CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 19 settembre 2012
706.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
ALLEGATO

ALLEGATO

Schema di decreto legislativo recante riorganizzazione dell'Associazione italiana della Croce rossa. Atto n. 491.

DELIBERAZIONE APPROVATA

  «La V Commissione Bilancio, tesoro e programmazione,
   esaminato, per quanto di competenza, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, lo schema di decreto legislativo recante riorganizzazione dell'Associazione italiana della Croce rossa (atto n. 491);

  preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo, il quale ha precisato che:
   i risparmi derivanti dell'attuazione del provvedimento, al quale non sono stati ascritti effetti sui saldi di finanza pubblica, saranno pari a circa 18,5 milioni di euro nel 2013, 26,5 milioni di euro nel 2014 e nel 2015, e circa 42 milioni di euro a decorrere dal 2016;
   l'articolo 6 non determina nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, in quanto le amministrazioni pubbliche destinatarie del personale procederanno alle assunzioni solo nell'ambito dei limiti previsti dalla legislazione vigente e il contributo quinquennale previsto dall'articolo 6, comma 5, lettera a), costituisce un incentivo aggiuntivo temporaneo;
   le modalità per il passaggio di personale presso enti del Servizio sanitario nazionale, ai sensi dell'articolo 6, comma 6, saranno stabilite con un Accordo tra Stato e Regioni, in modo da garantire il rispetto dei vincoli previsti in materia dalla legislazione vigente e, per le regioni sottoposte a piani di rientro, a quelli contenuti nei medesimi piani;
   da informazioni fornite dall'ISTAT, nel calcolo dell'indebitamento delle pubbliche amministrazioni si tiene conto anche dei disavanzi dei Comitati periferici della Croce rossa italiana e, pertanto, il ripiano dei disavanzi previsto dall'articolo 4 non comporta effetti sulla consistenza del debito pubblico;
   non sono disponibili ulteriori informazioni sull'impatto economico del contenzioso pendente, che peraltro graverebbe sulla Croce rossa italiana anche in assenza delle procedure di riordino;
   nel settembre 2012 è stata presentata al collegio dei revisori dei conti della Croce rossa italiana la bozza di ulteriore riaccertamento dei residui, che prevede la cancellazione di circa 36 milioni di euro di residui attivi e circa 26 milioni di euro di residui passivi;

  rilevato che:

   il provvedimento prevede una riorganizzazione dell'Associazione italiana della Croce rossa, dalla quale deriverebbero risparmi, peraltro incerti, specialmente nel lungo periodo, a fronte di una delega legislativa che si limitava a richiedere che la riorganizzazione avesse luogo senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica;
   al fine di realizzare i predetti risparmi, il provvedimento prefigura un assetto che presenta margini di incertezza, con particolare riferimento alla destinazione del personale e del patrimonio dell'Associazione italiana della Croce rossa, che non assicurano una piena salvaguardia Pag. 94dell'esperienza maturata nella storia dell'Associazione, con possibili, pesanti, ricadute di carattere occupazionale;
   la finalizzazione del finanziamento di cui all'articolo 8, comma 2, dovrebbe prevedere, previa adeguata copertura finanziaria, anche il coinvolgimento delle regioni, destinatarie dei servizi erogati dalla Croce Rossa e la possibilità, attraverso apposite convenzioni con il Ministero della salute, per le medesime di utilizzare anche procedure di affido diretto alla stessa Croce Rossa,

VALUTA FAVOREVOLMENTE

  lo schema di decreto legislativo e formula le seguenti osservazioni:
   si valuti l'opportunità di adottare opportuni correttivi al provvedimento, che, senza alterare il quadro finanziario già tracciato dalla delega e dallo schema in esame, garantiscano maggiore certezza in ordine agli esiti del processo di riordino dell'Associazione italiana della Croce rossa, assicurando la piena continuità delle attività esercitate, anche al fine di evitare possibili aggravi di spesa per le amministrazioni pubbliche che si avvalgono dei servizi prestati dalla Croce rossa italiana;

  in questo contesto, si valuti in particolare l'opportunità di intervenire al fine di:
   a) assicurare la tutela dei livelli occupazionali per tutti quanti prestano servizio presso la CRI, evitando il rischio di determinare gravi ricadute in termini occupazionali e conseguenti oneri sociali, con inevitabili riflessi sulla finanza pubblica;
   b) salvaguardare le specificità operative e il patrimonio pubblico della Croce rossa italiana, valutando la possibilità di configurare l'Ente di cui all'articolo 2 come un ente di carattere permanente che mantenga la natura giuridica di diritto pubblico, al quale affidare il compito di svolgere le attività che presentino più rilevanti profili di carattere pubblicistico, quali in particolare quelle di protezione e difesa civile e di tutela della salute e assistenziali, anche attraverso procedure di affido diretto da parte delle competenti istituzioni regionali, nonché quelle ausiliarie delle Forze armate, compatibili con la finalizzazione del finanziamento pubblico di cui all'articolo 8, comma 2;
   c) preservare le specificità del Corpo militare della Croce rossa italiana, assicurando il proseguimento delle importanti attività di supporto attualmente svolte, che dovrebbero essere altrimenti garantite con oneri non quantificabili a carico della finanza pubblica».