CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 3 ottobre 2012
712.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2012.
  Doc. LVII, n. 5-bis
.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La IX Commissione (Trasporti, poste e telecomunicazioni),
   esaminata, per le parti di competenza, la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2012 (Doc. LVII, n. 5-bis),
   premesso che:
    la presente Nota di aggiornamento reca una revisione al ribasso delle stime del DEF formulate ad aprile sull'andamento dell'economia italiana per l'anno 2012 e per gli anni successivi, in considerazione del deterioramento dello scenario macroeconomico internazionale manifestatosi nell'anno in corso;
    il peggioramento del ciclo congiunturale generato dal riacutizzarsi delle tensioni sui mercati del debito sovrano, con il conseguente aumento dei tassi di interesse, e dal rallentamento della crescita globale, si riflette sull'evoluzione della finanza pubblica;
    la Nota di aggiornamento, presenta dunque, oltre alle nuove previsioni macroeconomiche, un aggiornamento degli obiettivi programmatici di finanza pubblica, alla luce degli interventi contenuti nel decreto-legge n. 95 del 2012, in materia di spending review e nel decreto-legge n. 158 del 2012, in materia sanitaria;
    in particolare, si rileva un peggioramento dei dati di finanza pubblica rispetto alla situazione prevista nel DEF correlato sia ad un'evoluzione delle entrate meno favorevole del previsto sia ad un maggior costo del debito, che trovano solo parziale compensazione in una dinamica più contenuta di alcune voci di spesa, quali i redditi da lavoro dipendente e i consumi intermedi;
    pur in presenza del citato deterioramento dei dati finanziari, il quadro di finanza pubblica riportato nel DEF dell'aprile scorso viene sostanzialmente confermato, prevedendosi per il 2013 un valore strutturale dell'indebitamento – vale a dire depurato dall'andamento del ciclo economico ed al netto delle misure una tantum – in pareggio e pressoché stabile negli esercizi successivi;
    per quanto riguarda il rapporto debito pubblico/PIL, viene delineato l'impegno del Governo alla riduzione del debito pubblico, attraverso l'utilizzo degli strumenti creati per la valorizzazione e la successiva dismissione del patrimonio dello Stato, in modo da consentire la realizzazione di proventi pari a circa 1 punto percentuale di PIL all'anno e di giungere nel 2015 ad un rapporto programmatico debito pubblico/PIL pari al 119,9 per cento a fronte di un rapporto tendenziale pari al 122,9 per cento;
   rilevato che:
    l'Allegato infrastrutture non è stato trasmesso contemporaneamente alla Nota di aggiornamento, ma soltanto il giorno precedente a quello previsto per l'espressione del parere da parte della Commissione, il che non ha consentito alla Commissione medesima di svolgere un esame del documento in tempi adeguati alla complessità dello stesso;Pag. 138
    l'Allegato, per effetto di recenti modifiche normative, risulta articolato in due sezioni, la prima che reca un'analisi dettagliata dello stato di avanzamento e dell'efficacia delle scelte di pianificazione compiute, la seconda, che contiene una verifica delle logiche di programmazione e la definizione di un nuovo quadro prospettico di medio lungo periodo;
    l'Allegato sottolinea la necessità di concentrare i finanziamenti pubblici nel rispetto di una valutazione costi-benefici e della reale validità strategica, su quelle infrastrutture di trasporto (porti, interporti, aeroporti, ferrovie, strade e autostrade) maggiormente capaci di effetti di produttività e competitività, ossia su quelle infrastrutture in grado di ridurre il costo del trasporto e della logistica per l'economia italiana;
   considerato che, in questo quadro:
    si conferma come scelta essenziale e prioritaria la realizzazione delle infrastrutture strategiche che costituiscono le tratte italiane dei quattro corridoi che riguardano l'Italia (Adriatico – Baltico, Mediterraneo, Helsinki – La Valletta, Genova – Rotterdam);
