CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 5 dicembre 2012
749.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale
ALLEGATO

ALLEGATO

Relazione sui bilanci consuntivi 2009-2010, preventivi 2010-2011 e bilancio tecnico attuariale al 1o gennaio 2011 dell'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS).

  L'Inps assicura i lavoratori dipendenti privati e i lavoratori autonomi di diversi comparti economici attraverso l'erogazione della previdenza obbligatoria di base oltre ad altre prestazioni previdenziali e assistenziali in favore degli iscritti alle diverse gestioni.
  Ulteriori previsioni normative succedutesi nel tempo hanno attribuito all'Inps varie competenze in materia assistenziale (quali l'integrazione delle pensioni al trattamento minimo, pensioni di invalidità ed inabilità, assegni sociali) e di sostegno del reddito e della famiglia attraverso l'erogazione di diverse tipologie di contributi ed indennità (assegni per il nucleo familiare, trattamenti di malattia, di maternità, per la cassa integrazione e per la disoccupazione). L'Istituto si occupa anche di attività complementari in massima parte collegate all'esercizio delle sue funzioni fondamentali, tra le quali si annoverano: le visite mediche per l'accertamento dell'invalidità e dell'inabilità e l'accesso alle cure termali, la gestione della banca dati relativa al calcolo dell'ISEE e la concessione di una casella PEC (Posta Elettronica Certificata) tramite il proprio sito Internet.
  Il processo di separazione tra area assistenziale ed area previdenziale ha luogo con la legge 9 marzo 1989, n. 88, la quale, riformando l'Inps, ha istituito la «Gestione degli interventi assistenziali e di sostegno alle gestioni previdenziali» (GIAS), ponendo progressivamente a carico dello Stato il finanziamento della gestione stessa; in particolare a partire dall'anno 1998, per effetto dell'integrale finanziamento da parte dello Stato, il conto economico annuale di esercizio e la situazione patrimoniale netta della GIAS si presentano in pareggio, analogamente a quanto accade per la Gestione invalidi civili.
  Relativamente alla struttura organizzativa dell'ente, il decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito nella legge 30 luglio 2010, n. 122, per ragioni di semplificazione amministrativa e risparmio, ha accentrato nella figura del Presidente le funzioni precedentemente attribuite allo stesso e al Consiglio di Amministrazione (articolo 7, comma 8), lasciando inalterato il complesso dei poteri e delle funzioni attribuite e dei rapporti con gli altri organi del sistema di governance, con particolare riferimento al mantenimento del cosiddetto modello duale e quindi dell'organo Consiglio di indirizzo e vigilanza (CIV). Successivamente è stata approvata dalla Camera in data 9 maggio 2012 la mozione 1/01028, primo firmatario deputato Moffa, con la quale si impegna il Governo a intervenire, anche con iniziative di carattere normativo, «al fine di garantire una governance dell'ente equilibrata, collegiale e trasparente, che preveda la compresenza di un organismo di vertice costituito da personalità di comprovata esperienza, autonomia e indipendenza, affiancato da un comitato di indirizzo e vigilanza dai poteri rafforzati». A seguito di tale indicazione, i possibili interventi di adeguamento del modello di governance dell'Inps sono stati oggetto di un documento predisposto in data 28 giugno 2012 da un gruppo di lavoro istituito con decreto del Ministero del lavoro del 23 maggio 2012, in cui si valuta che – pur potendosi giustificare la scelta di un organo monocratico di amministrazione nella figura del Presidente per ragioni legate al contenimento di costi e alla rapidità dei processi decisionali –, Pag. 185per il rilievo delle tematiche e delle risorse amministrate dall'Istituto «potrebbe essere consigliabile la soluzione che prevede un Consiglio di Amministrazione snello, composto da tre membri, che oltre che rispondere ad obiettivi di contenimento della spesa, può essere condizione facilitante l'effettivo esercizio ed assunzione di responsabilità da parte dei componenti dello stesso e meglio definisce, altresì, la natura esecutiva, e non di rappresentanza politica, dell'organismo» (v. pag. 73 del citato documento). Si ricorda inoltre che presso la Commissione lavoro della Camera ha avuto inizio in data 9 ottobre 2012 l'esame congiunto in sede referente di alcune proposte di legge concernenti la riforma della struttura organizzativa di Inps ed Inail (A.C. 5463, 5503, 5539, 5572).
