo potrebbe essere modificato nella giornata odierna nel corso dell'esame in sede referente presso la Commissione affari costituzionali.

Andrea GIBELLI, presidente, sottolinea che, nel caso in cui si dovesse approvare un nuovo testo del provvedimento presso la Commissione di merito, il relatore provvederà a dare conto delle modifiche intervenute e la Commissione potrà pronunciarsi su di esso.

Massimo POLLEDRI (LNP) ricorda che il provvedimento d'urgenza in esame trae origine da disposizioni inserite nella legge finanziaria per il 2008 in seguito all'importante dibattito svoltosi nella scorsa legislatura sulla riduzione dei costi della politica. Nell'esprimere rammarico per il fatto che, nel corso di quel dibattito non furono recepite importanti proposte del suo gruppo, in particolare quelle relative alla riduzione del numero dei parlamentari, sottolinea con orgoglio che l'attuale Governo ha il minor numero di rappresentanti della storia della Repubblica.
Con riferimento al decreto-legge in titolo, evidenzia due elementi di problematicità. In primo luogo, riguardo al coordinamento delle funzioni del turismo, sottolinea che presso la Presidenza del Consiglio dei ministri sono incardinati dirigenti in posizione di comando che non sono adeguatamente utilizzati. In secondo luogo, auspica un riordino del settore spaziale, le cui competenze sono attualmente parcellizzate tra il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e il Ministero dello sviluppo economico. Al riguardo, sottolinea l'opportunità di individuare una sede unitaria di responsabilità per le politiche spaziali presso la Presidenza del Consiglio dei ministri.

Ludovico VICO (PD) ricorda che l'indagine conoscitiva svolta dalla Commissione X durante la scorsa legislatura sullo stato di attuazione della legge n. 135 del 2001, concernente la riforma della legislazione nazionale sul turismo, aveva evidenziato criticità nell'applicazione della riforma del titolo V della parte seconda della Costituzione operata dalla legge costituzionale n. 3 del 2001, in base alla quale le funzioni relative alla materia del turismo sono state assegnate con competenza esclusiva alle regioni. L'indagine conoscitiva aveva altresì evidenziato che, di fronte ad una grave crisi del sistema

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turismo, con la perdita di notevoli porzioni di mercato, l'Italia non riesce a fare fronte alla concorrenza internazionale a causa dell'assenza di una politica nazionale in materia. L'offerta e la promozione frammentata messa in atto dalle diverse regioni non ha infatti raggiunto l'obiettivo di avviare processi di innovazione e di qualificazione dell'offerta in grado di rilanciare il turismo italiano. Sottolinea, quindi, la necessità di approfondire il contenuto delle deleghe in materia di turismo.
Osserva infine che la nomina di un sottosegretario di Stato per l'emergenza rifiuti, prevista nel decreto-legge n. 90 del 2008, in deroga ai commi 376 e 377 dell'articolo 1 della legge finanziaria per il 2008, avrebbe dovuto più opportunamente essere inserita nel provvedimento d'urgenza in esame.

Andrea GIBELLI, presidente, nessun altro chiedendo di parlare, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 13.50.