CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 5 luglio 2012
677.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-07258 Barani: Supporto ai piani di ammodernamento e al rinnovo delle strutture sanitarie presenti in Italia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alla questione sollevata, si comunica quanto segue.
  Al Ministero della salute risulta che al 31 dicembre 2011 sono state utilizzate il 99,27 per cento delle risorse assegnate alle Regioni con Accordi di programma e finanziate tramite le leggi finanziarie annuali/di Stabilità, per complessivi 12.012 milioni di euro.
  Va detto anche che da circa 2 anni sono all'esame del Ministero dell'economia e delle finanze Accordi di programma delle regioni: Toscana, Lombardia, Liguria, Molise, Friuli-Venezia Giulia, Umbria, Veneto ed Emilia Romagna per un complessivo importo di 1.537 milioni di euro, in attesa della sottoscrizione non avvenuta a causa di mancanza di disponibilità finanziarie. Il finanziamento degli otto Accordi di programma potrebbe attivare 276 interventi.
  Al Ministero della salute compete definire gli Accordi di programma, con cui sono utilizzate le risorse assegnate programmaticamente alle Regioni dal CIPE. Successivamente il Ministero della salute provvede poi all'ammissione alla procedura del finanziamento dei singoli interventi, in presenza delle condizioni di appaltabilità degli stessi.
  Sembra importante inoltre ricordare che la titolarità del capitolo di spesa del programma di investimenti è del Ministero dell'Economia e delle Finanze. Il MEF, a seguito della variazione di bilancio ha provveduto alla reiscrizione delle somme ulteriormente stanziate che, sommate a quelle iscritte nel bilancio 2012, comportano una disponibilità nell'anno in corso di circa un miliardo di euro (in attesa di conferma da parte del MEF).

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ALLEGATO 2

5-07259 Binetti: Prevenzione del rischio di contaminazione da polveri di amianto.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In via preliminare mi sembra doveroso segnalare che il Ministero della salute è particolarmente attento e sensibile alla tematica in esame.
  Ciò premesso, in ordine ai tre decessi narrati genericamente nell'atto ispettivo in esame per i quali, da come riportato, è in corso una indagine della Procura, questo Ministero ritiene, allo stato attuale, di non poter avanzare alcuna specifica valutazione.
  In relazione al tema delle bonifiche da amianto dei 10 siti finora dichiarati di interesse nazionale e, in generale, alle tematiche connesse all'individuazione, alla bonifica e allo smaltimento dell'amianto ovunque si trovi, il Ministero della salute assumerà tutte le iniziative, d'intesa con le altre Amministrazioni interessate e, in particolare con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e le Regioni, per rafforzare le politiche di difesa della salute e di tutela ambientale in tale settore.
  Il Ministero della salute già da tempo sta affrontando il tema del potenziamento della ricerca per quanto concerne in particolare la strutturazione dei percorsi per la diagnosi e la presa in carico dei casi di mesotelioma e per la sorveglianza degli ex-esposti professionalmente. In particolare, è in via di definizione un protocollo di sorveglianza e screening con Tac spirale per ex-esposti all'amianto riguardo al carcinoma polmonare.
  Si sottolinea che oggi in Italia già esiste il registro nazionale mesoteliomi e sono state individuate alcune linee di ricerca:
   1) per indagare il peso relativo del rischio attribuibile alle esposizioni non professionali rispetto a quelle professionali;
   2) per individuare potenziali fattori predittivi di risposta alle terapie e di lunga sopravvivenza per una più appropriata selezione della popolazione da sottoporre alle terapie farmacologiche;
   3) per la sperimentazione di nuove terapie a target biologico per un approccio terapeutico più personalizzato;
   4) per la valutazione dei comportamenti diagnostici e terapeutici in Italia, al fine di identificare eventuali eterogeneità di comportamento e definire linee guida comuni per una maggiore appropriatezza terapeutica;
   5) per l'istituzione di un network nazionale multidisciplinare per la sperimentazione di nuove strategie terapeutiche includenti la radioterapia e l'immunoterapia e per la realizzazione di studi mirati a singoli istotipi.

