CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 11 giugno 2008
15.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI

Mercoledì 11 giugno 2008. - Presidenza del presidente Stefano STEFANI. - Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri, Alfredo Mantica.

La seduta comincia alle 9.

5-00050 Mecacci: Inaugurazione dei giochi olimpici di Pechino.

Stefano STEFANI, presidente, comunica che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, così rimane stabilito.

Il sottosegretario Alfredo MANTICA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1), concludendo che non è ancora stata assunta una decisione circa la presenza delle più alte autorità italiane all'inaugurazione dei giochi olimpici di Pechino, benché vi sia al momento un orientamento non favorevole.

Matteo MECACCI (PD), esprimendo apprezzamento per la posizione del Governo di mantenere aperta la decisione sulla questione oggetto dell'interrogazione, esclude comunque l'ipotesi del boicottaggio dell'evento sportivo. Sottolinea tuttavia la differenza tra la linea seguita dall'Italia, che non è stata modificata dal Ministro degli affari esteri in occasione del recente incontro con il suo omologo cinese, e quella assunta dai maggior leader europei, che hanno già deciso e reso noto di non prendere parte alla cerimonia inaugurale dei giochi olimpici di Pechino. A suo avviso, il nostro Paese è nelle condizioni di poter segnalare al governo cinese la necessità di prestare ascolto alla comunità internazionale. Ricorda in particolare la recente risoluzione approvata dal Parlamento europeo perché la Cina apra il Tibet alle agenzie internazionali, consenta un'indagine indipendente sulle violenze

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occorse e sviluppi il dialogo politico. Esprimendo rammarico per le dichiarazioni del Ministro degli affari esteri cinese che, nell'accusare nuovamente il Dalai Lama, vanno nella direzione opposta rispetto alle richieste formulate dalla comunità internazionale, invita il Governo a chiedere che la questione sia inserita nell'agenda del prossimo Consiglio Affari Generali e Relazione Esterne (CAGRE) dell'Unione europea al fine dell'assunzione di una posizione comune e, comunque, ad allinearsi al più presto all'atteggiamento adottato dagli altri grandi paesi europei.

5-00091 La Malfa: Recenti dichiarazioni del Presidente della Repubblica islamica dell'Iran.

Il sottosegretario Alfredo MANTICA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Fiamma NIRENSTEIN (PdL), cofirmataria dell'interrogazione in titolo, si dichiara soddisfatta dalla risposta illustrata dal rappresentante del Governo che ha affrontato i diversi aspetti dei rapporti tra l'Iran e la comunità internazionale. Sottopone, quindi, alla valutazione del Governo italiano l'inserimento, tra le diverse questioni attinenti al dossier iraniano, del tema dell'incitamento al genocidio, già richiamato nelle sedi internazionali e strettamente connesso alle ripetute dichiarazioni della leadership iraniana relative allo Stato di Israele.

Stefano STEFANI presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 9.15.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 11 giugno 2008. - Presidenza del presidente Stefano STEFANI. - Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri, Alfredo Mantica.

La seduta comincia alle 9.15.

Decreto-legge 93/2008: Disposizioni urgenti per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie.
C. 1185 Governo.

(Parere alle Commissioni V e VI).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

Roberto ANTONIONE (PdL), relatore, illustra il disegno di legge in titolo segnalando che esso reca disposizioni urgenti per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie. Per quanto riguarda il contenuto delle singole disposizioni, rileva che l'articolo 1 dispone la totale esenzione dall'ICI per l'unità immobiliare adibita ad abitazione principale, fatta eccezione per gli immobili signorili, le ville e i castelli. L'articolo 2 introduce in via transitoria un regime fiscale agevolato per i lavoratori dipendenti del settore privato che nel 2007 hanno realizzato un reddito non superiore a 30.000 euro. L'articolo 3 prevede la rinegoziazione dei mutui a tasso variabile per l'abitazione principale, allungando il periodo di restituzione e convertendo la rata variabile in una rata fissa di minore entità. L'articolo 4 precisa i termini contabili del prestito-ponte ad Alitalia, di cui al decreto-legge n. 80 del 2008, la cui conversione in legge è in corso in Assemblea, nonché del relativo rimborso. L'articolo 5 reca la copertura finanziaria degli oneri del provvedimento attraverso la riduzione di numerose autorizzazioni di spesa. Segnala peraltro l'introduzione di un meccanismo di flessibilità nella gestione del bilancio statale, consentendo la rimodulazione delle dotazioni finanziarie di ciascuna missione nell'ambito dei programmi ad essa appartenenti. Complessivamente, gli oneri ammontano a 2.449 milioni di euro per il 2008, 2.201,5 per il 2009, 1.760 per il 2010.
Sottolinea che la Commissione è chiamata a rendere un parere in sede consultiva in quanto la copertura dei predetti oneri è parzialmente disposta a carico di voci dello stato di previsione del Ministero degli affari esteri, per un totale di 32,3

