CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 25 luglio 2012
690.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-04609 De Pasquale: Sulla collocazione di precari della scuola in un reality show dei canali Mediaset.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'interrogazione parlamentare in discussione riguarda un progetto di trasmissione televisiva del tipo reality show alla quale parteciperebbero alcuni docenti precari della scuola nella veste di insegnanti di una classe formata da personaggi già coinvolti in precedenti trasmissioni simili che abbiano dimostrato un certo grado di ignoranza.
  Sul punto si precisa che la trasmissione non risulta essere mai stata messa in onda e che il Ministero non è in possesso di notizie ulteriori rispetto a quelle riportate dai mezzi di informazione, i quali hanno anche riferito che il progetto sembrerebbe essere stato accantonato dalla stessa azienda che lo avrebbe proposto.
  Sui contenuti dell'iniziativa si condividono senza dubbio le preoccupazioni rappresentate dall'Onorevole interrogante e, per quanto a conoscenza, si manifesta contrarietà alla stessa.
  Ferma restando infatti la libertà di espressione, non può che stigmatizzarsi una rappresentazione del sistema scolastico che si pone in deciso contrasto con i principi ai quali lo stesso si ispira.
  A proposito si ricorda che la funzione istituzionale del sistema di istruzione e, in particolare, degli insegnanti, è quella della trasmissione ed elaborazione della cultura, dando impulso alla partecipazione dei giovani a tale processo, così contribuendo alla formazione umana e critica della loro personalità.
  Giudizio altrettanto negativo va formulato relativamente alle modalità del tutto superficiali con le quali verrebbe indirettamente rappresentata in televisione la difficile situazione lavorativa dei docenti precari della scuola.

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ALLEGATO 2

5-06210 Farina Coscioni: Sulla conformità alla normativa vigente per portatori di handicap della classe I C dell'Istituto «Aldo Capitini» di Gualdo Cattaneo (Perugia).

TESTO DELLA RISPOSTA

  Riguardo alla questione rappresentata dall'Onorevole interrogante è stato interessato il Direttore scolastico regionale per l'Umbria, il quale ha riferito che la classe prima C della scuola secondaria di primo grado di San Terenziano, nell'anno scolastico 2011/2012 è risultata effettivamente composta da 33 alunni, tra cui una diversamente abile, precisando che siffatta composizione della classe non è stata oggetto di specifico provvedimento autorizzatorio da parte dell'Ufficio amministrativo regionale.
  Per la precisione, gli alunni complessivamente iscritti alle classi prime presso l'istituto comprensivo di Gualdo Cattaneo sono risultati essere 48; in sede di definizione dell'organico di diritto l'Ufficio ha autorizzato l'attivazione di due classi nel pieno rispetto dei parametri di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 81 del 2009. Ciò in quanto l'istituto comprende due sedi di scuola secondaria di primo grado situate entrambe nel medesimo comune le quali, configurandosi come succursali, non dispongono di un organico separato non avendo autonomia giuridica ai fini della costituzione delle classi.
  Tale situazione è rimasta invariata al momento dell'adeguamento dell'organico alle situazioni di fatto, pur a fronte di un incremento delle iscrizioni fino a 53 unità che non avrebbe giustificato, comunque, l'incremento di una classe, potendosi in questo caso costituire una classe di 25 alunni (quella che accoglieva l'alunna disabile) e un'altra di 28.
  Si ricorda in proposito che il decreto del Presidente della Repubblica n. 81 del 2009 precisa, al comma 3 dell'articolo 5, che «l'istituzione delle classi e delle sezioni secondo i criteri ed i parametri di cui ai commi 1 e 2 è effettuata nel limite delle dotazioni organiche complessive stabilite con il decreto annuale del Ministro dell'economia e delle finanze relativo alla determinazione delle dotazioni organiche del personale docente». Conseguentemente, stante la necessità di rispettare il contingente di posti della dotazione provinciale assegnato, con nota del Dirigente dell'ambito territoriale per la provincia di Perugia contenente le proposte di organico di diritto per l'anno scolastico 2011/2012, è stato adottato il criterio per cui, relativamente alle scuole secondarie di primo grado, le classi con presenza di un alunno disabile potevano essere costituite con un massimo di 25 alunni.
  Il Direttore regionale ha prontamente assicurato la propria intenzione di richiedere al competente dirigente scolastico di verificare le condizioni per una compensazione degli alunni tra le due sedi a partire dal prossimo anno, e ha poi riferito che, a seguito dell'inserimento di ulteriori alunni iscritti nel plesso di San Terenziano per l'anno 2012/2013, tra cui un diversamente abile, si viene a modificare il calcolo delle classi, per cui il problema apparirebbe superato.
  Tornando all'anno scolastico appena concluso, per quanto riguarda il piano della didattica e del rispetto dei relativi indici di funzionalità previsti dal decreto Pag. 113ministeriale 18 dicembre 1975. Il dirigente scolastico ha fatto presente che le risorse finanziarie assegnate dalla Regione Umbria all'istituto, per la realizzazione di un progetto attivato nell'ambito delle misure a tutela del personale precario della scuola, sono state integralmente destinate alla nomina, per il periodo febbraio-maggio, di due docenti che hanno affiancato i titolari per gran parte del loro orario settimanale, in modo da formare gruppi con non più di 17 alunni.
  Riguardo poi alle questioni più strettamente concernenti la sicurezza degli alunni, e in particolare l'osservanza delle norme di prevenzione incendi, il medesimo capo d'istituto ha precisato di aver reso la dichiarazione di responsabilità prevista dal punto 5 del decreto del Ministero dell'interno 26 agosto 1992 per l'ipotesi in cui l'affollamento dell'aula sia superiore alle 26 persone, e che di essa è stata data comunicazione ai soggetti interessati.
  Il dirigente ha, inoltre, dichiarato che l'aula rispetta i requisiti di sicurezza ed è stata oggetto di sopralluogo da parte del personale del Comando provinciale dei Vigili del fuoco e del responsabile del settore tutela della salute nei luoghi di lavoro dell'ASL, i quali non hanno formulato rilievi negativi sia per quanto riguarda la sicurezza che il rispetto della normativa vigente.

