CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 13 novembre 2012
738.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-07607 Farina Coscioni: Sulle vicende occupazionali di un lavoratore impiegato all'Ilva di Taranto.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Sulla questione sollecitata dall'onorevole Farina Coscioni, inerente la vicenda di un lavoratore in servizio all'interno dello stabilimento Ilva di Taranto, successivamente licenziato, sono stati acquisiti elementi informativi presso la Direzione territoriale del lavoro di Taranto e presso l'Inail con le risultanze che passo ad illustrare.
  Il lavoratore in questione ha svolto le mansioni di meccanico manutentore presso l'Ilva come dipendente della ditta Teknosud Impianti srl – società che si occupa di progettazione impianti, manutenzioni meccaniche e di carpenterie metalliche – nel periodo dal 2 maggio 2005 al 28 aprile 2008, con la qualifica di addetto al montaggio degli impianti filtranti.
  Come tutto il personale occupato presso la ditta citata, il lavoratore è stato sottoposto a visita medica periodica risultando sempre «idoneo» con la sola prescrizione dell'uso dei dispositivi di protezione individuale per il rumore. Al riguardo, sono in grado di informare, che presso la citata ditta non sono stati registrati casi di linfoma di Hodgkin.
  Dal 30 aprile 2008 al 28 agosto 2010, il predetto lavoratore ha prestato la propria attività alle dipendenze della Omca Service S.r.l., svolgendo le medesime mansioni e operando solo ed esclusivamente all'interno dello stabilimento Ilva di Taranto.
  In proposito faccio presente, sulla base dei dati informativi forniti, che, ad oggi, l'unico caso di malattia professionale denunciato dalla azienda da ultimo citata, è quello relativo al lavoratore in questione (linfoma di Hodgkin) che è stato riscontrato per la prima volta in occasione di una delle predette visite mediche periodiche.
  A seguito della diagnosi, il lavoratore è stato sottoposto a immediato ricovero ospedaliero e fino al 28 agosto 2010 non ha prestato attività lavorativa.
  Il lavoratore è stato successivamente licenziato per «giustificato motivo oggettivo» per il superamento del limite massimo di malattia previsto dal C.C.N.L. di categoria (9 mesi).
  In precedenza, precisamente il 24 giugno 2010, il lavoratore aveva presentato all'Inail di Taranto denuncia di malattia professionale (linfoma di Hodgkin), respinta però dall'Istituto, (il 27 agosto 2010) in quanto «il rischio lavorativo cui è stato esposto non è idoneo a provocare la malattia denunciata».
  In proposito informo che lo scorso 24 maggio 2012 il lavoratore ha proposto, ricorso alla sezione lavoro del Tribunale di Taranto avverso il predetto provvedimento dell'Inail; l'udienza di discussione è stata fissata per il 21 gennaio 2013.
  Sarà quindi compito della Magistratura, nei cui confronti nutro massimo rispetto e massima fiducia, accertare o meno l'esistenza del diritto lamentato dallo sfortunato lavoratore.
  In conclusione informo, sulla base delle informazioni acquisite presso l'Inail, che essendo il linfoma di Hodgkin malattia «non tabellata», viene inserita nel sistema informatico dell'Istituto con un unico codice (99) uguale per tutte le malattie «non tabellate». Per tale ragione il Ministero che rappresento non ha potuto rilevare, in considerazione dei ristretti tempi disponibili, eventuali altri casi presso l'Ilva di Taranto.