  Sul versante delle attribuzioni gestionali, per effetto delle recenti disposizioni normative l'Inps ha assunto la configurazione di un unico Polo previdenziale per il complessivo comparto dei lavoratori pubblici e privati non iscritti ad ordini professionali.
   Si ricorda in merito che, a seguito della soppressione dell'Ipost disposta con l'articolo 7 del decreto-legge n. 78 del 2010, convertito con modificazioni dalla legge n. 122 del 2010, e della conseguente attribuzione di tutte le sue funzioni all'Inps, si è resa necessaria l'istituzione di una apposita gestione denominata «Gestione speciale di previdenza per il personale delle Poste Italiane S.p.A.». Da ultimo, l'articolo 21 del decreto legge n. 201 del 2011, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge n. 214 del 2011, in considerazione del processo di convergenza ed armonizzazione del sistema pensionistico attraverso l'applicazione del metodo contributivo, ed al fine di migliorare l'efficienza e l'efficacia dell'azione amministrativa nel settore previdenziale e assistenziale, ha previsto la soppressione dell'Enpals e dell'Inpdap a partire dal 1ogennaio 2012 e l'attribuzione delle relative funzioni all'Inps, che succede in tutti i rapporti attivi e passivi degli Enti soppressi con l'istituzione di due apposite gestioni «Ex Enpals» ed «Ex Inpdap».
  Ad oggi quindi, l'Inps amministra complessivamente oltre 40 diverse gestioni e fondi previdenziali, tra cui vanno ricordate anche:
   le gestioni pensionistiche AGO (Assicurazione Generale Obbligatoria) che rappresentano le gestioni maggioritarie per numero di iscritti e prestazioni, composte da:
    fondo pensioni lavoratori dipendenti (inclusi l'ex Fondo elettrici; l'ex Fondo trasporto; l'ex Fondo telefonici e l'ex INPDAI dirigenti d'azienda);
    gestioni dei lavoratori autonomi (Gestione coltivatori diretti, mezzadri e coloni; Gestione commercianti; Gestione artigiani, e dal 1996 la Gestione separata ex articolo 2 comma 26 della legge n. 335 del 1995);
    gestioni enti pubblici creditizi;
   le gestioni pensionistiche sostitutive dell'AGO (fondo dazieri, fondo volo, fondo spedizionieri doganali, fondo ferrovie dello Stato Spa e la gestione speciale per il personale delle Poste italiane Spa);
   le gestioni pensionistiche integrative dell'AGO (Gestione minatori, fondo gas, fondo esattoriale, Gestione trattamenti pensionistici enti disciolti e fondo pensioni personale porti di Genova e Trieste);
   le gestioni pensionistiche minori (fondo iscrizioni collettive, fondo persone che svolgono lavori di cura non retribuiti, fondo clero, assicurazione facoltativa invalidità e vecchiaia e fondo erogazione trattamenti previdenziali vari).