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ALLEGATO 3

5-06694 Frassinetti: Sulla scelta del Politecnico di Milano di tenere in lingua inglese i corsi dell'ultimo biennio della laurea specialistica e dei dottorati.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In relazione alla decisione del Politecnico di Milano di tenere dall'anno accademico 2014/2015 i corsi di laurea magistrale e dottorato di ricerca in lingua inglese, l'Onorevole interrogante chiede interventi finalizzati a salvaguardare la lingua italiana, in modo da coniugare la necessità dell'internazionalizzazione con quella di garantire a tutti gli studenti un libero e proficuo accesso allo studio.
  Al riguardo si rappresenta preliminarmente che nel piano dell'offerta formativa 2012-2013 presentato al Ministero dal Politecnico di Milano e regolarmente validato è prevista la possibilità per l'ateneo di impartire solo 5 corsi di laurea magistrale in lingua inglese. Né, d'altra parte, risulta allo stato definito il piano per gli anni successivi. Si tratterebbe pertanto di un'intenzione che il Politecnico ha annunciato pubblicamente, con valore al momento solo programmatico.
  Va comunque evidenziato che l'annunciata iniziativa non appare in contrasto con la normativa vigente, atteso che l'articolo 2, comma 2, lettera l), della legge 30 dicembre 2010, n. 240, prevede che le università, nell'adozione dei nuovi statuti, osservino alcuni vincoli e criteri direttivi tra i quali è indicato il «rafforzamento dell'internazionalizzazione anche attraverso una maggiore mobilità dei docenti e degli studenti, programmi integrati di studio, iniziative di cooperazione interuniversitaria per attività di studio e di ricerca e l'attivazione, nell'ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente, di insegnamenti, di corsi di studio e di forme di selezione svolti in lingua straniera».
  Tale iniziativa sembra peraltro non pregiudizievole per gli studenti, ai quali verrebbe comunque consentita una scelta consapevole, e farebbe riferimento ai soli corsi di laurea magistrale e di dottorato di ricerca, così da assicurare che l'acquisizione delle competenze di base possa avvenire in lingua italiana. In tal senso la scelta del Politecnico andrebbe dunque interpretata come un'opportunità diretta a offrire una formazione di taglio internazionale, in coerenza con gli obiettivi di un'università statale e con le richieste del contesto industriale e professionale di riferimento dell'ateneo, che ha più volte auspicato la formazione di persone capaci di operare professionalmente in lingua inglese, anche considerando che nelle discipline in cui l'Ateneo è attivo (ingegneria e architettura), l'inglese rappresenta la lingua di elezione per la ricerca e l'attività professionale.
  L'università interessata ha altresì chiarito che tale progetto sarebbe accompagnato da un piano di interventi a sostegno delle conoscenze linguistiche degli studenti durante il corso della laurea triennale.

