CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 3 ottobre 2012
712.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Modifica dell'articolo 1 della legge 31 luglio 2002, n. 186, concernente l'istituzione della Giornata della memoria dei marinai scomparsi in mare (C. 5428, approvata dalla 4a Commissione permanente del Senato).

PARERE APPROVATO

  Il Comitato permanente per i pareri della I Commissione,
   esaminato il testo del progetto di legge C. 5428, approvata dalla 4a Commissione permanente del Senato, recante «Modifica dell'articolo 1 della legge 31 luglio 2002, n. 186, concernente l'istituzione della “Giornata della memoria dei marinai scomparsi in mare”»,
   considerato che le disposizioni da esso recate sono riconducibili alla materia «ordinamento e organizzazione amministrativa dello Stato» e «difesa e forze armate» che le lettere g) e d) del secondo comma dell'articolo 117 della Costituzione attribuiscono alla competenza legislativa esclusiva dello Stato,
   rilevato che non sussistono motivi di rilievo sugli aspetti di legittimità costituzionale,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

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ALLEGATO 2

Norme per l'autogoverno delle istituzioni scolastiche statali (Emendamenti testo unificato C. 953 Aprea ed abb.).

PARERE APPROVATO

  Il Comitato permanente per i pareri della I Commissione,
   esaminati gli emendamenti approvati in linea di principio dalla Commissione di merito al testo unificato delle proposte di legge C. 953 Aprea e abbinate, recante «Norme per l'autogoverno delle istituzioni scolastiche statali»,
   ricordato che la Costituzione riserva le norme generali in materia di istruzione alla competenza legislativa esclusiva dello Stato (articolo 117, secondo comma, lett. n)), mentre alla competenza legislativa concorrente di Stato e regioni è rimessa l'istruzione, salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione dell'istruzione e formazione professionale (articolo 117, terzo comma),
   ribadite le osservazioni formulate nel parere espresso dal Comitato permanente per i pareri della I Commissione il 28 marzo scorso,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE
   sugli emendamenti del relatore approvati in linea di principio dalla Commissione di merito nel corso dell'esame in sede legislativa

  con la seguente condizione:
   1) all'emendamento 5.3, è necessario sostituire, ovunque ricorra, le parole: «articolo 25-bis» con le seguenti: «articolo 25»;

  con le seguenti osservazioni:
   a) all'emendamento 1.17 del relatore, appare opportuno sostituire, per assicurare una maggiore chiarezza normativa, le parole: «adottano i regolamenti» con le seguenti «adottano appositi regolamenti»;
   b) all'emendamento 1.18 del relatore, appare opportuno, per assicurare una maggiore chiarezza normativa del testo, che siano sostituite le parole: «della funzione docente» con le seguenti: «dei docenti»;
   c) all'emendamento 3.12 del relatore, si segnala che la medesima previsione riguardante il quorum necessario per approvare modifiche dello statuto è già contenuta nell'articolo 3, comma 1, lettera i);
   d) all'emendamento 3.11 del relatore, appare opportuno specificare quali sono «i requisiti» ivi richiamati;
   e) con riferimento all'emendamento 9.4 del relatore, che interviene sul comma 1 dell'articolo 9, si segnala l'esigenza, al suddetto comma, di fare riferimento al «consiglio dell'autonomia, di cui all'articolo 3» anziché al «consiglio dell'autonomia, di cui all'articolo 1»;
   f) all'emendamento 13.1 del relatore, siano sostituite le parole: «Ministro della pubblica istruzione» con le seguenti: «Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca»;
   g) al medesimo emendamento 13.1 del relatore, valuti la Commissione l'opportunità, al capoverso 1-ter, di prevedere una data ultima entro cui il consiglio dell'autonomia è chiamato ad adottare lo Statuto e a deliberare il regolamento.