  Oltre alle gestioni sopra richiamate, l'Inps provvede, fra l'altro, all'amministrazione della Gestione prestazioni temporanee ai lavoratori dipendenti, della Gestione di altri trattamenti (fondo per la copertura assicurativa previdenziale dei periodi non coperti da contribuzione), e delle Gestioni interventi a carico dello Stato (Gestione degli interventi assistenziali e di sostegno delle gestioni previdenziali – GIAS e Gestioni invalidi civili).Pag. 186
  Per quanto riguarda l'analisi dei bilanci consuntivi relativi al biennio 2009-2010, con riferimento all'andamento della gestione generale emergono le seguenti indicazioni:
   si registra una variazione positiva del patrimonio netto del 2,4 per cento, che passa dai 42.519 mln/euro del 2009 ai 43.558 mln/euro del 2010. Detta variazione è dovuta al risultato economico di esercizio conseguito nel 2010 (-1.374 mln/euro) e dal recepimento dell'avanzo patrimoniale dell'ex Ipost (+2.413 mln/euro) nell'Inps nel 2010; nelle previsioni per il 2011 il patrimonio netto risulta essere pari a 39.102 mln/euro con un decremento rispetto al consuntivo 2010 del 10,2 per cento;
   la gestione economica presenta nel 2010 – come già accennato – un risultato netto di esercizio negativo per 1.374 mln/euro; rispetto al consuntivo 2009 si passa da una situazione di avanzo di 3.203 mln/euro al citato disavanzo, con un decremento quindi di 4.577 mln/euro. Sul risultato negativo del 2010 (-1.374 mln/euro) hanno influito, fermo restando il pareggio della «Gestione degli interventi assistenziali e di sostegno alle gestioni previdenziali» e «Gestione degli invalidi civili», le seguenti voci:
   il risultato economico positivo di 1.503 mln/euro del comparto dei fondi pensione dei lavoratori dipendenti, rappresentato dall'avanzo netto di 459 mln della Gestione del Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti e dall'avanzo di 1.044 mln della Gestione Prestazioni Temporanee. Con riferimento al Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti, che presenterebbe un risultato iniziale di esercizio pari a 7.669 mln/euro, viene peraltro evidenziato – quale elemento di una certa criticità – come il risultato sopra riportato risulti di 459 mln risulti nettizzato dagli squilibri presenti nelle separate contabilità dei Fondi soppressi Trasporti, Telefonici, Elettrici ed ex INPDAI, che presentano dei disavanzi rispettivamente pari a –995 mln, –807 mln, –1.913 mln e –3.495 mln, e la cui situazione è tendenzialmente destinata a peggiorare ulteriormente, considerato che ad una progressiva riduzione del numero degli iscritti si contrappone un aumento del numero delle pensioni;
   il risultato economico negativo di –2.877 mln/euro di tutte le altre gestioni previdenziali complessivamente considerate, ottenuto come somma algebrica di risultati economici positivi per 8.276 mln/euro (quasi interamente dovuti alla Gestione dei parasubordinati che presenta un risultato economico di esercizio nel 2010 di 8.183 mln/euro) e negativi per 11.153 mln/euro in buona parte dovuti alla gestione artigiani (-5.068 mln/euro);
   la gestione finanziaria di competenza evidenzia, nel complesso, un avanzo finanziario complessivo di 1.664 mln/euro, in diminuzione rispetto al 2009 del 68,7 per cento. Detta riduzione è dovuta, oltre che ad una riduzione delle entrate, anche all'incremento delle uscite; si evidenzia in particolare che le spese per prestazioni istituzionali dell'Inps, nel consuntivo 2010, ammontano a 215.533 mln/euro, in crescita del 3,0 per cento rispetto al dato riportato nel consuntivo del 2009 in cui detta voce si attestava a 209.169 mln/euro (nello specifico, nel 2010, tale voce è costituita per l'82,8 per cento da «Spese per pensioni» e per la parte rimanente da «Spese per prestazioni temporanee»), mentre le entrate contributive dell'Inps complessivamente accertate nel consuntivo 2010 ammontano a 147.647 mln/euro e risultano sostanzialmente in linea (+1,8 per cento) con le entrate contributive registrate nel consuntivo 2009 pari a 145.031 mln/euro.

  Il numero delle pensioni vigenti al 31.12.2010 è stato di 15.939.564 a fronte di 16.010.896 pensioni vigenti a fine 2009 (-0,4 per cento). Il numero complessivo degli iscritti passa da 19.049.913 del 2009 a 18.792.549 del 2010 con una flessione di 257.364 unità (-1,4 per cento).
  Si evidenzia inoltre che per la copertura delle prestazioni non previdenziali a carico della GIAS, per l'anno 2010 vi sono Pag. 187stati trasferimenti dal Bilancio dello Stato per 67.497 mln/euro – sostanzialmente in linea con il dato 2009 – mentre nel preventivo 2011 la cifra iscritta è pari a 72.549 mln/euro.