  Inoltre, tenuto conto della rilevanza nazionale del problema amianto, a cominciare dai siti di bonifica nazionale, con particolare riferimento alla situazione di Casale Monferrato, il Ministero della salute e la Regione Piemonte, in via preliminare, stanno studiando le linee di un progetto centrato sulle diverse aree tematiche: prevenzione, sorveglianza, diagnosi precoce e presa in carico dei casi.
  Tale progetto dovrà essere in grado di realizzare fin dall'inizio una rete nazionale Pag. 167per rafforzare a tutti i livelli le politiche di prevenzione, cura e di potenziamento della ricerca necessarie, secondo un approccio multidisciplinare e innovativo, costruendo un modello di intervento replicabile nelle aree del Paese maggiormente interessate dal problema amianto.
  È altresì in corso in sede interministeriale, con la partecipazione anche del Coordinamento Interregionale e l'interessamento del Consiglio Superiore di Sanità (CSS), la verifica dello stato di attuazione dei vari filoni di intervento rimasti in sofferenza (stato delle bonifiche e modalità di smaltimento).

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ALLEGATO 3

5-07260 Palagiano: Iniziative per garantire uniformità nell'erogazione delle tecniche di procreazione medicalmente assistita nelle diverse regioni d'Italia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alla questione sollevata, ritengo necessario in via preliminare e a carattere generale formulare alcune considerazioni che tornano utili anche per la materia in esame.
  In particolare, mi riferisco all'ormai consolidato riparto di competenze tra Stato e Regioni che, come è noto all'Onorevole interrogante, affida alle Regioni la responsabilità dell'assetto organizzativo e delle modalità di erogazione di ogni servizio riferito all'assistenza sanitaria, ivi comprese le tecniche di procreazione medicalmente assistita.
  Ciò premesso, le differenze nelle modalità erogative delle prestazioni di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) riportate dall'Onorevole interrogante sono note a questo Ministero, in quanto elencate nella Relazione al Parlamento sull'attuazione della legge 40 presentata dal Ministro della salute il 28 giugno 2011.
  Tale elemento di dettaglio è stato possibile grazie ad una rilevazione ad hoc di iniziativa degli Uffici del Ministero presso le Regioni e Province autonome, i cui risultati sono stati riportati nella su indicata relazione nelle tabelle di sintesi presenti alle pagine 12-15.
  Come emerge dalle citate tabelle, sul territorio nazionale sono state riscontrate evidenti differenze:
   sui limiti di età per usufruire delle prestazioni (da 40 anni a nessun limite);
   sul numero di prestazioni erogabili (da 3 cicli ad un numero non definito);
   sull'attesa media (da 7 giorni a 24 mesi);
   sulla possibilità di usufruire delle prestazioni presso centri privati accreditati, avendo alcune Regioni stipulato convenzioni con centri privati ed altre no;
   sui costi a carico dell'utenza: dal pagamento del ticket per le prestazioni ambulatoriali, a partecipazione alla spesa in misura diversa del ticket, a prestazioni fornite in regime libero professionale con costi diversi tra le Regioni;
   sulla modalità di erogazione delle prestazioni tra regime ambulatoriale, day surgery e ricovero ordinario.

  Sulla scorta di tali osservazioni, il Ministero ha invitato le Regioni a valutare ogni iniziativa possibile per rendere uniformi le modalità erogative delle diverse procedure, al fine di superare le disparità di trattamento e limitare, di conseguenza, possibili migrazioni interregionali e rendere omogenei i costi a carico del SSN.
  In esito a tale segnalazione risulta che sia stato istituito, già nel 2011, presso il Coordinamento delle Regioni della Commissione salute, un tavolo tecnico sulla PMA, con il compito di rendere omogenee le modalità erogative delle diverse procedure; questo Ministero non fa parte del predetto tavolo.
  Solo a titolo ricognitivo ricordo che l'articolo 18 della legge n. 40 del 2004 e precisamente al comma 1 e 2, al fine di favorire l'accesso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita, ha istituito presso il Pag. 169Ministero della salute il Fondo per le tecniche di procreazione medicalmente assistita.
  Come ho avuto modo di riferire la settimana scorsa presso questa Commissione, il fondo fino al 2008 ammontava a 6.800.000, ma a partire dal 2009 ha subito notevoli tagli, scendendo nel 2009 a 5.248.226, nel 2010 a 4.971.454 fino ad arrivare nel 2011 a 390.570.
  Tale fondo viene ripartito tra le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sulla base di criteri che, come è noto, tengono conto della popolazione femminile in età feconda, suddivisa per Regione, approvati dalla Conferenza Stato Regioni.
  Preciso inoltre che la modalità di erogazione del fondo ripartito a livello regionale prescinde, però, dal criterio di allocazione delle risorse adottato dalle singole Regioni nei confronti delle strutture distribuite sul proprio territorio.