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ALLEGATO 3

5-07530 Iannuzzi: Ordine pubblico e sicurezza nel comune di Fisciano.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, On.li Deputati, con l'interrogazione all'ordine del giorno della seduta, l'On.le Iannuzzi chiede di conoscere le iniziative che il Ministero dell'interno intenda assumere in merito alla richiesta di trasformare il presidio di polizia, attualmente presente nel campus universitario del comune di Fisciano, in Commissariato di Pubblica Sicurezza.
  Premetto, innanzitutto, che il territorio del comune di Fisciano è cambiato radicalmente negli anni più recenti, passando da una realtà prevalentemente agricola a un'economia sviluppata in diversi settori.
  La presenza dell'Università degli Studi di Salerno, insediamento di rilevante peso urbanistico in crescente sviluppo, ha inciso notevolmente sull'espansione della cittadina e dei centri limitrofi. La presenza giornaliera – tra studenti e persone dell'intero indotto – è stimata in quarantacinquemila unità.
  Sul fronte della lotta alla criminalità organizzata, ricordo che nella Valle dell'Irno il clan «Forte» è stato pesantemente ridimensionato dall'efficace attività repressiva delle Forze di polizia. Attualmente, si registra la crescente influenza del clan «Graziano» di Quindici (Avellino) e la presenza di una compagine delinquenziale riconducibile a un ex affiliato al clan «Serino».
  L'attenzione delle Forze di polizia sullo specifico versante è costante.
  Tra le operazioni di maggior rilievo voglio segnalare quella che si è conclusa il 18 maggio scorso con l'arresto di sette persone ritenute responsabili di associazione per delinquere di stampo camorristico e il sequestrato di beni mobili e immobili per un valore complessivo di trecentosettantamila euro.
  L'attività di contrasto dei fenomeni delinquenziali è stata particolarmente intensa e ha consentito di deferire all'Autorità giudiziaria, nei primi sette mesi di quest'anno, centoventitre persone, di cui ventuno in stato di arresto; nell'analogo periodo del 2011 i deferimenti erano stati sessantuno, di cui nove in stato d'arresto.
  Le Autorità provinciali di pubblica sicurezza ritengono complessivamente soddisfacente l'attuale situazione dell'ordine e della sicurezza pubblica nel territorio comunale, pur rilevando un lieve incremento di alcuni reati negli ultimi anni, in linea, del resto, con una tendenza registrata anche in molte altre zone, conseguenza del particolare momento di crisi economica.
  La Compagnia dei Carabinieri di Mercato San Severino, che a Fisciano dispone di una Stazione con una forza effettiva di tredici militari (sostanzialmente in linea con la previsione organica), ha predisposto un articolato piano di coordinamento dei servizi esterni che garantisce, anche nelle ore notturne, la presenza di almeno tre pattuglie, suddivise per settori.
  Il territorio della Valle dell'Irno, pertanto, risulta quotidianamente vigilato nell'ambito delle ventiquattro ore. Negli ultimi mesi, allo scopo di incrementare il livello di sicurezza percepita, sono state assunte iniziative per l'ulteriore potenziamento del controllo del territorio nelle ore notturne, mediante la predisposizione di specifici servizi coordinati e l'attuazione di posti di controllo in prossimità degli svincoli autostradali.Pag. 22
  Per quanto riguarda lo specifico quesito posto dall'On. interrogante, ricordo che la richiesta di trasformare il presidio di polizia in un Commissariato è stata reiterata dall'Amministrazione comunale di Fisciano con la delibera del 14 maggio scorso. Tale richiesta è stata nuovamente esaminata nel corso della Riunione Tecnica di Coordinamento delle Forze di Polizia tenutasi, presso la Prefettura di Salerno, il 13 giugno scorso.
  In quella sede i responsabili provinciali delle Forze dell'Ordine hanno fornito ulteriori ed aggiornati elementi di valutazione sulle esigenze di sicurezza pubblica del territorio; esigenze che – non evidenziandosi particolari criticità – sono risultate adeguatamente soddisfatte dai dispositivi adottati dal personale delle Stazioni dell'Arma dei Carabinieri di Fisciano e del limitrofo comune di Baronissi, nonché dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Mercato San Severino.
  Il personale del Posto di Polizia all'interno del Campus Universitario assicura, oltre all'attività amministrativa, anche attività informativa e di vigilanza e controllo in occasione di particolari iniziative dell'Ateneo.
  La situazione della sicurezza pubblica è stata ritenuta soddisfacente anche in relazione al numero di reati registrati, che non ha subito significative variazioni, ad eccezione di un lieve incremento dei furti di auto in ambito universitario.
  Le Autorità di pubblica sicurezza, pertanto, hanno ritenuto adeguato il livello di sicurezza offerto dalla presenza delle forze di polizia sul territorio, confermando che l'insussistenza – allo stato – di indifferibili e motivate esigenze di sicurezza pubblica, non consente di trasformare il Posto di Polizia in Commissariato di Pubblica Sicurezza.
  Al fine di incrementare la percezione della sicurezza è stata, comunque, disposta l'intensificazione dei servizi di prevenzione e controllo del territorio da parte dell'Arma dei Carabinieri.
  Voglio anche ricordare che le direttive dei Ministri dell'interno pro tempore, diramate in materia di razionalizzazione della presenza sul territorio delle Forze di polizia, tendono a escludere l'istituzione di nuovi insediamenti della Polizia di Stato, laddove siano già esistenti analoghi presìdi dell'Arma dei Carabinieri.
  L'attuazione di queste indicazioni ha dato risultati positivi nell'azione di prevenzione generale e contrasto alla criminalità ed è finalizzata a ottimizzare la presenza sul territorio delle Forze di polizia, assicurandone una più razionale ed uniforme dislocazione, al fine di evitare possibili duplicazioni e sovrapposizioni.