    si sottolinea, per quanto riguarda i porti, come la competizione possa essere affrontata solo considerando i singoli porti come scali diversi dello stesso sistema portuale ed allargando l'ambito operativo a livello sistemico;
    si dettano alcune indicazioni per la redazione del piano nazionale degli aeroporti, prevedendo la realizzazione di nuovi aeroporti, solo laddove non sia possibile utilizzare strutture già esistenti con capacità da potenziare, considerando di interesse nazionale gli aeroporti inseriti nella rete centrale della rete TEN-T europea e quelli da inserire nella rete globale sulla base del rispetto di alcuni parametri, quali ad esempio il numero annuo di passeggeri e la continuità territoriale;
   considerato altresì che l'Allegato individua le iniziative idonee a consentire di accelerare il processo di digitalizzazione, agendo su quattro assi: infrastrutture di rete, integrazione delle tecnologie dell'informazione nella pubblica amministrazione, digitalizzazione nei rapporti di imprese e cittadini verso la pubblica amministrazione (switch-off) nonché spinta all'utilizzo del digitale e incremento delle competenze digitali;
   valutato positivamente il fatto che gli indirizzi previsti dall'Allegato per la selezione delle opere infrastrutturali e per accelerare il processo di digitalizzazione appaiono coerenti, rispettivamente, con quelli individuati dalla Commissione all'atto dell'approvazione del Documento finale sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sugli orientamenti dell'Unione per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti (Doc. XVIII, n. 59) e con quelli risultanti dal nuovo testo unificato elaborato dalla Commissione stessa, recante disposizioni per lo sviluppo dei servizi elettronici e digitali (C. 4891 e C. 5093);
   rilevato tuttavia che il porto di Cagliari, pur non risultando ancora incluso nel «Core Network» dell'Unione europea, presenta una posizione strategica all'interno del bacino del Mediterraneo nonché enormi potenzialità quale «porto di transhipment» e necessita pertanto di adeguati finanziamenti statali, nel quadro di un più generale rafforzamento dell'offerta portuale della regione Sardegna, come dimostra il fatto che la Commissione, nel citato Documento conclusivo (Doc. XVIII, n. 59), ha proposto di assicurare priorità, ai fini dello sviluppo della rete globale, agli assi di comunicazione trasversali, compresi i collegamenti con le isole;
   rilevato infine che, come emerge dalla relazione sulle spese di investimento e sulle relative spese pluriennali, necessitano di essere adeguatamente integrate le risorse concernenti il piano nazionale per la sicurezza stradale, il Fondo istituito per compensare l'ENAV Spa dei costi sostenuti per garantire la sicurezza operativa relativamente all'anno 2011, e il Fondo per la promozione e lo sviluppo del trasporto pubblico locale;Pag. 139
   nell'auspicare che il Governo, per il prossimo futuro, trasmetta tempestivamente tutti gli allegati che corredano i documenti di finanza pubblica, in modo da consentire alle Commissioni parlamentari un esame degli stessi in tempi adeguati alla loro complessità,
  esprime,

PARERE FAVOREVOLE
  con le seguenti condizioni:
   1) siano previsti adeguati finanziamenti statali da destinare allo sviluppo del porto di Cagliari, in considerazione della sua posizione strategica all'interno del bacino del Mediterraneo, nel quadro di un più generale rafforzamento dell'offerta portuale della regione Sardegna;
   2) sia prevista l'integrazione del contributo statale concernente il piano nazionale per la sicurezza stradale, in misura idonea a consentire il completamento del piano medesimo;
   3) sia prevista la ricostituzione del fondo istituito per compensare l'ENAV Spa dei costi sostenuti per garantire la sicurezza operativa relativamente all'anno 2011, al fine di consentire la chiusura dei contratti di servizio e di programma 2010-2012 tra Stato ed ENAV;
   4) sia previsto il rifinanziamento, per un ammontare annuo di almeno 300 milioni di euro, del Fondo per la promozione e lo sviluppo del trasporto pubblico locale.