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ALLEGATO 4

5-07261 Miotto: Stato di avanzamento relativo all'apertura di farmacie di nuova istituzione, ai sensi dell'articolo 11 del decreto-legge n. 1 del 2012.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alla questione sollevata, consta a questo Ministero che tutte le regioni si sono attivate per avviare le procedure di cui all'articolo 11 del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1.
  Va detto anche che presso il Ministero della salute, sono stati avviati incontri di natura tecnica con i rappresentanti regionali per individuare ogni idonea possibilità per poter procedere con un modello unificato di bando, soluzione accolta da quasi tutte le regioni.
  A ciò aggiungasi che, come è stato già anticipato in occasione di una risposta ad un question time presso questa Commissione in data 21 giugno 2012 – sempre in materia di concorsi per le sedi farmaceutiche –, è attualmente sottoposta alla valutazione politica una iniziativa di revisione normativa della disciplina in esame.
  Tale iniziativa normativa è diretta ad assicurare procedure concorsuali uniformi e trasparenti sul territorio nazionale, mediante una piattaforma tecnologica ed applicativa messa a disposizione delle regioni e dei candidati.
  Inoltre l'intervento normativo in esame è volto a superare dubbi interpretativi su alcune disposizioni di cui all'articolo 11 del decreto legge in esame, che potrebbero dar luogo a un difficile contenzioso nei confronti delle amministrazioni regionali.
  Dalle valutazioni e anticipazioni rese emerge l'interesse che questo Ministero rivolge alla tematica in esame.

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ALLEGATO 5

DL 63/2012: Disposizioni urgenti in materia di riordino dei contributi alle imprese editrici, nonché di vendita della stampa quotidiana e periodica e di pubblicità istituzionale. C. 5322 Governo, approvato dal Senato.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La XII Commissione,
   esaminato, per le parti di competenza, il disegno di legge C. 5322 Governo, approvato dal Senato: «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 maggio 2012, n. 63, recante disposizioni urgenti in materia di riordino dei contributi alle imprese editrici, nonché di vendita della stampa quotidiana e periodica e di pubblicità istituzionale»;
   rilevato che l'articolo 5-bis, introdotto nel corso dell’iter al Senato, prevede che alle spedizioni postali di stampe promozionali effettuate dai soggetti richiamati dall'articolo 1, comma 3, del decreto-legge 24 dicembre 2003, n. 353, possa essere applicato il medesimo trattamento tariffario previsto, a favore dei soggetti di cui all'articolo 1, comma 1, dello stesso decreto-legge, dal decreto del Ministro delle comunicazioni 13 novembre 2002, recante «Prezzi per la spedizione di stampe in abbonamento postale non iscritte al registro nazionale delle stampe e non rientranti nella categoria “no profit”»;
   rilevato altresì che, per i soggetti indicati all'articolo 1, comma 1, del decreto-legge n. 353/2003, in forza del combinato disposto della stessa disposizione e del decreto del Ministro delle comunicazioni 1o febbraio 2005 (Tariffe agevolative postali per la spedizione di prodotti editoriali), il regime tariffario applicabile sembra essere non quello definito dal suddetto decreto del Ministro delle comunicazioni bensì quello stabilito da due ulteriori decreti emanati dal medesimo Ministro nella stessa data e riguardanti rispettivamente: «Tariffe per la spedizione di invii di libri e di stampe in abbonamento postale di cui alla lettera b) del comma 20 dell'articolo 2 della legge 23 dicembre 1996, n. 662» e «Spedizione di stampe in abbonamento postale di cui alla lettera c) del comma 20 dell'articolo 2 della legge 23 dicembre 1996, n. 662»; quest'ultima norma, in particolare, fa riferimento a «pubblicazioni informative di enti, enti locali, associazioni ed altre organizzazioni senza fini di lucro»,
  esprime:

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente osservazione:
   valuti la Commissione di merito l'opportunità di fare riferimento, nel definire il regime tariffario da applicare alle spedizioni postali di stampe promozionali e propagandistiche, anche finalizzate alla raccolta di fondi, effettuate dalle associazioni ed organizzazioni senza fini di lucro, al decreto del Ministro delle comunicazioni 13 novembre 2002, recante «Spedizione di stampe in abbonamento postale di cui alla lettera c) del comma 20 dell'articolo 2 della legge 23 dicembre 1996, n. 662», anziché al decreto del Ministro delle comunicazioni 13 novembre 2002, recante «Prezzi per la spedizione di stampe in abbonamento postale non iscritte al registro nazionale delle stampe e non rientranti nella categoria “no profit”» richiamato nell'articolo 5-bis del decreto-legge in oggetto.