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ALLEGATO 4

5-07655 Bernardini: Sul Centro di identificazione ed espulsione di Restinco.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, On.li Deputati, con l'interpellanza iscritta all'ordine del giorno, l'On. Rita Bernardini chiede notizie in merito alla fuga di 18 tunisini avvenuta nel settembre del 2011 dal centro di identificazione ed espulsione di Restinco (Brindisi), nonché interventi urgenti al fine di migliorare le condizioni degli immigrati nel predetto centro.
  Nella serata del 29 settembre 2011 alcuni stranieri presenti nel CIE, utilizzando porte di ferro divelte dalle camerate, hanno forzato la parte inferiore del cancello di ingresso della struttura, riuscendo a ricavare un'apertura abbastanza ampia da permettere l'uscita in gruppi.
  Nel contempo, allo scopo di coprire il tentativo di fuga, sono stati lanciati, contro il personale di vigilanza, pezzi di marmo ricavati dai davanzali delle finestre e dagli stipiti delle porte, nonché oggetti contundenti metallici.
  L'intervento delle forze di Polizia ha permesso di contenere la sommossa, che è stata poi del tutto sedata, grazie all'arrivo del contingente del reparto mobile richiesto per l'emergenza.
  Nel corso dei disordini, 18 stranieri sono riusciti a fuggire, mentre 5 militari della Guardia di Finanza, 2 Ispettori della Polizia di Stato e 3 militari delle Forze Armate hanno riportato leggere ferite.
  Per l'accaduto sono stati arrestati 5 cittadini tunisini, ritenuti responsabili di lesioni, resistenza e danneggiamento aggravato.
  Nel corso del 2011 il centro è stato oggetto di frequenti disordini, e tentativi di fuga, che hanno provocato ingenti danni, per i quali sono stati necessari immediati ed onerosi interventi di ripristino.
  In tale contesto, per far fronte in modo più efficace alle esigenze logistiche e alle criticità strutturali del centro, di recente sono iniziati importanti lavori di ristrutturazione, previa temporanea chiusura della struttura che risulta vuota dal 29 maggio scorso.
  I lavori consentiranno di poter disporre di un centro completamente riammodernato, presumibilmente entro l'inizio del prossimo anno.
  Voglio sottolineare che la condizione di vivibilità in tali strutture costituisce un aspetto al quale viene dedicata una particolare considerazione dal parte del Ministero dell'interno.
  Gli standard dei servizi qualitativi e quantitativi da erogare devono, infatti, corrispondere a un capitolato unico d'appalto e tendere a garantire, secondo il principio di uguaglianza, l'assoluto rispetto delle diverse appartenenze culturali, etniche e linguistiche, e delle credenze religiose.
  Inoltre, per salvaguardare i livelli essenziali delle prestazioni e la tutela dei diritti fondamentali dei cittadini stranieri, le Prefetture svolgono una costante attività di monitoraggio e controllo sulla corretta gestione dei centri e sulla conformità dei servizi offerti dall'ente gestore ai parametri prescritti.
  Ricordo, altresì, che il progetto PRAESIDIUM, attuato in collaborazione con le principali organizzazioni internazionali che si occupano dei problemi dell'immigrazione, Pag. 24consente di svolgere attività di supporto agli ospiti dei centri e di monitorare le condizioni di accoglienza.
  Desidero, infine, assicurare che la gestione dei centri continuerà ad essere seguita con la massima attenzione, affinché sia garantita una dignitosa permanenza nelle strutture, nel rispetto delle condizioni di particolare fragilità in cui si trovano gli stranieri ospitati.