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milioni di euro nel 2008, 50 milioni di euro nel 2009 e 98,5 milioni di euro nel 2010. Nel dettaglio, i tagli maggiori riguardano l'incremento delle risorse per i consumi intermedi (decurtato di 10 milioni per il 2008 e 42,5 milioni per il 2009 e il 2010) e gli stanziamenti di parte corrente relativi alla Tabella C (51,5 milioni nel 2010). Sono stornate ulteriori risorse in conto capitale pari a 2,3 milioni per il 2008 e 3 milioni per il 2009. Una significativa riduzione di spesa riguarda alcuni interventi per gli italiani all'estero: da 32 a 17 milioni di euro. Vengono altresì ridotti gli stanziamenti per una mostra itinerante per la divulgazione della cultura italiana all'estero (da 1 milione a 500 mila euro per il 2008) e per l'Istituto mediterraneo di ematologia (da 6 a 3 milioni di euro annui). Risultano del tutto azzerati l'incremento del contributo all'Accademia delle scienze del Terzo Mondo (500 mila euro annui) e la dotazione del Comitato per il sessantesimo anniversario della Dichiarazione dei diritti dell'uomo (1 milione per il 2008). A questo riguardo, è da rammentare che tali due ultime voci di spesa derivano da emendamenti, l'uno alla legge finanziaria, l'altro al decreto «mille-proroghe», approvati all'unanimità nella scorsa legislatura dalla Commissione. Ne conseguirebbe, sotto il primo profilo, l'annullamento della possibilità che l'Accademia delle scienze del Terzo Mondo ospiti nel suo seno l'Inter-Academy Medical Panel, una struttura che promuove ad altissimo livello la ricerca medica e che contribuisce a localizzare in Italia un centro di eccellenza ad alto valore aggiunto scientifico e tecnologico. Sotto il secondo profilo, il comitato per le celebrazioni del sessantesimo anniversario della Dichiarazione dei diritti dell'uomo non potrebbe essere costituito e l'Italia verrebbe quindi meno alla possibilità di partecipare ad una campagna di propaganda che è promossa dall'ONU. Non sarebbe un segnale coerente con l'elezione dell'Italia nel Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite. Rileva, anche in considerazione della modesta entità dei relativi oneri, che essi possano essere almeno in parte recuperati per non smentire le aspettative suscitate a livello internazionale. Osserva che il rappresentante del Governo potrebbe fornire un'ipotesi di soluzione e che pertanto se ne potrebbe fare menzione nel parere, che si riserva di formulare alla luce del dibattito presso la Commissione.

Franco NARDUCCI (PD), nel ringraziare il relatore per la puntuale illustrazione del provvedimento, esprime perplessità per i tagli che il decreto-legge apporta ad una parte consistente del bilancio del Ministero degli affari esteri, pari a circa il 10 per cento delle risorse. Si tratta di una questione che riporta all'attenzione della Commissione il divario che separa il nostro Paese dagli altri membri del G8 quanto a percentuale del PIL destinato a tale settore dell'Amministrazione dello Stato. Per quanto concerne le norme relative all'ICI, segnala che esse operano in controtendenza con quanto avvenuto nella stessa materia nel corso della precedente legislatura soprattutto per quanto concerne profili di costituzionalità connessi al rispetto dell'articolo 3 della Costituzione: gli italiani all'estero sarebbero infatti discriminati perché nei loro confronti non si applicherebbero le esenzioni per l'abitazione principale. Oltre alla prospettiva di un incremento di contenzioso, le nuove norme si aggiungono a quelle che decurtano le risorse a favore delle comunità degli italiani all'estero, mostrando di non tenere nella giusta considerazione il ruolo propulsivo che tali comunità hanno per la presenza italiana nel mondo. Alla luce di tali considerazioni, esprime a nome del proprio gruppo una valutazione contraria sul merito complessivo del provvedimento.