  Con riferimento al patrimonio immobiliare dell'ente, il valore dello stesso nel 2010 ammonta complessivamente a 1.501 mln/euro con una variazione di –1.5 per cento rispetto al consuntivo 2009 ed è costituito per 1.364 mln/euro dagli immobili da reddito (di cui 1.148 mln/euro di patrimonio immobiliare dell'ex INPDAI e per 59 mln/euro di patrimonio immobiliare ex Ipost) e per 138 mln/euro da beni strumentali (di cui 2 mln/euro di pertinenza ex Ipost). La gestione del patrimonio immobiliare da reddito nel consuntivo 2010 rileva entrate per 38,1 mln/euro (+121 per cento rispetto al consuntivo 2009), a fronte delle quali si registrano spese (manutenzione, conduzione, amministrazione, oneri tributari, compensi per la gestione del patrimonio immobiliare) per 93,2 mln/euro (+236 per cento rispetto al consuntivo 2009), determinando un risultato negativo netto di 55,1 mln/euro (-10,5 mln/euro nel consuntivo 2009); al riguardo si segnala che l'ordinaria gestione del patrimonio immobiliare continua ad essere curata dalla Società IGEI S.p.A., in liquidazione dal 31/12/2006.
  Per quanto riguarda le attività finanziarie, le disponibilità liquide registrano tra il 2010 e il 2009 un decremento pari al 29 per cento, passando da 41.586 mln a 29.506 mln; tra queste la voce più consistente è rappresentata dalle somme presso la Tesoreria dello Stato, che sono 35.924 mln al 31.12.2009 e 23.843 mln al 31.12.2010. I residui attivi, costituiti da crediti verso privati, Stato ed altri soggetti pubblici passano nel periodo considerato da 64.901 a 74.321 mln con un incremento del 15,5 per cento.
  In ordine ai costi di gestione, nell'anno 2010 per le spese complessive di funzionamento dell'ente sono stati impegnati per 3.971 mln/euro con un incremento in valore assoluto di 12 mln (+0,3 per cento) rispetto al 2009; al riguardo si avverte che l'incremento delle spese correnti è dovuto in parte anche all'incorporazione dell’ex Ipost avvenuto ai sensi della legge n. 122 del 2010.
  Il complesso di tali costi è rappresentato da:
   2.080 mln relativi alle spese per il personale sia in servizio (1.628 mln) che cessato (452 mln);
   1.549 mln relativi alle spese per l'acquisto di beni, servizi ed immobilizzazioni tecniche, con un incremento di 43 mln (+2,9 per cento) rispetto al 2009;
   342 mln per altri oneri di funzionamento, con un decremento di 7 mln (-2,1 per cento) rispetto al 2009.

  Con riferimento specifico alle spese per il personale in servizio, queste presentano un decremento dello 0,3 per cento rispetto al 2009 (1.633 mln) per l'effetto congiunto della riduzione della dotazione organica e del blocco del turn-over attuato con diverse disposizioni legislative; nel corso degli ultimi anni in effetti la consistenza del personale presenta una costante riduzione, attestandosi al 31 dicembre 2010 a 27.640 unità, con un decremento di 612 unità rispetto all'anno 2009 (- 2,2 per cento). Tale circostanza, combinata al contemporaneo incremento dei compiti istituzionali assegnati, ha reso necessario per l'Istituto ricorrere a consistenti investimenti nelle tecnologie informatiche, la cui spesa nel 2010 è risultata pari a 451 mln circa con una crescita del 19,7 per cento rispetto ai 377 mln circa del 2009. In relazione a ciò si evidenzia un miglioramento dei tempi di liquidazione delle domande di pensione, la cui percentuale si attesta nel 2010 oltre l'80 per cento entro 30 giorni e al 95 per cento entro il limite dei 120 giorni, termine oltre il quale decorrono gli interessi legali.
  Con riguardo alle stime contenute nel bilancio tecnico-attuariale riferito al periodo 2011-2020, si ricorda che il «Regolamento per l'amministrazione e la contabilità dell'Inps» prevede che ogni tre anni venga disposta una verifica tecnico-attuariale delle gestioni amministrate Pag. 188proiettando gli elementi attivi e passivi del bilancio per un arco temporale di dieci anni (articolo 153). Nello specifico, l'inizio del periodo di proiezione è stato fissato al 1o gennaio 2011, mentre il quadro normativo adottato è quello vigente al 27.10.2011, data di adozione della determinazione presidenziale n. 425 con la quale è stata disposta la suddetta verifica. Poiché le valutazioni in condizioni «dinamiche» richiedono l'individuazione di uno scenario di ipotesi che descriva l'evoluzione delle principali grandezze macroeconomiche correlate con le poste contabili oggetto di proiezione, con riguardo alla probabilità di morte per assicurati e pensionati è stata adottata la stessa dinamica dei tassi di mortalità utilizzati dall'ISTAT nella previsione della popolazione residente 2007-2051, mentre le ipotesi di sviluppo economico-finanziario utilizzate sono quelle individuate per il medio periodo nell'ambito della Conferenza dei Servizi Interministeriale (Ministero del lavoro e Ministero dell'economia) del 21.7.2011 e predisposte a livello nazionale per l'intero sistema pensionistico pubblico.