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ALLEGATO 5

Disposizioni per favorire la ricerca delle persone scomparse (Testo base C. 4568 approvata, in un testo unificato, dalla 1a Commissione permanente del Senato, C. 705 Villecco Calipari, C. 3214 Carlucci, C. 3728 Carlucci e C. 4187 Galati.

TESTO ADOTTATO DALLA COMMISSIONE COME TESTO BASE

ART. 1.

  1. Fermo restando quanto previsto dall'articolo 333 del Codice di procedura penale, nonché gli obblighi previsti dalla vigente normativa, chiunque venga a conoscenza dell'allontanamento di una persona dalla propria abitazione o dal luogo di temporanea dimora e per le circostanze in cui è avvenuto il fatto ritiene che dalla scomparsa possa derivarne un pericolo per la vita o per l'incolumità personale della stessa, può denunciarne il fatto alle forze di polizia o alla polizia locale.
  2. Quando la denuncia di cui al comma 1 è raccolta dalla polizia locale questa la trasmette immediatamente al più prossimo tra i presìdi territoriali delle forze di polizia, anche ai fini dell'avvio dell'attività di ricerca di cui al comma 4, nonché per il contestuale inserimento nel centro elaborazione dati di cui all'articolo 8 della legge 1o aprile 1981, n. 121, e successive modificazioni.
  3. Copia della denuncia è immediatamente rilasciata ai presentatori.
  4. Ferme restando le competenze dell'autorità giudiziaria, l'ufficio di polizia che ha ricevuto la denuncia promuove l'immediato avvio delle ricerche e ne dà contestuale comunicazione al prefetto per il tempestivo e diretto coinvolgimento del commissario straordinario nominato ai sensi dell'articolo 11 della legge 23 agosto 1988, n. 400, e per le iniziative di competenza da intraprendere anche con il concorso degli enti locali, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e del sistema di protezione civile, delle associazioni del volontariato sociale e di altri enti, anche privati, attivi nel territorio. Nell'ambito delle iniziative di propria competenza il prefetto valuta, altresì, sentiti l'autorità giudiziaria ed i familiari della persona scomparsa, l'eventuale coinvolgimento degli organi di informazione, comprese le strutture specializzate, televisive e radiofoniche, che hanno una consolidata esperienza nella ricerca di informazioni sulle persone scomparse.
  5. Qualora vengano meno le condizioni che hanno determinato la denuncia ai sensi del comma 1, il denunciante, venutone a conoscenza, ne dà immediata comunicazione alle forze di polizia.
  6. Gli adempimenti dei pubblici uffici di cui al presente articolo sono realizzati secondo le norme già vigenti in materia, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
  7. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.