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ALLEGATO 4

5-06959 Zazzera: Sulla mobilità del personale universitario docente e ricercatore.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento a quanto prospettato dall'Onorevole interrogante con l'atto parlamentare in trattazione, si rappresenta quanto segue.
  Il decreto ministeriale n. 439 del 2011 ha fissato i criteri di ripartizione del fondo di finanziamento ordinario (FFO) delle università e dei consorzi universitari per l'esercizio finanziario 2011. L'articolo 5 di detto decreto, che disciplina gli interventi per favorire la mobilità del personale docente e ricercatore, ha previsto un apposito intervento destinato, tra l'altro, a sostenere le chiamate delle università statali che, nel periodo 1o gennaio 2011-31 dicembre 2011, abbiano assunto in servizio professori di prima o di seconda fascia, in presenza di alcune condizioni, una delle quali è che l'interessato non abbia prestato servizio di ruolo, negli ultimi anni, nella sede chiamante, e che non provenga dai ruoli di una università della stessa regione.
  Nel rispetto di tali condizioni, le risorse disponibili sono state destinate a incentivare due tipologie di intervento, una delle quali riguarda le assunzioni di professori di prima e seconda fascia idonei in valutazioni comparative bandite ai sensi della legge 3 luglio 1998, n. 210. Gli interventi di cofinanziamento sono stati disposti a favore dell'Università chiamante in misura differenziata a seconda che il soggetto provenisse da altra università (90 per cento del costo medio nazionale relativo al ruolo occupato dall'interessato nell'ateneo di appartenenza) ovvero che non appartenesse ai ruoli universitari (95 per cento del costo iniziale di ciascuna qualifica).
  Per quanto concerne i chiarimenti richiesti dalla Corte dei conti, in sede di registrazione del citato decreto concernente i criteri di riparto del FFO 2011, il Miur ha formalmente chiarito la portata della disposizione che consente di incentivare al 95 per cento del relativo costo iniziale la chiamata nei ruoli universitari di soggetti in possesso di idoneità acquisita secondo le procedure di cui alla citata legge n. 210 del 1998, non appartenenti ai ruoli universitari, anche qualora non provenienti dai ruoli della Pubblica amministrazione.
  Tale incentivo, che si colloca peraltro in continuità con quanto previsto nei decreti ministeriali di riparto del FFO degli anni precedenti, non va letto nell'ottica della razionalizzazione delle risorse di personale nelle pubbliche amministrazioni, che informa l'istituto della mobilità del personale pubblico, ma nella diversa accezione che il concetto di mobilità assume nel sistema universitario: la mobilità è uno strumento che agevola la circolazione dei saperi e delle esperienze, nell'ottica di una apertura sempre maggiore delle università, anche in una prospettiva internazionale. Tale concetto emerge chiaramente dalla disciplina vigente in materia, con particolare riferimento alla legge n. 240 del 2010, di riforma del sistema universitario.
  Nell'ottica sopra richiamata, l'appartenenza o meno ai ruoli della pubblica amministrazione non appare rilevante e pertanto non può essere presa in considerazione nell'ambito degli incentivi destinati al sistema universitario.