Fabio EVANGELISTI (IdV), pur apprezzando le finalità positive del provvedimento, osserva che il decreto-legge in titolo non solo adotta misure già assunte dal precedente Esecutivo ma contiene anche norme che non favoriscono i giovani e i meno abbienti e approfondiscono la distanza tra determinate categorie di lavoratori

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e tra diverse aree del nostro Paese. Peraltro, osserva che proprio l'ICI rappresenta uno dei pochi elementi di federalismo fiscale presenti nel nostro sistema e che pertanto dovrebbe stare particolarmente a cuore a una delle componenti della maggioranza parlamentare. Analizzando i contenuti dell'articolo 5 del decreto-legge, relativo alla copertura finanziaria, sottolinea che le decurtazioni riguardano numerosi voci attinenti alle comunità degli italiani all'estero e che ciò costituisce una contraddizione con la politica di sostegno che l'attuale maggioranza di governo ha sempre affermato di volere intraprendere nei confronti dei nostri connazionali.

Paolo CORSINI (PD), associandosi alle parole di apprezzamento dei colleghi per l'esposizione del relatore, osserva che il provvedimento in linea generale contiene misure deludenti quanto agli effetti sulla redistribuzione del reddito e sulla crescita del Paese, evadendo priorità quali l'innalzamento dei salari, l'abbassamento dei prezzi e lo sviluppo. Inoltre, il provvedimento apporta tagli a settori strategici quali quello del credito alle imprese o dell'innovazione tecnologica. Segnala che, in base ai più recenti dati relativi allo stato della finanza pubblica, il Governo disporrebbe di un extra-gettito per finanziare il provvedimento senza aggredire l'allocazione di risorse su cui il Parlamento si è espresso favorevolmente e in modo trasversale nel corso della precedente legislatura. Condivide l'analisi del deputato Evangelisti sui mancati benefici per l'elevato numero di famiglie meno abbienti e le possibili sperequazioni che si potrebbero creare tra comuni più o meno virtuosi. Nel segnalare l'esperienza maturata al riguardo in seno all'ANCI, sottolinea il fatto che le nuove disposizioni penalizzeranno proprio le amministrazioni comunali che hanno già conseguito i migliori obiettivi di gestione e di servizio. Ricorda peraltro che talune norme contenute nella legge finanziaria per il 2008 consentono già di realizzare importanti obiettivi in materia di ICI. Nel preannunciare proposte emendative nelle successive fasi di esame del provvedimento volte a correggere gli effetti negativi sul principio dell'autonomia impositiva dei comuni e le distorsioni sui loro bilanci di cassa, rinvia al dibattito presso l'Assemblea osservazioni di maggior dettaglio su tali aspetti e sulla questione della detassazione degli straordinari e sulla rinegoziazione dei mutui. Richiama quindi le singole decurtazioni apportate dal decreto-legge nei settori di competenza della Commissione sia per quanto concerne il bilancio del Ministero degli affari esteri che per le misure inerenti la presenza dell'Italia nel sistema delle relazioni internazionali, soprattutto nelle sedi europee. Manifesta pertanto una netta contrarietà per quanto concerne gli aspetti di copertura finanziaria.

Guglielmo PICCHI (PdL) sottolinea che il bilancio del Ministero degli affari esteri non può andare incontro a nuove riduzioni, considerato il ruolo che il nostro Paese intende assumere in politica internazionale. In merito alla questione relativa all'applicazione delle norme sull'ICI agli italiani residenti all'estero, sollevata dal deputato Narducci, osserva che non si tratta di questione preoccupante, per quanto sia necessario che il rappresentante del Governo faccia chiarezza sul punto. Osserva altresì che circa la metà dei 32 milioni di euro di tagli apportati sul bilancio del Ministero degli affari esteri per il 2008 riguardano le comunità degli italiani all'estero e che tale misura appare in netta contraddizione con le priorità fissate dalla maggioranza di centro-destra durante la campagna elettorale.

Marco FEDI (PD), limitando il proprio intervento agli aspetti di competenza della Commissione, richiama l'opportunità di non operare tagli ai fondi destinati alle collettività italiane nel mondo e alle celebrazioni per il sessantesimo anniversario della Dichiarazione dei diritti dell'uomo. Nel segnalare una circolare dell'Agenzia delle entrate che escluderebbe l'applicabilità delle norme sull'ICI agli italiani residenti all'estero, ritiene opportuno che il

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Governo porti elementi di chiarimento su tale questione.

Stefano STEFANI, presidente, considerato l'imminente inizio dei lavori dell'Assemblea, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 10.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 11 giugno 2008.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 16.45 alle 17.15.