Pag. 140

ALLEGATO 2

5-06338 Brandolini: Divieto di transito sulla E45 disposto dall'Anas in occasione delle precipitazioni nevose del mese di febbraio 2012.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento ai quesiti posti dall'onorevole interrogante la società ANAS, interessata al riguardo, ha evidenziato che le decisioni e le iniziative assunte per fronteggiare l'emergenza neve sulla strada statale E/45, nel febbraio 2012, sono state adottate dal COV (Comitato Operativo per la Viabilità), istituito presso la Prefettura di Forlì-Cesena, che prima di avviarle ha provveduto a concordarle con tutti i rappresentanti delle Amministrazioni locali interessate dai gravi eventi meteorologici.
  Il divieto di transito dei mezzi pesanti superiori a 7,5 tonnellate, in particolare, è stato disposto dalla Prefettura di Forlì-Cesena con un'ordinanza del 31 gennaio 2012 alla quale hanno fatto seguito quelle di analogo contenuto, emesse dagli altri Prefetti emiliani e dalla quasi totalità dei Prefetti delle regioni limitrofe, anch'esse colpite dalle eccezionali nevicate.
  Tuttavia, le citate ordinanze non sempre sono state rispettate, tanto è vero che, nella tarda mattinata del 1o febbraio, alcuni mezzi pesanti, sprovvisti di catene o gomme termiche, circolavano sulla rete stradale nonostante il divieto imposto. Alcuni di questi mezzi si sono intraversati lungo la E45 occupando le corsie di entrambe le carreggiate, in località Montegelli e San Carlo, e bloccando, di fatto, il transito veicolare.
  Tale circostanza ha, ovviamente, ostacolato l'intervento dei mezzi sgombraneve e spargisale in azione sul tratto romagnolo dell'arteria, provocando, così, l'accumulo di coltre nevosa sulla sede stradale.
  Per tale motivo, la Polizia Stradale, sentita l'ANAS e di concerto con il COV prefettizio, ha disposto, così come stabilito nel Piano Neve, la chiusura della strada con «codice nero», impedendo il blocco di ulteriori veicoli e facilitando l'intervento dei mezzi operativi della stessa ANAS per le operazioni di rimozione dei veicoli bloccati e di sgombero della neve dal piano viabile.
  È di tutta evidenza, dunque, che la chiusura della E/45 si è resa necessaria per gestire la fase emergenziale, fase disposta in base alle procedure codificate nel Piano Neve e condivise con tutte le istituzioni territoriali.
  L'ANAS ha altresì fatto presente che al fine di ridurre ai minimo i tempi di ripristino delle condizioni di transitabilità ha inviato sul territorio emiliano alcuni mezzi speciali (4 turbine) provenienti dai Compartimenti vicini.
  Nel corso della successiva ondata di maltempo, verificatasi tra il 9 e il 12 febbraio, non si sono, invece, registrate criticità rilevanti sulla E45, eccezion fatta per una breve chiusura di circa 3 ore, disposta per consentire la pulizia degli svincoli in totale sicurezza, considerate le condizioni meteo particolarmente avverse.
  Il Compartimento della Viabilità dell'Emilia Romagna, così come tutti i Compartimenti situati sul territorio nazionale, ha provveduto a gestire l'emergenza neve, adottando comportamenti improntati alla totale collaborazione con tutti gli Enti Locali, al fine esclusivo di garantire la massima sicurezza agli utenti stradali.
  Se quindi, per un verso, occorre evidenziare che gli indubbi disagi verificatisi devono essere inquadrati anche nel contesto degli eventi eccezionali di natura Pag. 141meteorologica quali quelli dello scorso febbraio, dall'altra parte si assicura che il Ministero che rappresento continuerà a farsi promotore di specifiche iniziative (quali quelle praticate a fronte delle interruzioni dei servizi elettrici nella regione Toscana) finalizzate a coinvolgere l'Anas e le amministrazioni ed enti competenti per materia, per l'adozione di piani di intervento idonei a fronteggiare adeguatamente le condizioni di criticità riscontratesi lo scorso inverno.