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ALLEGATO 5

5-07187 Antonino Russo: Sull'inserimento nella IV fascia dei docenti che hanno conseguito l'abilitazione entro i termini di scadenza delle relative domande.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'Onorevole interrogante chiede se il Ministero intenda modificare il decreto ministeriale n. 53 del 14 giugno 2012 al fine di consentire l'inclusione nella fascia aggiuntiva delle graduatorie a esaurimento, introdotta dal comma 2-ter dell'articolo 14 del decreto-legge n. 216 del 2011, di quei docenti che conseguono l'abilitazione presso le facoltà di scienze della formazione primaria entro la data di scadenza per la presentazione delle domande di inserimento nelle suddette graduatorie.
  Ricorda, in proposito, l'ordine del giorno (n. 9/4865-B/21) approvato in Aula Camera il 23 febbraio 2012, contenente un impegno al Governo nel senso sopra descritto.
  Al riguardo si fa presente che gli articoli 1 e 10 del citato decreto ministeriale n. 53 disciplinano le modalità per l'integrazione e l'aggiornamento delle graduatorie a esaurimento del personale docente ed educativo in linea con quanto disposto dall'articolo 14, comma 2-ter, del decreto- legge n. 216 del 2011, prevedendo che la relativa domanda di inserimento possa essere presentata dai docenti che hanno conseguito l'abilitazione negli anni accademici 2008/2009, 2009/2010 e 2010/2011.
  Si ricorda infatti che il predetto decreto legge, nel testo definitivamente approvato dal Parlamento, istituisce una fascia aggiuntiva alle graduatorie a esaurimento limitatamente ai docenti che hanno già conseguito l'abilitazione negli anni sopra citati.
  La questione prospettata con l'atto parlamentare cui si risponde non può pertanto trovare soluzione in via amministrativa.

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ALLEGATO 6

Comunicazioni del presidente sulla missione svolta a Siracusa e Noto, il 28 e il 29 giugno 2012.

  1. Una delegazione della Camera dei deputati, guidata dalla vice presidente della VII Commissione cultura, scienza e istruzione, onorevole Paola Frassinetti, e composta dai deputati Granata, Antonino Russo, Gianni e Goisis, in rappresentanza dei gruppi di maggioranza e minoranza, ha svolto una missione a Siracusa e Noto, nelle giornate di giovedì 28 e venerdì 29 giugno 2012, su questioni concernenti i settori dello spettacolo dal vivo, dell'alta formazione artistica e musicale, e della tutela dei beni architettonici.
  La missione ha avuto lo scopo di approfondire, innanzitutto, le problematiche che da ultimo stanno interessando la Fondazione dell'Istituto nazionale del dramma antico (INDA), impegnato in attività di sostegno del mondo giovanile e nella formazione di nuovi talenti con l'Accademia d'Arte del Dramma Antico. In questo senso, la missione si è inserita nell'ambito dell'esame della proposta di legge n. 4822 e abbinate, recante «Valorizzazione del sistema dell'alta formazione e specializzazione artistica e musicale», interessando altresì la nuova disciplina prevista dal testo unificato delle proposte di legge n. 136 e abbinate, recanti la riforma complessiva del settore dello spettacolo dal vivo, all'esame della Commissione. La missione ha, d'altra parte, avuto lo scopo di approfondire anche la conoscenza dei beni storici, artistici e architettonici di Noto, con incontri e visite nella città capitale del barocco siciliano, in occasione delle manifestazioni ivi organizzate per la ricorrenza del decennale dell'inserimento della Val di Noto nel patrimonio mondiale dell'UNESCO.