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ALLEGATO 2

5-08375 Tommaso Foti: Tutela occupazionale nello stabilimento Azimut Benetti di Sariano di Gropparello.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'onorevole Foti – con il presente atto parlamentare – richiama l'attenzione sulla situazione produttiva ed occupazionale della società Azimut Benetti spa, con sede legale in Viareggio (LU), leader nel settore della progettazione, produzione e commercializzazione di unità navali.
  La predetta società annovera tra le proprie unità produttive quella sita nel comune di Gropparello (PC), Fraz. Sariano, specializzata nella produzione di imbarcazioni con il marchio Atlantis.
  Con particolare riferimento al predetto sito, ricordo che la Direzione Generale per le politiche attive e passive del lavoro del Ministero che rappresento – con decreto direttoriale del 29 dicembre 2009 – ha provveduto ad autorizzare la corresponsione del trattamento straordinario di integrazione salariale per un massimo di 241 unità lavorative, relativamente al periodo dal 14 settembre 2009 al 13 settembre 2010.
  Ricordo inoltre che, in relazione alla medesima unità produttiva, la società ha dato avvio a due procedure di mobilità all'esito delle quali il personale dipendente si è ridotto dalle 250 unità del 2008 alle circa 180 unità attuali.
  Tanto premesso, informo che, nelle scorse settimane, in conseguenza del pesante crollo della domanda di mercato, l'azienda ha manifestato la volontà di procedere, in tempi brevi, alla cessazione dell'attività nel sito di Sariano di Gropparello.
  A seguito di tale comunicazione, l'Amministrazione Provinciale di Piacenza ha provveduto – lo scorso 5 novembre – a convocare le Parti interessate presso le proprie sedi.
  Nel corso dell'incontro, i vertici aziendali hanno confermato la volontà di procedere alla cessazione dell'attività del sito in questione – ritenuta non più competitiva sul mercato globale – e allo spostamento di parte della sua produzione presso lo stabilimento di Avigliana (TO), con eventuale trasferimento – presso quest'ultimo sito ovvero presso altri siti produttivi italiani – dei lavoratori disponibili. Le rappresentanze sindacali dei lavoratori hanno manifestato la necessità di spostare il confronto su un piano nazionale con la mediazione delle competenti Amministrazioni.
  Ad oggi, non è stato richiesto dalle parti interessate alcun incontro per l'esame della situazione occupazionale, né è pervenuta altra segnalazione al riguardo. Sono comunque in condizione di assicurare la massima attenzione del Governo in ordine alla vicenda posta all'attenzione e di garantire la più ampia disponibilità ad aprire – qualora richiesto – un tavolo di confronto con tutte le parti coinvolte al fine di individuare le soluzioni più idonee per i lavoratori in questione, tenuto anche conto degli strumenti di tutela finora attivati.