  L'obiettivo del bilancio tecnico è, quindi, la previsione su un orizzonte temporale decennale dell'andamento del bilancio dell'Inps, la cui gestione finanziaria e patrimoniale, come recita l'articolo 20 della legge 9 Marzo 1989 n. 88, è unica per tutte le attività istituzionali relative alle gestioni previdenziali ed assistenziali ad esso affidate come è unico il relativo bilancio. Tali gestioni, tuttavia, hanno propria autonomia economico-patrimoniale nell'ambito della gestione complessiva dell'Istituto, per cui il risultato economico del bilancio dell'Istituto è dato dalla somma algebrica dei risultati di esercizio di tutte le gestioni amministrate.
  In particolare, volendo compiere un esercizio di aggregazione (e ricordando che la Gestione degli interventi assistenziali-GIAS essendo integralmente a carico del Bilancio dello Stato, secondo quanto prescritto dall'articolo 37 della legge n. 88 del 1989, presenta saldi di esercizio pari a zero), sono quattro le componenti fondamentali che – costituendo oltre il sessanta per cento del valore e del costo della produzione complessiva – concorrono al risultato finale:
   il risultato d'esercizio del FPLD, che ha un andamento negativo nella seconda parte del periodo di proiezione e quindi genera un deterioramento dell'equilibrio gestionale, passando da un valore di 1.083 mln/euro nel 2011 a –2.623 nel 2020;
   la Gestione prestazioni temporanee, che dopo una flessione del risultato economico positivo in un primo periodo, migliora successivamente;
   le tre Gestioni speciali dei lavoratori autonomi, il cui disavanzo d'esercizio già presente all'inizio del periodo di osservazione si aggrava ulteriormente passando da –10.010 a –16.677;
   la Gestione separata che manterrà, nel periodo considerato, risultati positivi di gestione (passando da 7.330 mln/euro nel 2011 a 9.682 mln/euro nel 2020).

  Con riferimento alla situazione complessivamente intesa, il conto economico derivante dalla somma di tutte le gestioni amministrate si presenta negativo nel suo risultato di esercizio per tutto il periodo di osservazione, con una tendenza crescente che parte da un valore di –1.915 mln/euro nel 2011 ed arriva a –10.239 mln/euro nel 2020.
  I riflessi che tale andamento gestionale negativo provoca sulla consistenza del Patrimonio netto dell'Istituto – il cui valore nel 2011 è quantificato in 41.646 mln/euro – sono tali da azzerarne le risorse disponibili nell'arco dei primi sette anni del periodo di osservazione, dopodiché negli ultimi tre anni i risultati negativi sembrano addirittura subire una accelerazione con la conseguenza che il deficit patrimoniale a fine periodo ammonta a –20.830 mln/euro.
  Va peraltro evidenziato che il definito intervallo temporale di osservazione non coincide con un pieno dispiegamento degli effetti previsti sul sistema previdenziale dalle misure contenute nella legge n. 335 del 1995 (c.d. « riforma Dini «), e che le Pag. 189ipotesi assunte e le elaborazioni effettuate non tengono conto delle modifiche ed integrazioni normative intervenute successivamente alla data di redazione del bilancio tecnico, con particolare riferimento alla legge n. 214 del 2011 e alle misure ivi contenute in tema di innalzamento dei requisiti di anzianità e vecchiaia, nonché di estensione del metodo di calcolo contributivo.
  Sulla base delle risultanze che emergeranno nel successivo bilancio tecnico dell'Istituto (comprensivo anche delle gestioni ex Inpdap ed ex Enpals), sarà quindi fondamentale verificare il reale impatto che le innovazioni legislative di riforma del sistema pensionistico avranno prodotto sull'equilibrio della gestione finanziaria del comparto complessivo dei lavoratori non iscritti ad ordini professionali.

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