  2. Dopo l'arrivo all'aeroporto di Catania, la delegazione si è recata a Siracusa, presso la sede del Comune, dove è stata accolta dal sindaco, ingegnere Roberto Visentin, presidente della Fondazione INDA, il quale ha rivolto un indirizzo di saluto e di ringraziamento ai partecipanti all'incontro, illustrando brevemente la storia e le attività della Fondazione dell'Istituto nazionale del dramma antico. Ha spiegato, al riguardo, che da alcuni anni l'istituto si è trasformato in fondazione e che nel 2012 compirà 100 anni dalla sua nascita. Ha ricordato peraltro che la fondazione non presenta attualmente criticità, grazie all'impegno profuso dai componenti del Consiglio di amministrazione, dalle maestranze e dagli operatori del settore addetti ai lavori, nonché dal Sovrintendente Balestra, poiché è proprio in conseguenza degli sforzi di tutti – nonostante i contributi di Stato e Regione siano sempre minori – che è stato possibile superare i tre milioni di euro di incassi anche nell'anno in corso e coprire l'80 per cento dei costi, creando un polo di eccellenza unico al mondo. Alla luce di ciò, ha sottolineato come la fondazione si identifichi con la città di Siracusa, incarnandone lo spirito più autentico, rilevando al riguardo che non è un caso che il presidente sia proprio il sindaco della città. Ha infine ricordato che per la prima volta nel 2012 la fondazione ha voluto investire anche sulla commedia, che si è posta come una grande scommessa, con lo sforzo corale di tutte le maestranze. Si è riusciti così a registrare un incasso di oltre 300 mila euro, con un vero successo, al pari della tragedia. È quindi intervenuto per un saluto il Sovrintendente della Fondazione, Fernando Balestra, alla presenza dei ragazzi che frequentano l'Accademia d'arte, del corpo di ballo, del regista Antonio Pag. 118Calenda e una rappresentanza di lavoratori di varie professionalità.
  La vice presidente Frassinetti ha ringraziato i presenti e ricordato che è tornata volentieri a Siracusa, città da lei conosciuta per aver avuto l'opportunità di recarvisi diverse volte negli anni passati. Ha aggiunto che la proposta di legge presentata a prima firma dall'onorevole Granata n. 5239, per la celebrazione del centenario della fondazione dell'Istituto nazionale per il dramma antico e per la valorizzazione dei siti e degli edifici storici di interesse culturale ad esso collegati, reca le firme dei rappresentanti di tutti i gruppi parlamentari, segnale positivo che dimostra quanto la Commissione cultura sia coesa sui temi concernenti la valorizzazione dell'arte e dei beni culturali. Ha precisato, altresì, che il teatro ha bisogno di fondazioni come l'INDA, che punta sulla formazione dei giovani talenti, con un occhio di riguardo alle radici e tradizioni culturali italiane. La vicepresidente Frassinetti ha concluso quindi osservando che i tagli lineari voluti, che si impongono come scelte difficili dei tempi che si stanno attraversando, non si addicono al settore della cultura, che invece costituisce la prima risorsa del Paese, come peraltro afferma l'articolo 9 della Carta costituzionale.
  È quindi intervenuto l'onorevole Granata, che – alla presenza del vice presidente della Provincia di Siracusa, Vito Brunetto – ha in primo luogo espresso il proprio entusiastico compiacimento per l'incontro svolto, simile ad una festa inattesa. Ha ricordato, infatti, che l'INDA chiude in attivo i suoi conti, dimostrando di seguire una strategia vincente che condivide a pieno. Non ha peraltro mancato di ricordare che in passato l'istituto ha alternato luci e ombre e che ha vissuto un tentativo di condizionamento, nel corso degli anni Ottanta e Novanta, da parte della mafia, che ha causato un'immagine negativa dell'istituto. Grazie però al lavoro compiuto, oggi la fondazione rappresenta un esempio di legalità certa e ben funzionante. Ha osservato, infine, che il testo della proposta di legge all'esame della Commissione potrà essere migliorato. L'onorevole Gianni ha quindi ricordato, a sua volta, come alcuni anni fa abbia profuso il proprio impegno nell'istituzione dell'Accademia di arte drammatica con una legge ad hoc, che tuttavia non è andata a buon fine, ma che ritiene opportuno e utile avviare prima possibile. L'onorevole Goisis ha espresso invece apprezzamento per la qualità riscontrata, nonostante appartenga ad una cultura politica diversa, aggiungendo in ogni caso di essere una ferma sostenitrice della tutela del territorio e delle tradizioni culturali. L'onorevole Russo ha rilevato d'altra parte tutta la positività del forte rilancio delle attività della fondazione, che ha permesso di superare una gestione vecchio stampo, di tipo «condominiale». Ha aggiunto che il cliché secondo cui «con la cultura non si mangia» va smentito con i fatti, tanto più che proprio la cultura è il settore che può fare da traino per il Paese nel mondo e che il patrimonio UNESCO costituisce lo strumento in grado di premiare tali potenzialità. È quindi intervenuto il deputato dell'Assemblea regionale siciliana Vincenzo Vinciullo, che ha ricordato l'esigenza che il Liceo classico Gargallo sia riaperto e riconsegnato alla città. Il vice presidente Brunetto, assessore alla cultura della Provincia di Siracusa, ha aggiunto che la periferia della città non può essere abbandonata e che l'INDA ha il compito di sviluppare strategie anche in questa direzione. Si sono quindi susseguiti gli interventi di operatori, registi e maestranze, nonché quello del vice presidente dell'Associazione Amici dell'INDA, che ha espresso alcune riserve circa il clima di entusiasmo riscontrato, rilevando alcune difficoltà legate alla crisi in corso per quanto concerne l'intrattenimento culturale e i profili economici della città.
  Si è svolta, quindi, la visita del Museo Palazzo Bellomo, al termine della quale la delegazione ha incontrato il Prefetto di Siracusa, dottor Renato Franceschelli, e il Sovrintendente ai beni storici, artistici e architettonici della Regione siciliana, architetto Orazio Micali. Dopo il saluto del Prefetto che ha ricordato l'intensa attività Pag. 119culturale della città, il sovrintendente ha osservato che Siracusa rappresenta un modello di sviluppo del territorio, in cui vige un rapporto con la città intenso e che è possibile chiamare a raccolta le forze interne positive. Al termine degli incontri, nella serata di giovedì 28 giugno 2012, la delegazione ha accolto l'invito del sindaco Visentin ad assistere alla rappresentazione della tragedia Prometeo di Eschilo, presso il Teatro Greco di Siracusa.