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ALLEGATO 3

5-08334 Borghesi: Incarichi ricoperti dal presidente dell'INPS e loro incidenza sulla gestione dell'Istituto.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'onorevole Borghesi – con il presente atto parlamentare – sollecita il Governo a intervenire in relazione ai numerosi incarichi istituzionali ed extraistituzionali di cui è titolare il presidente dell'INPS, nonché sulla necessità che l'incarico di presidente del principale Ente previdenziale italiano sia svolto a tempo pieno.
  L'onorevole interrogante chiede, altresì, per quale ragione il Governo abbia ritenuto di confermare il Presidente Mastrapasqua al vertice del nuovo Istituto previdenziale unitario scaturito dalla fusione fra INPS ed INPDAP.
  Ricordo, in primo luogo, che la nomina del dottor Mastrapasqua a presidente dell'INPS è avvenuta con decreto del Presidente della Repubblica del 30 luglio 2008 e che la procedura di nomina, come noto, ha previsto la previa deliberazione del Consiglio dei ministri – in data 25 luglio 2008 – su proposta dell'allora Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con l'allora Ministro dell'economia e delle finanze. Sulla nomina, inoltre, le competenti Commissioni parlamentari hanno espresso parere favorevole ai sensi della legge n. 14 del 1978.
  Ricordo, inoltre, che la funzione di vigilanza che il Ministero da me rappresentato può esercitare nei confronti dell'Istituto si sostanzia nell'approvazione di taluni atti espressamente individuati dal legislatore (regolamenti, delibere contenenti criteri direttivi generali, dotazione organica) mentre tutti gli altri atti, non espressamente soggetti ad approvazione ministeriale, sono immediatamente esecutivi.
  Ricadono, invece, nell'attività di vigilanza del Ministero dell'economia e delle finanze l'esame delle relazioni sulle verifiche amministrativo-contabili e l'adozione dei relativi provvedimenti correttivi, la vigilanza sull'esecuzione di eventuali sentenze pronunciate dalla Corte dei conti nei giudizi di responsabilità promossi nei confronti di amministratori e dipendenti dell'ente, nonché l'esame dei verbali dei collegi sindacali.
  Risulta, quindi, che al Ministro compete una vigilanza sull'ente e non sulle scelte individuali dei soggetti preposti agli organi dell'ente, nei cui confronti (salvo il caso in cui emergano violazioni di legge) non possono essere svolte valutazioni, se non in termini di opportunità.
  Pertanto, alla luce delle vigenti disposizioni in materia, che non prevedono alcuna incompatibilità in riferimento alla nomina di presidente dell'INPS, non si ravvisano violazioni di legge in relazione alla nomina del Presidente Mastrapasqua in relazione agli ulteriori incarichi ricoperti.
  Tuttavia, come più volte ribadito dal Ministro Fornero, sebbene l'operato del Presidente Mastrapasqua non sembra aver sinora palesato profili di palese violazione di legge, ragioni di opportunità suggerirebbero che il presidente dell'istituto non possa cumulare più incarichi né rivestire contemporaneamente incarichi in altre società partecipate.
  Con riferimento alla questione della nomina del dottor Mastrapasqua a «super commissario», inoltre, faccio presente che con il decreto-legge cosiddetto «Salva Italia» del dicembre 2011 il Governo ha disposto la «fusione per incorporazione» di INPDAP ed ENPALS nell'INPS, in tal Pag. 167modo istituendo quello che da alcuni osservatori è stato denominato il cosiddetto «super INPS». L'operazione in parola è stata realizzata – fra l'altro – al fine di conseguire risparmi che, auspicabilmente, andranno a vantaggio del sistema previdenziale nel suo complesso (e quindi, dei cittadini), nonché al fine di migliorare la qualità del servizio, per esempio riducendo i differenziali in termini di performances di enti previdenziali che assolvevano alla stessa funzione ma che, dovendosi dedicare a dipendenti pubblici piuttosto che a dipendenti privati, registravano poi consistenti diversità di risultati (ad esempio in termini di tempi di attesa delle pratiche burocratiche, di tempi di attesa di erogazione dei servizi e delle prestazioni, eccetera).
  In definitiva, siccome il Legislatore ha optato per un meccanismo di fusione per incorporazione nell'ambito di un Istituto preesistente – l'INPS – (e non per l'istituzione di un organismo radicalmente nuovo), la scelta di evitare soluzioni di continuità nell'ambito delle cariche dell'istituto incorporante ha rappresentato una scelta, di fatto, obbligata.
  Giova, altresì, osservare che la stessa scelta di differire la durata in carica del presidente dell'istituto sino al dicembre del 2014 ha corrisposto ad esigenze di tipo organizzativo e di continuità funzionale nell'ambito della delicata fase della transizione.
  Al fine di un più compiuto esame della questione, osservo che al Governo sono state presentate numerose richieste nel senso della rivisitazione dell'attuale sistema di governance dell'istituto – risultante dalle modifiche introdotte dal decreto-legge n.78 del 2010, convertito nella legge n. 122 del 2010, in una prospettiva di riduzione dei costi degli apparati amministrativi delle amministrazioni pubbliche – in quanto è stata concentrata su un organo monocratico, il presidente, la funzione di indirizzo politico amministrativo.
  Come è noto, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali ha costituito un gruppo di lavoro composto da elevate professionalità del mondo accademico e della Magistratura amministrativa e contabile, con l'obiettivo di delineare un modello evoluto di governance degli enti previdenziali ed assicurativi pubblici, coerente con l'attuale quadro normativo di riferimento.
  A conclusione dell'attività di studio, il gruppo ha elaborato una relazione finale che individua tra le direttrici sulle quali fondare un adeguato ed efficiente modello di governance i seguenti punti salienti:
   valorizzazione del ruolo di vigilanza del Parlamento e dei Ministeri competenti;
   promozione di processi decisionali rapidi e chiaramente definiti tali da evitare possibili conflitti di competenza ed eccessivi accentramenti di potere;
   coordinamento e rafforzamento dei sistemi di controllo esistenti.

  Sulla base delle risultanze dell'attività del gruppo di lavoro sono in corso valutazioni sull'opportunità di una rivisitazione della governance dell'INPS tesa a restituire alla loro struttura organizzativa un carattere pluralistico.
  Il Ministero da me rappresentato ha condiviso le linee di fondo individuate dal gruppo di lavoro e, in particolare, l'opzione volta al superamento dell'attuale sistema di tipo monistico, da cui scaturiscono alcune delle problematiche evidenziate dall'onorevole interrogante.
  Evidenzio, pertanto, che il Governo sta valutando la possibilità di affrontare la questione con appositi interventi normativi, anche facendo tesoro del dibattito svoltosi in ambito parlamentare relativo ad alcuni disegni di legge in materia di governance degli Enti pubblici previdenziali e assicurativi.