  2. Nella mattinata di venerdì 29 giugno 2012 la delegazione si è quindi recata a Noto, dove ha incontrato il Vescovo di Noto, su temi di comune interesse culturali, storico artistici e architettonici, presso la sede del Vescovado. Nell'occasione, la vice presidente Frassinetti ha rivolto un indirizzo di saluto, introducendo i componenti la delegazione, ed illustrando le finalità della missione.
  La delegazione quindi, sui temi del decennale Unesco, ha incontrato il sindaco di Noto, Corrado Bonfante, e il vice sindaco, nonché assessore alla cultura del medesimo Comune, Costanza Messina, unitamente all'assessore all'urbanistica, territorio, ambiente, turismo e cultura del Comune di Scicli, Vincenzo Iurato. Dopo il saluto di benvenuto del sindaco e la replica della vice presidente Frassinetti, sono intervenuti i deputati Goisis, Russo, Gianni e Granata, sulle questioni connesse al decennale. Sui medesimi temi sono quindi intervenuti anche gli assessori Messina e Iurato, i quali con l'assessore all'istruzione della Provincia di Siracusa, Arturo Rizza, hanno ribadito l'importanza dell'istituzione della Val di Noto quale sito Unesco che a distanza di dieci anni ha portato grandi risultati a tutto il territorio. I rappresentanti istituzionali del territorio, in particolare, hanno espresso soddisfazione per l'interesse e l'attenzione manifestati dai componenti la Commissione cultura della Camera dei deputati nei confronti del patrimonio culturale, storico, artistico e architettonico dell'area siciliana, sottolineando altresì che il decennale costituisce un momento di bilancio e di rilancio, in cui è più che mai importante fare rete tra tutti i soggetti interessati al settore. Si è, quindi, svolta la visita dei beni artistici e architettonici inseriti nella lista del patrimonio Unesco.
  La missione si è, pertanto, conclusa con il rientro a Roma dei partecipanti.

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ALLEGATO 7

DL 79/2012: Misure urgenti per garantire la sicurezza dei cittadini, per assicurare la funzionalità del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e di altre strutture dell'Amministrazione dell'interno, nonché in materia di Fondo nazionale per il Servizio civile. Differimento di termine per l'esercizio di delega legislativa. (C. 5369 Governo, approvato dal Senato).

PARERE APPROVATO

  La Commissione VII,
   esaminato il decreto-legge n. 79 del 2012, che reca misure urgenti per garantire la sicurezza dei cittadini, per assicurare la funzionalità del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e di altre strutture dell'Amministrazione dell'interno, nonché in materia di Fondo nazionale per il Servizio civile;
   considerato che, per quanto concerne i profili di competenza della Commissione, l'articolo 2-quinquies, introdotto nel corso dell'esame al Senato, dispone la definizione con decreto interministeriale dell'equipollenza dei titoli conseguiti al termine di corsi frequentati dal personale non dirigenziale e non direttivo della Polizia di Stato con i titoli rilasciati dagli istituti professionali, anche ai fini dell'ammissione agli esami di maturità professionale;
   tenuto conto che il sistema di istruzione e formazione professionale (IeFP), i cui percorsi rappresentano una delle componenti del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione, è materia che appartiene alla competenza legislativa esclusiva, ai sensi dell'articolo 117, terzo comma, della Costituzione, delle regioni, spettando allo Stato solo la garanzia dei livelli essenziali delle prestazioni;
   ritenuto, quindi, opportuno valutare l'articolo in esame alla luce della garanzia costituzionale del suddetto riparto di competenze tra Stato e Regioni,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente condizione:
   si sopprima l'articolo 2-quinquies.